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Autore: secretdiary    07/01/2013    0 recensioni
Ho scritto questa One Shot per un contest nel quale dovevamo inserire delle parole forniteci dall'ideatore della gara. Mi è subito venuta in mente la canzone 'Guardian' di Alanis Morissette, pertanto si può dire che questo racconto sia una Song Fic.
La protagonista è una ragazza, una cantautrice, che dedica la sua ultima canzone al fidanzato, un soldato che dopo quanto accaduto alle Torri Gemelle è stato trascinato nel vortice di una nuova Guerra, fatta anziché di trincee e scontri frontali, di attentati e sotterfugi.
Spero che vi piaccia!
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Piccola annotazione prima di iniziare:
Cari lettori, innanzitutto vi ringrazio per aver aperto questa storia e per aver scelto di spendere un po' del vostro tempo per leggerla.
Vi rubo solo un paio di righe prima di lasciarvi al racconto: è finalmente uscito il mio primo romanzo.
Ora, finalmente, sono un'autrice pubblicata.
Se amate le storie fantasy, nel campo destinato al mio profilo, trovate tutte le informazioni relative al romanzo.

Grazie per l'attenzione ;)
Buona lettura!!
Bisous *-*

Guardian

 

Rachel chiuse gli occhi.

E pensare che era cominciato tutto come uno scherzo, mentre ora era così reale, così terribilmente e spaventosamente vero.

Non riusciva a credere che la sua anima fosse capace di amarne un'altra così intensamente.

Provava un sentimento totale ed incondizionato per Josh, quel ragazzo che aveva conosciuto ormai quattro anni fa.

Ricordava perfettamente il momento del loro primo incontro.

Era successo durante una festa organizzata da una confraternita universitaria e allora loro erano studenti dell'ultimo anno di liceo che dovevano capire quale college scegliere per ultimare gli studi.

Josh le si era avvicinato, pregandola di fingere di essere la sua ragazza per depistare un'amica di sua sorella, matricola alla facoltà di Architettura, che da anni covava una non troppo segreta infatuazione per lui.

La messinscena era culminata con un bacio, al termine del quale Josh si era scusato asserendo che la giovane che lo aveva allarmato non era la fantomatica ragazza.

Per quanto Rachel fosse convinta che quella 'amica di sua sorella' non esistesse e che Josh l'avesse inventata solamente per abbordarla, decise di dargli corda.

Forse era stato per l'alcool in circolazione nelle sue vene, o forse perché Rachel vedeva l'università come un luogo dove abbandonare le timidezze giovanili, ad ogni modo la ragazza acconsentì ad accettare la presenza di Josh al suo fianco per tutta la serata.

Rachel si riscosse dai suoi pensieri e tornò a guardare la pagina bianca davanti a sé.

I suoi occhi castani si colmarono di lacrime che catturavano il riflesso dell'abat-jour sulla scrivania, facendoli brillare.

Non voleva perdersi nei ricordi, non voleva ricordare Josh come se lui non fosse più con lei; doveva continuare ad andare avanti, a mostrarsi forte.

La forza era una dote indispensabile se si amava un soldato.

Josh infatti aveva scelto di non andare all'università, decidendo di consacrarsi alla protezione del suo Paese e della sua gente.

Alla protezione di Rachel.

Ora però l'avrebbe abbandonata per un anno intero, avrebbe posto una quantità di miglia tra sé e la giovane, una distanza che faceva tremare le gambe e sentire terribilmente soli.

Era stato mandato in Afghanistan.

Ogni volta che la mente di Rachel, come una lavagna, scriveva il nome di quella regione tanto seducente quanto insidiosa, il suo cuore perdeva un battito per poi cominciare a pulsare sempre con maggiore velocità.

Questa missione sarebbe stata diversa, lo sentiva.

Una goccia perlata accarezzò la sua guancia calda e tornita, per poi scivolare lungo il collo e scorrere per la scollatura lievemente pronunciata.

Rachel sospirò debolmente, come se un peso opprimente le schiacciasse il petto, impedendole di respirare.

Il suo sguardo cercò istintivamente la sua chitarra, l'unico strumento in grado di assorbire le sue ansie e di dissiparle nel nulla.

Delicatamente accarezzò le sei corde di ferro che vibrarono al suo tocco.

Il suono si propagò, raggiungendo la cassa di legno la quale produsse le note, un magico tintinnio, simile allo scampanellio di un angelo.

Quella melodia ebbe il potere di rasserenare Rachel e senza che se ne accorgesse, la giovane si scoprì a suonare le note più dolci che avesse mai sentito.

I suoni raggiunsero le orecchie di Rachel che trasmettevano alla sua memoria gli accordi.

Quando la musica terminò, la giovane gemette lievemente, come se si fosse risvegliata all'improvviso da uno stato di trance.

Frenetiche e tremanti le sue mani cercarono carta e penna.

L'ispirazione l'aveva colpita, investita in pieno come un'onda che si infrangeva sugli scogli e Rachel temeva che se non l'avesse assecondata, se non si fosse affrettata, essa le sarebbe sfuggita dalle dita, come gli ultimi brandelli di un sogno sgretolato al risveglio.

Appena ebbe riportato su carta la melodia della canzone, la ragazza si concentrò sulle parole.

Avrebbe composto quel pezzo per Josh, lo avrebbe inciso nello studio di registrazione di suo padre ed avrebbe consegnato al giovane la demo ed un lettore CD prima dell'ultimo saluto alla base.

Mentre le sue mani dalle dita lunghe ed esperte si destreggiavano sulla chitarra, accarezzandola con la stessa dolcezza ed energia dedicata ad un amante, le sue labbra intonarono delle parole.

Era un duetto magico, ipnotico.

Rachel perse la cognizione del tempo e dello spazio: non si trovava più nella sua camera da letto, seduta a gambe incrociate alla scrivania, ma era volata accanto all'uomo che amava.

Poteva vederlo distintamente: un giovane alto, con i ricci neri sacrificati alla sua professione e quindi tagliati in favore di un'acconciatura militaresca.

Il suo volto allungato, con un naso dritto che donava al suo profilo un'aria forte, con la mascella pronunciata, squadrata.

Il volto di Josh era un perfetto connubio tra forza ed allegria.

I suoi occhi simili a pozzi di petrolio brillavano perennemente di una luce allegra e gioiosa, così come le sue labbra grandi e sottili, che Rachel aveva baciato ed assaporato un'infinità di volte senza mai saziarsi, erano perennemente distese in un sorriso accogliente.

La tipica espressione di qualcuno che sa come mettere a proprio agio le persone, facendole sempre sentire importanti e protette.

La ragazza si sentiva sempre così in compagnia di Josh: importante, speciale e protetta, amata.

Josh era il suo angelo custode ed ora, con quella canzone, Rachel voleva fargli comprendere che lei, il suo cuore e la sua anima, sarebbero stati i guardiani di Josh per ogni istante, per ogni secondo di quell'anno che li avrebbe separati.

 

Gli occhi e l'anima di Josh erano ancora saturi dell'immagine di Rachel.

Il suo volto candido, incorniciato da fluenti onde castane pareva la visione più splendida e meravigliosa per il ragazzo.

Rachel aveva cercato di trattenere le lacrime, Josh lo sapeva e gliene era grato.

La ragazza cercava di mostrarsi sempre serena, sempre sorridente ai loro addii.

Rachel comprendeva l'esigenza di Josh di sapere che il suo lavoro, che la professione che lo rendeva felice, fosse accettata anche dalla metà della sua anima.

Josh detestava l'idea di essere la causa delle lacrime di Rachel.

Quella volta, tuttavia, il loro saluto era stato differente.

Entrambi avevano avvertito una strana sensazione all'altezza del cuore, come una lieve stretta, ed un velo di conclusione era calato su di loro, avviluppando i loro ultimi gesti e le loro ultime parole.

Era passato un mese dall'11 settembre, da quando l'America era stata colpita al cuore.

I due giovani avevano compreso che la loro vita sarebbe cambiata per sempre.

Rachel, sforzandosi di sorridere, gli aveva lasciato scivolare nello zaino un pacchetto, intimandogli di aprirlo una volta atterrato a Kabul, ma Josh non aveva resistito ed una volta salito sul pullman che dalla base lo stava portando in aeroporto assieme ad una ventina di marines, aveva cominciato a rigirare il regalo tra le mani.

Era piatto e la carta bianca che lo avvolgeva venne immediatamente strappata, rivelando un lettore CD dal colore grigio metallico.

Un sorriso colmo d'amore si distese sulle labbra di Josh appena egli pigiò il tasto PLAY.

La voce di Rachel si fondeva perfettamente con la melodia suonata dalla sua chitarra.

Josh chiuse gli occhi mentre la sua mente gli riproponeva le immagini più belle della loro storia.

Ogni istante era impresso nella sua mente, poiché ogni istante era per lui prezioso come il più raro dei tesori.

Le parole di Rachel sembravano sussurrate alle sue orecchie grazie alle cuffie auricolari, parole che lo avrebbero accompagnato per ogni istante della sua vita, fino al loro prossimo incontro.

 

I'LL BE YOUR KEEPER FOR LIFE, AS YOUR GUARDIAN

I'LL BE YOUR WARRIOR OF CARE, YOUR FIRST WARDEN

I'LL BE YOUR ANGEL ON CALL, I'LL BE ON DEMAND

THE GREATEST HONOR OF ALL, AS YOUR GUARDIAN

   
 
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