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Autore: directioner_fra    11/01/2013    1 recensioni
e attaccò. D: Ditemi che non l'ha detto! Spero seriamente di non aver sentito quelle parole perché se lo trovo, e ci può scommettere un mammut in tutù che lo troverò, gli trancio Jawaad e poi lo vendo per riuscire,finalmente, ad affittare qualcuno, e per qualcuno intendo Conor Maynard,per trascorrere una notte focosa all’insegna della vita vera. Se,certo. Tralasciando questo sogno erotico che mi perseguita da un po’,da un bel po’.. OK,DA QUANDO LO CONOSCO, concentriamoci su come trovare quegli antropomorfi eruditi. Non feci in tempo a pensare a qualcuno che il mio cellulare vibrò nuovamente. Appena lessi il nome “Putroccola Zozza” i miei occhi si illuminarono e formarono un cuoricino. Era un soprannome che avevo dato ad Angie tempo prima,dopo gli innumerevoli trascorsi con ragazzi sconosciuti. Non è una ragazza dai facili costumi,ma prima ci divertivamo :DDDDDDDDDDDDDDDDD
Tralasciando il discorso pervy,risposi al cellulare,sperando di colloquiare con una persona competente e all’altezza della sottoscritta.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Primo capitolo.


Natale è passato da poco. Eppure mi sembra non sia mai arrivato. Sarà che lo scambio di "doni",se così può essere definito,ha fatto dimenticare,non solo ai materialisti,ma anche a chi si reputa servo del Signore,che il Natale non è questo. O almeno penso,nella mia ignoranza. Ho troppi pensieri per la testa e questo,mi sembra un buon modo per non pensare a ciò che mi capita attorno. Ossia,pensare a cose di cui non dovrebbe fottermene un cazzo.Sono cambiata da qualche anno fa,non solo esteticamente. Ho maturato quello che molti definiscono "pensiero". Io lo definisco crescere. Poi,quelli che mi conoscono,sanno benissimo che cambio idea ogni ora,per cui penso di non essere maturata più di tanto.

Per rendere "magnifico" il mio Natale,per quanto io possa crederci,ho litigato con il mio migliore amico Harry. Ci conosciamo praticamente da sempre,poiché abitiamo praticamente affianco. Abbiamo litigato per quella che,ai suoi occhi,era una sciocchezza. Non so se abbandonare la propria migliore amica per andare a scopare con la prima che incontra sia una sciocchezza. Bah.. MASCHI. Ancora li devo capire. Inoltre, quello che,in teoria,doveva essere il mio fidanzato,non si fa sentire da due giorni. Penso abbia dimenticato che stiamo insieme. Anche lui, è un qualcosa di ancora sconosciuto alla mia persona,sebbene ci frequentiamo da qualche mese. 
Suppongo che non possa andare peggio. Ma forse mi sbaglio. 
Sto tornando a casa,da sola,alle otto di sera e sono persa negli innumerevoli pensieri che ho. Vorrei aggiungere anche l'aggettivo qualificativo,che di qualificativo in questo caso ha ben poco,"afflitta". Ma poi sembrerebbe una soap opera. 
Arrivo alla porta della mia abitazione,nella qualche vivo con i miei genitori e mia sorella più grande. Come consueto, ho dimenticato le chiavi da qualche parte,perciò busso al campanello.
Mi apre la mia mamma,con indosso un grembiule da cucina che le ho regalato quando sono andata in Italia.
Mamma : Alla buon'ora,Sam. dice,con il suo solito tono duro.
Sam: Chiedo umilmente perdono,signora. Dico sorridendo sotto i baffi che non ho,mentre mia madre si fa da parte per farmi entrare e,approfittando di un mio momento di distrazione,mi tira uno schiaffo sonoro sul sedere.
Mamma : Puzzi sempre di più di fumo. Dovresti smetterla. Dice ritornando seria.
Sam : Mamma è inutile che continui a ripetermelo. E poi non fumo molto. Dissi guardandola.
Mamma: certo,fai come se ci credessi.
Sam : bene,vado a fare una doccia. Dissi salendo le scale.
Mamma : non metterci troppo. Aggiunse.
Iniziai a salire le scale e raggiunsi la mia camera da letto,alla quale è abbinato un bagno. Entrata,mi meravigliai nel sentire l’odore familiare di Zayn. Perlustrai la mia camera ma non trovai nessuno
Sam : deve essere di qualche giorno fa. Pensai ad alta voce.
Presi il telefono dalla tasca del jeans blu che indosso con la mano destra mentre con quella sinistra presi il pacchetto di sigarette che avevo nel giubbino nero. Poggiai entrambi sulla scrivania e appesi il giubbino alla gruccia situata fuori dall’armadio,perché altrimenti si sarebbe impuzzolentito tutto di fumo. Entrai in bagno,chiusi la porta a chiave ed iniziai a spogliarmi. Iniziai a togliere la maglia celeste e la collana e poi sfilai le mie adorate polacchine e i jeans. Portai i vestiti nel cesto della roba da lavare ed iniziai a scaldare l’acqua per riempire la vasca. Non adoro fare il bagno,perché ho sempre molta fretta,ma oggi non ho niente da fare ed ho una voglia matta di rilassarmi. Mi infilai nella vasca ormai piena e iniziai a pensare.
Allora,come si è capito, io mi chiamo Samantha Calder,ma preferisco di gran lunga Sam,ho 18 anni,mentre mia sorella ne ha 20 e il suo nome è Eleanor. Andiamo d’accordo,più o meno. Lei passa più tempo con il suo fidanzato Louis che non me,ma mi sta più che bene. Lou è il migliore amico di Harry che,come ho già detto,è il mio migliore amico.






Spazio autrice.


Sciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaao gentee! Recensite e fatemi sapere cosa ne pensate. :D

#Francesca


  
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