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Autore: lellis96    10/01/2013    0 recensioni
Nicola scrive in un diario e parla della sua proposta, fatta a una persona per lui molto importante.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Caro Diario'
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                    LA PROPOSTA

 
 
Caro diario,
Sono ancora io, Nicola.
Ti ricordi che ti avevo scritto della mia dolce, cara e preziosa Micaela?
 
So che sono passati tanti anni e, dato che mi sono sposato con la mia dolce metà, abbiamo deciso di affittare una casa più grande per avere la possibilità di far vivere meglio mio figlio. È per questo motivo che mi sei capitato tra le mani e, rileggendoti, ho capito che non ti avevo niente del matrimonio e, così, eccomi qui.
 
 
Mi ricordo benissimo come se fosse ieri quando m’inginocchiai e le chiesi di sposarmi. Ci trovavamo a cena fuori alla casa al mare di Andrea. Lui e Azzurra si sono messi insieme dopo ben dieci anni in cui si andavano dietro senza sapere come dirselo a vicenda, ma adesso non stiamo parlando di loro.
Avevamo organizzato una cenetta a quattro e Andrea ed io per le nostre “gentili” donzelle abbiamo cucinato. Loro sono state tutto il tempo al mare a spettegolare.
Avevo un po’ paura poiché avevo detto alla mia “sorellina” ciò che avevo intenzione di fare quella stessa sera e speravo che non le dicesse niente.
Quando loro rientrarono noi, avevamo quasi finito di cucinare così, mentre loro apparecchiavano, noi avevamo finito del tutto e avevamo messo il cibo nei piatti.
Per tutta la durata del pranzo mangiammo e parlammo. Il primo commento di Azzurra e Micaela fu: “Ma veramente avete cucinato voi? Sembra una cosa da ristorante a cinque stelle!”.
“Certo che abbiamo cucinato noi! Così ci offendete!”
Aveva risposto Andrea facendo una linguaccia alla sua ragazza.
“Andrè: per offendere voi ci vuole poco. Siete così permalosi!” rispose scherzando lei e iniziarono uno dei loro soliti battibecchi. Non erano vere e proprie litigate, erano solamente delle prese in giro, il loro modo per dirsi che si volevano bene. Non lo dimostravano molto, al contrario mio e di Micky. Le poche volte che succedevano erano ai loro anniversari. Erano arrivati un mese fa al 5° mentre io e la mia dolce metà eravamo quasi all’11°.
 
 
 
Avevamo finito presto di mangiare, così decidemmo di fare un viaggio sul lungo mare. C’era il tramonto ed era uno spettacolo magnifico: il sole, piano piano, scendeva verso il mare e tutto era dipinto di rosso.
Micky aveva subito commentato con un “oooh” estasiato, seguita subito dalla cugina.
 
Pensai che era il momento adatto e non ero il solo: Azzurra e Andrea mi fissavano con uno sguardo come a dire: “ Muoviti!”
Fortunatamente avevo portato con me la scatola con l’anello: questo era tempestato di diamanti. Mi ero fatto aiutare dalle amiche sue e da sua cugina e tutte erano rimaste estasiate vedendo quell’anello. Fortunatamente avevo messo da parte molti soldi perché altrimenti non me lo sarei mai potuto permettere.
 
Lasciai andare avanti Micaela e m’inginocchiai, aspettando che si girasse. Non ci volle molto.
 
Appena si girò io iniziai a dire: “Micky, tu sei la ragazza più bella che abbia mai conosciuto. Sei simpatica, dolce, sempre sorridente, divertente, bellissima e sei l’amore della mia vita.
“So perfettamente che sai il motivo per il quale io mi sia inginocchiato, lo vedo dai tuoi occhi! Anche se sai il motivo, desidero chiedertelo comunque: vuoi sposarmi? Vuoi diventare mia moglie? Sei disposta ad accettare di sorbirmi tutti i giorni?”.
Vedevo nessun altro che lei però sapevo le facce degli altri due: erano felici e Azzurra con le lacrime agli occhi. Era davvero felice per la cugina.
 
Erano passati alcuni secondi che per me erano stati ore. Lei si avvicino a me molto lentamente e disse: “Certo che ti sposo!” e ci baciammo.
Fu un momento magico per me e per lei. Quando (finalmente) mi alzai, notai che Andrea e Azzurra si erano allontanati. Per loro era ancora presto per sposarsi secondo Azzurra, mentre secondo Andrea non era arrivato il momento adatto: lui sapeva che la amava ma non aveva il coraggio di dirglielo, ma sapeva anche che se avesse aspettato lei, sarebbe morto di vecchiaia.
 
Tornammo alla casa molto lentamente e parlammo di come l’avremmo detto ai nostri, di dove l’avremmo festeggiato, chi sarebbero stati gli invitati.
 
Andrea e Azzurra erano a casa a vedere un film, o meglio: la televisione era accesa mentre loro si baciavano. Era uno dei pochi momenti in cui si vedeva chiaramente che stessero insieme poiché non si erano affibbiati nomignoli e scherzavano sempre come due amici. Sembravano solo degli eterni amiconi.
Probabilmente avevamo fatto troppo rumore giacché si staccarono dopo poco.
“scusate se vi abbiamo interrotto, non volevamo.” Dissi io.
“Non vi preoccupate. Vi sposate! Siamo felici per voi” disse Azzurra per lei e Andrea con un sorriso che andava da una tempia all’altra. Aveva sempre sperato nel nostro matrimonio, sin da quando c’eravamo messi insieme anni fa.
“Sì! Abbiamo deciso di sposarci in chiesa e poi di andare al ristorante. Per gli invitati abbiamo deciso che tutte quelle che vanno dietro al mio futuro maritino non verranno! E se s’intromettono senza invito, le spezzo le gambe.”. Disse Micky, sempre gelosa di tutte le ragazze che secondo lei volevano mettersi con me.
 
Passammo l’intera nottata a parlare del matrimonio.
A un cero punto chiesi ai due vicino a me: “Ma voi due quando vi sposerete?” sapevo di averli messi in difficoltà ma ero curioso, troppo.
“Adesso stiamo parlando di voi, non di noi” rispose Azzurra. Riusciva sempre a evitare le domande come questa. Aveva una capacità naturale per evitare le domande che avrebbero creato problemi. Questa volta, però, non mi lasciai convincere e le dissi: “Lo so che adesso stiamo parlando di noi, ma voi due state insieme da un po’ di tempo. Non vorrete mica sposarvi quando ormai avrete già ottanta anni!”.
“Non ci sposeremo di certo a ottanta anni. Comunque io ho sonno e vado a dormire.” Era riuscita a sviare la domanda ma sapeva che in camera ne avrebbe dovuto parlare con il suo ragazzo. Pensavo che forse avevo esagerato, e invece il giorno dopo erano molto felici. Andrea mi confidò che le aveva detto finalmente le due paroline magiche (ti amo) e che anche lei aveva fatto lo stesso, anche se con imbarazzo poiché era una ragazza molto chiusa.
 
 
Il matrimonio era stupendo: c’erano tutti i parenti e amici. Il mio testimone di nozze era Andrea mentre per mia moglie era un’altra sua cugina e amica.
Dal matrimonio sono passati due mesi. Avevamo cercato una casa, e finalmente l’abbiamo trovata.
 
Micky adesso aspetta un bambino, è al primo mese.
Azzurra e Andrea ancora non si sposano, dicono che vogliono aspettare ancora qualche anno.
 
Di mio figlio non sappiamo ancora il sesso, anche se io spero sia un maschio.
 
Adesso mi dispiace ma mi tocca finire di impacchettare i bagagli.
 
 
Penso che questa sia l’ultima volta che ti scriverò, non vorrei che mia moglie ti trovi!
                                    
 

                                                                                                                                                                                        Nicola

   
 
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