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Autore: Son Ken    13/01/2013    9 recensioni
«Kuroko, mi sono fidanzato. Dopo il diploma tornerò negli Stati Uniti e mi sposerò.»
«Spero siate felici insieme, Kagami-kun.»
Quel giorno, qualcosa si ruppe.
Ma, forse, quel qualcosa poteva ancora essere riparato.

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Kagami si è sposato subito dopo la fine del liceo, e solo dopo cinque anni e due figli si è reso conto di aver fatto un tremendo errore e decide di ricominciare la sua vita tornando nuovamente in Giappone.
Ciò che non si aspetta, è di ritrovare l'anima gemella che aveva sempre avuto accanto ma non aveva mai notato prima.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Taiga Kagami, Tetsuya Kuroko
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Buon pomeriggio e buona domenica :)

Non pensavo che l'avrei mai potuto dire vista la mia incostanza, la mia ispirazione altalenante e tantissime cose, ma state per leggere una fic multicapitolo. Scritta da me. Sono così emozionata che potrei... boh, svenire.
Bando alle ciance, dovrei dire almeno di cosa parla, spiegare l'ambientazione e altra roba, no?
E' una KuroKaga perché ormai questi due sono la mia OTP e sto amando davvero scrivere di loro, ambientata in un ipotetico futuro, cinque anni dopo che i nostri due cari protagonisti hanno finito il liceo. Kagami ha combinato la sua dose di cavolate in questi anni, ma non spoilero nulla perché so che c'è gente che non apprezza sapere tutto subito.

Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno letto e apprezzato almeno una mia fanfiction finora, per avermi pian piano dato il coraggio di compiere questo passo.
In particolare vorrei ringraziare Mary, Noe e Sary del Bad Fess Quintrio (di cui non ricordo i nick di EFP ma pazienza), che sin dall'inizio mi hanno apprezzata e hanno sopportato gran parte dei miei scleri; Laxehara che mi ha sempre incoraggiata quando ne avevo più bisogno ed è l'unico autore maschio degno di stima che ho trovato finora (buona fortuna per gli esami! <3); Kalahari, Wanweirdo, Gary Hawkeye e Eleninetales che hanno la pazienza di tollerare ogni giorno una che trova KuroKaga anche in un piatto di spaghetti (?) e che mi hanno dato diversi consigli utilissimi; Emy Kuran che, soprattutto all'inizio, mi ha dato dei consigli; Lusty e Rota per avermi lasciato due delle recensioni più belle che abbia mai ricevuto, che mi hanno resa felicissima e che tuttora mi fanno sorridere.

Ovviamente qualunque commento è ben accetto, che sia positivo o negativo :) Se invece volete qualche spoiler, meglio chiedere per MP invece XD Sarò felice di rispondervi :3
Buona lettura!

PS: Il titolo è una frase di Lev Tolstoj, uno scrittore e filosofo russo dell '800, ed è tratta dal romanzo Anna Karenina. Ed è scelto totalmente a caso.


Kuroko No Basket © Tadatoshi Fujimaki.

The beauty of life is made of shadow and light

«Kuroko, mi sono fidanzato. Dopo il diploma tornerò negli Stati Uniti e mi sposerò.»
«Spero siate felici insieme, Kagami-kun.»

Quel giorno, qualcosa si ruppe.
Ma, forse, quel qualcosa poteva ancora essere riparato.

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«Scordati che io stia qui un giorno di più, puttana!»
«Ma... Tiger...»
«E i bambini vengono con me! Non voglio che i miei figli vengano educati da una donna simile! E poi tu li hai sempre considerati una seccatura, quindi meglio se te ne libero, no?!»

Un giovane uomo, dai capelli rossi come il fuoco che gli bruciava dentro per la rabbia, era uscito dalla camera da letto di un loft di Los Angeles sbattendo la porta.
Era furioso.
Ma non con la moglie, che aveva colto in flagrante mentre lo tradiva con un collega. Era furioso con se stesso.

“Dopo tutto quello che ho fatto per lei... nel nostro letto poi! E con Raynold! Proprio quello inguardabile si è scelta!”
Aveva iniziato a preparare le valigie, mettendo le cose un po' alla rinfusa ma prendendo tutto ciò che riteneva importante.

Gli finì tra le mani una maglia bianca con un numero 10 stampato in rosso. Però qualcosa dall'altra parte stava tirando quel pezzo di stoffa.

«Papà, come mai urlavi brutte cose alla mamma?»

Taiga prese in braccio la bimba, stringendola forte. Tremava, aveva sentito tutto e si era spaventata molto.

«Stai tranquilla Hikari... la mamma e papà hanno solo litigato perché sono entrambi degli scemi.»

Le accarezzava i capelli con dolcezza, Kinoko non meritava le lacrime di sua figlia.

«Ma tu non vuoi più bene alla mamma, vero?»
«Piccola, è più complesso di-»
«Se mamma e papà si lasciano io voglio stare con papà. Mizu non sopporta la mamma.»

Solo allora il ragazzo notò un bambino che osservava timidamente la scena, nascondendosi parzialmente dietro la porta. Aveva gli occhioni blu pieni di lacrime, era sul punto di scoppiare in un pianto interminabile.
Gli si avvicinò, chinandosi alla sua altezza, e gli accarezzò una guancia.

«Anche se papà non vuole più bene alla mamma, sarà sempre con voi. Ma voi siete sicuri di voler stare con me e non con la mamma?»

I due piccolini annuirono con convinzione, e Mizu saltò al collo del padre.

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«Pronto? Hey, Tatsuya... potresti ospitarmi per qualche giorno? Avevi ragione, ho fatto una quantità enorme di cazzate.»

   
 
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