Fanfic su artisti musicali > Miley Cyrus
Segui la storia  |       
Autore: bowiess    13/01/2013    2 recensioni
La sua vita era su quella copertina, quella copertina su cui aveva pianto, sudato e sperato. 
Quella copertina era la causa della sua gioia, ma non capiva che quella copertina sarebbe stata anche la causa della sua fine.
_
«E quale sarebbe il tuo sogno?» si avvicina a me e riesco a vedere la rabbia nei suoi occhi, pronta a scatenarsi su di me. «Camminare davanti ad un gruppo di tossicodipendenti con la speranza di finire di qualche rivista da quattro soldi? Oppure quello di morire di bulimia a vent'anni?»
_
Vogue è tutto quello che desidero.
Vogue è tutto quello che voglio essere.
Vogue è tutto quello che sarò.

_
Nessuno dei protagonisti è famoso in campo musicale, spero che la storia vi piaccia!
Buona lettura dolcezze, 
-a.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 The last vogue. 



Porto lo sguardo sull’orologio della stanza: 19:47. Dovrei scendere al ristorante per la cena, ma stranamente non ho fame. Voglio tornarmene a casa, odio questo posto, odio quest’hotel, odio tutto. Non mi sento al sicuro qui, ma sono sicura che nemmeno la mia casa potrebbe farmi sentire meglio. Sono ancora scossa per quello che ho fatto. Non voglio intraprendere questa strada e, sebbene non senta ancora il bisogno di sniffare, ho una sensazione di sporco dentro di me, come se fossi impura, come se dovessi rinascere per eliminare questa sensazione. Mi tocco i capelli con una mano. Sono morbidi, piacevoli al tatto, peccato che non li sento più miei. Prendo una ciocca e la porto agli occhi, osservando la punta ramata e, dopo un po’, la lascio cadere sul viso.
Afferro il telecomando, ricordandomi che in camera c’è una televisione. Premo un tasto a caso e lo schermo si accende. Premo costantemente un pulsante, cambiando rapidamente canale. Musica. Programma di cucina. Musica. Tg. Musica. Sobbalzo. Torno indietro, fermandomi sul tg. Ahimè, la lingua è francese, non ci capisco un tubo, cerco di tradurre la frase secondo quel poco che ho studiato al liceo e riesco a dedurne che c’è stata una strage di modelle, a New York. Non è possibile. Alzo la voce, cercando l’impostazione che mi permette di cambiare lingua, ma non ci riesco.
Osservo meglio le immagini, avvicinandomi alla televisione. Questo non dovevo farlo. No, perché le modelle sono bellissime, e ce n’è una ancora più bella, che risplende fra tutte. I loro capelli biondi non possono competere con la sua coda di cavallo, una coda di cavallo che mi risulta abbastanza familiare. Non può essere. Quella non può essere Amanda. Spengo la tv ed esco dalla stanza, corro verso l’edicola più vicina all’hotel, sperando che mi sia sbagliata, ma ho riconosciuto fin troppe volte la sua perfetta acconciatura per non averla riconosciuta anche adesso. Giungo all’edicola, accorgendomi di avere i lacci sciolti e l’affanno.
«Mi dia quello di oggi.» gli ordino velocemente sfilando il portafoglio dal jeans.
«Cosa?»
«Il giornale! Il quotidiano! Ma siete stupidi voi del Nevada?» aggredisco il signore dell’edicola, in preda al panico. Prende il giornale e me lo porge. Lo afferro violentemente e me ne vado, pagandolo con una banconota da cento dollari, lasciandomi alle spalle la sua espressione stupefatta. Apro il giornale e cerco la notizia che mi interessa, avvistando una fotografia stampata per bene sopra. È lei, è proprio lei, stesa su un letto d’ospedale, con il suo solito sorriso e la sua bellissima pettinatura. In un attimo, i miei occhi si riempiono di lacrime, che lascio scorrere giù, senza preoccuparmi della gente che mi fissa stranita. Porto subito lo sguardo sulla didascalia: “Amanda Ferguson, modella, morta questa notte a New York per overdose, sorpresa in una discoteca di Manhattan alle cinque del mattino con altre tre indossatrici, due norvegesi ed una tedesca. Il loro pusher è condannato all’ergastolo.
Noah. Quello è Noah, il loro pusher, l’hanno arrestato, e loro sono morte. Oh mio Dio, questo non è vero, questo non può essere accaduto. Forse è per questo che Amanda mi ha sussurrato quelle cose prima di…di morire. Che ragazza strana.
 
Casa dolce casa.
In realtà, di dolce non c’è proprio nulla, la pioggia rende tutto così cupo.
«Miley, piccola, ci sei mancata un sacco!» strepita mamma accogliendomi in un abbraccio. «Com’è andato il set?»
«Mi sei mancata anche tu, mamma. È andato bene.» rispondo liberandomi dalla sua presa. Saluto papà, che mi rivolge un sorriso e mi abbraccio e, poi, corro in camera a disfare la valigia. Abito dopo abito, riesco a svuotare la valigia. La chiudo e la ripongo accanto all’armadio. Mi sento un’estranea a casa mia.
«Che bei capelli.» dice mamma, entrando in camera.
«Li hanno fatti per il set.» sorrido. «Sono cresciuti in fretta…ci hanno messo delle cose speciali…»
«Demi è passata qui ieri…» cambia argomento, ricordandomi della faccenda che dovevo assolutamente risolvere riguardo Demi.
«Che voleva?» chiedo allarmata.
«Niente, è passata a salutarci. Perché non vai a trovarla?»
«Si…dopo passo un po’ da lei, vorrei prima andare da Nick.» già, avevo promesso a Nick di passare del tempo con lui, ed è quello che farò. Saluto mamma con un bacio ed entro nuovamente in auto, la accendo e percorro qualche chilometro, giungendo dai Jonas. È da troppo tempo che manco qui. Scendo dall’auto e vado verso la porta, busso, e attendo. La porta si apre dopo qualche secondo. Il sorriso di Nick è così luminoso che non può essere minimamente paragonato al sole. Mi fiondo tra le sue braccia, stringendolo. Poi lo bacio, colmando il vuoto che mi ha provocato la sua assenza.
«Di là ci sono Joe e Demi.» dice staccandosi dalle mie labbra. «Non credi sia arrivato il momento di…strappare il cerotto?»
«Joe è davvero un stronzo!» dico ironicamente.
«Lascia stare il mio fratellone...» ribatte, fingendo di offendersi. «Seriamente, la cosa sta diventando piuttosto seria. Joe e Demi hanno fatto sesso.»
«Cosa?» sobbalzo, alzando la voce, spalancando le palpebre in preda alla rabbia. «Ma Joe ha la ragazza!»
«Sai com’è fatto, è un donnaiolo, Demi è cotta e c’è cascata.» mormora, facendomi cenno di seguirlo. Oh, Demi è davvero una stupida! Come si può essere così idioti da fare sesso con una persona di quel genere? Joe è un poco di buono, innamorarsi di lui è praticamente un suicidio, e figuriamoci farci sesso. Metto da parte i pensieri ed entro in camera dopo Nick. Joe e Demi sono stesi sul letto, parlano come due adolescenti innamorati. Riduco gli occhi in due fessure, osservando i movimenti di Demi. Nick, incurante, prende il suo iPhone e inizia a smanettare, fregandosene del comportamento del fratello. Non posso resistere. Non posso starmene a guardare mentre Joe illude la mia migliore amica.
«Joe!» sbotto innervosita. «Posso parlarti in privato?» noto lo sguardo deluso di Demi fiondarsi sul mio.
«Okay, sorella.» risponde Joe scendendo dal letto e avvicinandosi a me. «Che bei capelli.» dice poi. Che idiota. Andiamo verso il terrazzo, assicurandoci di essere abbastanza lontani dagli altri.
«Ma si può sapere che cazzo stai facendo?» sussurro infuriata guardandolo negli occhi.
«Non sto facendo niente, di che parli?»
«Non fare il finto tonto, Joe, pomici con Demi mentre hai già una ragazza.» inveisco contro di lui, spingendolo di tanto in tanto con la mano. «Lei è la mia migliore amica e se non risolvi al più presto la questione lo farò io.»
«Io voglio molto bene a Demi, non intendo farle del male, ecco perché avevo intenzione di lasciare Willow.» Willow. Un altro nome infernale. «Col tempo…ho capito che Willow è una ragazza splendida, ma non fa per me.»
«Bene.» sussurro con aria sinistra. «Allora, chiama immediatamente questa troietta e dille subito di lasciarti in pace.»
«Posso farlo con un messaggio, guarda.» dice spavaldo. Prende il telefono e comincia a tastare i vari pulsanti. Che razza di bastardo!
«No, Joe, è pur sempre una ragazza. Parla con lei.» ma ogni mio sforzo non sembra rilasciare alcun risultato positivo.
«Fatto.» afferma infilando il telefono in tasca. Sorride e se ne va. Forse è il suo carattere immaturo che lo rende così adorabile. Lo seguo, giungendo in camera. Demi è ancora sul letto, vogliosa di abbracciare il suo amato. Le rivolgo un sorriso, e di seguito, sorride anche lei.
Tranquilla, amica mia, adesso sei al sicuro.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Miley Cyrus / Vai alla pagina dell'autore: bowiess