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Autore: NellieLestrangeLovett    13/01/2013    4 recensioni
Vi è mai capitato di dovervi trasferire in un paese lontano, magari dall’altra parte dell’oceano, solo nella speranza di poter scampare ad un pessimo attore che cerca continuamente di impadronirsi del vostro patrimonio grazie ad una serie di malvagi piani che comprendono sempre un diverso travestimento, e che voi siete riusciti a fermare solo grazie alle vostre abilità di inventori, lettori o… beh, morditori?
Violet, Klaus e Sunny sono costretti a trasferirsi a Londra, in Fleet Street, per sfuggire al Conte Olaf ed incontrare la loro nuova tutrice... riusciranno finalmente ad avere una vista felice o dovranno incappare in un'altra serie di sfortunati eventi?
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Klaus Baudelaire, Sunny Baudelaire, Violet Baudelaire
Note: AU, Cross-over, Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

Vi è mai capitato di dovervi trasferire in un paese lontano, magari dall’altra parte dell’oceano, solo nella speranza di poter scampare ad un pessimo attore che cerca continuamente di impadronirsi del vostro patrimonio grazie ad una serie di malvagi piani che comprendono sempre un diverso travestimento, e che voi siete riusciti a fermare solo grazie alle vostre abilità di inventori, lettori o… beh, morditori? 
A me fortunatamente non è mai capitato, e spero nemmeno a voi, ma è con enorme rammarico che c’è effettivamente qualcuno a cui tutte queste cose sono accadute. I loro nomi forse ormai li conoscete bene, ma è sempre meglio rinfrescarsi (che in questo contesto non ha niente a che fare con l’acqua) la memoria: stiamo ovviamente parlando dei Baudelaire. Violet Baudelaire, la maggiore, era la più ingegnosa inventrice di quattordici anni del mondo e chi la conosceva sufficientemente bene sapeva che quando si legava i suoi lunghi capelli con un nastro che teneva sempre con sé, significava che stava pensando intensamente. Klaus Baudelaire, il secondo fratello, era l’unico maschio ed un grande lettore, divorava qualsiasi libro che gli capitasse fra le mani. Sunny Baudelaire era appena un bebè, ma molto sveglia e con coraggio da vendere, e soprattutto quattro piccoli dentini affilatissimi con i quali avrebbe potuto mordere qualunque cosa. In quel momento i tre Baudelaire si trovavano al porto di Londra, dove si erano trasferiti per evitare di finire di nuovo nelle grinfie del malvagio Conte Olaf, che aveva tentato e ritentato di arraffare il loro enorme patrimonio, lasciato in eredità dai genitori di Violet, Klaus e Sunny, periti in un incendio misterioso qualche tempo prima. Così i bambini erano dovuti passare fra diversi tutori, ma nessuno era stato in grado di tenere lontano il Conte Olaf e la sua caviglia tatuata dagli orfani. Il signor Poe, il banchiere che avrebbe dovuto occuparsi della sistemazione dei Baudelaire e che purtroppo non faceva molto bene il suo lavoro, aveva annunciato ai tre che sarebbero andati a vivere in Inghilterra dalla loro tutrice, sperando che Olaf non riuscisse mai a trovarli. Poi Poe li aveva fatti imbarcare su una nave, raccomandandosi come sempre di non comportarsi male e di tenere alto il nome della sua banca, e aveva spiegato che  avrebbero trovato la nuova tutrice al numero 186 di Fleet Street, a Londra. 
E ora i bambini stavano appunto attraversando le vie fetide, che qui significa “puzzolenti a causa delle fogne che si trovavano appena sotto la strada” e sporche, Violet che teneva in braccio Sunny, che altrimenti avrebbe dovuto gattonare in quel sudiciume. 
“Ifago?” chiese Sunny, che ancora non sapeva parlare e si esprimeva con  una serie di versetti sconnessi come ogni bebè, anche se probabilmente intendeva: “Non penseranno davvero di farci vivere in un posto del genere?”. 
“Avanti Sunny, probabilmente Fleet Street sarà un po’ meglio” rispose Violet nervosamente, cercando di guardare il lato positivo delle cose nonostante tutta la serie di sfortunati eventi che lei e i suoi fratelli avevano dovuto affrontare. 
“Ho letto parecchi libri su Londra” si intromise distrattamente Klaus “Ed è una città molto antica ed interessante. Forse potremo convincere la nostra nuova tutrice a portarci a vedere la cattedrale di St. Paul, o oppure l’abbazia di Westminster, e Buckingham Palace, oppure c’è anche Hyde Park che è…”
“Sì Klaus, è molto interessante quello che stai dicendo, ma siamo arrivati” lo interruppe Violet fermandosi davanti ad un vecchio edificio con una grande insegna che recitava: ‘EMPORIO DI PASTICCI DI CARNE DI MRS. LOVETT’ a grandi lettere maiuscole.
“Posrta” disse piano Sunny, che voleva dire “Non ci avevano detto che la nostra nuova tutrice aveva un emporio”.
“Già” convenne Klaus, che aveva spostato lo sguardo sulla rampa di scale esterne all’emporio che portavano a quella che sembrava un’altra casa con un’enorme finestra che dava sulla strada, proprio di fronte a loro. 
“Forse dovremmo entrare” disse Violet con un filo di voce e gli altri due annuirono. Klaus aprì la porta. 
dietro ad uno sporco bancone di legno c’era una donna intenta a tagliare con un affilatissimo coltello un pezzo di quella che sembrava carne. Aveva i capelli castani raccolti, anche se qualche ciuffo ribelle le scivolava sul viso pallido e sugli occhi circondati da scure occhiaie. 
“Yura!” esclamò Sunny terrorizzata, volendo dire: “Un fantasma!” anche se sia io che voi sappiamo bene che quella donna non era un fantasma, perché i fantasmi non esistono e se esistono si trovano solo nei vecchi castelli in Transilvania. 
La donna alzò di scatto la testa sentendo il grido di Sunny. “Voi dovete essere i Baudelaire” disse allegramente, rimettendo il coltellaccio che aveva in mano al suo posto, ossia in un cassetto, e andò incontro ai bambini, pulendosi le mani sporche di farina sul vestito scuro. 
“Sì” rispose Violet cercando di sorridere “Io sono Violet, e questi sono mio fratello Klaus e mia sorella Sunny”. 
“Lo so, mia cara” disse dolcemente la donna “E il mio nome è Nellie Lovett. Ma voi potete chiamarmi Nellie, o zia Nell se preferite e sono la vostra nuova tutrice. Ora seguitemi”. 
La signora Lovett li condusse in un piccolo salotto con un’orrenda carta da parati e li fece sedere su un vecchio divano. “Aspettatemi qui, torno subito”. 
I Baudelaire, schiacciati su quel divano troppo piccolo, si guardarono intorno. In fondo la loro nuova casa non era poi così male. Forse per una volta avrebbero avuto una vita felice, lì. Forse Nellie sarebbe stata una tutrice fantastica. Forse li avrebbe davvero portati a vedere tutti quei bei posti di Londra che Klaus aveva elencato prima. Forse sarebbero stati felici. Forse Olaf non li avrebbe mai trovati. Forse, o forse no.

E' ufficiale, sono una pazza masochista! Ho già tre long in corso e mi viene il pallino di iniziarne un'altra... lasciamo perdere la mia carente intelligenza. Era da un po' che volevo fare un crossover su "Una serie di sfortunati eventi" e "Sweeney Todd" e beh, l'ho iniziato. Ho cercato di accostarmi un po' di più allo stile di Lemony Snicket (poi ditemi voi se ci sono riuscita...) e ho messo negli avvertimenti AU perchè Violet, Klaus e Sunny vivono in un'epoca un po' più recente rispetto a quella di Sweeney Todd... vabbè, ecco qui il primo capitolo, spero che piaccia ;) 
  
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