12/01/2013
2 recensioniSo che è un po' confusa ma è quello che avevo in mente(?)
Buona Lettura o(^-^)o
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Eccomi, ho trovato il coraggio di venire qua da te. Che dirti adesso? sono stato davvero uno stupido.
Mi viene in mente il primo giorno che ti ho visto. Io il tipo taciturno e tu quello sempre allegro, non so perchè tu scegliesti me poichè era chiaro; io non volevo compagnia, sopratutto legami. Come si dice il passato fortifica eh?
Ma tu eri deciso a buttare giù ogni mia barriera, come quel giorno.
Finalmente sono da solo. E' tutto il giorno che quel tipetto mi sta alle calcagna!
- Oh eccoti!- disse una voce a me conosciuta dietro le mie spalle, accidenti mi aveva trovato. E' il mio secondo giorno in questa scuola e che quel tipo mi assilla, non capisce che non lo voglio intorno a me? Non per essere cattivo ma.. voglio stare per conto mio.
- Che vuoi?- dico seccato pentendomi quasi subito vedendo il suo sguardo farsi triste, infondo l'ha voluto lui no?
- Volevo chiederti se.. ti andava di pranzare con me..- dice con un leggero imbarazzo, che tipo strano..
- Se ti rispondo di no, mi lasceresti in pace?- domando sospirando, non mi era mai capitata una situazione simile.
- No!- afferma sicuro sorridendo.
Mi ricordo che quel sorriso fece smuovere qualcosa in me, all'epoca ancora non sapevo di cose trattasse, ma era un dolore piacevole. Da quel giorno iniziammo a diventare amici, la gente ci guardava strano anche perchè eravamo due persone opposte, ma a noi questo andava bene vero? Sono sempre stato complicato, le persone di cui mi fidavo mi avevano solamente usato e avevo paura a fidarmi delle persone. Con l'andare del tempo però i miei sentimenti si fecero più nitidi, avevo capito che per te non provavo solo una forte amicizia.
Una lacrima scende silenziosa.
Come sempre ci ritrovammo sul tetto per pranzare insieme, le barriere che mi ero costruito erano quasi tutte cascate grazie a te che mi avevi fatto conoscere anche un nuovo sentimento. Salgo gli ultimi scalini che mi separano dalla porta quando sento delle voci.
Mi avvicino di soppiatto rimanendo shockato, due persone si stanno baciando con passione o così sembra a me; non è quello che ho visto a shockarmi ma una delle due persone, Lui. La persona che avevo scoperto di amare.
Feci cascare in terra il pranzo che avevo in mano facendo purtroppo voltare i due, i suoi occhi si sgranarono vedendomi. Non riuscivo a sopportare quella vista inizia a correre non sentendo qualcuno che mi chiamava.
I giorni che si susseguirono furono terribili, mi sentivo ferito. Sapevo che tu non mi appartenevi e non avevo il diritto di arrabbiarmi per quello che avevo visto, ma era più forte di me. Solo che non sapevo che quel giorno..
Mi misi le cuffie e camminai verso casa, stavo ancora male. Notavo la tua aria triste quando mi guardavi e la tentazione di venire da te era molta ma il mio dannato orgoglio me lo impediva. Alzai il volume all' mp3 sentendomi poi spintonare lontano.
Mi rialzai infuriato girandomi verso la persona rimanendo poi pietrificato, Lui era steso in terra sanguinante. Con il volume alto non avevo sentito la macchina che sbandando mi stava per mettere sotto e non avevo notato la sua persona che come un'ombra mi aveva seguito. Mi fiondai sul suo corpo coperto di sangue, l'ambulanza stava arrivando ma sentivo che tu mi stavi lasciando. Non volevo era troppo presto!
- SEBASTIEN! - urlai tra le lacrime.
Ricordo i tuoi occhi e il tuo sorriso, sono stato uno sciocco per il mio fottuto orgoglio ho rovinato il nostro tempo insieme. Poso il mazzo di fiori sulla tua tomba, mi manchi, mi manchi moltissimo.
Altre lacrime si aggiungono alla prima, "Un giorno ci rincontreremo."
Mi voltai verso un futuro incerto senza il tuo dolce sorriso.
End.