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Autore: niwad    30/07/2007    1 recensioni
Fanfic nata dall'idea di mettere in primo piano le capacità strategiche di Shikamaru Nara. Una missione dall'obiettivo dubbio gestita quasi interamente dal suddetto. Il rating è dubbio come il fine della missione, ma è un tratto caratteristico dell'autore.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tattiche, cap2
Secondo capitolo pubblicato. I personaggi potrebbero risultare un po' OOC qui, ma ci sono parti in cui mi sono fatto prendere la mano e altre meno ispirate. Datemi voi un parere.


Sihaya10: L'obiettivo è quello, ma per il momento sembra che la descrizione dei combattimenti non sia il mio forte. Farò del mio meglio per renderli accettabili. Le osservazioni erano un disclaimer ironico, dubito che si ripeterà. Per quanto riguarda il mio pessimismo verso le mie FF, beh, non sono soddisfatto di come scrivo e ho pubblicato anche per ricevere suggerimenti per migliorare. Ciò non toglie che il mio obiettivo sia anche rendere la fanfiction al meglio.


Shauzia: Grazie, eccoti accontentata ^^

Credo di essermi dilungato abbastanza nelle descrizioni, indi per cui buona lettura
-Capitolo2-
La discussione era terminata così, e durante il viaggio le comunicazioni si erano sprecate, soprattutto a causa delle liti tra Naruto e Kiba e dei tentativi dei loro compagni per cercare di sedarle: giungevano vari “ehi, è impossibile seguire una pista con ‘sta puzza di volpe accanto! Mi vien voglia di aprire una battuta di caccia!” seguiti da “ehi, pulcioso, annusa questo!” e lì qualche obiezione della serie “baka! Smettetela!” o “Naruto! Smettila subito o vengo lì a pestarti di persona!” e ancora qualche timido “Naruto-kun, Kiba-kun! Vi prego, risparmiate le energie per la missione”.
Stranamente questo approccio era quello che raggiungeva risultati migliori: per un buon ammontare di minuti entrambi i canidi tenevano a freno i dissidi e si comportavano da persone civili.

Comunque, il viaggio procedette bene e per via del tempo inclemente, del tragitto percorso, delle marce forzate e dell’ora a cui erano arrivati in prossimità del punto d’Adunanza avevano deciso di accamparsi per recuperare le energie perse.
Il giorno seguente si sarebbero incontrati con i Jonin ai quali era stata assegnata la parte più pericolosa della missione e avrebbero discusso con loro alcuni fondamentali dettagli tattici per il compimento della missione.


Si erano fermati in quella radura intorno alle 18:00 e lì avevano cominciato a preparare il campo. I rifornimenti di viveri non avevano dato problemi, né quelli d’acqua, che, anzi, ebbero modo di ingrossarsi grazie alla presenza di una sorgente nelle vicinanze, la quale offrì anche la possibilità di lavarsi, cosa che fu alquanto gradita dopo un viaggio pesante come quello passato.

Inutile dire che, per quanto avesse provato a mantenere un minimo di organizzazione per quanto riguardava l’uso della sorgente a quello scopo, aveva dovuto faticare non poco per mantenere l’ordine tra gli affamati lupi del branco, che opposero non poche resistenze al tentativo suo, di Neji, Choji, Shino e Kankuro, questo sfruttando entrambe le marionette, per dissuaderli dallo sbirciare le compagne nel rigagnolo.

Tutto cominciò con un’osservazione di Naruto: - Chissà se Sakura-chan è tutta dello stesso colore.

Seguì la proposta di Kiba: - Beh, c’è un solo modo per esserne sicuri: tastar con mano!
Shikamaru si era già preparato a quest’eventualità e aveva già preso provvedimenti con gli altri membri più savi. Fece un segno a Kankuro e questo liberò le marionette appoggiandole al terreno, quindi, decise di tentare la via dell’eloquenza per dissuaderli senza sprecare energie:
- Naruto - aveva cominciato – cosa pensi che ti farebbe Sakura sapendo che la vuoi spiare nuda? –
Il viso del biondo sbiancò, gli occhi divennero due profondi pozzi di paura e si destò solo dopo qualche momento, sussurrando: - Forse è meglio non spiare Sakura-chan. Però Temari, Hinata, Ino… - Tenten! – lo interruppe una voce alle sue spalle: nemmeno Lee era riuscito a trattenersi – dobbiamo assolutamente far valere il nostro ardore giovanile! Dobbiamo aiutare le ragazze a rivestirsi! – Non solo si era dimostrato decisamente incapace di contenersi, ma aveva fatto l’unica proposta che né Kiba né Naruto avrebbero mai accettato.
A quel punto Shikamaru scosse la testa, decisamente frustrato, e i tre si lanciarono verso il fiumiciattolo come lupi affamati. Lee venne bloccato da due marionette, sapeva bene che non poteva danneggiarle oltre misura prima ancora dell’inizio della missione: nonostante tutto lui era pur sempre un ninja serio. La stessa fortuna non capitò con Naruto e Kiba, che si scontarono contro Shikamaru e Neji. Il primo partì con una serie di kage-bunshin che vennero sì bloccati dalla tecnica del clan Nara, ma permisero al ninja di sorpassare facilmente l’avversario, e correre liberamente verso il paradiso di carne, pugni, calci e morsi che l’attendeva. Fu fortunato: Shikamaru si era preparato all'eventualità piazzando alcune trappole e Naruto si ritrovò immobilizzato molto prima anche solo di entrare nel campo visivo della Hyuuga, che più tardi si scoprì essere stata incaricata di prevenire il sopraggiungere di visitatori sgraditi. E’ incredibile come il gentil sesso impieghi tutte le proprie capacità strategiche e di occultamento quando si tratta di vietare ad altri di vedere le proprie bellezze.
Ad ogni modo, per quanto riguarda Kiba, si ritrovò in men che non si dica con i tenketsu di gambe e braccia bloccati, e Neji rifiutò di liberarlo finché le ragazze non avessero finito. Per quanto riguarda Choji, ebbe ben poco da fare: si limitò a bloccare Akamaru con la propria tecnica peculiare e condividere con lui un pasto extra.

Quando ritenne che le dolci donzelle avessero passato sufficiente tempo ammollo, Shikamaru si diresse placidamente verso il laghetto annesso al fiumiciattolo, palesando la propria presenza chiamando le ragazze ad alta voce; passò accanto a Naruto e gli batté un paio di colpetti in testa, come per dire “sta’ buono qui intanto”, e proseguì chiamandole.
Dal laghetto gli sopraggiunse uno squittio, poi la flebile voce di Hinata che avvertiva le compagne: - Sta arrivando Shikamaru-kun, non sembra sia qui per spiarci come temevate.
Seguì la voce di Temari: - Va bene, ci siamo divertite abbastanza – poi, alzando la voce per farsi sentire chiaramente da Shikamaru – Sta’ fermo lì, tu, sto arrivando, intanto le altre si asciugano e si cambiano.-

Shikamaru rimase fermo sul posto, attendendo l’arrivo della bionda con una certa irrequietezza ad accompagnarlo. La vide infine spuntare dagli alberi innanzi a lui, scalza, con i capelli ancora bagnati e solo un asciugamano a coprirla. Decisamente non sapeva che fare.
Rimase a fissarla un momento mentre lottava con imbarazzo e desiderio. In quel momento sembrava decisamente più matura di lui, e decisamente più rilassata in quel vestiario disinibito. Interruppe la valanga di pensieri sessuali che gli ormoni suggerivano al ragazzo mentre questo la osservava.

- Hai tenuto a bada gli affamati? – Proruppe lei col solito tono freddo e deciso – Il casino dello scontro si sentiva sin da qui.
- Mi spiace, non è facile trattenere gli impeti dei propri compagni senza riempirli di botte...
- E i propri? – Lo interruppe lei.
- I propri sono anche più seccanti, ma almeno non fanno altrettanto baccano.
La principessa del Suna sembrò soddisfatta. Rimasero in silenzio per un po’, con lei che accennava un sorriso e lui che guardava a terra imponendosi di non saltarle addosso, poi lei ruppe il silenzio:
- beh, è meglio che torni al fiume: devo controllare che le altre si siano rivestite e anch’io devo riassumere un aspetto decente. Abbiamo una missione da portare a termine.
Shikamaru accennò a sua volta un sorriso, decisamente più amaro di quello di lei: - Già, una missione…
E si voltò, tornando sui suoi passi.

Nel tragitto trovò Naruto, ancora ingabbiato nella sua trappola, con un sorriso ebete stampato in faccia

- Hai fatto colpo sulla gelida sorellina del kazekage, eh? – Gli aveva chiesto non appena fu libero. Shikamaru assaporò un attimo l’idea di usare la Shadow neck bind sul compagno, poi passò oltre ostentando indifferenza. Tornato al campo, ordinò a Neji di liberare i tenketsu di Kiba, il quale si lanciò subito a rimproverare il povero Akamaru per avergli preferito il cibo, mentre Kankuro liberò volontariamente le marionette da Lee.
In breve gli shinobi sostituirono le konoichi nel lago e queste si dedicarono alla protezione del campo e alla preparazione della cena (non per maschilismo, ma avevano provato in precedenza la cucina di Naruto, e nessuno ne era rimasto felice).

Alla fine del pasto vennero concesse tre ore di tempo libero ai membri della missione, provvedimento che venne molto apprezzato, per quanto fosse una tattica standard per evitare di far sentire troppo il peso di una missione sulle spalle degli shinobi. Shikamaru approntò una scacchiera di shogi di dimensioni ridotte, e prima che avesse modo di finire di posizionare i pezzi si ritrovò un’avversaria ostica.

- Perché? – Chiese Shikamaru.
- Perché… cosa? – fu la risposta.
Si grattò la nuca, cercando di trovare da solo una risposta - Niente, lascia perdere. – Shikamaru girò la scacchiera con una faccia che era sicuro fosse da idiota totale. – Muovi. –
La partita iniziò, Shikamaru muoveva con la sicurezza di chi conosce le tecniche di apertura pressoché a memoria, Temari non era altrettanto sicura ma dopotutto non era quello il gioco che interessava a lei.
- Allora – chiese lei nel bel mezzo della partita – cosa dirai all’Hokage di questa nostra bella sosta?
Shikamaru alzò lo sguardo da un pezzo che squadrava da sei turni – Che potevamo benissimo permettercela e che è servita per sollevare il morale delle truppe, sceso terribilmente a seguito delle marce forzate, che poi sono proprio ciò che l'hanno permessa.- Mosse un pezzo.
- Quindi riferirai anche la nostra piccola conversazione. - Temari fece la sua mossa.
- No. Non è utile ai fini della missione. - Shikamaru mangiò il pezzo sbagliato.
La bionda accavallò le gambe, poggiando le mani sulle ginocchia mentre studiava la mossa più conveniente
- Significa che non mi concederai altre occasioni per chiacchierare con te? - Quindi si stese col busto sulle gambe in un movimento che mostrava tutto e niente e mangiò a sua volta il pezzo sulla fatidica casella.
A Shikamaru colò una goccia di sudore lungo la tempia. Lo stava fregando. Per la seconda volta nell'arco di una giornata lo stava fregando.
Studiò la situazione, unì le punte delle dita tenendo il dorso della mano verso il suolo, nella tipica posa in cui si metteva quando doveva pensare in fretta.
- Non ne ho motivo, e sarebbe uno sforzo inutile per chiunque, oltre che controproducente per la missione, non credi?
Shikamaru lasciò al suo destino il pezzo meno importante e salvò l'altro prendendo una pedina di Temari.
La bionda sospirò - Quindi cos'hai intenzione di fare? - Spostò un pezzo con risolutezza, preparandosi all'assalto finale
Shikamaru si grattò la fronte - Beh, ora abbiamo una missione da portare a termine... - lanciò una frecciatina all'avversaria, per poi ricomporsi - E poi... poi avremo tutto il tempo per decidere.
Temari mostrò un'aria seccata - E cos'è che dovresti decidere? - E mosse un altro pezzo con stizza.
-Beh, per esempio... cosa decidere, e magari riguardo cosa. - Piazzò sulla scacchiera
un pezzo catturato e sospirò, massaggiandosi la fronte "Questo scontro su due piani sta diventando una seccatura" - non so. -
- Non sai? - Lei mosse l'ultimo pezzo che le serviva - Possiamo terminare qui: sei mosse e ho vinto. -
Shikamaru sospirò di nuovo: - ti sbagli: cinque mosse e ho vinto. Ad ogni modo, non so. - E si alzò, andando a stendersi sul suo sacco a pelo.

Pochi attimi per rimuginare e si ritrovò a un palmo dal naso il sorriso di Ino, la coda le scendeva su una spalla e quasi sfiorava il viso del ragazzo.
- Problemi con la biondina, eh? - Il sorriso della ragazza si fece più ampio mentre si sedeva accanto al compagno di squadra: sapeva che preferiva guardare le nuvole piuttosto che lei.
- Ti sembrano cose da chiedere? E non mi pare che tu sia la persona giusta per riferirsi a qualcuno con il soprannome "biondina". - Shikamaru mostrò alla ragazza una faccia seccata.
Ino sospirò: evidentemente il poveretto era di pessimo umore - Lo sai perchè mi sono spostata?
- No.
- Perchè so che preferisci le nuvole a me. - Il tono era leggermente incrinato.
- Capisco. Ti ringrazio. - Shikamaru rivolse un'occhiata preoccupata all'amica, quindi tornò a guardare le nuvole.
- Sai perchè guardo sempre le nuvole? - non attese una risposta - Perchè sono leggere, senza problemi. Da piccolo volevo diventare una nuvola per sfuggire ai problemi intorno a me. Col tempo scoprii che era anche il modo migliore per trovare una soluzione agli stessi. - sospirò - E' per questo che guardo sempre le nuvole. - Rivolse un'altra occhiata alla bionda, sembrava profondamente assorta in un qualche ragionamento; sorrise tra sè e sè per quell'inaspettata reazione da parte della ragazza, ma quando questa notò lo sguardo posato su di lei ostentò un largo sorriso e si alzò, quindi gli dette le spalle e s'impose un tono grave.
- Sarà meglio che ti dia una mossa con la biondina: le ragazze non sono disposte ad attendere a lungo. Soprattutto qualcuno come Temari. -
Per la protezione del campo durante la notte affidò a Kiba il primo turno, Neji e Hinata i due turni successivi e si accollò l'ultimo per sè, sentendo come un obbligo per un leader quello di svegliare i propri compagni e vegliare il loro sonno almeno nell'ultima parte dello stesso.
La scelta di quattro componenti che vegliassero due ore ciascuno non era una cosa insolita: veniva eseguita in genere dai gruppi canonici al fine di permettere ad ognuno sei ore di sonno sacrificandone così solo due alla quantità di ore necessarie per recuperare al 100% le energie, evitando però di venir colti di sorpresa durante il sonno. Ad ogni modo dopo anni di missioni qualunque ninja è abituato a dormire solo sei ore, ma la prospettiva di quelle due ore in più migliorava certamente il morale di tutti.

Shikamaru venne svegliato da Hinata, che gli si avvicinò timidamente mormorando
- Shikamaru-kun, il mio turno è finito. Se mi da il cambio tornerei a dormire. -
Quindi si alzò con gli occhi ancora chiusi: - Va bene, torna pure al tuo sacco a pelo. -
La ragazza annuì, lui non la vide, ma sentì un debole: -Hai!- e aprendo gli occhi notò tra i primi raggi del crepuscolo mattutino che si stava dirigendo verso il suo giaciglio tra Kiba e Naruto. Accennò un sorriso e si portò ai limiti del campo.
Controllò l'area tenendo il tempo in base alla lunghezza delle ombre, ma ben presto si dovette girare di scatto con un kunai in mano.
- Ehi, calma, sono solo io. -
- Temari. - Shikamaru tirò un sospiro - Che ci fai sveglia? Manca ancora un bel po' a quando dovremo partire. -
- Non dormo molto, e 'sta storia delle otto ore di sonno mi pare una gran cazzata. Puoi smettere di puntarmi contro quel kunai? - Temari mostrò un'espressione altezzosa. Era come quando si erano sfidati nell'Arena dell'esame per la selezione dei chuunin. Era una sfida anche quella?
Shikamaru abbassò il braccio che teneva il kunai e dette le spalle alla konoichi.
- Torna a dormire. Non è necessario che tu svegli tutto il campo per le tue seccature. -
- Quindi non hai ancora deciso..-
- Ti ho già detto quello che ho deciso: la missione ha la precedenza, poi potremo pensare ai nostri problemi personali. -
Temari inarcò un sopracciglio - Hai deciso di procrastinare ad oltranza? -
- No. Voglio solo assicurarmi di non subire perdite per un mio stupido errore.- E prima che la bionda potesse ribattere aggiuse - E' ora. Svegliamo gli altri. -

In qualche minuto il campo fu smantellato e il gruppo si mosse per raggiungere il punto d'adunanza, dove incontrarono i Jounin che partecipavano alla missione, tra i quali i loro sensei.
Alla riunione tattica non fu permesso di partecipare ai chunin e genin, eccezion fatta per Shikamaru per il suo ruolo di leader.
Questi tornò un'ora dopo, le mani dietro alla nuca, lo sguardo assorto nel contemplare le nuvole in cielo. Quando fu davanti al gruppo, ignorando le domande specifiche dei suoi compagni esordì dicendo:
- Dobbiamo muoverci: i sensei sfonderanno da un lato mentre noi dall'altro. Una volta eliminate le guardie esterne e penetrati all'interno si occuperanno di rendere relativamente sicura la zona, mentre noi proseguiremo a perseguire il nostro obiettivo. Non c'è altro, quindi muoviamoci.-
E senza permettere loro di ribattere balzò verso il campo di battaglia lasciandoli interdetti.
  
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