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Autore: Faggiana    13/01/2013    3 recensioni
Percorse il viale di casa sua, correndo. Quella sera faceva più freddo del solito, pensò. Ed era solo Ottobre!
Cercò le chiavi di casa nella tasca – dato che le borse non le portava quasi mai, le odiava - del suo cappotto nero e, una volta trovate, fece scattare la serratura.
- Sono arrivata! – urlò aspettandosi una risposta che non arrivò. Iniziò a togliersi la lunga sciarpa bianca ed il cappotto e sentì delle risate provenire dalla cucina. La raggiunse in pochissimo tempo e quello che vide le scombussolò la giornata.
Erano tornati. Lui era tornato.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter one.

- Io l’ho sempre detto che ci sarebbe stato anche Jack su quella diavolo di porta. Rose è un’egoista! – esclamò arrabbiata la mora, mentre il film “Titanic” giungeva al termine.
- Ma ogni volta che lo guardiamo devi ripetere le stesse cose? – chiese James, ormai sicuro del fatto che la sua ragazza non avrebbe mai cambiato idea su quel finale. E, se proprio doveva essere sincero, la pensava esattamente come lei, ma non glielo avrebbe mai detto.
A quelle parole, Hope si alzò di scatto dal petto del ragazzo, indignata, e lanciò un’occhiataccia a James che rise di gusto nel vederla così arrabbiata. Amava farla innervosire.
Lei, allora, si girò, dandogli le spalle e fingendosi offesa. Amava fare la vittima con lui. 
James le prese delicatamente la mano e l’attirò a sé per darle un bacio, un suo bacio. Hope riteneva quel contatto fantastico da sei mesi a quella parte.
Si erano conosciuto a scuola sei mesi prima, appunto.
Lui: alto, bello, occhi castani nei quali Hope ci si perdeva ogni volta che li guardava, capelli marroni leggermente rasati ai lati e lasciati più lunghi al centro; simpatico e popolare.
Lei: alta - non abbastanza da raggiungere James -, carina, occhi castani che odiava ritenendoli banali, capelli marroni con sfumature rossicce leggermente mossi e ben curati. Dolce, allegra e la tipica ragazza a cui tutti chiedono favori.
Così totalmente diversi, ma allo stesso tempo così uguali.
Si erano incontrati, o meglio scontrati, a scuola. Hope stava uscendo dalla sua classe per andare a comprare una merendina, mentre James stava camminando tranquillamente senza guardare dove stesse andando. Fu così che si scontrò con Hope, la ragazza di cui si innamorò subito.
-S-scusami, non ti avevo visto – si scusò prontamente lei sistemandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio finita davanti agli occhi.
- Tranquilla, è colpa mia – rispose lui facendo incontrare i suoi occhi con quelli scuri e profondi di Hope.
Da quel momento in poi ci sarebbero state diverse uscite, diversi baci e diverse litigate.
Ad Hope serviva veramente un ragazzo come James, se no non si sarebbe mai dimenticata del suo precedente fidanzato. Il suo primo amore.
Hope lo baciò con foga, facendo diventare quel semplice bacio in uno passionale. Mise le sue mani nei capelli corti di lui e sentì quelle del ragazzo cingerle la schiena e avvicinarla a lui come per chiederle il permesso di andare oltre. Hope si staccò. Non era ancora pronta per il grande passo e cercò di trasmettere a lui questa sua insicurezza che sembrò afferrare. La ragazza staccò, quindi, gli occhi da lui e li posò sull’orologio della parete di fronte a lei. Si alzò di scatto e il ragazzo la seguì, preoccupato.
- James, è tardissimo! - esclamò la ragazza sistemando tutte le cose – cellulare e fazzoletti – sparse per la casa, -Mia madre mi ammazza se ritardo un’altra volta. –
James tirò un sospiro di sollievo e prese le chiavi della macchina aspettando che la sua ragazza lo raggiungesse.
 
 
- Grazie per la giornata, amore. Ti mando un messaggio dopo – disse la ragazza prima di avvicinasi al suo ragazzo e dargli un bacio a fior di labbra. Sapevano di miele. Lei amava il miele.
Scese dalla macchina dopo aver sentito un – Va bene amore, a dopo. Ti amo –, e si incamminò verso il cancello in ferro di casa sua. Abitava nella periferia di Londra, non molto lontano dal centro. Era una villetta bianca circondata da un giardino abbastanza grande con la piscina sul retro. A volte si chiedeva perché mai in Inghilterra si ostinassero a vendere piscine dato che pioveva 364 giorni su 365. Però, quando è sereno, è grata ai suoi genitori di averla comprata.
Percorse il viale di casa sua, correndo. Quella sera faceva più freddo del solito, pensò. Ed era solo Ottobre!
Cercò le chiavi di casa nella tasca – dato che le borse non le portava quasi mai, le odiava - del suo cappotto nero e, una volta trovate, fece scattare la serratura.
- Sono arrivata! – urlò aspettandosi una risposta che non arrivò. Iniziò a togliersi la lunga sciarpa bianca ed il cappotto e sentì delle risate provenire dalla cucina. La raggiunse in pochissimo tempo e quello che vide le scombussolò la giornata.
Erano tornati. Lui era tornato.

  
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