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Autore: Ciack    31/07/2007    1 recensioni
[Venus In Love]
Si avvicina il Natale e cosa fare quando non ti bastano i soldi per il regalo perfetto? Per fortuna c’è sempre qualche “amico disinteressato” pronto a darti una mano.
Una dolce avventura natalizia per i personaggi di VENUS IN LOVE!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4

Capitolo 4

Confessioni

 

Erano cinque giorni che il signor *** cercava inutilmente di contattare Tateno, il suo assistente – segretario – portaborse – factotum, era talmente disperato che si era addirittura ridotto a cucinare da solo. Un uomo della sua stazza, del suo genio, insomma ma siamo matti?

Preso da un raptus di disperazione cominciò a frugare nel cestino della carta sperando di trovare qualche indizio. Fruga che ti fruga trovò questa annotazione: ingaggio per due settimane per catalogo di THE BEST BOYS, partenza domani ore 7.30 x treno. Non ne sapeva nulla di questo catalogo, che fosse stato annullato? In fondo era tornato inaspettatamente prima dalla sua vacanza e giustamente Tateno aveva rifiutato, però, però, c’era qualcosa che non quadrava molto, no, no. Perché quell’appunto sulla partenza? THE BEST BOYS poi era un’importante rivista di bei maschioni, proprio il genere che sarebbe piaciuto al suo assistente. Colto da un dubbio fece una telefonata, diventò paonazzo e l’indomani partì col primo treno.

 

 

Eichi s’era ormai rassegnato al fatto che Suzuna avesse dimenticato il cellulare a casa e per non essere da meno (o forse per evitare di pensare a cosa lei stesse facendo con Ikeuchi) si era trovato un lavoretto come magazziniere e sfacchinava notte e giorno nella ditta di import-export di un’anziana coppia.

Una sera in cui sentiva più forte l’assenza della sua cara vicinali arrivò un messaggio di Yuki:

“Sai che Suzu dorme qui accanto  me?

  Però ti avverto che russa”

Eichi, ignaro che con quel “accanto” volutamente ambiguo Yuki intendesse la stanza a fianco, per poco non si strozzò con la birra. Aveva fatto di tutto per non pensarci e adesso quello scarafaggio glielo sbandierava allegramente!

Peggio per te…”  gli ripose.

“Puoi dirlo forte! Era un’incapace totale a fare i massaggi, mi ha massacrato tutta la schiena, ma con la pratica è migliorata.

Immaginando la faccia del suo concorrente in amore che si rodeva il fegato, Yuki si rotolò sul letto soffocando le risate nel cuscino, rifiutò la telefonata di Uozumi e spense il cellulare. Se Suzuna era troppo tonta per cedere alle sue avances doveva pur sfogare la sua frustrazione su qualcuno.

Il giorno dopo, verso mezzogiorno la troupe era riunita nella sala convegni dell’albergo per fare il punto della situazione e valutare l’esito delle foto. Oltre a quelli per il catalogo Tagashi aveva preso l’iniziativa di riprendere l’equipe in scatti fuori programma, così, se si vedeva Suzuna farsi piccola, piccola, mentre il grande capo la sgridava, si poteva vedere il medesimo mentre rincorreva le assistenti in acqua in una improbabile imitazione di uno squalo. Un paio di modelli erano invidiosi perché a Ikeuchi erano state fatte un maggior numero di foto e per sfogarsi si divertivano a malignare sul loro collega. Il proiettore adesso mostrava un primo piano di Suzuna truccata e con i capelli acconciati. Eichi, che, non visto, era entrato in quel momento nella sala, alle spalle di tutti, rimase stupefatto; non l’aveva mai vista così…così bella…e desiderabile. Quello sguardo ingenuo e il velo di rossetto gli facevano venir una gran voglia di saggiare quanto potessero essere dolci e calde le sue labbra. In quel momento il ragazzo sentì due sopraccitati modelli che dicevano:

      -     Sì deve essere proprio così, se no perché avrebbe insistito per stare in camera con lui? –

A sentir ciò Eichi parve esplodere di gelosia.

      -     Accidenti a Ikeuchi, come posso competere? Lui è così bello e per di più famoso.. è normale che lei abbia scelto lui, ma proprio non mi va giù! –

Contemporaneamente dalla prima fila il grande capo stava elogiando Tagashi descrivendolo come un vero genio, ma il signor *** che aveva fatto la medesima strada di Eichi, esclamò:

      -     Sì, lo sono, ma quelle foto hanno più di un difetto e sicuramente non le ho scattate io. –

-     Ma lei chi è? -

-     Io sono il signor Shuichiro Tagashi, di professione fotografo, ma a quanto pare durante la mia vacanza sono stato deposto. Tu che mi dici? –

      -     Padrooone posso spiegaree… – frignò Tateno, il finto Tagashi.

      -     Lo spero bene e adesso dritto a casa prima che perda le staffe! –

-         Yuki, prima che io parta devo dirti una cosa, l’acqua che ti ho lanciato era pulita e profumata con violetta, la mia essenza preferita. E’ stato bellissimo dividere la colazione con te anche se quello yogurt ha proprio un saporaccio. Ricordati di me. Ti farò avere le foto il prima possibile. Adieu mon amour, smack. Conoscerti è stata l’esperienza più bella della mia vita –

In tutto quel trambusto Eichi era rimasto basito al suo posto. Aveva una gran confusione in testa perciò, quando qualcuno gli gettò le braccia al collo quasi non si accorse che si trattava di Ashihara.

      -     Che bella sorpresa, ma che ci fai qui? -

      -     Io…io ero venuto a trovarti, ma evidentemente sono di troppo. – rispose sciogliendosi dal suo abbraccio.

      -     Ma Eichi che stai dicendo? -

      -     Credevo che ti servisse un lavoro, e invece… Guarda che potevi dirmelo che volevi farti una vacanza con Ikeuchi. Non me ne importa nulla se ve la spassate assieme –

      -     Io e Yukky?!? Che scemotto che sei Eichi! Sono qui solo per lavorare perché volevo comprare una cosa. –

      -     E questo include dormirci assieme, vero? –

Suzuna trasalì, perché era così arrabbiato? Non aveva fatto nulla di male e la storia di dormire assieme poi, che razza di assurdità! Prima che potesse dire qualcosa lui si stava già dirigendo verso la stazione.

       -    Eichi, Eichi aspetta! -

Non riuscendo a fermarlo Suzuna gli cinse la vita con le braccia.

       -    Eichi ti prego dimmi cosa succede. Fra me e Yukki non c’è niente e Tagashi o come si chiama , è stato lui a dormire con Ikeuchi, abbiamo fatto cambio quando siamo arrivati. Io dormivo nella stanza a fianco. –

-     Ma Yuki e Hinako avevano detto… -

-     Fra me e Yuki non c’è nulla. Ti prego credimi – poi abbassando la voce e affondando il viso nella sua schiena aggiunse – A me piaci tu. –

Eichi rimase di sale. Era la prima volta che Suzuna esprimeva chiaramente i suoi sentimenti. Gli piaceva lui e non MisterQuanto-Son-Figo-Con-Gli-Occhi-AzzurriIkeuchi. Era al settimo cielo, ma girarsi, abbracciarla e baciarla appassionatamente sarebbe stato troppo da shojo manga; Eichi decise di farle pagare l’averlo fatto stare in pensiero per tutti quei giorni.

-         Quando finisci di lavorare? – le domandò con voce più calma.

-         Non so con precisione, dovevamo averne ancora per qualche giorno, ma non avendo più il fotografo…forse già stasera o domani – il gran capo stava chiamando a raccolta le assistenti – io… mi spiace, ma devo andare –

-         Ok e…Suzu? Quando torni se ti va ceniamo assieme? – le domandò arrossendo.

-         Tiiiii evviva, finalmente un pasto decente…e per di più a sbafo ^-^ Ci vediamo a casa allora. Ciao – e scappò via.

-         Prima di andare però devo ancora chiarire una cosuccia – così dicendo andò a prendere per le orecchie Ikeuchi e senza tanti complimenti lo mise alle strette in un angolo – mi hai raccontato un sacco di palle. Perché l’hai fatto? -

-         E’ ovvio che l’ho fatto per lei…anche se inutilmente

Eichi tirò indietro il braccio per sferrare un pugno a Yuki, che chiuse gli occhi e si raggomitolò a terra, ma…non successe nulla. Quando guardò di nuovo la mano che avrebbe dovuto colpirlo si era tramutata in un’offerta di aiuto ad alzarsi.

-         Te lo saresti meritato, bada bene, ma spero tu abbia capito chi ha vinto. –

-         Ok, ok. Ho capito l’antifona e mi ritiro in buon ordine. –

-         Un’ultima cosa…tu sai cos’è questa cosa che voleva comprare a tutti i costi? –

-         Mmmh, vabbè ormai è inutile tenertelo nascosto. Ha visto un oggetto orrendo dal rigattiere. E’ un vecchio orso tutto polveroso e spelacchiato, vestito da archeologo. –

 

 

La troupe fece ritorno il giorno seguente, in tempo per la vigilia di Natale. Suzuna fece la strada di corsa fino al rigattiere per poter acquistare il tanto agognato orso e ci rimase davvero male quando il negoziante le disse che l’aveva venduto proprio il giorno prima. Tutta mogia si diresse verso casa.

Cosa dirò a Eichi? Si domandava. Lo so che a Natale ciò che più conta sono i sentimenti non i regali, ma dopo quella discussione mi sembrava ancor più azzeccato. Accidenti non ne combino mai una giusta. Che c’è davanti alla porta? Non avrò dimenticato lì la spazzatura, vero?

Suzuna rimase senza parole. Davanti alla sua porta c’era lui: l’orso per cui aveva lavorato tanto. Nonostante la temperatura si accasciò a terra. Com’era possibile tutto ciò? Il peluche reggeva fra le zampe un cartello con su scritto: “Ho bisogno di te. Non andartene più via in quel modo”. Senza che se ne accorgesse il suo vicino di casa sgattaiolò fuori dal proprio appartamento e l’abbracciò da dietro, sussurrandole bentornata e buon Natale.

-         Sei uno stupido, Eichi! – esclamò piangendo

-         Ma, ma che ho fatto? Era questo che volevi, no? Non dirmi che è un altro scherzo di Yuki perché questa volta lo…-

-         Doveva essere per te!!! – gridò gettandosi contro il suo petto e piangendo.

-         Come per me?!?! Suzu? Dai calmati va tutto bene. Su, su… –

Poco alla volta l’intera faccenda venne fuori, così come le incomprensioni, il piano di abbordaggio di Yuki, i patemi d’animo che avevano scosso il povero Eichi, la dichiarazione, poi ricambiata, di Suzuna. Alla fine erano così svuotati che stettero abbracciati lì a terra davanti a quel vecchio orso per diversi minuti, ognuno confortato dalla presenza dell’altro, sapendo che se anche c’erano stati molti malintesi alla fine il regalo più bello era proprio quello: erano l’uno per l’altra.

 

 

 

 

 Eccomi qui!!! Spedita a Erika appena in tempo per il concorso ve la ripropongo qui sperando che vi piaccia. Aspetto le vostre recensioni, ma d’altronde chi non le aspetta su questo sito ^^ ?

Domani parto per le ferie finalmente così io e The squad potremo dedicarci anche agli altri cap di “Le dodici fatiche di Harry”.

Ci rivediamo a settembre e buone vacanze a tutti!!

 

  
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