Fallin'
Tattaratattattattà!
Per la serie ‘le mirabolanti avventure di Io, Yamato Ishida e
il-mio-migliore-amico-si-scopa-mio-fratello’, va ora in onda
lo speciale ‘il
mio migliore amico è un emerito deficiente’.
Ma
come, non ve lo ricordate? E quell’episodio in cui Takeru
lascia Tai perché lo
vede ricambiare le avances della tipa (la sua stalker) che lo segue
ogni giorno
agli allenamenti. Ah, proprio non vi torna in mente? Ah, beh, allora se
non vi
va di vederlo posso tranquillamente raccontarvelo io, visto che come al
solito
ero in prima fila.
-
Sei un idiota Taichi Yagami! Non voglio mai più vederti!
Addio forever! –
Dunque,
questa era la scena (che da qualche parte avevo già sentito,
tipo qualche anno
prima, riguardo uno stupido cappello) che si era presentata davanti ai
miei
occhi.
Ero
andato a comprare il gel per i capelli perché dovevo uscire
con Sora quella
sera, però l’avevo finito la mattina, e non sia
mai che i miei meravigliosi
capelli rimangano senza un’ adeguata acconciatura. Okay,
è vero che di solito
sono spettinati, ma sono volutamente spettinati, insomma, devo
svegliarmi
presto per ottenere quello speciale effetto del ciuffo che okay sto
divagando,
andiamo oltre.
Dicevo,
sono uscito per il gel e mi sono ritrovato a passare davanti al
parchetto
vicino casa di Takeru ed è lì che ho sentito le
paroline magiche. Mi sono
avvicinato e la scena era un po’ questa.
Taichi,
il mio migliore amico, cercava di giustificarsi in tutti i modi (roba
tipo ‘non
l’ho fatto apposta’, ‘è
scivolata’, ‘ti prego non mi lasciare’,
‘sono diventato
gay per te’) e Takeru, il mio fratellino, batteva i piedi per
terra, urlando come
una verginella isterica nel bel mezzo della strada, e grazie al cielo
non
passava nessuno.
Adesso,
sorvolando sull’ “addio forever”, la cosa
mi ha lasciato alquanto perplesso.
Nel senso, ormai ero abituato a vederli pomiciare ovunque, a scuola,
sull’autobus,
per strada, a casa di Tai, a casa, di Takeru, a casa MIA, ovunque, ma
ovunque-ovunque, tipo. E la cosa già di per sé
è disgustosa, ma mai avevo
pregato che si lasciassero, e invece era quello che stava accadendo.
Adesso
che ci ripenso però una volta mi ero scoperto a desiderarlo,
però, oddio, non è
che sono stato io.
Così
mi sono avvicinato e Takeru mi ha visto.
-
Yamato! – e mi si è praticamente appolipato
addosso. – Taichi è cattivo! Oggi l’ho
visto abbracciare quella tizia della terza classe! –
-
Io non mi sono neanche avvicinato, ha fatto tutto lei da sola! -
Ho
alzato la testa e Tai mi guardava con la faccia da cucciolo
abbandonato,
probabilmente alla vista del suo ragazzo in lacrime tra le mie braccia.
La
cosa non mi ha mosso a compassione, perché nessuno
– nessuno - può
permettersi di ridurre il mio fratellino
in tali condizioni di regressione mentale. Santo cielo è
già un povero
adolescente stordito di suo, senza che Tai lo finisca a rincretinire
dalla
mattina alla sera.
Così
ho deciso che non era possibile, ma per quanto la voglia di mandare
tutto a
puttane fosse tanta, ho preso in mano la situazione determinato a
risolverla.
-
Coraggio, Take. –
Ho
trascinato quell’ameba di mio fratello verso Tai, poi gli ho
preso la mano e l’ho
avvicinata alla spalla del mio migliore amico.
-
Adesso gli diamo le botte a Taichi. –
Modulando
dei piccoli ‘pat pat’ con la bocca, facevo dare dei
colpetti alla mano fiacca
di Takeru, finché non si è rianimato ed ha
cominciato a schiaffeggiare sulla
spalla di Taichi con decisione da solo.
Quando
si è stancato l’ho guardato e gli ho chiesto:
-
Va meglio, adesso? –
-
Si. Mi prometti che non la vedo più quella lì?
– Tk ha chiesto a Tai e lui ha
annuito vigorosamente.
-
Te lo giuro, io amo solo te. Ti amo tanto Teeks. Mi perdoni?
–
-
Solo se mi compri un gelato. –
-
Ti compro una gelateria. –
-
Mh. –
No,
non ringraziatemi. Non è stato un piacere, ma andava fatto,
è il mio dovere. Si
sa, i malati di mente vanno sempre assecondati.
Ehi, cosa vuol dire quel ‘sì,
sì’!