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Autore: Nicolessa    12/01/2013    3 recensioni
Questa storia è principalmente incentrata sulla strana relazione tra Dean e Jo.
Dean, avendo stipulato il patto con un demone per la vita di Sam, trascorre i suoi ultimi mesi di vita vivendo una strana battaglia interiore. Stessa battaglia è costretta a combatterla Jo, ammutolendo la sua minuziosa razionalità degna di ogni Harvelle pur di capirci qualcosa riguardo i suoi sentimenti. E, visto che al peggio non c'è mai fine, la presenza di Bela non farà che spargere un po' di pepe sulla già complessa situazione tra i due cacciatori. Un evolversi di sentimenti che li porterà inevitabilmente a confrontarsi con i propri desideri ed i propri limiti.
Questa fanfiction è la quarta parte della saga (?) che potrete trovare sempre sul mio profilo. Nonostante ciò però, non è altro che la puntata 3x06 con delle piccole variazioni.
Allora, ce li vedete o no Dean e Jo, vestiti come due damerini, mentre rubano una preziosa mano indispensabile per il loro caso?
~ Dangerous Hunt
~ Dangerous Feelings
~ Dangerous Secrets
• Dangerous Couples
Genere: Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Bobby, Dean Winchester, Jo, Sam Winchester
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione
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1 Capitolo 1 - Buongiorno, Principessa!




«Devo ringraziarti, Dean. Pensavo fossi davvero un soggetto privo di senso, ma mi sei stato utile in modo sorprendente. Grazie a te, Sam è di nuovo in pista! Infondo John non ha del tutto sprecato quel patto.» 
Dean era ferito. Era stato appena scaraventato dall'altra parte del cimitero e aveva sbattuto la testa contro una lapide. Il taglio sulla tempia perdeva sangue e quella scia calda e rossa scivolò lungo i suoi tratti visivi poco marcati. Incapace di muoversi, teneva la schiena contro la lapide mentre Occhi Gialli era lì di fronte a lui con in mano la Colt. Un enorme nuvolone nero viaggiava sopra le loro teste: i demoni erano riusciti ad uscire dalla porta dell'inferno. 
«Non userai Sam per il tuo piano del cazzo!»
«Ah no? E chi me lo impedirà? Tu, Dean?» 
Il cacciatore strinse i denti con rabbia e le sue mascelle si irrigidirono. 
«Ti ucciderò prima o poi.»
Occhi Gialli ridacchiò e inclinò la testa da un lato. 
«Hai fegato, ragazzo. Devo ammetterlo! Ma Sam è speciale.» 
Dean tacque.
«Hai visto anche tu, con i tuoi occhi come ha ucciso Jake. Gli ha sparato a sangue freddo dopo che lui gli ha implorato pietà.» 
Il ragazzo spostò lo sguardo alle spalle del demone dove Sam, sospeso per aria da una forza invisibile, veniva trattenuto contro il tronco di un albero di quel cimitero. I suoi occhi erano sempre gli stessi del suo fratellino, impauriti e preoccupati in quel momento. 
«Cosa ti fa pensare che quello che hai riportato in vita sia Sam al cento per cento?» 
Dean tornò a guardare gli occhi gialli del demone, adesso con sguardo dubbioso e pensieroso. 
«Dean?» 
D'un tratto un mormorio in lontananza.
Soltanto lui l'aveva sentito, nessun altro si era accorto di quella voce così famigliare che continuava a chiamare il suo nome.



«Svegliatevi piccioncini, non voglio urla al mattino presto.» Parole che riecheggiarono nella testa di Jo quasi come un incubo.
Parole che indicavano sicuramente qualche nesso con Ellen.
Stava sicuramente sognando. 
Sì, decisamente.
Non era possibile che fosse già mattino: aveva appena chiuso gli occhi! 
Riluttante, aprì gli occhi in due fessure, rivolgendo il suo ancora stanco sguardo verso Bobby, in piedi con in mano una tazza di caffè ed un libro che non riuscì a riconoscere mentre si dirigeva, probabilmente, verso la cucina.
«Che diavolo di ora è?» Pensò tra sé e sé aggrottando la fronte. 
Non appena sentì Dean mugugnare qualcosa alle sue spalle, si voltò verso di lui sfoggiando il primo raggiante sorriso della mattinata, non sciogliendo quella specie di abbraccio che aveva perso appena un po' della sua stretta a causa del sonno.
Stava per dirle qualcosa ma lei, evidentemente di buon umore, lo fermò prima che potesse spiccicare una parola.
«Ah-ah!» Lo ammonì posando l'indice sulle sue labbra «Buongiorno, Principessa!» Tramandò quel loro rito sforzandosi di non canticchiare.
Poche ore di sonno ma buone, tanto meglio.
«Sono le...» controllò l'orologio appeso al muro «...sei e cinque minuti e... credo proprio che Bobby abbia bisogno di noi.» Lo avvertì gustandosi la sua faccia assonnata e spaesata.



«Dean, ti conviene svegliarti prima che Ellen ti stacchi la testa a morsi.» 
Era la voce di Bobby e quello era soltanto uno stupido sogno già vissuto. 
Si rigirò tra le coperte e mugugnò stropicciandosi gli occhi come uno scoiattolo. Ne aprì soltanto uno e con estrema lentezza capì con chi stava avendo a che fare. 
«Buongiorno principessa!» 
Jo era accanto a lui e sfociava il suo solito e radioso sorriso come se quella fosse una rarissima giornata di sole.
Aggrottò la fronte e la osservò per qualche secondo, non del tutto cosciente ancora. Sospirò, si guardò attorno e dopo un bel po' capì di trovarsi a casa di Bobby. Tentò di alzarsi, ma dopo essersi reso conto della posizione così comodamente ambigua nella quale si trovavano, cambiò idea. Con una mano allungò le lenzuola fino a coprire entrambi fin sopra la testa e ignorò il fatto che il sole fosse sorto e che un nuovo giorno li attendeva con ansia. 
«Bobby può aspettare.» Mormorò con voce roca e assonnata. 
Avvicinò il proprio viso a quello di Jo e le lasciò un bacio a fior di labbra. Poi la guardò e sorrise debolmente. 
«Buongiorno...» la salutò finalmente, prima di sentir urlare il suo nome dal piano di sotto. 
«DEAN!!» 
«STO ARRIVANDO!!» Gridò lui inacidito, ruggendo come un leone affamato. 
Con uno strattone si liberò delle coperte. Guardò per una manciata di secondi il soffitto e sbuffando rizzò la schiena e appoggiò i piedi per terra, preparandosi psicologicamente all'idea di dover affrontare una nuova, lunga, stancante e noiosa giornata di ricerche.


  • Se il buongiorno si vedeva dal mattino.. beh, Jo non vedeva l'ora di alzarsi dal letto.
    Certo, era un discorso infantile e per niente da "Jo" ma, al diavolo, perché privarsi della speranza e del buon umore? Tanto avrebbero solo potuto farle del bene. 

    Il suo sorriso rifletté tutta quella sua positività e, ricevuto quel saluto che praticamente considerava d'obbligo, si mise seduta sul letto stiracchiando le braccia in aria.
    «Sei desiderato oggi!» Constatò ironica fissando il suo sguardo perso sul soffitto: si vedeva lontano un miglio che Dean avrebbe voluto mandare a quel paese chiunque. «Sai cosa? Potrei anche prendere in considerazione l'idea di diventare gelosa!» Disse sporgendosi oltre la sua spalla destra e schioccandogli un bacio appena accanto alle labbra, ricambiando il suo modo di salutare.
    Oh Dio, tutto ciò era così... impossibile. O improbabile visto che, in realtà, stava accadendo.
    Per un momento pensò anche di essere vittima di un qualche sogno creato da un Dijinn che stava cacciando chissà dove.
    Saltò poi giù dal letto con un'energia utopica -se pensata di mattina- e diede un'occhiata nella camera di Bobby.
    Sua madre era ancora lì, a dormire beatamente su quel comodo materasso non cigolante. 
    Jo conosceva bene sua madre, era fin troppo tardi per i suoi orari mattutini e non ci avrebbe impiegato molto a svegliarsi.
    «Addirittura!» Rispose Dean sorprendentemente sveglio.
    «Ma visto che poi sarei l'unica ad esserlo... mi tratterrò.» Lo punzecchiò sarcastica, puntando su delle sane risate mattutine.
    Avrebbero dovuto svegliarsi così più spesso. 
    «Ci vediamo di sotto.» Lo avvertì scendendo le scale ed anticipandolo: era molto attiva, troppo per rimanere ferma per più di cinque secondi.
    «Buongiorno Jo!»
    «Buongiorno Bobby!» Lo salutò raggiante concedendosi una tazza di caffè preparato appositamente dal vecchio cacciatore.
    «Di buon umore?» Domandò retorico, contagiato dalla travolgente solarità di Jo.
    «Anche tu?» Chiese lei studiando la sua espressione: vedere Bobby senza la sua solita barbuta ed annoiata espressione era un piacere per la vista. «Oggi andrà meglio. Tutto andrà meglio!» Annunciò contenta vedendo solo successivamente Sam nello studio di Bobby con un libro alla mano.
    A quanto pare anche lui era mattiniero e non amava perdere tempo.
    Incuriosita gli si avvicinò, portandogli una tazza di caffè.
    «Lì non c'è niente.» Lo avvisò gentilmente posando la tazza sulla scrivania. «L'ho letto ieri sera e, a meno che non ti interessi far perdere capelli al tuo rivale in amore, non ti sarà utile.» 
    «Grazie Jo.» Disse Sam richiudendo quel "porta-polvere" e passando ad un altro libro.
    Lei continuava a guardarlo, a riflettere, ad immaginare come stesse il fratellino Winchester riguardo alla situazione di Dean.
    Era davvero difficile... e doloroso.
    «Oggi abbiamo un caso.» Improvvisò volendolo a tutti i costi staccare da quel libro o da quelle quattro mura «Faresti bene a bere caffeina ed a scaldare il motore.»
    Il ragazzo semplicemente annuì, sospirando solo dopo aver fatto un sorso dalla tazza.
  • Tutta quella situazione gli sembrava surreale e non soltanto per la strana atmosfera che si era creata tra Dean e Jo, ma anche per essere lì.
    I buongiorno sotto forma di baci, la colazione preparata da Bobby, Ellen che dormiva tranquillamente sul letto matrimoniale e quell'ambiente così caloroso e famigliare. Pensò di non essere stato così bene prima ad ora e per un momento tutto questo gli fece dimenticare i problemi, gli incubi, le preoccupazioni e la paura. Si sentiva come a casa e lui non ne aveva mai avuta una. 

    Sorrise quando Jo gli diede un altro bacio e annuì al suo avviso, seguendola poi con lo sguardo uscire dalla stanza.
    Dean sospirò e si guardò ancora una volta attorno, si soffermò un attimo sulla figura della donna addormentata sul letto di Bobby e poi spostò lo sguardo sulla branda dove quella notte Sam aveva preso sonno. Notò che era praticamente in ordine, le lenzuola non erano nemmeno un po' sgualcite.
    Roteò gli occhi e pensò a quanto suo fratello fosse maniaco dell'ordine. 

    Dopo essersi dato una sistemata per risultare almeno un po' presentabile - si lavò la faccia e anche i denti con un po' di dentifricio sull'indice - scese al piano di sotto e salutò tutti con un cenno della testa. 
    «Rufus!» Disse avvicinandosi al vecchio con il suo solito sorrisetto stampato sulla faccia. «Hai svaligiato la credenza di Bobby?» 
    Rufus aveva già iniziato a bere; stringeva nella mano destra una grossa bottiglia di scotch come se avesse paura che qualcuno potesse portargliela via. Non rispose, gli gettò soltanto un'occhiata permalosa e fulminea. Dean inarcò le sopracciglia e per un momento pensò che volesse ucciderlo. 
    «Hai un sorriso che illuminerebbe una stanza, te l'hanno mai detto?» 
    Rufus continuò a fissarlo e Dean non poté far a meno di sentirsi a disagio. Storse appena le labbra in una smorfia e poi si allontanò per avvicinarsi a Bobby. 
    «Dormito bene?» Gli chiese l'uomo sorridendo sotto il baffo. 
    Dean aggrottò la fronte e lo guardò stranito. 
    «Seh! Come sempre.» Rispose tranquillo. 
    «Mh, certo.» Fece abbassando lo sguardo sul giornale che aveva appena aperto con l'intenzione di leggerlo. 
    Il ragazzo lo guardò per svariati secondi per cercare di capire che diavolo stesse pensando, ma la testa di quell'uomo era così imprevedibile che era difficile anche solo prevedere il modo in cui avrebbe salutato un passante. 
    Distrattamente sentì un lontano vociare della stanza accanto; notò che Sam e Jo erano in soggiorno a parlare di chissà cosa. Incuriosito si avvicinò ai due e salutò il fratello con un sorrisetto. 
    «Buongiorno secchione!» 
    «Ciao Dean.» Rispose il minore dei Winchester con tranquillità, facendo un altro sorso dalla tazza di caffè. 
    «Dovremo cercare un caso, ho voglia di azione!» 
    «Ah, sei di buon umore?» Domandò sorpreso. 
    Sam sapeva che quando Dean aveva voglia di cacciare e non vedeva l'ora di mettersi al volante della sua Impala, si era alzato col piede giusto.
    «Già!» 
    Dean rivolse uno sguardo a Jo e nascose un mezzo sorriso agli occhi del fratello. 
    «Credo di poterti accontentare, cowboy!» Annunciò Bobby, improvvisamente apparso accanto alla ragazza. 
    Gettò il giornale sul tavolo, proprio sotto il naso di Sam e cominciò: «Un uomo è annegato nella sua vasca da bagno.» 
    Ci fu un momento di silenzio ed i presenti parvero esitare sull'esprimere la propria opinione. 
    «Forse non sapeva nuotare, ahah!» Azzardò Dean ironizzando la situazione con aggiunta una delle sue risate divertite. 
    Bobby lo fulminò con lo sguardo. 
    «Ahm, non credo sia un caso per noi.» Disse Jo. 
    «Ha visto una nave prima di morire?» 
    Sam alzò lo sguardo dall'articolo che stava leggendo. 
    «Con vele nere.» Aggiunse Bobby annuendo. 
    «Ok, è un caso per noi.» Concluse Dean con un sorrisetto stampato tra le labbra.
  • «Andiamo ad indagare su "Mr. non uso i tappetini anti-scivolo".» Ironizzò Jo non conoscendo minimamente la situazione. 
    Quindi una nave avrebbe dovuto far rientrare quell'evento nei casi paranormali? Non aveva sentito nessun caso del genere per poter ricollegare quell'uomo ad un altro misterioso omicidio simile.
    «Inizio a caricare la nostra roba in macchina.» Disse Sam portandosi dietro il giornale, come se solo quello fosse già un indizio che gli sarebbe servito per risolvere la questione della nave dalle vele nere.
    «Se vi serve una mano...» si fermò un momento Bobby indirizzando una eloquente occhiata a Dean, come se improvvisamente si fosse ricordato della sua "bravata" «... chiamate.» Concluse prima di essere spalleggiato anche da Ellen, apparsa alle sue spalle con un'espressione preoccupata.
    «Fate attenzione, ragazzi.» disse apprensiva Ellen. 
    Non aveva quel tono minaccioso che Jo e Dean si erano aspettati, in realtà sembrava molto più serena. Tanto che non provava nemmeno a fermare Jo nell'intento di seguire i fratelli Winchester.
    Mentre stavano per varcare la soglia di casa Singer una voce fermò Jo, facendola per un momento alzare gli occhi al cielo: ecco che la mamma chioccia iniziava la predica.
    «Jo... fa rigare dritto quelle testone vuote.» Sorrise aprendo per Jo la porta della sorpresa disarmante.
    Niente prediche.
    Niente lamentele.
    Incoraggiamenti e suggerimenti. Che stesse iniziando a fidarsi finalmente di lei? E sopratutto di loro??

    Jo sbattè per un momento le palpebre, tentando di realizzare quel colossale passo in avanti, mentre Ellen lanciò una rapida occhiata a Sam fuori in strada, correggendosi subito dopo.
    «Questa testona vuota.» Ridacchiò indicando con un cenno del capo l'unico dei Winchester ancora in casa.
    Per lo stupore neanche Dean riuscì a mostrare il suo disdegno per tale offesa. 
    «Lo farò.» Promise ricambiando un sorriso che, prima di allora, Ellen non aveva mai avuto l'occasione di vedere sul volto della ribelle figlia prima di una caccia. «Ci teniamo in contatto per telefono.» Assicurò ai cacciatori più anziani uscendo dall'edificio e dirigendosi verso l'Impala seguita da Dean.
    «Simpatica come la figlia.» Ironizzò Dean all'orecchio della biondina, trattenendo un sorrisetto più che divertito.
    «Più che simpatica direi... acuta.» Rispose prontamente a quel battibecco innocente. «Ho ufficialmente ottenuto il permesso di prenderti a calci se non righi dritto.» Ripetè l'ultima parte della frase proprio come se fosse stata Ellen in persona a farlo mentre ringraziava con lo sguardo Sam per aver caricato anche il suo borsone.
    «E tu non vedi l'ora di farlo, eh?» Le resse il gioco lui ancora di buon umore.
    «Oh, puoi scommetterci.» Gli confessò salendo poi in macchina.
    Sedili posteriori, quello era il suo posto.

    Quando anche Dean prese il suo di posto, accese il motore, alzando una immensa quantità di polvere nel vialetto di Bobby.
    «Allora, cosa sappiamo di questa nave? Lo spirito del Capitan Jack Sparrow vuole vendicarsi?» Scherzò lei sporgendosi tra i due sedili anteriori.
    Mentre Sam scoppiò in una risatina allegra, Dean aggrottò la fronte uscendosene con un "Capitan chi?".
    «Ma che diavolo di vita hai?» Scosse la testa Jo stendendo un velo pietoso sulla faccenda.
  • «Grazie Bobby.» Rispose Dean guardando il vecchio dritto negli occhi. 
    Per un istante ricordò la notte in cui Sam morì: Bobby gli era stato accanto e aveva tentato in tutti i modi di tirarlo su prendendosi cura di lui. 
    Sorrise dandogli poi le spalle, camminando velocemente verso l'uscita di quella piccola e accogliente casa. 
    «Dean?» 
    Il ragazzo si voltò. A pochi metri da lei c'era Ellen con le braccia conserte. Tacque per qualche secondo e poi sospirò. 
    «Se le accade qualcosa saprò dove trovarti.» Disse spiccia abbozzando un dolce sorriso. 
    Sorpreso più che mai, Dean aggrottò la fronte e restò a fissarla per un bel po'. 
    Ellen gli aveva sorriso? Davvero?! Non gli aveva ripetuto la solita predica che i due Winchester conoscevano quasi a memoria per quante volte l'avevano ascoltata? 
    Leggermente frastornato dall'imprevedibilità degli eventi, raggiunse la sua Impala e aprì il cofano per assicurarsi che tutto fosse al suo posto.
    Tutto era esattamente come doveva essere, eccetto una cosa: Dean prese la Colt da dentro il borsone, ne controllò l'interno in modo dettagliato e facendo scattare la sicura, notò che mancava una pallottola.
    Aggrottò la fronte e subito gettò un'occhiata a Sam che si avvicinava con il borsone di Jo sulle spalle. Subito rimise l'arma al suo posto e si schiarì la voce. 

    «Abbiamo finito?» domandò Dean riferendosi al carico. 
    «Sì, questo è l'ultimo.» 
    Si misero tutti e tre a bordo dell'Impala e si allontanarono con una sgommata in grande stile, accompagnata dalle note rock degli AC/DC.
    «Allora, cosa sappiamo di questa nave? Lo spirito del Capitan Jack Sparrow vuole vendicarsi?» fece Jo ironica, seguita subito dopo dalla risata divertita di Sam. 
    Dean lo guardò stranito e gettò poi uno sguardo alla ragazza, seduta nei sedili posteriori, dallo specchietto retrovisore. 
    «Capitan chi?» 
    «Capitan Jack Sparrow!» Quasi lo rimproverò Sam con un'espressione sorpresa dipinta sul volto. 
    «Pirati dei Caraibi?» Azzardò Jo per dargli qualche suggerimento, ma Dean ne rimase impassibile. 
    «Johnny Depp?» Proseguì Sam, come a volerlo incitare. 
    «Ahm...» 
    «Lascia perdere.» Gli consigliò infine con delusione, scuotendo la testa e portandola subito in basso, rivolta sul giornale che teneva sulle gambe. 
    «D'accordo, che sappiamo di Mr Piscina? Qual è il suo nome?» 
    «Qual era.» Lo corresse Sam, pignolo. 
    Dean roteò gli occhi. 
    «Si chiamava Jonathan Franklyn e il fratello, Adam Franklyn, è stato testimone dell'incidente.» 
    «Era presente quando è successo?» 
    «Dice che la porta del bagno si è come sigillata quando ha provato a soccorrere il fratello e non ha potuto fare nulla. Ma ovviamente era scosso, c'è scritto, sicuramente è stata soltanto un'allucinazione.» Aggiunse Sam completamente ironico, gettando uno sguardo d'intesa sia a Jo che a Dean. 
    «Oh, certo. Si tratta di pura follia!» lo appoggiò ancora più ironico, abbozzando un sorrisetto. «Dove troviamo lo spossato?» 
    «A Sea Pines, South California.»



------------------------------------------------------- Spazio dell'autrice-----------------------------------------------

We're baaaack! :D
Ciao ragazzi, come va?? Lo so, non ci sentiamo da tanto tempo ed io vi avevo lasciati in sospeso
come dei fantasmini ma ehi, sono di nuovo qui! Contenti eh?? (ssse xD)
Ad ogni modo, vi ringrazio per aver aperto questa pagina (anche se per sbaglio, non importa xD)
e vi invito cordialmente a lasciare una piccola piccola recensione per farmi sapere cosa ne pensate
di questo nuovo inizio. Così dolce *__*
Lo so che potrebbe sembrare "troppo" per due come loro ma, che diavolo, concediamogli
un po' di buon umore" ogni tanto! O no? Ditemelo voi xD
A presto!
  
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