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Autore: Fallin    13/01/2013    5 recensioni
L'ennesima follia che vede alle prese Yamato Ishida con la psuedo-relazione tra suo fratello e il suo migliore amico.
- Sei un idiota Taichi Yagami! Non voglio mai più vederti! Addio forever! –
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Taichi Yagami/Tai Kamiya, Takeru Takaishi/TK, Yamato Ishida/Matt
Note: Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
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I personaggi presenti in questo scritto non sono miei, nè mai lo saranno, ma ci tengo a dire che sono io a renderli così maledettamente idioti.

Fallin'




 

Tattaratattattattà! Per la serie ‘le mirabolanti avventure di Io, Yamato Ishida e il-mio-migliore-amico-si-scopa-mio-fratello’, va ora in onda lo speciale ‘il mio migliore amico è un emerito deficiente’.

Ma come, non ve lo ricordate? E quell’episodio in cui Takeru lascia Tai perché lo vede ricambiare le avances della tipa (la sua stalker) che lo segue ogni giorno agli allenamenti. Ah, proprio non vi torna in mente? Ah, beh, allora se non vi va di vederlo posso tranquillamente raccontarvelo io, visto che come al solito ero in prima fila.

- Sei un idiota Taichi Yagami! Non voglio mai più vederti! Addio forever! –

Dunque, questa era la scena (che da qualche parte avevo già sentito, tipo qualche anno prima, riguardo uno stupido cappello) che si era presentata davanti ai miei occhi.

Ero andato a comprare il gel per i capelli perché dovevo uscire con Sora quella sera, però l’avevo finito la mattina, e non sia mai che i miei meravigliosi capelli rimangano senza un’ adeguata acconciatura. Okay, è vero che di solito sono spettinati, ma sono volutamente spettinati, insomma, devo svegliarmi presto per ottenere quello speciale effetto del ciuffo che okay sto divagando, andiamo oltre.

Dicevo, sono uscito per il gel e mi sono ritrovato a passare davanti al parchetto vicino casa di Takeru ed è lì che ho sentito le paroline magiche. Mi sono avvicinato e la scena era un po’ questa.

Taichi, il mio migliore amico, cercava di giustificarsi in tutti i modi (roba tipo ‘non l’ho fatto apposta’, ‘è scivolata’, ‘ti prego non mi lasciare’, ‘sono diventato gay per te’) e Takeru, il mio fratellino, batteva i piedi per terra, urlando come una verginella isterica nel bel mezzo della strada, e grazie al cielo non passava nessuno.

Adesso, sorvolando sull’ “addio forever”, la cosa mi ha lasciato alquanto perplesso. Nel senso, ormai ero abituato a vederli pomiciare ovunque, a scuola, sull’autobus, per strada, a casa di Tai, a casa, di Takeru, a casa MIA, ovunque, ma ovunque-ovunque, tipo. E la cosa già di per sé è disgustosa, ma mai avevo pregato che si lasciassero, e invece era quello che stava accadendo.

Adesso che ci ripenso però una volta mi ero scoperto a desiderarlo, però, oddio, non è che sono stato io.

Così mi sono avvicinato e Takeru mi ha visto.

- Yamato! – e mi si è praticamente appolipato addosso. – Taichi è cattivo! Oggi l’ho visto abbracciare quella tizia della terza classe! –

- Io non mi sono neanche avvicinato, ha fatto tutto lei da sola! -

Ho alzato la testa e Tai mi guardava con la faccia da cucciolo abbandonato, probabilmente alla vista del suo ragazzo in lacrime tra le mie braccia.

La cosa non mi ha mosso a compassione, perché nessuno – nessuno -  può permettersi di ridurre il mio fratellino in tali condizioni di regressione mentale. Santo cielo è già un povero adolescente stordito di suo, senza che Tai lo finisca a rincretinire dalla mattina alla sera.

Così ho deciso che non era possibile, ma per quanto la voglia di mandare tutto a puttane fosse tanta, ho preso in mano la situazione determinato a risolverla.

- Coraggio, Take. –

Ho trascinato quell’ameba di mio fratello verso Tai, poi gli ho preso la mano e l’ho avvicinata alla spalla del mio migliore amico.

- Adesso gli diamo le botte a Taichi. –

Modulando dei piccoli ‘pat pat’ con la bocca, facevo dare dei colpetti alla mano fiacca di Takeru, finché non si è rianimato ed ha cominciato a schiaffeggiare sulla spalla di Taichi con decisione da solo.

Quando si è stancato l’ho guardato e gli ho chiesto:

- Va meglio, adesso? –

- Si. Mi prometti che non la vedo più quella lì? – Tk ha chiesto a Tai e lui ha annuito vigorosamente.

- Te lo giuro, io amo solo te. Ti amo tanto Teeks. Mi perdoni? –

- Solo se mi compri un gelato. –

- Ti compro una gelateria. –

- Mh. –

È stato così che, ancora una volta, Io,  Yamato Ishida ho salvato la situazione e ho impedito a due cuori giovani di infrangersi.

No, non ringraziatemi. Non è stato un piacere, ma andava fatto, è il mio dovere. Si sa, i malati di mente vanno sempre assecondati.

Ehi, cosa vuol dire quel ‘sì, sì’!

 

  
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