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Autore: hellvalentine    07/01/2013    0 recensioni
- "Ci aspetta una tourné mondiale! Apriremo per i Bullet For My Valentine ragazzi!" urlò il ragazzo, con un enorme sorriso stampato sul viso.
Uno stupore generale piombò nella nostra saletta prove, ammutolendoci.
Mi cadde improvvisamente la sigaretta dalle labbra prima di scoppiare in una risata nervosa.
Non potevo e non volevo credere che io, una musicista qualunque, avrei solcato gli stessi palchi dei miei idoli più grandi accompagnando i Bullet in tour. -
Genere: Comico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1 – INTRO

 

 

Le lunghe dita scorrevano veloci sulla tastiera del mio nuovo Fender Jazz Special color perla mentre Step e Michael parlavano di qualche loro argomento privato invece che impegnarsi nella produzione del nostro nuovo pezzo. Universo maschile, quale sconosciuto.

Era così strano a volte essere l'unico componente femminile in una band di soli maschi che spesso e volentieri mi chiedevo a cosa stavo pensando quando accettai di entrare a far parte di quella banda di idioti. Risi nuovamente a quel pensiero. Sotto sotto mi divertivo da matti con loro e volevo davvero tanto bene a quei tre cazzoni.

Erano quasi venti minuti che aspettavamo invano il nostro batterista e, proprio quando Step stava per rimettere dentro la custodia la sua Jackson King V nera e tornare a casa, Jack irruppe nella stanza, inciampando prima nella moquette e poi sbattendo la testa contro un amplificatore facendo cadere la custodia con dentro un suo piatto Zildjian.

"Ragazzi, Dio ho una notizia meravigliosa!" biascicò, affannato a causa della corsa e dal dolore.

"Hai fatto sentire il demo alla mamma e gli è piaciuto?" dissi con tono strafottente mentre mi rialzavo da terra e mi accingevo ad accendere una sigaretta.

Gli altri risero, ma Jack era troppo serio per cominciare a rispondere ai miei sfottò.

"No Hell davvero non scherzo, abbiamo degli ingaggi!" continuò lui, deglutendo velocemente.

Era davvero emozionato. Dio, ma che gli stava prendendo?

"Mh interessante, e dove? Alla festa della birra del paese? Dai pivello, parla che ci hai già fatto perdere troppo tempo." intonò Michael, avvicinandosi successivamente al proprio microfono, pronto per l'inizio delle prove ora che finalmente il nostro batterista si era degnato di farci visita.

"No cazzo!" Esclamò, prendendo nuovamente fiato. "Ci aspetta una tourné mondiale! Apriremo per i Bullet For My Valentine ragazzi!" urlò il ragazzo, con un enorme sorriso stampato sul viso.

Uno stupore generale piombò nella nostra saletta prove, ammutolendoci.

Mi cadde improvvisamente la sigaretta dalle labbra prima di scoppiare in una risata nervosa.

Non potevo e non volevo credere che io, una musicista qualunque, avrei solcato gli stessi palchi dei miei idoli più grandi accompagnando i Bullet in tour.

"Sei simpatico Jack ma smettila di sfotterci." dissi, scuotendo successivamente il capo.

Scosse anche lui il capo e riprese a parlare con voce tremante.

"Non scherzo! Al concerto qui a Milano, il mese scorso, sono rimasto fuori dall'Alcatraz per riuscire a beccare i ragazzi mentre voi tutti siete tornati in paese. Sono riuscito a dare la nostra demo a Moose e mi ha scritto per e-mail proprio oggi! Lui e gli altri vorrebbero portarci in tournée, pensano che spacchiamo, capito? La nostra musica spacca cazzo!" disse, ancora più esaltato di prima.

Senza pensarci due volte, tirò fuori dalla tasca dei suoi pantaloni la mail che gli era arrivata dove i Bullet in persona chiedevano la nostra presenza come gruppo spalla alla loro tournée mondiale. Era tutto vero.

Nella mail c'era espressamente scritto che tra una settimana saremmo dovuti partire alla volta di Londra, dove loro ci avrebbero accolto con tutto il loro entourage e le spese sarebbero state coperte interamente dal management. Sembrava una cosa così assurda, soprattutto perché capitata dal nulla. Sentivo le gambe tremare e la testa girare tanto ero emozionata. Stavo per svenire, non ci credevo. Mi appoggiai velocemente contro il muro mentre gli altri ragazzi esultavano, come se avessimo vinto alla lotteria.

Ma questo era anche meglio che vincere degli stupidi soldi, avremo potuto portare in giro la nostra musica insieme a niente meno che i Bullet For My Valentine.

 

Dopo aver festeggiato tutti insieme, decidemmo di annullare le prove per quella sera. Eravamo tutti troppo su di giri per poter suonare o produrre almeno qualcosa di decente, così nel giro di una ventina di minuti ero già alla volta del mio piccolo appartamento situato in un piccolo paesino in provincia di Milano. Vivevo lì da sola, poiché trasferitami a soli diciott'anni dopo aver capito che se non mi fossi data una mossa non avrei mai combinato nulla nella vita. Sorrisi a quel pensiero mentre guidavo la mia modesta automobile, conscia che il mio futuro stava finalmente per cambiare in modo radicale.

Era ormai un anno che ero scappata da casa per costruirmi una vita mia. Lavoravo come impiegata in un negozio d'abbigliamento per una misera paga mensile e quando ne avevo l'occasione impartivo privatamente lezioni di basso elettrico, la mia più grande passione.

Non vivevo nel lusso ma per fare quello che volevo era okay. In più potevo stare vicino al mio ragazzo, cosa che prima non mi era permessa data la nostra relazione a più di 300 km di distanza.

Ero stesa sul mio grande letto matrimoniale quando lo sentii quella sera, per comunicargli la notizia.

"Ehi amore, grandi notizie dalle prove!" esordii io.

"Che è successo, Vic?" mi chiese con tono più che entusiasta.

Lui era uno dei pochi a cui era permesso chiamarmi per nome. Per gli altri ero Hell e basta.
"Beh, abbiamo un ingaggio non da poco.." continuai, rimanendo in apnea qualche secondo come se le parole mi si stessero letteralmente bloccando in bocca.

"Suvvia Victoria, non tenermi sulle spine, parla!" proseguì Thomas, quasi spazientito tant'era scalpitante.

Presi dunque un gran sospiro.

"Si tratta di un tour mondiale.. Coi Bullet For My Valentine." dissi io in un sussurro.

Seguì un lungo momento di silenzio prima che lui cominciò a urlare come un pazzo, tant'era felice.

"Dio amore è bellissimo, è il tuo sogno! Com'è successo? E quando parti? Sono così feilce!".

Sorrisi da tanta eccitazione, cominciando così a spiegargli brevemente la storia a cui anche io facevo quasi fatica a credere tanto sembrava un sogno.

La musica aveva sempre fatto parte della mia vita o per lo meno da quando ne ho memoria.

Ero la classica pecora nera della famiglia: la ragazza coi capelli troppo bizzarri, il trucco troppo pesante, gli accessori troppo stravaganti e i vestiti incredibilmente inappropriati in qualsiasi situazione.

Ma non mi importava niente, perché avevo la musica dalla mia parte. E adesso, avevo anche lui.

Dopo aver parlato ancora per diverso tempo della mia nuova avventura, riattaccai il telefono. Il giorno dopo avrei dovuto attaccare presto al negozio e avevo bisogno di riposare.

 

Inutile dire che dormii poco e niente a causa dell'eccitazione che durò tutta la settimana, fino al tanto atteso giorno della partenza che avrebbe trasformato un gruppo di normali ragazzi in vere e proprie star.

  
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