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Autore: Melisandre    30/07/2007    4 recensioni
Kyle Hyde e Brian Bradley. Finalmente riusciranno ad incontrarsi? E l'Hotel Dusk chiederà ancora ad Hyde di risolvere i suoi misteri?
Genere: Generale, Malinconico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kyle Hyde
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Con un movimento deciso appoggiò il bicchiere sul bancone, ed il ghiaccio al suo interno tintinnò contro le pareti di vetro, mentre quel poco che restava del liquido scuro si agitava come un mare in tempesta.
Sbuffò, emettendo un lungo fiato e concentrando il suo sguardo sulle lancette dell’orologio da polso. Era ancora presto, troppo presto perché quel tempo passasse in un lampo, solo per fare un favore a lui. In fondo, per quanto aveva già atteso, quelle poche ore mancanti non potevano diventare così tremende.

Kyle Hyde si passò una mano tra i capelli per tirare indietro quel ciuffo ribelle che gli ricadeva sulla fronte, infastidendogli la vista, poi frugò nella sua tasca della giacca, tirandone fuori l’accendino metallico del suo ex collega e un pacchetto di sigarette.
Appoggiò la sigaretta tra le labbra e avvicinò la fiammella dell’accendino, quando una mano rapida gli sfilò il sottile cilindro bianco dalla bocca.

“ Hyde, tu non sei il tipo da infrangere le regole.”.
Il largo sorriso del giovane e i suoi ricci capelli castani leggermente increspati riportarono Hyde indietro nel tempo.
Il battito del suo cuore e un colpo di pistola.
Il ragazzo appoggiò il braccio al bancone e vi concentrò sopra buona parte del suo peso.
“ Beh Hyde? Non saluti il tuo buon vecchio amico Louis?”
Kyle rise, risistemandosi il fastidioso ciuffo castano. “Hai ragione Louis, chiedo scusa.”
Louis Denonno non era cambiato di una virgola in due anni, portava ancora la solita camicia sopra la t-shirt, e i soliti jeans consunti.
Soprattutto la capigliatura sembrava non essersi modificata di nemmeno un millimetro.
“ Immagino che tu abbia sperato che il bar fosse gestito da una bellezza conturbante, ben diversa dalla mia!”
“ No, non ci speravo più, ma mi fa piacere rivederti qui.”.
“Fa piacere anche a me, ma guai a te se ti ripesco a fumare!”
Kyle Hyde inclinò leggermente il capo e guardò Louis con uno sguardo fintamente turbato.
“Da quando TU sei diventato così bigotto, Louie?”
“Ah non io Hyde, non io. Sono le nuove disposizioni di Dunning. Ha deciso che il Seven Star deve stare aperto il più possibile e deve essere adatto alle famiglie, con i figli, capisci? Qui dentro non si fuma più, vuole cambiare la fama dell’hotel, incominciando dal mio bar…
Sai, non vuole più sentire parlare della storia della ragazzina scomparsa. Jenny è tornata e ora vuole voltare pagina”.
“Capisco perfettamente.” disse Kyle prendendo inconsciamente il bicchiere e facendo agitare il ghiaccio non ancora sciolto al suo interno.
Louis sorrise “ Io invece capisco che urge del whiskey!”
Kyle prese coscienza del gesto che stava compiendo “ Hai ancora quel bourbon del Kentucky invecchiato otto anni?”
Louis prese una bottiglia e ne versò il contenuto in un nuovo bicchiere, riempiendolo di ghiaccio. “ Mi spiace che Rosa abbia approfittato della mia assenza per servirti il peggior bourbon del locale. Ma perdonala, proprio non ne capisce niente! Comunque, Hyde, cosa diavolo ci fai ancora in questa topaia?”
“ L’Hotel Dusk non è una topaia, è un tranquillo hotel fuori città in cui trascorrere piacevoli giornate in famiglia, o una serena notte di sosta durante viaggi lunghi. E’ il luogo ideale per le famiglie, e per i lavoratori.”
Una ragazza raggiante, con i capelli castani scuri legati con una coda di cavallo, sorrideva delicatamente sulla porta del bar.
Vestiva una salopette di jeans che le calzava decisamente male, ma l’attenzione convogliava sui lineamenti marcati ma affascinanti del suo viso.
“ Hai imparato a memoria il depliant, Jenny?” intervenne Louis scherzosamente.
“Louie, l’ho scritto io il depliant…Signor Hyde, è bello rivederla.”.
Hyde prese il bicchiere che Louis gli stava porgendo e ne assaporò il contenuto.
“Sono felice di sapere che stai bene Jenny, e sono felice di scoprirlo mentre bevo questo incredibile bourbon. E’ pura essenza del Kentucky questo!”
“ Allora Signor Hyde, cosa la porta all’Hotel Dusk?” chiese Jenny ingenuamente, sedendosi allo sgabello accanto a quello di Kyle.
Hyde abbassò il suo sguardo, giocando con il tovagliolino di carta che affiancava il suo bicchiere. “Bradley” disse, senza aggiungere altro.
“L’uomo che le ha detto dove trovarmi?” chiese Jenny entusiasta, mentre Kyle faceva cenno di sì con il capo.

Louis interruppe l’asciugatura dei bicchieri, lasciandosi trasportare dai suoi pensieri.
Poi gettò un terribile sguardo su Kyle.
“ Mila! Che fine ha fatto Mila? Era andata via con te, cosa le è successo?”
“Niente” rispose Kyle facendo spallucce.
“Mila era ancora con lui quando mi hanno riportato qui…” disse sommessamente Jenny.
“ Ma ora dov’è Hyde? Dov’è?” Louis era davvero infervorato.
“ E’ in camera di Rosa. Ha insistito tanto perché Mila rimanesse a dormire con lei, l’albergo e pieno e non voleva che dividesse la stanza con me.”.
Louis mosse la testa su e giù, dimostrando la sua assoluta e ferma approvazione per il gesto di Rosa. Jenny balzò in piedi. “ Voglio andare a salutarla!” disse, prima di sparire fuori dalla porta.

“Quindi Hyde, sei tornato in questo posto ancora per Bradley? Ma non ti aveva detto di lasciarlo perdere?” chiese Louis riprendendo il suo lavoro.
“ E’ stato lui a cercarmi. Prima mi ha inviato le informazioni su Jenny, e poi il mese scorso mi è arrivato un pacchetto. M’invitava a venire qui il giorno 23 Dicembre, e come vedi, sono qui.”
“ Sempre per Natale, magari quest’anno Babbo Natale ti porta Bradley come regalo” disse Louis scherzando.
“ Certo Louis, speriamo che a te porti il cervello che ti deve da anni!”

La porta del Seven star cigolò ancora una volta, lasciando avanzare l’abbondante corporatura di Rosa. Lei sì che era cambiata!
Nonostante avesse mantenuto il suo peso, Rosa era raggiante, sembrava ringiovanita e molto più serena, teneva i capelli biondi legati in uno chignon e, come sempre, indossava gli abiti scuri da cameriera.

Al suo arrivo all’Hotel Dusk era stato accolto proprio da lei, che si era subito gettata al collo di Mila, quasi in lacrime.
“Quanto mi sei mancata Mila, mi piangeva il cuore a saperti con questo bruto qui!” le aveva detto, lanciando uno sguardo complice verso di lui.
Mila aveva ricambiato con felicità l’abbraccio e aveva scherzato su quanto Kyle fosse ancora più bruto di quanto potesse apparire.
Mentre si avvicinavano al bancone della reception, Kyle aveva notato come lo sguardo di Rosa avesse un qualcosa di diverso, rispetto a come se lo ricordava.
“ Ti vedo molto bene, Rosa”
Lei gli aveva risposto con un sorriso soddisfatto “ Mio figlio è venuto a trovarmi, viene sempre a trovarmi alle feste da quando sei venuto tu, l’ultima volta. Sono così felice, ed adesso c’è pure Mila, è il Natale più bello della mia vita!”
Kyle aveva scherzato dicendo che non tutte le cose buone di questo mondo dipendevano da lui, ma che era lo stesso davvero felice per lei.
Rosa aveva guardato il registro delle camere ed era scoppiata a ridere.
“ Pensi un po’, signor Hyde, siamo al completo.”.
Kyle si era sentito cadere per un attimo nello sconforto. Lui doveva rimanere in quell’hotel.
“ Ma volendo possiamo fare un’eccezione e aprire per lei la 217.”.

La camera di Bradley, la camera dove aveva dormito quando era giunto qui, sei mesi prima del suo arrivo, la camera dove aveva appeso il dipinto di Osterzone, la camera in cui si era registrato a nome Kyle Hyde…

Kyle aveva cercato di togliersi di dosso i suoi pensieri “ Allora la 215 è presa? Peccato, speravo realizzasse altri miei desideri”
Rosa poi aveva osservato i suoi due nuovi ospiti, passando lo sguardo prima su Kyle poi su Mila e viceversa.
Infine aveva esclamato “ Mila, tesoro, tu dormi in camera con me, ti va?”.
Mila aveva annuito, del resto aveva confessato ad Hyde già in macchina, di voler passare il più tempo possibile con Rosa e Jenny. “Sia mai che io ti lasci dividere la stanza con questo cercatore di problemi!”
Mila aveva sorriso, e Rosa lo aveva accompagnato nella stanza 217. Una volta sistemate le sue cose si era diretto al bar, dove Mila e Rosa lo attendevano.
Aveva bevuto quel bourbon terribile, nella speranza che fosse quello che gli era stato offerto due anni prima, ed infine Rosa e Mila si erano allontanate per preparare il posto dove la ragazza avrebbe dormito.

“Ho pensato di lasciare le due ragazze da sole” disse Rosa sedendosi accanto ad Hyde, che annuiva. “Quindi avrò il piacere di conoscere tuo figlio, vero?” chiese Hyde.
“ Piacere? Quello è un arcigno broker con la puzza sotto il naso, un newyorkese convinto di essere il padrone del mondo. Non capisco come possa essere stato partorito da te, Rosa!” disse Louis senza fare troppo caso a quello che stava dicendo e davanti a chi.
Rosa non ribatté, come consapevole che Louis non si stesse del tutto sbagliando.
Poi, dopo aver schiarito la voce, disse “ Non è l’uomo più simpatico e cortese dell’universo, Louie ha ragione, ma credo che lo troverai simpatico, Hyde. Avete lo stesso modo di fare da sapientoni.”
Louis ci rifletté un secondo e confermò l’idea di Rosa.
“ Ehi, ma cosa avete contro di me oggi, sono due anni che non mi vedete! E sono vostro cliente, ricordatevelo.”
Rosa prese la mano di Kyle e con serietà gli disse “ Grazie Hyde, per Jenny, grazie davvero.”
Erano passati due anni dal suo ultimo pernottamento all’Hotel Dusk, eppure quell’hotel continuava ad avere uno strano effetto su di lui.
La questione non era ancora conclusa, questa fu la sensazione che sentì, mentre Rosa gli teneva la mano.
Questa volta l’Hotel Dusk avrebbe messo definitivamente la parola fine alle vicende di cinque anni prima.

Questa volta avrebbe rivisto davvero Brian Bradley.
  
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