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Autore: SeleneLightwood    08/01/2013    8 recensioni
A volte il cervello umano fa cose strane. Ti fa vedere un’immagine al posto di un’altra, ti fa dimenticare gli appuntamenti, immagazzina informazioni a comparti stagni per poi perdersele chissà dove, ti fa sentire voci.
E poi c’è il cervello di Sebastian Smythe, che ti porta indietro nel tempo di due anni, in una sorta di universo parallelo, sotto forma di fantasma, come punizione divina e tentativo di impartire una lezione tramite il Natale Warbler più assurdo nella storia dei Natali Warbers.
Senza un cazzo di motivo, tra l’altro. Ma ecco com’è andata.
*
Sebastian si ritrova, suo malgrado, narratore non ascoltato del più epico dei Natali Warblers di sempre. E Nick e Trent sono convinti di aver cucinato per sbaglio Pavarotti, mentre Wes scopre che giocare a nascondino in mezzo alla neve non è il massimo. E Kurt e Blaine flirtano spudoratamente, in quel limbo tra amici e qualcosa di più che li ha visti protagonisti per tanto tempo. Ma se davvero gli Warblers fossero stati bloccati a Natale alla Dalton, cosa sarebbe successo?
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Sebastian Smythe, Warblers/Usignoli | Coppie: Blaine/Kurt, Nick/Jeff
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5

"Mistletoe kiss (more or less)"

 

 

*

 

 

È altamente probabile che Sebastian sia ormai giunto alla fase numero tre di ‘Come accettare di essere un fantasma e vivere felici tormentando le tue nemesi’.

Beh, c’è stata la prima fase, la negazione. E poi il famoso ‘perché a me?’.

Ed ora è al punto in cui cade nel panico più totale.

Anche se non è sicuro che ne emergerà mai per giungere all’accettazione. Specialmente perché Kurt e Blaine non sono collaborativi.

 

*

 

 

Durante le sue prime trentasei ore da ectoplasma a tempo determinato (o anche fantasma del Natale passato, beccati questa Dickens!) Sebastian ha imparato un sacco di cose.

 

La sua vita sessuale è stata compromessa per sempre, per esempio. Sì, è una dolorosa consapevolezza - i fazzolettini da naso sono alla vostra sinistra - ma compatitelo: non guarderà mai più del lubrificante senza aver voglia di raggomitolarsi in un angolino e dondolarsi avanti e indietro con aria da invasato. Forse.

 

Un'altra cosa che non guarderà più con gli stessi occhi sono gli Warblers. Probabilmente non li guarderà proprio più in faccia, ecco.

Almeno non senza scoppiare a ridere con tanta violenza da sputare un polmone e la milza.

Quello non è un coro a cappella, è uno spettacolo di cabaret di Las Vegas!

 

E poi ha anche imparato una cosa che fondamentalmente non gli servirà a un cazzo, ma che è stato comunque divertente vedere: non importa che Blaine non riesca a stare fermo per più di un millesimo di secondo o se durante un'esibizione saltelli con tanto entusiasmo da sembrare caricato a molla, non importa se il suo alter ego malvagio si creda uno scalatore e lo coinvolga in arrampicate degne di Messner su tavolini, divani, davanzali, pianoforti, pentole e piramidi umane di Wablers come se fossero il monte Everest.

 

Alla fine la verità è che Kurt Hummel è in grado di ridurlo ad un'immobile poltiglia di ragazzo con meno di una frase.

Al momento, a dirla tutta, Blaine si distingue da un vegetale solo perché non ha un vasetto.

Ancora. (Blaine Anderson, la pianta carnivora tascabile, da portare sempre con te).

 

Bzzzz.

Oh, che palle.

"Sono d'accordo".

E l'IGhost è d'accordo con lui.

Cos'è, progresso per disperazione?

 

 

*

 

 

Ok, la verità è che non è del tutto sicuro che questa piega che hanno preso gli eventi sia positiva per la sua piccola causa persa (o, come preferisce chiamarla tra sé, l'Operazione Karma del Cazzo).

Kurt sta cercando di mettere Blaine con le spalle al muro, se non altro per ottenere delle misere spiegazioni.

E, sebbene gli roda enormemente elogiarlo con tale complimento, deve ammettere che Hummel in questo è maledettamente bravo.

Ma Blaine è furbo come una faina. E cieco come un lama ubriaco, tanto che non si accorgerebbe del fatto che Kurt è cotto di lui nemmeno se tale consapevolezza prendesse vita e gli ballasse la conga davanti agli occhi. Nuda. Insieme a Sebastian. Nudo.

Mammamia che brutta immagine mentale.

La cosa peggiore - e quella che lo deprime immensamente - è che sa cosa sta succedendo dentro l'alquanto difettosa scatola cranica del nano: Blaine è convinto che Kurt non lo voglia, o alla peggio che non sia pronto ad avere una relazione. Kurt è convinto che Blaine non provi niente per lui.

...come si fa ad essere così deficienti? Perché gli Warblers non hanno fatto niente per farli rinsavire, tipo prenderli a randellate?

In ogni caso la situazione è spinosa.

 

Sebastian tiene d'occhio Kurt, che guarda ansiosamente Blaine, il quale invece fissa ostinato un punto a caso tra l'orizzonte e Sebastian.

Immobile come un cactus.

“Ne avete ancora per molto?" sbuffa fingendo di guardare l'orologio. "Perché di questo passo vi metterete insieme a Natale. Del duemilaventordici."

 

Blaine fa per parlare, dopo aver ampiamente boccheggiato in cerca d'aria, e Sebastian - bzzzz.

Mpfh. Sentiamo.

"Capta il pericolo".

Guardar male il proprio iPhone è il secondo sintomo di pazzia (il primo è parlare da solo, ovviamente, cosa che lui nell'ultimo giorno e mezzo ha fatto abbondantemente. Vale anche se lo fai perché nessuno può sentirti?) e comunque Sebastian è già con tutti e due i piedi nella fossa della follia. Perché, in caso non l'aveste notato, (e sarebbe grave) è una sorta di crossover tra Casper e Cupido.

Fanculo, quando torna nell'aldilà cestina l'iPhone e si compra un Blackberry.

 

Comunque.

Ci sono tre frasi universalmente riconosciute come 'I grandi cliché romantico-drammatici di Hollywood e dintorni'.

Sono quelle frasi che in genere, se accusato di qualcosa, non dovresti mai pronunciare di fronte al tuo interesse amoroso, fidanzato, marito, amante e via dicendo - a meno che tu non voglia essere decapitato sul posto.

La prima è Non è come pensi. La peggiore. Più o meno equivale ad una candida ammissione di colpevolezza.

(Specialmente se state nascondendo l'amante nell'armadio. Fidatevi, Sebastian lo sa).

 

La seconda è Come lo hai scoperto?, che non è veramente utile per prendere tempo nemmeno nelle puntate della Signora in Giallo, ma ha come unico risultato l'incazzatura raddoppiata della parte lesa.

(Nel frattempo l'amante soffoca tra i blazer, le cravatte e i papillon da collezione).

 

La terza è Te l'ha detto Tizio, non è vero? e non ti da la possibilità di incolpare qualcun altro neanche un po'. Quella è una leggenda metropolitana.

(L'amante, nel frattempo, giace morto stecchito. O in alternativa è già arrivato a Narnia).

 

È evidente che Blaine fa cagare in romanticherie melodrammatiche.

"Non è come pensi" mormora scuotendo la massa incolta di ricci, sempre senza voltarsi verso Kurt. "Come- come lo hai scoperto? Te l'ha detto Thad?"

Eeeee tombola!

"Posso spiegare", scrive l'IGhost.

"Posso spiegare" aggiunge Blaine, completando così il suo poker di pessime scuse.

Sebastian lancia un'altra occhiataccia al telefono.

Che fai, spoileri?

 

Kurt alza la testa dalla spalla di Blaine nell'evidente tentativo di mettere un po' di distanza tra loro, ferito dal suo tono inespressivo.

Cerca di catturare il suo sguardo ma inutilmente: Blaine è una cazzo di statua di sale.

"Cretino, cretino, cretino" sbotta alla fine Sebastian, costretto a guardare senza poter intervenire (Se avesse potuto, ora Blaine sarebbe legato al letto con Kurt a cavalcioni sopra, e lui si starebbe godendo lo spettacolo). "Carpe Diem, cazzo. Questo sarebbe il momento perfetto! Dichiarati! Fattelo qui sul portico! Cosa c'è, vuoi un libretto di istruzioni, una mappa, della segnaletica colorata?"

 

"Non me l'ha detto Thad" arrossisce Kurt, segno che è esattamente quello che è successo.

Ugh, Sebastian questo non l'aveva programmato. Scivola in avanti (Lubrifi- oh, insomma, avete capito) per studiare scientificamente il modo in cui Kurt cerca di attirare su di sé lo sguardo dell'altro.

Ecco come ti inchioda, quindi.

"Non capisco, Blaine, davvero" esala infine Kurt, sbuffando nuvolette di vapore sulla guancia arrossata di Blaine e parlando fin troppo velocemente. "Perché non mi hai semplicemente detto che ti andava di cantare con me? Quando mai ho rifiutato un duetto?"

Con te, pensa Sebastian. Non è poi così tanto sottinteso come crede Kurt.

Ancora una volta le conversazioni tra i due si svolgono con le cose che non si dicono.

Se si capiscono con un solo sguardo, perché diavolo nessuno dei due ha fatto la prima mossa? Perché Blaine è così cieco e Kurt così spaventato?

Sebastian si passa una mano in fronte - cazzo, che fatica - e si asciuga delle immaginarie goccioline di sudore in attesa della risposta di Blaine.

Certo che il Nano è veramente tardo! L'occasione perfetta per prendersi Kurt gli si offre su un vassoio d'argento con tanto di contorno di patate e un'insegna luminosa e lui fa il difficile!

 

"Avrei dovuto prevederlo" borbotta Sebastian a Blaine, che continua a boccheggiare. "Hai fatto il difficile quando io mi sono offerto su un piatto d'argento!".

Non fare stronzate, Anderson, o giuro che-

"Non c'è nessun motivo" nega Blaine, fissandosi i lacci delle scarpe e facendo grugnire poco elegantemente Sebastian. "Mi andava e basta".

Cos- oh, per l'amor del cielo. Cazzone. Che qualcuno lo schiaffeggi fino a che non (s)viene, vi prego.

"Ti a-andava e basta?" sussurra incredulo Kurt. Socchiude gli occhi azzurri e Sebastian nota che se li asciuga frettolosamente.

Kurt Hummel che si rifiuta di piagnucolare. Questa sì che è nuova.

Blaine, al momento troppo occupato a fare il coglione e mettere i bastoni tra le ruote al piano di Sebastian per notarlo, si limita a stritolare la tazza di caffè tra le mani.

Kurt si mordicchia il labbro inferiore e per la prima volta nella sua breve non vita Sebastian se ne frega di fingere che non gli importi, tanto non può vederlo nessuno.

E che cazzo, Blaine, dai.

"Parlami, Blaine, ti prego" lo supplica Kurt allungando una mano per stringere quella di Blaine. Sebastian è sicuro di averlo visto tremare al contatto. "Lo sai che puoi dirmi tutto. Che ti succede?"

"Andiamo, ottavo nano, puoi farcela. Fatti crescere un paio di palle adesso e diglielo" esclama Sebastian, resistendo all'impulso di mordicchiarsi le unghie dall'ansia.

Ma tu guarda come s'è ridotto...

Blaine sottrae la mano alla presa di Kurt. Fino ad ora Sebastian non l'ha mai visto rifiutare del contatto fisico.

"Non c'è nessun motivo in particolare, Kurt, Lascia stare, ok? M-mi dispiace di averti mentito, io- non è niente" dice con voce stanca.

Sebastian si schiaffeggia e poi schiaffeggia Blaine, trapassandogli la testa con tutta la mano (Brr, che pessima sensazione) e quando si volta verso Kurt si accorge che ha gli occhi lucidi e arrossati, ma non ha ancora pianto.

Tutto questo è patetico. Devono solo sforzarsi di essere onesti e se l'ha capito Sebastian è grave, cazzo.

Questa storia del Natale passato gli sta solo insegnando che la gente innamorata è davvero idiota.

"Non è niente" ripete Kurt tirando su col naso e guardando da un'altra parte mentre la prima lacrima gli rotola giù dalla guancia. "Ma non riesci a guardarmi negli occhi".

È qui che Sebastian realizza improvvisamente che Kurt ha capito che Blaine prova qualcosa per lui.

È evidente che ciò che lo ferisce è il fatto che Blaine non sembra disposto a mettersi in gioco, ma preferisca continuare a flirtare con lui e basicamente ferire i suoi sentimenti.

Quanto sei stupido, Anderson.

 

Sembra costargli anche l'ultimo briciolo di determinazione, ma alla fine Blaine si volta verso Kurt per sorridergli debolmente.

Naturalmente il sorriso gli muore sulle labbra quando vede che Kurt sta facendo una fontana. Sebastian vorrebbe tanto avere dei pop corn.

"Oh, Dio, no, non - non piangere" sussurra urgentemente Blaine, prendendogli il viso tra le mani. "Non piangere, ti prego, ti prego. Lo sai che non sopporto di vederti piangere".

Quella sembra la goccia che fa traboccare il vaso e Kurt si accende come le lucine di un albero di Natale.

"Perché?" esplode, scivolando via dalla presa di Blaine e saltando in piedi. "Perché continui a comportarti come se quello che è successo con Karofsky mi abbia fatto a pezzi? Sì, è successo, ma la vita va avanti!"

Così si fa, cazzo, Hummel!

"Perché continui a comportarti come se avessi bisogno di un cavaliere? Non sono una donzella in pericolo, Blaine, cazzo!”

Blaine ha gli occhi talmente spalancati che stanno per saltargli fuori dalle orbite.

Sebastian non si vergogna nemmeno a dire che si sta godendo la sfuriata di Kurt. Un po' d'azione, finalmente.

"Cosa credi, che abbia paura di farmi toccare da qualcun altro? Non sono rotto, Blaine. Non ho bisogno di te perché devi aggiustarmi. Ho bisogno che la smetti di toccarmi come se potessi spezzarmi da un momento all'altro e - e ti decidi a prendere una direzione.

O la smetti di toccarmi d-del tutto, perché evidentemente per te e per me questo" e si avvicina per riprendergli il viso tra le mani. "ha due significati completamente diversi".

Ok, pensa Sebastian con un moto d'eccitazione. Mi piacciono i fuori programma. Adesso bacialo così posso tornare a casa.

Ma Blaine, dall'alto della sua immensa idiozia, spalanca ancora di più gli occhi e mormora: "Non penso che tu sia rotto".

Kurt chiude gli occhi e appoggia la fronte a quella di Blaine. Dai, potete farcela.

"E no, non - non ha due significati completamente diversi" aggiunge Blaine in un sussurro quasi impercettibile. Gli occhi di Kurt si aprono lentamente e si fermano dritti in quelli terrorizzati di Blaine, Sebastian si prepara a tornare a casa perché sono così vicini e-

"Kurt, Blaine, dove diavolo vi eravate cacciati? Wes vi sta cercando ovunque!"

Ok.

Kurt balza indietro tanto velocemente da far quasi ruzzolare Blaine giù dagli scalini.

Mantieni la calma, Sebastian. Mantieni la - oh, fanculo.

"STERLING, tu, orrida creatura delle tenebre, maledetto complottatore, io ti maledico!" strilla Sebastian infilandosi le mani tra i capelli, sull'orlo delle lacrime. Ma non piangerà. Ce l'ha ancora una dignità, lui.

"Mi hai sentito? Sarò il tuo tormento da qui all'eternità, non potrai più nemmeno andare a pisciare in santa pace, io sarò li a soffiarti la mia fantasmosità sull'uccello! Tu, brutta - merdina ammutinatrice -"

Mentre Blaine si guarda spaesato in giro, Jeff, del tutto ignaro di ciò che stava succedendo, sorride come un ebete. "Ho interrotto qualcosa?" cantilena con un sorrisetto compiaciuto.

Kurt si fissa le scarpe e scuote la testa, rosso come un peperone, e Sebastian si lancia su Nick cercando di strangolarlo e finendo per scivolargli addosso.

"Sterling, prega tutte le divinità che conosci che io non riacquisti il mio corpo, perché se dovesse succedere ti farò a pezzi, darò fuoco ai tuoi resti e ci ballerò sopra".

Bzzzz.

E ora cosa accidenti c'è?

"Però, come sei macabro!"

"Si chiama crudele ironia" risponde acidamente Sebastian. "Come la mia dipendenza dal tuo aiuto".*

 

*

 

Quando Sebastian scopre il motivo per cui Kurt e Blaine sono stati interrotti – ossia che Wes sta organizzando una battaglia a palle di neve – è sul punto di strapparsi i capelli.

Siccome il solo udire la voce di Sterling gli fa partire un embolo - e lui non ci tiene a morire di nuovo, per di più di infarto - decide di utilizzare i suoi privilegi da fantasma part-time per toglierselo dalle scatole. Beh, fondamentalmente tali privilegi sono potersi sedere in grembo a Thad (al quale non sta pensando, assolutamente, proprio no) e passare attraverso le cose.

Uno Smythe non rinuncia mai ad un privilegio, quindi scivola attraverso un paio di muri e anticipa Jeff, Kurt e Blaine in Sala Comune.

No, non è vero. Attraversando il secondo muro finisce per perdersi tra i corridoi – ma perché cazzo sono tutti uguali – e quando arriva Jeff è già lì e Kurt e Blaine sono scomparsi.

Maledizione.

 

Di Harwood non c'è traccia - uh, peccato - ma in compenso c'è David-quanto-sono-fico-e-lo-sappiamo-tutti che sta leggendo in un angolino, tutto raggomitolato sulla poltrona di fronte al fuoco.

Cioè, leggendo.

In realtà sembra più che stia cercando un modo dignitoso di concentrarsi sul libro nonostante Jeff e Trent stiano mettendo a dura prova la sua pazienza.

La vena sulla sua fronte è pericolosamente in vista, per lo meno.

 

Sterling alza gli occhi dal proprio foglio e sussurra, abbastanza forte da infastidire anche David, "Ehi, Trent, ptsss!"

A giudicare dal sospiro al limite dell'isteria che si lascia sfuggire il membro del consiglio, quello è il tentativo numero centoventisette di rendere il suo approccio con lo studio un inferno.

Conoscendo Jeff, sta cercando di battere un record (e ci sta riuscendo). Tra l'altro Trent, con quell'aria innocente e angelica, è il complice ideale.

"Mhm?" borbotta Trent in risposta, e il piccolo, malvagio ghigno che spunta in faccia a Jeff spaventa persino lui.

L'IGhost vibra ancora una volta.

"Dove si trova il Reno?"

Eh?!

"Dove si trova il Reno?''

Ah, ecco. Non vedo come questo possa essermi utile. Io sono Mufasa.

 

David scatta su come se fosse stato punto da una vespa. "Germania, Francia" sibila come se dalla risposta dipendesse la sua stessa vita.

Ugh, ma è una secchia!

Gli occhi di Sterling luccicano pericolosamente di gioia.

"No" scandisce con calma, crogiolandosi in una pausa ad effetto durante la quale tutti lo fissano. "Vicino al polmono".

 

Sebastian si spiaccica il palmo della mano in faccia, non trovando nemmeno termini appropriati per insultarlo adeguatamente - sotterratelo, ponete fine alle sue sofferenze. Per favore - e mentre Trent ridacchia senza contegno David balza in piedi come una molla, lancia il libro in faccia a Jeff - centrandolo in pieno, yay, mille punti! - e spalanca le braccia, esclamando: "Perché? Perché a me? Giuro sulla tomba del vecchio Harry Rufus Dalton che subirai la mia atroce vendetta, Sterling, progenie di Satana in persona! Il tuo nome è ora una maledizione, un'imprecazione, un insulto!"

Trent ha assunto un preoccupante colorito violaceo, mentre Jeff sprigiona soddisfazione da ogni singolo capello ossigenato, come se rendere la vita impossibile a David sia il suo unico scopo nella vita. Cosa che potrebbe essere più vicina alla realtà di quanto tutti pensino.

"Ma David" prova a farlo ragionare Trent, ormai a corto di fiato tanto da essere diventato cianotico. "Jeff voleva solo-"

"Taci" lo zittisce David con gli occhi ridotti a fessure. "Sei uno Sterling".

"Ma-"

"Sterling".

 

Detto questo, David fa per allontanarsi e finisce dritto addosso a Thad e Wes, che sono entrati nella sala comune proprio in quel momento, discutendo sottovoce di chissà cosa.

Oh, Harwood, mio eroe, hai trovato i post-it con i miei geniali ordini?

Mentre Thad fa un paio di passi indietro per rimanere in equilibrio dopo essere andato a sbattere la zucca contro i meravigliosi pettorali di David, nascosti sotto al blazer, Wes non è altrettanto agile e David è costretto ad afferrarlo per la vita per evitare che finisca a gambe all'aria e si fracassi l'osso sacro, tirandoselo addosso come se lo stesse abbracciando.

In tutto questo nemmeno Sebastian stesso riuscirebbe a trovarci qualcosa di male - al di là del fatto che gli Warblers del passato sono dotati di ancor meno coordinazione muscolare di quelli del presente.

Però c'è un piccolo dettaglio, e questo dettaglio corrisponde a Thad Harwood che guarda in su ad occhi sgranati, come se dal cielo fosse appena sceso Michael Jackson ad annunciare l'Apocalisse.

Perché sopra le teste di Wes e David è appeso un rametto di vischio.

"Ok" sibila David ad occhi chiusi, come se volesse autoconvincersi di essere finito semplicemente in un incubo. Benvenuto nel club, i cestini di 'ma-quanto-mi-dispiace' sono alla mia sinistra. "Chi è l'idiota che ha deciso di appendere vischio in una scuola completamente maschile?"

Thad arrossisce e si fa piccolo piccolo e Sebastian sente che sta per piangere, cazzo. Il suo piano ha funzionato, Thad sta disseminando la scuola di vischio come lui gli ha ordinato nei post-it!

Ora sì che si ragiona.

"Io" pigola infatti Harwood. "Ma David, Wes ha lasciato un post-it in camera mia con scritto che dovevo farlo, che era questione di vita o di morte e che c'entravano Kurt e Blaine".

Sì, Sebastian si meriterebbe il premio Nobel, per questa genialata.

"Wesley, cristo, sei fuori di testa?"

"Fatto niente io!" esclama Wes senza cambiare espressione. Uhm, inquietante. "Scrittura non mia!"

David lo prende per le spalle e lo scuote energicamente. "E cosa c'entra Blaine? Non può attaccare il vischio, lui è alto come il vischio".

"Più come una pianta grassa" lo corregge pensieroso Thad, mordendosi un labbro.

"Non dite stronzate" interviene anche Jeff, per una volta innocente. "Blaine è un cazzutissimo bonsai".

"Quindi" commenta Sebastian, lanciando uno sguardo disgustato a Sterling. "La misurazione della statura di Blaine va a vegetali? Originale, Devo ammetterlo".

Dio, ti prego, se mai mi hai voluto bene, tirami fuori di qui.

"Idioti" borbotta Wes con voce spiritata - neanche avesse visto un fantasma, ah ah - prima di guardare in alto verso David. Molto in alto. "C'entra Blaine perché se ci finisce sotto con Kurt è costretto a baciarlo".

Silenzio di tomba.

(Dovrebbe smetterla di fare tutte queste battute con i morti. È dispregiativo per la sua condizione).

"Nessuno è costretto a baciare nessuno" pigola di nuovo Thad. È evidente che teme David. Perché diavolo non ha mai notato prima che Harwood ha questi enormi occhioni scuri, poi?

 

"Oh, al diavolo!" esclama David in un'evidente esplosione di follia - e neuroni.

No, aspetta, ma che diavolo...?

Si china su Wes per baciarlo e dimostrare al mondo che la Dalton effettivamente è una scuola gay, ma Wes è più veloce e infila l'oggetto che aveva in mano tra sé e la faccia di David in avvicinamento.

 

Ed è proprio adesso che Kurt e Blaine fanno il loro ingresso in Sala Comune, dimostrando di avere un tempismo eccezionale: mentre David bacia il martelletto di Wes sotto al vischio.

 

Kurt guarda prima Wes, Poi David, poi il martelletto, e infine il vischio.

Poi gira i tacchi e fugge a gambe levate, mollando lì tutti gli Warblers, con un David sconvolto e Blaine con la faccia di uno che è appena stato preso a schiaffi da una medusa.

Sebastian realizza che forse un bacio sotto al vischio non vale e che quindi è davvero, davvero fottuto.

 

*

 

Note dell’Autrice da strapazzo.

 

Sì, sono in ritardo. I suck, lo so.

Però ecco il capitolo – che se non fosse stato per il betaggio di Rin e i suoi preziosi consigli non avrei mai finito di scrivere/pubblicato/partorito. Quindi, grazie, santissima donna.

 

Ora, qualcuno di voi ha beccato la citazione delle Follie dell’Imperatore? (C’era l’asterisco, uhm). Lama, se stai leggendo, quella era per te. <3

 

Bene.

Mancano due capitoli (diciamo che mi sono presa un sacco di libertà con questa warbler week), di cui uno è il tanto atteso (ahahahahahah) epilogo in cui svelerò il mistero dell’IGhost.

 

Quando verranno pubblicati?

Presto. Prestissimo. Controllatemi su facebook, stalkeratemi su facebook.

 

 

Bacini e buon Natale in ritardo!

 

Selene & Sebastian

 

   
 
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