E' l'ora di chimica ed io ho mal di testa.

Stringo i denti, ma dopo pochi minuti già non ne posso più di sentire le formule, pronunciate dalla voce cupa e altalenante del professor Bonastirpe.

Lo guardo. E' un pezzo di pane, gentile e garbato, non avrò problemi a dirgli che non sono in grado di seguire la lezione.

Alzo la mano. - professore, non mi sento molto bene, mi fa male la testa. - Dico.

• Come? Oh, non riesci a restare in classe? -

• Temo di no. - Abbozzo.

• Capisco, accomodati pure nell'atrio.- Mi dice.

Esco dalla classe di buon grado, e appena fuori mi passa tutto. Forse perché sono così bugiardo da non riuscire ad ammettere neppure a me stesso che non mi faceva male proprio nulla. Come ci sono arrivato in quarto Liceo Scientifico in queste condizioni non lo so davvero.

Mi sforzo di pensare a Cristina.

E' bellissima, la adoro.

No, non è così, la adorano tutti gli altri, ma io no.

Oh sì invece, la adoro, io la amo e tutti gli altri me la invidiano, mi invidiano perché è la mia ragazza. Ecco.

Saluto il bidello e penso bene di andare a fare un giro per la scuola.

Supero il primo piano, salgo al secondo, nel quale incontro un altro bidello che però non conosco, ed infine arrivo al terzo.

Perché sono qui? Cristina frequenta il Liceo Pedagogico, non c'è possibilità di incontrarla. Eppure sono andato dritto.

La classe prima H.

Ci passo davanti ignorandola. La odio perché è la classe di Susanna, e io odio Susanna.

Ci siamo conosciuti qualche mese fa, e all'inizio andavamo anche d'accordo, ma poi è successo che abbiamo litigato e così oggi come oggi non ci parliamo più.

Ha cercato di mettersi tra me e la mia Cristina, che è bellissima. Sono convinto che lo abbia fatto.

Susanna è orribile, non mi merita!

Lei però muore per me, lo so, lo so, me lo sento.

Passando davanti alla classe giro leggermente lo sguardo, la porta è aperta. Ora vedrai come mi guarda, e le sue amiche oche si gireranno a ridacchiare. Mi passo una mano tra i folti capelli castani e ricci, sparati in aria, che non ho mai il tempo di domare.

La luce nella stanza però è spenta e la classe è vuota.

Mi guardo intorno, non c'è nessuno.

All'improvviso sono colto da una tentazione irrefrenabile.

Non posso farlo, e se mi vede qualcuno? Oh, ma no, che sciocco che sono! Devono essere a lezione di algebra nell'aula informatica, oppure in palestra a fare educazione fisica, come possono vedermi?

Ho deciso, ora entro, sì, entro e vedo che pensa di me.

Non so di preciso quale sia il suo posto, ma su ogni banco sono ancora aperti i quaderni dell'ora precedente, non sarà difficile trovarlo.

Mi guardo per l'ultima volta alle spalle e non c'è nessuno, allora con cautela sollevo la copertina di uno dei primi quaderni, mentre mentalmente preparo una scusa da usare nel caso in cui qualcuno mi veda qui così e mi chieda qualcosa.

Prendo il primo quaderno e sulla copertina c'è scritto Arrostoni Giacomo. No, non è decisamente questo.

Il secondo un Monocromo, sopra c'è scritto Covernini Gian Donato.

Li passo uno ad uno, sempre facendo il minimo rumore, e scopro che la materia è latino.

Eccolo, finalmente! Lo prendo in mano e quasi sussulto.

Gentileschi Susanna, trovato!

Rimango un po' deluso quando non trovo dichiarazioni d'amore per me già alla prima pagina, ma va bene così, ce ne saranno a centinaia qui dentro! Poi faccio la foto con il cellulare e le mostro a Cristina, sai come la prenderemo in giro!

Sfoglio ogni pagina di quel quaderno traboccante di versioni, frasi, cancellature e correzioni, ma niente.

Probabilmente non ha usato questo perché deve consegnarlo all'insegnante e non vuole che legga certe cose.

Frugo nel portapenne aperto sul banco, e poi nello zaino.

Mi sento un po' sporco a violare la privacy di una persona così, ma andiamo! Questa è Susanna!

La mia fan numero uno, non le dispiacerà se mi faccio un po' gli affari suoi, che poi alla fine sono i miei.

Dio, spero solo che non abbia scritto nulla di brutto su Cristina, o le faccio vedere io!!

Cerco bene e non trovo nulla.

Sono un po' demoralizzato, non è che non le piaccio più? Oh no, ma che vado a pensare! All'appello mancano il suo cellulare e il diario, lì sicuramente c'è qualcosa su me e la mia Cristina, solo che deve averli portati con se.

Spero almeno che sia così. Oh, no ma che dico! Io non lo spero affatto!

Faccio per rinfilare sotto il banco il libro di inglese, quando sento dei passi alle mie spalle che mi fanno sobbalzare di colpo.

• Che stai facendo? -

Un ragazzo basso e pienotto mi fissa dalla porta. Ok, Phil, stai tranquillo.

Ora mi presento e chiariamo tutto
                      -Oh, ciao, io sono..-
                      - Un ladro!-  Mi urla in faccia prima che io possa finire la frase.

Spazio autrice:
Ciao a tutti!! Beh, siamo solo all'inizio ma spero che la mia storia vi piaccia! Mi raccomando recensite ;) Un bacione, Suzy57.