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Autore: 9Pepe4    10/01/2013    2 recensioni
«MJ? Ti ricordi quella volta in cui mi dicesti che somigliavo a Charlie Brown?»
«Sì».
«Lo pensi ancora?»
«Sì. Ti manca solo un piccolo Snoopy a cui dedicare il tuo tempo».
«Be’, allora… Se io sono Charlie Brown, tu chi saresti?»
Genere: Commedia, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mary Jane Watson, Peter Parker
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Come i Peanuts

«Sei la persona più tesa che conosca, Pete. Forse è per questo che sei adorabile. Sembri sempre sul punto di crollare, come Charlie Brown quando Lucy gli leva il pallone da sotto i piedi!»
«È il complimento più strano che abbia mai ricevuto, MJ. Se lo era…»
«Lo era, baby. Lo era».
The Amazing Spider-Man #141

«Tigrotto, sono a casa!» annunciò pimpante Mary Jane, entrando nell’attico che condivideva col marito. «Sono esausta, ma non direi mai di no a un po’ di coccole…»
Notando che c’era un po’ troppo silenzio, srotolò meccanicamente la sciarpa che portava al collo.
«Peter?»
Quando non ricevette risposta, scosse la testa, sfilandosi anche la giacca.
Probabilmente, suo marito era in giro a salvare il mondo…
Sospirando, la donna attraversò il salotto, diretta verso la camera da letto.
Non appena varcò la soglia, però, sentì qualcuno afferrarla per un braccio… Il suo cuore fece un balzo, e lei si girò con un urlo… Ritrovandosi a guardare la faccia di Peter.
Lui alzò le mani, una luce allarmata negli occhi nocciola. «Shhh! MJ, sono io!»
Per tutta risposta, lei lo guardò con aria imbestialita e gli assestò un bel pugno su una spalla. «Sei diventato pazzo?! Mi hai fatto prendere un colpo! Perché non hai risposto, quando ti ho chiamato?»
Peter assunse un’aria costernata. «Mi dispiace» si scusò. «Volevo solo farti una sorpresa».
Mary Jane si portò una mano al petto, riprendendo fiato. «Una bella sorpresa?» domandò, in tono scettico.
«Certo!» Peter assunse un’aria scherzosa. «Non è una bella sorpresa, trovare tuo marito nella stanza da letto?»
«Non così!» ribatté Mary Jane. «Non quando tuo marito è un vigilante mascherato con chissà quanti nemici! Quando mi hai agguantata, non sapevo che fossi tu! Potevi essere chissà chi!»
Peter la guardò, ammutolito. Non si sarebbe mai aspettato che una cosa del genere potesse turbare tanto sua moglie.
«Scusami» le chiese, guardandola nei suoi profondi occhi verdi. «Non ho pensato che ti avrei spaventata… Sai, anche a Mr. A + capita di sbagliare, di tanto in tanto».
Si bloccò un istante, sforzandosi di ascoltare i suoni provenienti dal piano di sotto.
«Spero che Harry e Liz non ti abbiano sentita urlare» commentò. «Si precipiterebbero qui a controllare cos’è successo, ma io ho proprio voglia di stare solo con te».
Davanti alle ultime scuse di Peter, Mary Jane si era quasi ammorbidita. Ora lo fissò, chiedendosi se fosse il caso di spaccargli qualcosa in testa. Non si sarebbe fatto troppo male, dato che aveva la forza proporzionale di un ragno e tutto il resto… Alla fine, però, decise di perdonarlo.
«Da solo con me?» domandò, incurvando le labbra in un sorriso malizioso. «E mi dica, Mr. Parker, per fare cosa?»
Peter sorrise a propria volta, sospingendola verso il letto. «Indovina un po’» rispose. «Cosa mai potrei voler fare, con la mia bellissima moglie…»
Mary Jane si sedette sul materasso, e scalciò via le proprie scarpe.
«Sicura di quello che fai, bimba?» le chiese Peter, in tono scanzonato. «Credevo ci tenessi, all’eleganza…»
Lei gli poggiò un dito sulle labbra. «Peter, sei mai stato in piedi tre ore per un servizio fotografico?»
Lui la fissò con l’espressione di chi è precipitato dal decimo piano, poi parve pensarci su. «Mmm, no» ammise.
«Quei tacchi mi stavano uccidendo» riprese Mary Jane. «Sono felice di essermene liberata».
«Se lo avessi saputo, MJ» replicò Peter, scrollando il capo, «te li avrei sfilati personalmente».
Lei rise. «Vuoi sempre fare l’eroe».
«Già» concordò lui, depositandole un bacio veloce sulla bocca, per poi tirarsi indietro. «E ti dispiace?»
Mary Jane lo afferrò per il colletto della camicia, riattirandolo a sé. «No» rispose, semplicemente, prima di premere le labbra su quelle del marito.
Quest’ultimo le portò una mano dietro la nuca, e con l’altra le carezzò la linea dei fianchi…
Mary Jane piegò indietro la schiena sino a trovarsi supina sul letto, e Peter si incurvò in avanti per non lasciare le labbra di lei.
Dopo un momento, Mary Jane lo tirò a sé, facendolo cadere sul materasso. Fu lei a interrompere il bacio, così da poter incastrare la testa nell’incavo del collo del marito.
Lo sentì sorridere, e per qualche istante Peter si limitò ad accarezzarle la schiena.
«MJ?» chiese dopo un po’. «Ti ricordi quella volta in cui mi dicesti che somigliavo a Charlie Brown?»
Lei si tirò a sedere e lo scrutò con curiosità.
Lo ricordava benissimo… Quella passeggiata lungo il giardino dell’università, le foglie autunnali che volteggiavano nell’aria…
«Sì».
Rimanendo disteso, Peter le passò un dito sul braccio. «Lo pensi ancora?»
Un sorriso fugace comparve sulle labbra di lei e la modella guardò con tenerezza suo marito.
Sì, sembrava Charlie Brown. Charlie Brown che si ritrova a terra con aria stordita, ma che nella striscia dopo è di nuovo in piedi.
«Sì» asserì perciò. «Ti manca solo un piccolo Snoopy a cui dedicare il tuo tempo».
A quella risposta, il giovane si sedette a propria volta sul materasso.
Sapevano bene entrambi di non potersi permettere un cucciolo.
Certamente, il piccolo Normie – il figlioletto di Liz e Harry Osborn, i loro padroni di casa nonché amici di vecchia data – ne sarebbe stato entusiasta, ma a loro mancava il tempo materiale per occuparsi di un cane.
Mary Jane aveva il suo lavoro di modella e attrice, Peter aveva l’Uomo Ragno… No, non sarebbe mai riuscito a occuparsi di un cane con la devozione che Charlie Brown dedicava al suo Snoopy.
«Be’, allora…» riprese Peter, dopo qualche istante. «Se io sono Charlie Brown, tu chi saresti? Piperita Patty?»
Mary Jane scosse la testa. «Oh, tigrotto, non è ovvio?» domandò, con affetto.
«Veramente no» replicò Peter.
Lei sorrise. «Allora hai letto poche strisce dei Peanuts, Pete» considerò, e allungò una mano per arruffargli i capelli scuri. «Naturalmente sono la ragazzina dai capelli rossi, quella di cui Charlie Brown è perdutamente innamorato».
«Un momento» fece Peter, aggrottando la fronte. «Se non sbaglio, lei non lo ha neanche in nota».
A quelle parole, Mary Jane si allungò a baciarlo sulle labbra. «Sei un Charlie Brown fortunato, Mr. P» lo informò. «La tua ragazzina dai capelli rossi è completamente, appassionatamente innamorata di te».
Prendendola tra le braccia, Peter si aprì in un sorriso.
Le sfiorò con le labbra i capelli vermigli, la sentì calda e concreta contro di sé… E si ritrovò a pensare che sì, forse la sua vita era davvero iniziata come quella di un Charlie Brown mesto e sventurato… Ma ora che aveva la sua ragazzina dai capelli rossi accanto, sapeva di essere l’uomo più fortunato del pianeta.
«Se la metti così…» sussurrò, e il suo fiato le solleticò l’orecchio. «Io non ho visto tutta questa passione».
Il sorriso di Mary Jane si allargò.
«Allora lascia che te la mostri, Charlie» disse, iniziando a sbottonargli la camicia con mosse svelte. «Lascia che te la mostri».















Spazio dell’Autrice:
Era da un secolo che volevo scrivere qualcosa su questi due
Formato una coppia che adoro senza riserve, ed MJ… MJ è solo da amare. Andiamo, non trovate che lo scambio di battute citato all’inizio sia fantastico? XD
Ah, a scanso di equivoci: questo è rigoroso comic!verse (nel film le caratterizzazioni di questi personaggi sono un po’ diverse…).
Bon, spero che questa one-shot non abbia disgustato nessuno!
  
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