Fanfic su attori > Coppia Lawless/O'Connor
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Autore: BellatrixWolf    08/01/2013    2 recensioni
Due attrici legate ormai da una forte amicizia, conosciutesi sul set di "Xena: Warrior Princess".
Ma molti, qui su Internet, pensano che, come tra Xena e Gabrielle, tra Lucy e Renèe ci sia ben più di una semplice amicizia.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Niente da fare, è la fiera degli strafalcioni questa fic. Ho notato adesso che in Botta dico che lo stuntman di Autolicus è malato, mentre in Testarda! Bruce si complimenta con il suddetto stuntman. Vado a sotterrarmi, non fate caso all'errore specialmente dopo che ve l'ho segnalato. Olè.
A parte questo, ecco finalmente un nuovo, entusiasmante (?) capitolo di Friends Forever! Faccio schifo, son mesi che ci lavoro ed avevo scritto le prime cinque/sei righe. Tutto il resto tra ieri ed oggi. E' brevissimo, lo so, lo so, ma finalmente inizio ad avere delle idee e questo capitolo è solo per dire "ehi, guarda, questa fic esiste ancora!" (No, non è vero, ma cercate di comprendermi, non dormo da trentasette ore, non capisco più ciò che dico).
Beh, che dire? Grazie a Oneesama che non mi ha ancora uccisa per il ritardo cronico, grazie a Brightsmile per lo stesso motivo e per non avermi ancora uccisa in generale, e grazie a tutti quelli che leggono e recensiscono <3
Enjoy!


 
La giornata, iniziata male, terminò velocemente perché presto iniziò a tuonare. Il clima della Nuova Zelanda è temperato, senza caldi soffocanti o freddi rigidi, però le piogge sono molto comuni. I lampi e i tuoni erano così fragorosi che non si poteva girare per più di cinque minuti, nemmeno al coperto.
«Non è destino, eh?» disse Renèe quasi ridacchiando.
«A quanto pare.» rispose seccata Lucy, lanciando un'occhiata alla pioggia.
Renèe ridacchiò nuovamente e le fece un cenno con la testa verso i camerini. «Dai, andiamo, ho freddo.»
La mora sospirò e la seguì con disappunto.
«Che giornataccia.» mugugnò Lucy chiudendosi la porta alle spalle. Prese ad armeggiare con le spalline dell'armatura per togliersela. «Mi sono messa e tolta questo costume più volte oggi che in tutta la settimana.»
«Ci credo, è martedì.»
«Sono appena le quattro. Non sono riuscita a restare qui per più di due ore, seriamente!»
«Come sei melodrammatica!» Renèe ridacchiò, lanciandole un'occhiata da dietro la spalla mentre cercava la maglia.
«Sono un'attrice. E' il mio lavoro.» rispose lei, riponendo l'armatura pettorale su una sedia.
«Sì, ma qui si esagera.» La bionda sorrise divertita allo sguardo che Lucy le indirizzò. «Va bene, va bene... Dai, capita. Sembra che tu debba proprio riposare oggi.»
«Urrà.» Commentò la mora, sarcastica.
Si cambiarono, trovando altri argomenti di conversazione, fino ad arrivare ai programmi per i giorni seguenti.
«Ora che ci penso... Ancora nervosa per l'appuntamento di domani?» Chiese Renèe con un sorriso, mettendo a posto i vestiti da Gabrielle.
Lucy scrollò le spalle. «Effettivamente... no. Insomma, sì, ma non tanto quanto prima. Voglio dire, alla fine è solo un appuntamento, giusto?»
«Giusto. Comunque voglio sapere tutto...»
«"E con tutto intendo dire tutto". Stai iniziando a ripeterti.» Lucy ridacchiò.
«Era solo per ricordartelo.» Ren scrollò le spalle.
La mora ridacchiò nuovamente e prese la borsa. «Andiamo?» Renèe annuì e la seguì fuori dal camerino. Salutarono tutti e si diressero alle rispettive macchine.
«A proposito di domani...»
«Sì?»
«Saresti disposta a farmi la pettinatura che avevi in Sins Of The Past?»
«Più che volentieri. A che ora hai la cena?»
«Alle sette ci troviamo al ristorante. Potresti venire... che ne so... verso le sei?»
Renèe accettò allegramente. Si salutarono ed ognuna tornò a casa propria.
 
La testa le faceva ancora male quando arrivò a casa, ma Lucy era ben decisa a non farsi abbattere da qualcosa di così stupido. Si dedicò alla pulizia di casa -o perlomeno al riordino del minimo indispensabile- per qualche ora, poi decise di riposarsi sul divano. Erano ormai le sei e la testa la stava facendo impazzire. Non l'avrebbe mai ammesso, ma Renèe aveva avuto ragione a preoccuparsi, e se non fosse stato per lei, Lucy sarebbe quasi sicuramente svenuta sul set.
Entro breve si addormentò sul divano, l'emicrania che la lasciava in pace almeno nel sonno.
Quando si svegliò fuori era buio pesto e l'orologio segnava le tre del mattino; la schiena le faceva male per la posizione scomoda e appena si alzò vide le stelle, dovendosi aggrappare al divano per non ricadere all'indietro. «Dannazione..» mugugnò alzandosi. Andò in bagno e si lavò il viso, poi si tolse i vestiti e si infilò un pigiama, trascinandosi a letto. Fece fatica ad addormentarsi, cercando una posizione che non la facesse sentire al centro di una ruota per criceti.
Passò la notte a rannicchiarsi e rilassarsi a ritmo di incubi e sogni inquietanti; più di una volta si svegliò di soprassalto, per poi riaddormentarsi istanti dopo. Quando alle cinque la sveglia suonò, lei la spense con un pugno, strizzando gli occhi. Avventatamente di mise a sedere, e nuovamente mille puntini bianchi le oscurarono la vista. "Tutto questo per una stupida botta?" Si disse, esasperata. Presto realizzò che non avrebbe potuto presentarsi sul set in quelle condizioni, anche perché, se non ci avesse pensato prima il dolore, Renèe l'avrebbe uccisa.
Cercò a tentoni l'interruttore dell'abat jour ed accese la luce; fu molto sgradevole. La mora si portò la mano alla fronte e non ci mise molto a decidere che quel giorno sarebbe rimasta a casa.
 
«Pronto... Renèe?»
«Lucy? Che succede? Tutto bene?» La chiamata di Lucy l'aveva terrorizzata -il tono sembrava quello di un morto vivente- specialmente perché era arrivata alle cinque e mezza del mattino.
«Sì... cioè, non proprio, ma niente di grave!»
«Lucy...»
«Se fosse grave starei chiamando dall'ospedale... o dall'obitorio... o...»
«Lucy!»
«Va bene, va bene. Scusa. Non volevo disturbarti, ma... potresti avvisare che non riesco a venire? La testa sembra esplodermi, ho dormito malissimo e non me la sento proprio, mi dispiace...»
«Capisco... Va bene, avviserò. Ti serve qualcosa?»
«No, ti ringrazio. Resterò a letto, riposerò.» Disse seccata. Non amava particolarmente restare a letto malata, specialmente quando c'era bisogno di lei -e c'era praticamente sempre bisogno di lei, dato che interpretava la protagonista.
«Ok. Allora appena esco passo da te, ti va?»
«Grazie.»
«A dopo, riposati.»
«A dopo. Lo farò.»
  
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