Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Fly to the sky    11/01/2013    1 recensioni
Dal testo:
-Questo paesaggio è perfetto… vorrei solo sapere chi è che sta viaggiando su quelle mongolfiere- emise un debole sospiro
-Quali mongolfiere?-
-Le nuvole-
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quel posto riusciva sempre a tranquillizzarmi. L’albero era secolare e il suo tronco molto grosso, la chioma era imponente e le foglie erano di un verde brillante, qualche uccello cantava e inneggiava al tramonto, l’erba era corta e di un verde uniforme. Era una piccola collinetta e al suo apice c’era quell’albero magnifico. Andavo spesso lì, soprattutto quando ero triste o arrabbiata, allora mi sedevo poggiando la schiena sul tronco e guardavo il Sole che veniva inghiottito dal mare.
Anche questa volta avevano litigato. Potrei dire che oramai c’ero abituata ma non ci riesco perché per me era sempre terribile come la prima volta. Papà si ubriacava e la mamma gli diceva di non farlo mostrandogli le conseguenze, poi tutto diventa sfocato, solo mani bottiglie e dolore. Poi si ci metteva il fatto che papà aveva deciso che non sarei andata più a scuola, e dire che gli insegnanti dicevano che promettevo bene… e poi io volevo studiare, volevo diventare qualcuno. Ma lui non voleva perché i soldi li doveva spendere in altro. Menomale che c’era quel posto che mi tranquillizzava, temporaneamente ovviamente, sapevo ciò che avrei trovato al ritorno.
-Ciao – era stata una ragazza a parlare. Era spuntata da dietro l’albero ed era…strana. Aveva i capelli corti un po’ sopra le spalle e portava un grosso cerchietto con un girasole, il vestito era bianco e leggero, adatto alla stagione, era scalza. Poteva avere la mia età. Non avevo molta voglia di parlare con qualcuno, quel posto era magico solo se stavo da sola.
-Ciao- risposi ermeticamente
Si sedette vicino a me e contemplò le sfumature del tramonto, dopo un po’ cercò di rompere il ghiaccio :- Bello questo posto, penso che ci verrò spesso, sai mi sono appena trasferita con i miei nella casa bianca in fondo al viale. Tu, invece, vieni spesso qui? – Tutto ciò lo aveva detto senza prendere fiato.
-Si, abito anche io in fondo al viale-
Sorrise, e mi guardò attentamente poi si accigliò. –Hai pianto?
-No- era troppo invadente quella ragazza
Lei non ci credeva poiché, lo sapevo, avevo gli occhi gonfi e rossi. Continuammo a guardare il tramonto, oramai il velo scuro della notte era appoggiato sopra qualche nuvola che diventava rosa a causa del sole.
-Questo paesaggio è perfetto… vorrei solo sapere chi è che sta viaggiando su quelle mongolfiere- emise un debole sospiro
-Quali mongolfiere?-
-Le nuvole-
Quella ragazza mi sembrava ancora più strana –Nelle nuvole non c’è nessuno, lo sanno tutti-
Sembrava una bambina a cui fosse stato detto che Babbo Natale non esiste, poi la sua espressione cambiò, divenne più severa.
-No, non va… tu non apri la mente!-
La ragazza cominciava ad infastidirmi, come potevo pensare che qualcuno stesse viaggiando su quelle “mongolfiere”, come le chiamava lei. Soprattutto dopo il pensiero di ciò che era accaduto a casa. Volevo andarmene, feci per alzarmi quando lei iniziò a parlare molto velocemente, quasi irritata.
-Il mondo non è tutto nero, come pensi tu! Il mondo è pieno di sfumature, devi solo saperle cogliere! Lo so ciò che sei costretta a subire e so che è difficile ma prova a pensare a ciò che di buono ti sia mai capitato!-
-Io…- ero confusa, la mia vita non aveva nulla di buono, poi però iniziai a capire – mia madre è gentile e mi protegge, poi… questo posto può essere considerato buono? Comunque… Mike il bambino che sta vicino a noi che è l’unico che riesce a farmi ridere e…e… basta.-
-Ti sembra poco?-
Finalmente iniziai a capire. Per quanto dura fosse la mia vita c’erano quelle piccole cose, a volte scontate, che la rendevano meno difficile senza che io me ne accorgessi. Nessuno ha una vita perfetta, perché non sarebbe vivere in quel caso. Il mondo aveva così tanti lati positivi che in sedici anni di vita avevo ignorato e quasi disprezzato.
-Guarda le nuvole-
Le ultime nuvole si stavano ormai scurendo, eppure… sembravano realmente delle mongolfiere, chissà come sarebbe stato viaggiarci, una sensazione magnifica. La ragazza sorrise e disse :- Devo proprio andare, mamma vuole che torni prima che faccia buio-  Anche io mi alzai ma mentre guardavo le stelle che già spuntavano ad est lei doveva essere corsa via per paura di fare tardi perché al suo posto trovai solo un foglietto, era completamente imbrattato di colore, pensai che lei doveva essere una specie di artista, ne aveva l’aria.
Quando tornai a casa successe qualcosa di molto strano. Mia madre aveva sistemato tutto, mio padre era sparito e molto probabilmente sarebbe tornato di lì a pochi giorni, le dissi :-Ho conosciuto la figlia dei vicini…-
-Quali vicini?
-Quelli della grande casa bianca-
Lei mi guardò accigliata. – Da quando è morta la signora Matthew nessuno abita lì, non so di nuovi inquilini.-
Diceva la verità, sicuramente, ma per conferma andai fuori per osservare la casa bianca, era normale come sempre, dalle finestre si vedevano le solite stanze vuote ed impolverate. Era stato un sogno? Ma il foglietto era ancora nella tasca del mio jeans! E poi tutto sembrava così reale… forse stavo impazzendo ma sapevo che,in qualche modo, questo mi aveva giovato
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Fly to the sky