Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: funny1723    14/01/2013    3 recensioni
Tratto dal testo:
"Ho freddo. Non riesco a muovermi. La neve mi ricopre completamente: occhi, muso, pelo, zampe. Se qualcuno passasse di qui non mi vedrebbe a causa della mia pelliccia color neve. Sto per morire assiderato. La morte. L'uomo. Mi viene da piangere al pensiero che morirò senza aver vendicato la mia famiglia, il mio branco. Mia moglie e mio figlio. Sono stanco e arrabbiato. Ho sonno...ho tanto sonn..."
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Allora per iniziare vorrei dire che è la mia prima storia quindi vi prego di non uccidermi di critiche e di recensire numerosi :) grazie per l'attenzione, ora vi lascio alla one-shot.

Ho freddo. Non riesco più a muovermi. La neve mi ricopre completamente: occhi, muso, pelo, zampe. Se qualcuno passasse di qui non mi vedrebbe a causa della mia pelliccia colr neve. Sto per morire assiderato. La morte. L'uomo. Mi viene da piangere al pensiero che morirò senza aver vendicato la mia famiglia, il mio branco. Mia moglie e mio figlio. Sono stanco e arrabbiato. Ho sonno...ho tanto sonn...

Sento dei rumori, sono vicini, sono troppo vicini. Non sono passi di animale, sono passi di bestia, di uomo. Apro gli occhi, ma non so dove sono, so solo che il sonno ed il freddo se ne sono andati. Fuoco. Ne sento il rumore e l'odore, ma come è possibile? Niente fuoco. Un uomo si sta avvicinando al fuoco con le mani protese in avanti, come a volerlo toccare. Pazzo. Ora si gira verso di me, devo chiudere gli occhi prima che si accorga che sono sveglio. Troppo tardi. _ Ti sei svegliato finalmente._ Smettila di sorridere assassino. Ringhio. _ Oh, come siamo nervosi!_ Mi accarezza il pelo con quelle sue luride mani sporche di sangue, di quel sangue che ho visto scorrere dal cranio perforato di mio figlio e dal ventre incinto di mia moglie. Lo fisso con uno sguardo pieno di rancore e odio. Lui mi guarda a sua volta con quello che assomiglia particolarmente  ad uno sguardo di, di, di...scuse!! Più alto di me di almeno due lupi, mi guarda dal basso verso l'alto. Perchè? _ Mi dispiace per ciò che ti ha fatto odiare a tal punto la mia specie._ Specie. Gli animali sono divisi in specie, non gli uomini; questo farebbe di lui un animale e questo non è possibile, perchè un animale non ucciderebbe mai per semplice noia. Mai. _ Puoi restare qui tutto il tempo che vuoi. Io sono Jack._ Jack. Che senso ha etichettarsi all'interno della propria "specie",come dice lui? Me ne andrei, ma non posso: il freddo mi ha congelato una zampa e non si è ancora ripresa.


Sono qui da una settimana, e l'uomo non fa altro che parlare di sè e della sua vita. Sono stanco di sentirlo blaterare...Oh, finalmente i è fermato, e ora mi fissa. _Sai una volta avevo una famiglia, una moglie. Si chiamava Lisa. Era bellissima: aveva i capelli biondi e gli occhi azzurri, proprio come i tuoi._ Sorride triste. Aveva una moglie, come me. Ora sono curioso di sapere cosa le è successo. Lui lo deve aver capito, perchè aggiunge _ Una sera siamo andati a fare una passeggiata, era caldo. L'aria odorava di autunno, lei sorrideva. Poi un lupo ci ha attaccati...e l'ha uccisa._  Lupo. E' così che ci chiama l'uomo. Io sono un lupo. Perchè mi ha preso con lui nonostante ciò che uno della mia specie gli ha fatto? Sorride ancora, ma come tutti i suoi sorrisi fin'ora, è spento, forzato, finto. Rimane lì, fermo; non come il leone pronto ad attaccare la gazzella, ma più come l'elefante che rispetta il moscerino alla pozza dell'acqua. Perchè? Perchè non mi odia come io odio lui? Sembra saper leggere nella mente, perchè interrompe il filo dei miei pensieri _ Ti stai chiedendo perchè ti ho aiutato? E' semplice: non posso giudicare un'intera specie per un solo individuo; e devo ammettere che anche se fossi prorpio tu quel lupo, ti aiuterei lo stesso, sarei migliore di te. E poi non ce la farei a macchiarmi le mani col sangue di qualcuno._

E' notte adesso, eppure io non riesco a dormire pensando a ciò che l'uomo ha detto. Poi li sento: sono due e si avvicinano. Tento di svegliare l'uomo col muso, ma lui continua a dormire, così lo mordo leggermente alla mano. Si sveglia proprio mentre i due aprono la porta ed entrano. Uno tiene in mano quell'infernale cosa che ha ucciso mio figlio perforandogli il cervello, e non riesco a controllarmi: gli salto addosso; ma prima di riuscire a staccargli la mano (da cui ho fatto uscire sangue con un morso), "l'uomo che sorride" mi tira indietro fissandomi con comprensione e quella che una volta mio nonno mi disse essere paura. Mi appoggia lentamente a terra e si contrappone fra me e i bracconieri. _ Perchè lo proteggi? E' solo un lupo, come minimo ti ucciderà mentre dormi._ Lui è impassibile. _ Non posso. Perchè se io ora ve lo lasciassi non me lo perdonerei mai. Se lui poi mi ucciderà, saranno fatti suoi e della sua coscienza._ Ora si gira verso di me e sorride, con quell sorriso falso. Poi eccolo, lo sento, veloce corre verso il petto caldo de "l'uomo che sorride", ma prima che lo perfori come ha fatto con la pancia di mia moglie, faccio la cosa più stupida della mia vita: mi metto in mezzo con un salto. Sento la piccola palla di metallo lacerarmi la pelle e insoddisfatto intaccare contro il mio non più così robusto osso della spina dorsale. Cado, e sento il calore del mio sangue mischiarsi al ghiaccio delle risa dei miei aguzzini. Gli occhi mi fanno male ad ogni battito di ciglia, i polmoni ad ogni respiro...L'uomo si butta contro quei due con una ferocia che non gli riconosco e riesce a metterli in fuga. Ora è proprio sopra di me. Il sangue sembra bruciare, la testa esplodere. L'uomo mi fissa con gli occhi colmi di perchè e di scuse. Ora so che non tutti gli uomini sono cattivi. Ed ora li sento. Sento i loro ululati chiamarmi. Il mio branco. Mia moglie a guidarli, con mio figlio accanto. Ululo a mia volta. Sono felice ora. La rabbia e l'odio se ne stanno andando veloci, con il dolore. Ora che l'aurora funebre mi abbraccia, so di non stare per morire, ma per incominciare a vivere. L'uomo mi fissa ancora, solo che adesso non piange più. Ha capito.  Ed ora mi sorride, per la prima volta, con il cuore.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: funny1723