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Autore: nakahime    13/01/2013    3 recensioni
«Cas, mi dispiace. Ti ho cercato tanto, ti ho cercato a lungo e non so più che fare. Non so più dove altro andare, perché questo posto è infinito e il mio tempo sta scadendo.
Cas tornerò, troverò il modo di tirarti fuori, troverò il modo di salvarti.»

[Destiel scritta sul tema "where is the angel?" e sul prompt "ho visto abbastanza"]
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Ottava stagione
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Autore: nakashima/ nakahime
Beta: Acqua Marina
Fandom: supernatural
Pairing: Dean/Cas
Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Rating: giallo
Genere: angst, drammatico
Avvertimenti: one-shot, spoiler, slash
Note: ecco qui anche la quarta one-shot del ciclo "le storie riciclate di naka". Scritta dopo il primo episodio dell'ottava stagione. Spero che vi piaccia anche se come ben sapete io e l'angst andiamo a braccetto. Devono esserci dei seri problemi di fondo. Altrimenti non so proprio spiegarmi il perché di questa mia vena masochista e, soprattutto, sadica. Vabbuono, ho parlato troppo. Enjoy!
Questa one-shot partecipa al contest settimanale indetto dalla pagina le migliori citazioni di supernatural sul tema "where is the angel?" e sul prompt: ho visto abbastanza.
Disclaimer:  i personaggi non mi appartengono, quanto descritto è frutto della mia fantasia e non ci guadagno assolutamente nulla.

Attendo immobile. Attendo la fine.

Dov'è l'angelo?
Grugnisce la sua voce calda e roca, la senti arrivare fino a te come un eco mortale che si espande tra le pareti di quella gabbia pregna di malvagità allo stato puro. 

Dov'è l'angelo?
Urla più forte e tu vorresti uscire allo scoperto e mostrarti a lui, dirgli che sei lì, che lo stai aspettando. Vorresti uscire e dirgli che starete insieme da ora in poi e tornerete a casa.

Dov'è l'angelo?
E' un richiamo, il suo, i giorni passano e lui continua a correre e cacciare, fa piazza pulita di qualunque cosa incontri, non c'è vita per chi si trova sulla sua strada. Non c'è salvezza per chi incontra Dean Winchester in cerca di te. 

Dov'è l'angelo?
Oramai ti sta chiamando, non è più una richiesta fatta alle vittime prima di mietere loro la vita, è solo un urlo disperato che sta rivolgendo a te: “Castiel, dove sei? Puoi sentirmi? Se mi stai ascoltando allora vieni fuori. Vieni fuori. Vieni da me.”
Tu lo senti, il suo urlo disperato, la senti la sua anima agonizzante e impaurita, ma non muovi un muscolo e continui a restare nascosto in un angolo buio e anonimo.

Dov'è l'angelo?
Era come una routine che ti faceva trascorrere quelle infinite giornate con un sollievo nel cuore, come se in qualche modo attutisse il senso di colpa che provavi per quello che avevi fatto. Era un richiamo che assumeva la forma di una medicazione per la tua anima, c'era speranza in quelle poche parole, c'era il desiderio di ritrovarti, il desiderio di non essere più solo. 
Ora quelle parole non vengono più pronunciate. Dean non ti sta più cercando, e tu vorresti uscire dal tuo nascondiglio e capire il perché. 
Se non è morto, perché ha rinunciato a te così presto?

Dove sei, angelo?
E' una notte senza luna, in Purgatorio non esistono gli astri. Da lì non si vede l'universo, il Purgatorio è un mondo a metà tra quelli che pazientano per essere salvati e quelli che verranno gettati nella perdizione. E' un mondo in cui si aspetta, in cui il tempo è fermo e le anime corrono disperate per non lasciarsi divorare. 
I dannati sanno di esserlo e la loro furia si abbatte contro quelli che attendono l'assoluzione. 
Anche tu la brami. Il Purgatorio è la giusta conseguenza alle tue scelte; ora devi solo aspettare nell'immobilità del tempo, la decisione di tuo Padre. Sei in bilico tra la luce e l'oscurità, tra le tue ali e le fiamme dell'Inferno. Sei in bilico, e non hai mai avuto un buon equilibrio. 

Dove sei, Castiel?
Le parole di Dean ti raggiungono forte e chiaro. Sono mesi che ha smesso di cercarti, mesi che il suo pensiero non si proietta verso di te. Sono mesi che Dean non ti rivolge una preghiera. E ora quelle parole ti sorprendono e ti rattristano allo stesso tempo. 
Ti è mancato, Dean, ti è mancato così tanto che l'attesa per la tua assoluzione è divenuta insostenibile. Ti è mancato così tanto da aver desiderato di essere morto. 
“Perché sono riemerso da quel lago? Perché continuo a vivere se faccio del male a tutto ciò che amo?” pensi. 
Pensi e soffri. Soffri e ami. 
Ami intensamente, ami in un modo che dovrebbe essere inaccessibile a te. Inaccessibile perché non dovresti amare nessuno in quel modo, nessuno che non sia Dio Padre. 
Eppure Castiel, tu ami. Ami e aspetti. Aspetti Dean, la tua condanna, aspetti e speri. Speri in una vita che non avrai, in un lieto fine che non meriti. 
Perché Castiel, non vivi in una fottutissima fiaba per bambini. 

Cas, ti sento. Cas, dove sei? Dove sei, angelo?
Dean è vicino. 
Dean è vicino e lontano allo stesso tempo. Dean è vicino ma sta per andarsene. 
Esci allo scoperto. Esci. Anche se non dovresti farlo, esci e mandi al diavolo tutti i mesi in cui ti sei nascosto, per non essere una facile preda per i mostri del Purgatorio, perché non hai poteri lì, e non sei un umano abbastanza forte per sopravvivere. 
Ti sei nascosto ad aspettare per non essere d'intralcio a Dean; ti sei nascosto e ora esci perché vuoi rivederlo. Devi rivederlo. 
Il sottobosco è morto, sotto i tuoi piedi, le foglie sono cupe, e i colori senza più alcuna tonalità, così come gli alberi che ti circondano o la luce che ti illumina: pallida, debole, fredda. 
- Dean – sussurri, guardandoti intorno – Dean, dove sei? 
Senti qualcosa muoversi intorno a te, il bosco è un continuo fruscìo di passi, movimenti, sussurri. 
Non sei più al sicuro, Castiel. Speri solo che Dean sia abbastanza vicino da sentirti.

Cas, sei vivo? Ci sei?
Ha il respiro pesante, il tuo corpo umano. Hai il respiro pesante e gli occhi sgranati, e neppure una traccia di potere a scorrere nelle tue vene. La tua Grazia pulsa come un mero cuore umano, ma della sua forza non c'è traccia, nessuna presenza. 
E sei circondato da quelli che sono mostri morti, anime senza casa, figli senza Padre alcuno.
Quello che deve essere un lupo ringhia, mostrando una fila di denti aguzzi e il pelo ispido, il suo aspetto metà umano metà animale non è completo in nessuna delle due forme, aspetta vivendo la sua condanna a metà: l'umanità in Paradiso, la bestialità all'Inferno. 
Sono le regole di Dio, non le ha scritte lui. 
I vampiri ridono, una mamma changelin ti fissa con la sua bocca cosparsa di denti affilati. 
Dean dovrebbe essere lì, dovrebbe salvarti. 
Perché tu non hai idea di come salvarti. 

Cas, mi dispiace. Ti ho cercato tanto, ti ho cercato a lungo e non so più che fare. Non so più dove altro andare, perché questo posto è infinito e il mio tempo sta scadendo. 
Cas tornerò, troverò il modo di tirarti fuori, troverò il modo di salvarti. 

C'è una luce che scoppia da qualche parte alle tue spalle, il boato che si propaga crea un'onda d'urto che fa vacillare tutti. Il lupo scappa, i vampiri vengono incendiati dall'esplosione, luminosa come la luce del sole. 
Guardi estasiato il bagliore dietro di te e vedi qualcosa innalzarsi dal buio del bosco e seguire la luce. Fluttua nel fascio lucente, qualcosa di familiare, qualcosa che hai già visto molte volte. 
Sgrani le palpebre e fissi impotente la figura che sale verso il centro del raggio, verso quello che sembra un portale nel cielo plumbeo. 
- Dean. No, no. - sospiri, senza parole. 
L'ansia ti assale, la paura ti divora e allunghi una mano verso l'uomo, sempre più lontano. 
- No, no Dean. Torna indietro! - urli disperato, perché stai per restare solo, stai per perdere tutto, di nuovo. Perché hai paura, hai paura anche se sei un angelo.
Castiel è un angelo che ha paura.
Corri, ti liberi dall'immobilità del tuo corpo umano e cominci a correre verso la luce, verso Dean che sta partendo, corri per riprenderti la tua libertà, per non restare solo, per non dover dire addio all'uomo che ami. 
Che ami.
Castiel, ami un essere umano. Castiel, ami Dean Winchester; l'ami dal momento in cui l'hai salvato dalla Perdizione. 
Corri a perdifiato, non hai poteri, non sei abbastanza forte, sei stanco, solo e debole. Ma corri fino a sentire i polmoni bruciare, corri fino a non accorgerti delle tue ali che, pesanti, si sono gettate a terra e strisciano sul terreno cosparso di foglie, pietre e rami secchi, le senti bruciare, sanguinare, ma non t'importa. 
Devi raggiungere Dean. 
Sei a pochi passi dal portale, a pochi passi dalla luce e il cacciatore sta per venire inghiottito, sta per passare dall'altra parte lasciandoti solo, lasciandoti indietro. 
Un angelo caduto per un uomo e abbandonato al suo destino. 
- DEAN! - urli con tutto il fiato che ti è rimasto nei polmoni, urli con tutta la voce che possiedi, urli, preghi e ti disperi, i tuoi occhi incontrano quelli dell'uomo che ami, vi guardate e Dean sgrana le palpebre e si agita. E tu vuoi piangere, vuoi piangere e cadi a terra, distrutto. Sei stanco, sei solo, sei senza poteri. 
Senti qualcosa dietro di te e prima di poterti voltare c'è un fiato caldo che s'infrange sulla pelle del tuo collo e un peso ringhiante sulle spalle, artigli che straziano le tue ali. 
Ti hanno preso. 
Ti hanno preso. 
Guardi distrutto verso Dean, allunghi un braccio ma lo lasci ricadere al suolo. 
Sei stanco. 
- Dean, non lasciarmi qui. - sussurri, piangi e gli dici addio nello stesso istante in cui il portale si chiude e il bagliore si dissolve.
Il buio ripiomba sul mondo dei peccatori in attesa. 
E Castiel, tu attendi la fine.

Dove sei stato, angelo?

- Dov'è Castiel? C'era anche lui?
- Sì ma Cas non ce l'ha fatta. Laggiù gli è successo qualcosa; le cose sono peggiorate parecchio verso la fine e lui...ha mollato. 
- Dunque Cas è morto? L'hai visto morire?
- Ho visto abbastanza.
- Cosa stai dicendo? Che non sei sicuro?
- Ho detto che ho visto a sufficienza, Sam.
- Va bene. Dean, mi dispiace. 
Anche a me.

Fine.


   
 
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