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Autore: StefyGranger    30/07/2007    11 recensioni
Hermione sta per dichiararsi a quel tontolone di Ron ma la febbre la costringe a letto. in una sera si ribalterà tutto, complice il brodo di tacchino!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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‘ Ho capito, non gli piaccio…

♥ Just a dream ♥

‘ Ho capito, non gli piaccio…!’

Ginny la guardò accigliata ‘ Di chi stai parlando?’

Hermione non alzò lo sguardo dal libro ‘ Di Grattastinchi…!’

La rossa incrinò un sopracciglio ‘Il gatto?!’

La bruna sbuffò chiudendo Aritmanzia ‘ Ma nooo…ti sei già dimenticata il codice?!’

‘Ahh..Ron!’

‘Insomma, forse mi sto facendo solo dei film!...tutte quelle litigate, quegli sguardi fugaci…quando diventa rosso in viso…o quando balbetta…davanti a me…forse… non lo so! Sono in completa confusione! E le scenate di gelosia?! A volte penso che non posso essermi sognata davvero tutto…che…in fondo in fondo qualcosa c’è…o no?’

‘ Ricorda che parliamo di Ron…’

‘ Lo so – sorrise Hermione, gongolando un po’ – il ragazzo più tontolone della scuola, il più ingenuo…il più dolce…il più- ‘

‘ Herm?!’

‘ Sì, Ginny?’

‘ Sto cercando di finire il tema per lunedì, se proprio stasera vogliamo andare alla commedia in Sala Grande!’

‘ Ah sì, sì, certo…scusa ‘ arrossì la bruna, riaprendo il libro al contrario; non lo guardò neanche che ricominciò a parlare ‘ E’ che sono quei dubbi che mi rendono scettica…la scuola sta per finire, oramai…e tutto…cioè..la morte di Voldermort…la tanto sospirata pace…l’aria frizzante che si respira…mi vuole…buttare avanti!’

‘ Ho capito, commedia volata al vento… potevo divertirmi…’ sospirò Gin, chiudendo anche lei la pergamena e mettendo piuma e inchiostro a posto ‘Herm, pensavo che dopo quasi 8 anni che lo conosci l’avessi capito…’

‘ Che non gli piaccio?’

‘ Ma che hai al posto del cervello, una zucca marcia?!?’

Hermione rise con gusto ‘Allora lo ammetti che non mi sto sognando tutto!’

‘ Ma soltanto oggi pomeriggio ti sono venuti questi problemi esistenziali?!’

La bruna scosse le mani, come per spiegare ‘No, in realtà ce li ho da tempo, ma oggi pomeriggio sono allegra…e…stavo pensando…che…sì insomma…se lui non si fa avanti…lo farò io, stasera alla commedia!’

Ginny sgranò gli occhi azzurri e si raccolse i capelli in un morbido chignonne ‘Continua..’

Hermione si sistemò meglio sul letto ‘ Sono stanca di aspettare, e dopotutto…l’importante è che poi stiamo insieme…non chi si è dichiarato, dico bene?’

‘ Beh, sì…anche se…il sogno di ogni ragazza non è quello di dichiararsi, ma magari di ricevere una dichiarazione…ma…se ne sei sicura…’

‘Sicurissima! E poi oramai sono abituata a Ron, non si farà mai avanti! E se qualcun’altra me lo ruba come Lavanda?!’

Ginny annuì ‘Hai tutto il mio appoggio! E mi raccomando senza tanti giri di parole, vai lì e zac, glielo dici! I giri di parole lui non li capisce e finirebbe col dirti ‘ eh??’ il che non è proprio il massimo, no?’

Hermione annuì entusiasta e ancora più contenta di prima.

‘Bene, ma ora mi aiuti col tema di lunedì, te lo leggo e poi tu mi dici se va bene…!’

*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°

Entrò piano nella camera spenta del dormitorio maschile e si chiese se qualcuno stesse ancora o se fossero già tutti scesi nel cortile della scuola, quando però scorse una figura longilinea stesa sul letto.

Era il letto di Ron, il terzo da sinistra, proprio accanto a quello di Harry, ne era sicura.

E quello steso lì doveva proprio essere il rosso.

‘Ehi…Ron…?’

‘ Sono io, che vuoi?’

Quella risposta le arrivò come una lama allo stomaco: si comportava così solo quando era geloso o arrabbiato con lei, ma non ricordava di averci litigato recentemente!

‘ Non sei pronto?...’

Lui non si alzò, rimase steso ‘ Per cosa?’

‘ Sono…sono tutti giù in cortile…per…per la Commedia dei Ravanas…non ti senti bene?’

‘ Sto benissimo.’

‘ E allora perché non sei giù con gli altri? Ci sono anche i tuoi genitori, i tuoi fratelli…ci tengono che scendi da loro…per assistere insieme alla-‘

‘ Devo chiedere il permesso a qualcuno per stare un po’ con me stesso, o devo dare conto a qualcuno se voglio scendere a guardare quella stupida, noiosa, catastrofica commedia o no?!’

Hermione rimase non poco stupefatta e dopo aver boccheggiato un attimo aggrottò le sopracciglia ‘ No…’

‘ E allora perché questo stupido interrogatorio?!’

Quando la ragazza sentì pizzicare gli occhi e il naso capì che era ora di levar tenda e lasciarlo da solo.

Aveva imparato, dopo quasi 8 anni di convivenza, forse forzata, a lasciarlo perdere per non far scoppiare inutili liti.

‘ Erano solo domande di interessamento…!’ finì lei, aprendo la porta della cameretta per uscire ‘ E se sei nervoso per i fatti tuoi di nome Lavanda bè non deve per forza patirne anche la tua famiglia!!’

Ron si alzò accendendo la luce e scoprendo la sua amica sul ciglio della porta, vestita di tutto punto, coi capelli perfettamente lisciati e un leggero trucco in viso.

Nonostante tutto gli sembrava più carina del solito, tutta via la spinse fuori dalla porta , la guardò fisso negli occhi finchè, a denti stretti, esclamò ‘ Tu non sei la mia famiglia e mai vorrei che tu ne facessi parte né vorrei che tu un giorno possa diventare la mia famiglia magari con stupidi bambocci in giro per la casa e tu in cucina e io a insegnare loro il Quidditch, MAI! Quindi, via dalla mia camera e se possibile anche dalla mia vita!’

‘ No! Aspetta Ron, Ron?!’

‘ Hermione?!’

L’interpellata aprì lentamente gli occhi con la fronte imperlata di sudore e vide l’amica dai capelli rossi che, per l’occasione, li aveva trasformati in boccoloni che incorniciavano il visetto pallido da bambolina dagli occhi azzurri ‘G-ginny…’

‘ Stai ancora dormendo? È sera inoltrata, siamo già tutti pronti, pensavo ti fossi svegliata!’

Hermione si alzò a sedere ma un improvviso e forte capogiro la assalì e uno starnuto la fece correre a prendere un fazzoletto. Aveva le guance bordeaux e sentiva brividi di freddo, si toccò la fronte: aveva la febbre.

Sarebbe rimasta sola, nel dormitorio, con la febbre a primavera mentre gli altri si divertivano…cos’avrebbe voluto di più dalla vita?

*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*

Quel sogno l’aveva scombussolata: non aveva mai creduto ai sogni premonitori ma quello sembrava così reale.

Certo che Ginny sarebbe potuta pure rimanere da lei, quella sera: e invece l’aveva lasciata sola!

Aveva bisogno di una persona con cui sfogarsi, con cui condividere quella paura di fare un passo falso.

Ecco! Forse la febbre era un segno che non avrebbe dovuto dichiararsi quella sera.

Ma non solo quella sera, non avrebbe dovuto dichiararsi mai. Nè quella sera, nè la sera dopo. Neppure di giorno o di pomeriggio: mai.

Magari adesso se ne stava al buffet a mangiare qualche piatto abbondante, perché a lui non piaceva ballare.

Neppure se Lavanda gli si fosse messa in ginocchio a pregarlo scempiandosi davanti tutta la scuola.

No, a lui piace fare l’orso: quello che vuole tante coccole ma non le chiede, quello che non si dichiarerebbe mai.

Hermione sbuffò spazientita cominciando a sentire caldo: forse la febbre le stava calando.

Aprì la finestra, fuori si sentivano gli attori che recitavano e qualche scroscio di risate, poi il vento che sfiorava le foglie degli alberi della Foresta Proibita e i gufi che volavano, pigri, qua e là con qualche letterina o pacchetto alla zampa diretti alla Gufiera del Castello.

Il cielo non era terso e la luna rubiconda era nascosta da un smisurato nuvolose viola.

Tutto sembrava avesse pace, ora.

Stava per tornare nel letto quando sentì bussare la porta ‘ Sì?...’

‘ Mione!’

Una grande fitta le strinse la bocca dello stomaco: era in pigiama, un po’ sudata, con i capelli sconvolti … e lui era dietro la porta?!

Si mise immediatamente nel letto coprendosi fino al collo ‘ Entra..’

Lo vide entrare, sorridente, con un vassoio tra le mani ‘ Ehi malatina..!’

Lei sorrise appena ‘ Come hai fatto a-‘

‘Salire? Un trucchetto di George. Tieni, guarda che ti ho portato?’

‘ Un…brodino?!’ e lei che si aspettava chissà quale purè di patate, pasta all’italiana, ciambellone…

‘ Sì, l’ho fatto preparare apposta dagli elfi! È brodo di tacchino!’

Lei odiava il brodo. Ma più di tutto, odiava la carne di tacchino.

Ma lo vide gongolare con quel vassoio, orgoglioso del suo infinito atto di generosità così Hermione lo fece sedere sul suo baule.

‘ Com’è la commedia?’

‘ Divertentissima!! Non sai che ti perdi! Gli attori sono fantastici, ci siamo tutti sganasciati dal ridere e…’ma vide appena in tempo il viso sconsolato dell’amica e cambiò opinione ‘ ma…niente di particolare, sempre le solite cose copiate da altri comici…una noia…’

‘ Non hai mai avuto molto tatto, eh Ron?’ sorrise lei, girando e rigirando col cucchiaio il brodo.

Avrebbe pure potuto assaggiarlo, ma la stretta allo stomaco non l’abbandonava, lui era in camera sua.

‘Ma…durante la commedia pensavo a te…’

Hermione alzò lo sguardo di scatto, sorpresa da quell’impeto di coraggio.

‘ Cioè…non a te in quel modo…cioè sì..ma non in quel momento…i-io…ti piace il brodo?’

‘ E’..è buono..’ pronunciò lei, posando la ciotola sul comodino ‘Senti Ron, ci vediamo domani…va bene?’

‘Che hai?’

‘ Sono stanca, sarà…la febbre..’ tagliò corto lei, mentre i flash di quel sogno la scuotevano fortemente.

‘ Tu non sei la mia famiglia e mai vorrei che tu ne facessi parte né vorrei che tu un giorno possa diventare la mia famiglia magari con stupidi bambocci in giro per la casa e tu in cucina e io a insegnare loro il Quidditch, MAI! Quindi, via dalla mia camera e se possibile anche dalla mia vita!’

Hermione si lasciò scappare un singhiozzo sommesso quando Ron si alzò dal baule, ma sorprendentemente invece di andarsene lui le si avvicinò, sedendole accanto ‘Mione…’

Solo lui la chiamava così, con quel nome soffice, dolce, zuccherino quasi. Quasi stessimo chiamando con nome proprio un Marshmallow…

‘ Che hai?’ ridomandò lui, a voce fioca e guardandola fissa negli occhi.

‘ Niente – rispose lei, asciugandosi furtivamente una lacrima – è incredibile come si possa piangere per una cosa non successa…’

Ron, ovviamente, non capì ‘ Cioè?’

‘ O forse pensata dalla persona che tu meno credevi al mondo…’

‘ Ahh……non ho capito.’

‘ Credi nella realizzazione dei sogni?’

Lui si mise più comodo sul materasso e posò la mano destra sul mento, come per pensare ‘ No, non ci credo. Ti faccio un esempio: ho sempre sognato di essere come Krum’

Hermione scoppiò a ridere così di cuore che Ron continuò ‘ avere il suo portamento, il suo monosopracciglio, i suoi capelli neri e quel broncio perpetuo…’

La ragazza continuava a ridere di gusto, trattenendosi la pancia.

‘ E magari avere anche la sua stessa fortuna con le ragazze, la sua abilità nel parlare con loro senza incespicarsi – disse Ron, con tono nostalgico – avere la stessa fortuna con Hermione Jane Granger, la ragazza più brillante di Hogwarts…’

Hermione lentamente finì di ridere e con un mezzo sorriso nervoso lo guardò ‘ Cosa..?’

‘ E’ un modo come un altro, Mione, per dirti che…i sogni mostrano sempre il contrario di tutto. Sognavo di essere Krum…e invece sono Ron. L’esatto opposto.’

La ragazza lo vide triste, e così anche in lei si mosse un moto di malinconia ‘Oggi pomeriggio…ho fatto un sogno…che mi ha raggelato il sangue. Per di più - e qui rise – stavo aiutando tua sorella col tema per lunedì.’

‘ Qualcosa tipo Colui-che-non-dev’essere-nominato?’

‘ Peggio.’

Ron incrinò il sopracciglio ‘Che c’è di peggio?’

‘ Ho sognato…un ragazzo’ .

Lui si irrigidì e lei continuò, facendosi seria ‘ Mi diceva…delle cose terribili.’

Anche lui si fece serio ma non parlò.

Hermione si caricò di sangue freddo e coraggio e continuò a parlare, imperterrita‘ Mi diceva tipo…che non voleva che fossi la sua famiglia…che ..che non avrebbe voluto figli da me…era arrabbiato con me…voleva che uscissi dalla sua vita…’ finì lei, con gli occhi lucidi.

La vista era sfuocata, ma poteva ben distinguere la faccia bordeaux e dispiaciuta di Ron.

‘ Ma era solo un sogno, no?’ spirò lui, non guardandola.

‘ Era un sogno. Ma che ne so se non è poi la verità?’

‘ Tu pensi..che sarà il tuo futuro marito?’

‘ Bè, mi riesce difficile, dopo le cose che mi ha detto, sai com’è!’ rispose lei, ironica, ma trattenendo lo sguardo fisso su di lui ‘Io lo amo, quel ragazzo. Ed ero pronta a sfuggire dal mio orgoglio per dichiararmi, ma ancora una volta la ragione ha avuto il sopravvento.’

Fu Ron che divenne triste in quel momento ‘Ah..quindi..è una cosa di giorni..e..e lascerai me ed Harry…per stare col tuo ragazzo?’

Hermione sorrise ‘ Ma no! …resterete, prima di qualsiasi altra cosa, sempre i miei migliori amici.’

‘ E sei sicura che questo qui…insomma…ti meriti?’

‘ Lo spero davvero con tutto il cuore…’

‘ Tu dai detto di amarlo?’

Lei annuì, divertita dal fatto che lui non abbia ancora capito, per quant’è dolce tontolone.

‘ Ah… senti…ma metti che questo qua…ehi non è Viktor, vero?’

Hermione sospirò ‘ No…è meglio!’

‘ Ah…ma metti che questo qua, no? Ad un certo punto..dice..che non vuole che tu sia la sua famiglia, non vuole tuoi figli eccetera, tu che fai?’

Lei si stropicciò le mani ‘ Ne risentirei molto…sarei troppo triste…capisci, Ron? Non è una cotta qualsiasi, di quelle passeggere! Questo…mi sa proprio che è amore! Sono…sono 6 anni che mi piace…e sono 6 anni che lui non si è fatto mai avanti e…ho perso quasi le speranze…!’

‘ Ma se te lo dicesse…potrei chiedertelo io?’

‘ Cosa?’

Ron si tormentava le mani bordeaux come il suo viso, non riusciva a guardarla negli occhi ‘ Se ti chiedessi io…di far parte della mia famiglia, di volere dei figli da te…e di volerti vedere mia sposa, mia moglie, mia amica…tutto…tu…che risponderesti?’

Lei rimase allibita con la bocca mezza schiusa ‘ Che…che è impossibile…’

‘ E se i sogni si interpretassero al contrario, e fossi io quel ragazzo nel sogno che ti chiede tutto il contrario, sarebbe ancora impossibile?’

Hermione non riusciva ancora a connettere ‘ Ron…?’

‘ E se ti tirassi indietro e lasciassi che quel ragazzo, prima di te, si dichiarasse a te, in ginocchio…sarebbe ancora impossibile?’ e dicendo così, davvero si mise in ginocchio accanto al letto di lei, guardandola ora fisso negli occhi.

‘ Dimmi Hermione, sarebbe ancora impossibile?’

La ragazza lo tirò a sé, prendendolo delicatamente dal mento un po’ ruvido per via della barba non tagliata al mattino e senza pensarci un attimo, senza riuscire ancora a connettere, senza riuscire a spicciar parola, posò le sue labbra su quelle del ragazzo in un bacio che non aveva niente a che fare con quello dato a Viktor, e per quanto riguardava Ron che non aveva niente a che fare con quelli dati a Lavanda.

Dava un senso di tenerezza, un senso di romantico amore da tempo dimenticato, dava un senso di sogno….

Ore? 23.55!

Oramai mi sono abituata a pubblicare verso la mezzanotte, all’orizzonte di un nuovo giorno!

Ringrazio tutti quelli che hanno recensito “Volevo dirti che..” e a tutti quelli che recensiranno!

Ne sono davvero molto contenta??

Avete visto?? Detto, fatto!

Le recensioni mi caricano di adrenalina, e più ne ricevo più scrivo!Anche perché fra pochissimi giorni parto per andare in vacanza e tornerò a metà settembre..che poi a settembre c’è la scuola -.-“.

Tuttavia è una one-shot senza tante pretese, come tutte le mie storie.

Ma anche se è molto semplice, vi chiedo adrenaliiinaaa!!

Chissà ne esce qualche altra bella fic!

Buonanotte a tutti!

Un bacione one one!

StefyGranger (ma voi chiamatemi Elly)

  
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