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Autore: mangagirlfan    11/01/2013    1 recensioni
[…]Piange, mentre la pioggia cade, il corpo che trema, mentre la bocca si apre e grida aiuto, il rumore della folla che accorre simile ad un suono lontano, tra chi urla di chiamare l’ambulanza e chi invece telefona alla polizia, in preda all’ansia.
Le porte del cielonon si apriranno per me,
Con queste ali rotte sto cadendo,
E tutto quello che vedo sei tu.
Hai le mani sporche di sangue innocente, Rukia.[…]
Ha partecipato all'iniziativa: Cinquantamila lacrime, Bleach angst fest, di Bleach yaoi forum
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kuchiki Rukia, Shiba Kaien
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Non c’è posto nel cielo, per me.

Fandom: Bleach
Personaggio/Coppia: Rukia Kuchiki, Kaien Shiba (KaiRuki).
Prompt: Mani sporche
Rating: +16
Conteggio Parole: 1267
Riassunto: […]Piange, mentre la pioggia cade, il corpo che trema, mentre la bocca si apre e grida aiuto, il rumore della folla che accorre simile ad un suono lontano, tra chi urla di chiamare l’ambulanza e chi invece telefona alla polizia, in preda all’ansia.
Le porte del cielo non si apriranno per me,
Con queste ali rotte sto cadendo,
E tutto quello che vedo sei tu.

Hai le mani sporche di sangue innocente, Rukia.[…]
Note: Oneshot, Introspettivo, Angst, AU


Ecco l’ultima storia per l’iniziativa indetta dal beach yaoi forum tutta incentrata sull’angst (ossignore mio come mi piace poco questo tipo di storie, ma le sfide le accetto sempre). Questa fic è stata molto più facile da scrivere, forse perché i testi delle si univano alla perfezione alla mia idea di “mani sporche”. Come ho detto nella fic pubblicata precedentemente, si dovevano usare il prompt assegnato e o o due canzoni. Le canzoni utilizzate sono White flag di Dido (la prima in grassetto) e Saving Me dei Nickelback (sperando di non aver ciccato il nome come al solito, è sempre la parte in grassetto) anche sta volta, la seconda canzone è stata tradotta in italiano per poterla inserire dentro la storia in maniera fluida. Spero che possiate apprezzarla, nonostante l’angst XD

Dopo questa fic mi rimetterò dietro con la mia Long AU “No Control” è lì che aspetta da un sacco a causa di Danni subiti e mancato tempo ç_ç povera bimba mia ç_ç e nel mentre, mi sa che riprenderò in mano tutte le one shot dedicatele u.u va beh sto andando in OFF topic XD  
Buona lettura^^



{ I will go down with this ship
No, I won’t put my hands up and surrender
There will be no white flag above my door
I’m in love and always will be;

White flag, Dido }

Rosso. È l’unica cosa che vede il qual momento, mentre il calore che fino a pochi secondi prima percepiva tra le sue braccia lentamente scema, le mani sporche di un qualcosa tremendamente viscido da farla stare male. Perché lo sa cos’è, anche se il suo cuore non vuole ammetterlo, mentre il suo battito rallenta, come quello della persona stretta nel suo abbraccio.
Mani sporche del suo sangue stringono la stoffa, nel vano tentativo di non farlo scivolare a terra.
Piange, mentre la pioggia cade, il corpo che trema, mentre la bocca si apre e grida aiuto, il rumore della folla che accorre simile ad un suono lontano, tra chi urla di chiamare l’ambulanza e chi invece telefona alla polizia, in preda all’ansia.
Le porte del cielo non si apriranno per me,
Con queste ali rotte sto cadendo,
E tutto quello che vedo sei tu.

Piange e lo scuote, mentre il suo sorriso continua a restare impresso sul suo volto, il suo stesso sangue che macchia le gote, perché tu continui a cercare di svegliarlo, accarezzandolo con quelle mani così luride, fredde e tremanti.
Come hai potuto essere così sciocca?
Pensa che, se quello stesso pomeriggio non avesse insistito per andare a vedere quel nuovo negozio di peluche che le piace così tanto, tutto questo non sarebbe successo. Lui starebbe ancora sorridendo, ma non in quel modo così rigido ed innaturale.
Continua a chiamarlo, stringendolo a sé e comprendendo che, ormai, nulla potrà essere più come prima. Lo abbraccia frenetica, disperata, le dita che tremano, assieme alle spalle ed al resto del corpo.
Kaien è l’unica cosa che riesce a dire.
Kaien. Kaien. Kaien. Il suo nome viene pronunciato così tante volte che la gola si secca, il cuore si rompe in mille pezzi, ed il corpo si svuota, lasciandola senza forze.
Le porte del cielo non si apriranno per me,
Con queste ali rotte sto cadendo,
E tutto quello che vedo sei tu.

È solo con la forza che i soccorsi riescono a staccare Rukia da lui, la quale lotta come una disperata, graffiando i loro volti nel vano tentativo di liberarsi, i palmi che si riempiono di sangue sempre di più, ad ogni unghiata. Vorrebbe solo morire, mentre vede il suo corpo trasportato via, nell’ospedale più vicino. E nonostante quello che dicono lei lo sa che non si sveglierà mai più.
Hai le mani sporche di sangue innocente, Rukia.
La polizia cerca di parlarle, ma è sorda alle loro voci. L’unica cosa che potrebbe svegliarla da quel torpore così doloroso è la sua, di voce, ma non la sentirà più. Non la desterà mai più da quello stato così doloroso e non avrà la possibilità di guarire il suo cuore spezzato.
“Centrale, c’è stata una sparatoria nei pressi del centro commerciale del quartiere est, richiediamo rinforzi, una pallottola vagante ha colpito un civile.”
Crack.
Lo sente distintamente quel suono, il suono della sua anima che si spezza, delle sue certezze e dei bei ricordi che avevano assieme. Quel “crack” è l’unica cosa certa in quel momento, mentre le lacrime continuano a scendere, mescolandosi a quella dannata e fredda pioggia.
Hai le mani sporche di sangue innocente, Rukia.
Non sa cosa le succede, mentre la portano via, all’ospedale dove sta lui, mentre un poliziotto le chiede cosa è accaduto.
“Stavamo andando nel nuovo negozio che hanno aperto lì, a pochi passi. Kaien non aveva voglia di andarci, ma mi accompagnata lo stesso. Perché gliel’ho chiesto io.”
Le porte del cielo non si apriranno per me,
Con queste ali rotte sto cadendo,
E tutto quello che vedo sei tu.

La voce è così fredda e ferma da far venire i brividi al poliziotto che la sta interrogando. Nota solo i suoi occhi vuoti e non comprende quanto, in realtà, la sua anima stia soffrendo, dilaniata da quella scena che continua a ripetersi come un film in loop, che non si ferma mai.
Camminano ridendo, lui la prende in giro, lasciandosi trascinare come un sacco di patate. Poi lo sparo. Ed il suo corpo che traballa, cadendo verso Rukia, per poter essere sorretto.
“E poi, cos’è successo?”
A quelle parole comincia a piangere – ancora – mentre il suo sguardo continua a rimanere inchiodato sulle proprie mani sporche del sangue della persona che ama. Di chi non sarà più lì, pronto a consolarla.
Hai le mani sporche di sangue innocente, Rukia.
E mentre il dottore si avvicina per dire che, purtroppo, il suo adorato Kaien non ce l’ha fatta, nonostante la vista appannata, un’altra scena si presenta davanti a lei, così vivida, così tremenda.
Sono felice di non essere solo, Rukia. Non è poi così male, morire tra le tue braccia.”
Le porte del cielo non si apriranno per me,
Con queste ali rotte sto cadendo,
E tutto quello che vedo sei tu.

L’unica cosa che può fare è alzarsi, per correre da lui, nella stanza dove hanno cercato di rianimarlo.
Deve vederlo. Ne ha bisogno più di ogni altra cosa.
E quando si avvicina lentamente al lettino e vede che Kaien continua a sorridere – quel sorriso che le piace tanto e che l’ha fatta innamorare – sente le gambe cedere, mentre si accascia sul suo corpo, macchiando sempre di più le sue mani ed il vestito che – per strana coincidenza – le aveva regalato lui.
Si sente cadere sempre più giù, trascinata in un baratro di disperazione che non avrà mai fine. Non ci sarà più lui a sorreggerla, a farla tornare in alto, tra quelle nuvole dove solo lui sapeva condurla. Niente e nessuno potrà mai guarirla da quella ferita che si è aperta proprio lì, al centro del suo cuore, che lentamente si ghiaccia, ad ogni istante che passa.
Addio Rukia. Ti ho amata davvero.”
Le porte del cielo non si apriranno per me,
Con queste ali rotte sto cadendo,
E tutto quello che vedo sei tu.

Hai le mani sporche di sangue innocente, Rukia. E nessuna azione potrà mai ripulirle.

Ma a te, in fondo, va bene così.


   
 
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