Il mio cuore è stretto
in una morsa d’orrore
che all’alba non fugge
e non teme il sole.
Mi sento rapita,
una nota dolente,
la Dolce Morte oramai mi attende.
Distorto, perso, andato.
Il senso della vita mi ha abbandonato.
Cadaverici ricordi,
sbiaditi e lontani
mi tengono sveglia
sotto il piumone.
Ora piango tutte le sere,
lametta alla mano
e alcol nelle vene.