DESTINY
Un antro buio e che puzzava di chiuso. Le pareti
fredde non lasciano penetrare nemmeno un po’ di calore. Il silenzio era quasi
opprimente. Nessuno parlava. Nessuno si muoveva. Tutti i membri erano
perfettamente immobili a godersi quell’attimo di pace che attraversavano tra
una missione e l’altra. Tutto sembrava tranquillo. Finché…
Toc Toc
Delle perentorie bussate spezzarono quel filo di
calma che si era creato. Nove sguardi si puntarono verso l’entrata del covo,
ognuno abbastanza sorpreso di sentir qualcuno bussare alla porta del covo dei
più spaventosi e crudeli ninja di livello S, qualcuno che non aveva avuto
difficoltà a trovarli.
Toc Toc
Il suono si fece risentire, stavolta più duro e pesante.
Dopo un altro attimo di silenzio, Pain, il Leader
dell’Akatsuki, si alzò dalla semioscurità in cui era celato.
“Vado io.” Commentò con voce atona. Lentamente ma
con decisione, avanzò verso l’entrata dello spaventoso covo, incurante degli
sguardi che ora erano puntati su di lui. Senza pensarci due volte Pain posò la
mano sulla fredda parete e con un tonfo sordo, l’entrata si spalancò.
Quasi tutti i membri rimasero accecati dalla luce
che penetrava nel covo; dopo tanta oscurità rimaneva difficile abituarsi a
quell’improvviso bagliore. Il Leader era immobile, una figura nera che si
stagliava contro la luce del giorno. Davanti a lui si poteva scorgere quella
che era senza dubbio una ragazza. I lunghi capelli castani erano raccolti in
una coda che lasciava ricadere due ciuffi ribelli sul suo bel volto. Era ben
fatta: doveva aver raggiunto da poco la maturità. Ma la cosa che colpiva di lei
erano gli occhi: celesti, belli, ma freddi. Freddi come il ghiaccio. Il Leader
e la sconosciuta si fronteggiarono per qualche secondo, dopodiché Pain parlò,
la voce calma e controllata. “Chi sei?” le chiese.
La ragazza non distolse lo sguardo, e rispose con
uno strano scintillio negli occhi chiari.
“Mi chiamo Destiny. Ho intenzione di entrare a far
parte dell’Organizzazione.” La sua voce era fredda proprio come i suoi occhi,
quasi melodiosa se si ascoltava sotto un altro punto di vista.
Pain per un momento rimase in silenzio. I suoi
occhi ramati scrutavano con attenzione quella giovane ragazzine mentre la sua
mente lavorava per valutarla.
“Come hai fatto a trovarci?” le chiese poi. Lei
fece un sorrisetto.
“Sono brava con le abilità telepatiche. Sono
capace di leggere nel pensiero di chiunque e piegarlo al mio volere in ogni
momento.” Aveva pronunciato queste ultime parole con arroganza, con una
fierezza fuori dal comune.
Pain sorrise tra sé e sé. Perfetto. Era proprio
quello che serviva.
Alzò lo sguardo, i suoi occhi penetranti puntati
nei suoi.
“Benvenuta nell’Akatsuki.”
Ecco qua il primo chappy^__^ Vi prego, siate
gentili con i commenti. È la mia prima fiction su Nasuto e spero possiate
essere clementi. Comunque nel prossimo capitolo ne vedrete delle belle. Ci sarà
amore, azione e colpi di scena. Spero che vi piaccia…