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Autore: paynesmile    07/01/2013    1 recensioni
C'era una cosa di lui che amavo con tutta me stessa, una cosa assurda, strana. Tipicamente fuori dal normale, una cosa da maniaci, una cosa che ti riduce all'osso, ma che io amavo terribilmente: le sue bugie. E non intendo le bugie quotidiane, quelle a cui tutti facciamo ricorso quando abbiamo bisogno di evadere da qualche situazione imbarazzate, mi riferisco ALLA bugia. Quella che amavo più di tutte, quella che mi faceva sorridere come un ebete, quella che non mi sarei mai stancata di ascoltare, una di quelle che, più la ascolti più credi sia vero. Nonostante tu sappia esattamente quanto falsa sia. Ed io amavo sentirla dire dal suo tono di voce, dai suoi occhi verdi, dalle sue fossette ai lati delle guance. Quella bugia era la mia droga.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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14 Gennaio 2013.

 

C'era una cosa di lui che amavo con tutta me stessa, una cosa assurda, strana. Tipicamente fuori dal normale, una cosa da maniaci, una cosa che ti riduce all'osso, ma che io amavo terribilmente: le sue bugie. E non intendo le bugie quotidiane, quelle a cui tutti facciamo ricorso quando abbiamo bisogno di evadere da qualche situazione imbarazzate, mi riferisco ALLA bugia. Quella che amavo più di tutte, quella che mi faceva sorridere come un ebete, quella che non mi sarei mai stancata di ascoltare, una di quelle che, più la ascolti più credi sia vero. Nonostante tu sappia esattamente quanto falsa sia. Ed io amavo sentirla dire dal suo tono di voce, dai suoi occhi verdi, dalle sue fossette ai lati delle guance. Quella bugia era la mia droga.

**

«Shay! Puoi venire qui un minuto?» la voce di mia madre risuonava per tutto il salotto, facendola arrivare alle mie orecchie come una sorta di minaccia. Mi alzai quindi dal letto chiudendo con una rapida mossa il portatile poggiato su di esso e scesi in salotto dove mia madre, ormai troppo indaffarata ad apparecchiare la tavola per gli ospiti che sarebbero venuti a cena quella sera, mi stava aspettando. «scusami tesoro, ma visto che sei già pronta, perfavore potresti andare tu al supermercato a prendere alcune bottiglie di Pinot grigio per accompagnare la nostra cena?» chiese sfoggiando una delle sue espressioni più convincenti ed annuii. Alla fine al contrario suo – che sembrava vestita come se stesse per andare agli Oscar – io avevo indossato un semplice vestitino di un turchese accesso che sulle spalle lasciava intravedere il tessuto di pizzo, un paio di ballerine nere ed avevo legato i capelli in una semplice ma elegante treccia a spina di pesce che adesso ricadeva sinuosamente sulla mia spalla destra, fin sopra il seno. «va bene mamma.» sorrisi avvicinandomi a lei che intanto si era avvicinata alla sua borsa, prendendo il portafogli e uscendone una banconota da cinquanta dollari. «Prendi tre bottiglie di vino e due torte gelato, ho paura che il tiramisu' che ho preparato non ci basti per tutti.» . Ed eccola lì, mia madre che cucinava per un reggimento e che poi aveva la solita preoccupazione, ovvero quella che il cibo non sarebbe stato mai abbastanza. Ripassai mentalmente le cose che avrei dovuto comprare e afferrando la banconota e le chiavi dell'auto mi chiusi la porta alle spalle, avviandomi verso il grande supermercato che distava solo pochi isolati da casa mia. Poco dopo mi trovai davanti il grande congelatore industriale nella quale erano ben custodite tutte le torte gelato che – mio malgrado – erano il mio punto debole. «mhm..vaniglia e crema..no» mormorai pensierosa facendo scorrere i miei occhi sui vari gusti esposti. «Eccolo qui! Vaniglia, cioccolato e wafer!» sorrisi entusiasta aprendo lo scompartimento e prendendone due confezioni. Presi poi le bottiglie di vino e mi avviai alla cassa, soddisfatta di aver trovato la mia torta preferita. Aspettai il mio turno guardandomi intorno quando ad un tratto i miei occhi si posarono su una ragazza che trasportava un carrello mentre un ragazzo la abbracciava da dietro, aiutandola, ridevano entrambi e sembravano la coppia più felice del mondo. Avrei sorriso pure io se solo quel ragazzo non avesse avuto un aria familiare..troppo familiare. Decisamente familiare. Il mio ragazzo, Harry era abbracciato alla biondina che era appoggiata al carrello e che ridacchiava sguaiatamente come un oca giuliva mentre lui le dava dei leggeri baci sul collo. Improvvisamente tutto quello che provai fu nausea, rabbia e angoscia; avrei voluto picchiarli, lanciargli addosso la mia - non più cosi importante – torta gelato, ma la fila dietro di me era decisamente troppa per riuscire a raggiungerli. «Signorina, sono 45 dollari e 99 centesimi» disse la cassiera, a cui però non diedi ascolto «signorina..» ripeté lei e mi voltai di scatto «s-si mi scusi..» dissi porgendole i soldi e prendendo velocemente la mia busta e il resto degli spiccioli; mi voltai un' ultima volta guardandoli andando a sbattere contro qualcuno. «Mi scusi..» sospirai incrociando gli occhi castani del ragazzo davanti a me e uscendo velocemente dall'edificio salendo in macchina. Lasciai la busta sul sedile del passeggero e poggiai la testa sul volante,
stringendo le mani su di esso.

 

“Ti amo, lo sai. Non vorrei nessun'altra. Mi piaci e sei tutto quello di cui ho bisogno.”

 

Presi un bel respiro ed alzai lo sguardo, notando Harry guardarmi dalla macchina difronte, mentre porgeva le buste all' amorevole barbie ops..ragazza.

Rimase bloccato per qualche frazione di secondo fino a quando non gli passai davanti con l'auto e lo vidi boccheggiare qualche parola, alzai velocemente il volume della musica lasciando che riempisse l'abitacolo della mia mercedes lasciando velocemente il parcheggio del supermercato e tornando a casa. «Tesoro! Ci hai messo tanto!» squittì mia madre togliendomi la busta di mano, prima di accorgersi della mia espressione «tesoro, qualcosa non va?» chiese guardandomi preoccupata, scossi la testa accennando un sorriso «va tutto bene, ho solo un leggero mal di testa.» dissi accogliendo gli ospiti e sedendomi a tavola con loro, cercando di reprimere quella scena dalla mia testa. Mancava ancora la frutta prima di arrivare al dolce, ma scostai comunque il tovagliolo dalle mie gambe e poggiando la forchetta sul tavolo «scusate non mi sento molto bene, credo sia meglio che io mi riposi..» sussurrai alzandomi e salendo in camera mia. Mi richiusi la porta alle spalle, poggiandomi ad essa mentre cercavo di reprimere le lacrime che minacciavano di uscire. Non passò molto prima di sentire qualcuno bussare alla mia finestra, mi alzai dal letto e la aprii, facendo entrare un Harry preoccupato. «Posso spiegarti.» disse in un sussurro. «Preferisco sentire la verità: che tu mi dica che non è con me che vuoi stare» dissi guardandolo, i miei occhi castani incatenati nei suoi smeraldi verdi «Mentirei.» sussurrò.
                                                                                       **

C'era questa sorta di dipendenza tra me e la sua bugia, il suo dire che ero l'unica, il suo dire di amarmi. Nonostante sapessi perfettamente quanto fosse rischioso crederci lasciavo che la mia mente – il mio cuore – si convincessero ogni volta delle sue parole, mi facevano sentire perfettamente adeguata a lui, come se io gli appartenessi. Con quella bugia pensavo di essere quello che lui era stato per me. Il fatto prima di tutto era che amavo quando mi diceva l'unica bugia che da lui avrei mai accettato: Ti amo.

 

 

 

 

 

 i love the way you lie … sorry. I'm not Rihanna





 



SCCIAAAO BELI.
allora, che dire. Intanto mi scuso se vedrete una pagina sdeformata, ma volevo fare la figa - o almeno, ci ho provato - e volevo mettere il testo centrato sotto al banner, tutto molto cool ma non credo di esserci riuscita. Quindi perdonatemi non era mia intenzione, o almeno si ma con un effetto diverso.
Posso dire che mi piace pochino pochino questa one shot? Credo di essere ufficialmente uscita dal mio lunghissimo e utile blocco dello scrittore. Anche se la maggior parte delle mie cose fa cagare, ma dettagli. Niente onestamente questa OS è nato in modo strano, oggi sono uscita da scuola. RIENTRO TRAUMATICO. E stavo ascoltando Love the way you lie interpretata da Ariana Grande e mi è venuta in mente la parte iniziale e poi una cosa tira l'altra ed ecco qua la OS. Non so ditemi che ne pensate. Sul serio.
Bacio. (: 

  
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