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Autore: xlittlerevenge    15/01/2013    5 recensioni
Credo che questa os sia perfettamente riassumibile in queste parole
"I don't know about you, but I'm feeling 22. Everything will be alright, if you keep me next to you.
You don’t know about me, but I bet you want to. Everything will be alright, if we just keep dancing like we’re 22. It seems like one of those nights,this place is too crowded too many cool kids.
It seems like one of those nights, we ditch the whole scene and end up dreaming instead of sleeping
We’re happy free confused and lone in the best way."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Credi davvero che ti lascerò qui, tutta sola a casa, il giorno del tuo ventiduesimo compleanno biondina? Oh ti sbagli, si festeggia, ci si va a divertire e magari dopo ti viene anche l’ispirazione per una bella canzone. Tutto il mondo la amerà e io potrò dire: “è stato tutto merito mio”.-
Rebecca provava a convincermi in tutti i modi ad alzarmi dal mio letto quel 13 dicembre. Faceva freddo e a New York aveva finito di nevicare solo da poche ore. Avrei voluto passare il mio compleanno con lei, da sole a casa. Magari guardare un bel film e come al solito dopo ,mentre io strimpellavo la mia chitarra alla ricerca di una nuova melodia, lei intonava un pezzetto di una mia canzone.
-Dai Reb, davvero non mi va. Preferisco stare a casa con te. In fondo è il mio compleanno, dovrei decidere io con chi e dove passarlo, no? Rinunciaci.- Sorrisi sperando che avrebbe aiutato a convincerla. Ma la conoscevo, lei era testarda, se si era messa in testa qualcosa, alla fine riusciva sempre ad ottenere quello che voleva.
-Sarà anche il tuo compleanno Taylor e dovrebbe spettare a te decidere, ma non questa volta. Lo scorso anno hai deciso tu, questo io.- Mi prese la mano e provò a tirarmi su, senza riuscirci.
-Dove vorresti andare, sentiamo..- Forse era riuscita a convincermi, ma volevo ancora sentirla disperare e sentirle trovare motivazioni stupide prima di cedere.
- Ricordi quel bel locale dove siamo state lo scorso mese? Se non ricordo male oggi davano una festa. Andiamo lì magari ci divertiamo un po’.- Si sedette sulla mia coperta azzurra, aspettando una mia risposta mentre teneva la mia mano fra le sue.
-Va bene, ma a patto che se non mi sento a mio agio cambiamo posto- sorrisi e lei si lanciò su di me in un abbraccio.
 
Arrivammo nel locale di cui parlava Reb ed effettivamente non ricordava male, c’era una festa. Ricordavo quel locale come un posto tranquillo, con le pareti blu notte e decorazioni in argento che ravvivano il clima. Quella sera appena entrate si sentii il solito odore di alcool e schiamazzi dei soliti ragazzi che si divertivano a ballare a ritmo di musica senza senso. Il posto era illuminato da una luce bianca intermittente, una delle cose che più odiavo al mondo. Ma vedendo la mia amica sorridere entusiasta decisi di scacciare ogni pensiero negativo. Era la mia serata, mi sarei dovuta solo divertire.
Decidemmo di non buttarci subito tra la folla, ma di spostarci al piano superiore dove avremmo chiacchierato e bevuto per una manciata di minuti.
-Cosa prendi?- mi chiese Reb sorridente.
-Fai tu, hai pieno controllo del mio compleanno. Mi fido- lei mi guardò sbigottita scoppiando in una di quelle risate che si sarebbero potute definire rumorosissime se il volume della musica non fosse stato così alto.
-Sei sicura Tay? Posso decidere io? Sai che potresti non tornare a casa stanotte- mi disse ancora divertita dalla mia frase.
-Ti ho detto, che mi fido e ora va.- Io e lei eravamo due persone completamente diverse. Lei è una di quelle ragazze che sa divertirsi, che prende per buono quello che ha. Lei è una di quelle ragazze che prende l’amore come un gioco, non si creava problemi a tornare a casa ubriaca anche se puntualmente i suoi genitori le facevano la ramanzina. Sapevo che passare il mio compleanno fuori casa con lei avrebbe significato stravolgere me stessa. A me stava bene così, sapevo che mi sarei divertita.
La vidi tornare con due bicchieri contenenti chissà cosa, sapeva che non reggevo l’alcool e speravo di tornarci a casa stanotte.
Posizionò i due bicchieri uno accanto all’altro e si sedette accanto a me. Presi il primo e lei mi fermò –Voglio che ti diverta non che torni a casa sbronza. Una di noi due deve rimanere sobria, tu devi guidare- le sorrisi. Già, la conoscevo fin troppo bene.
-Allora stasera guidi tu- dissi tirando a me il bicchiere in vetro. Avevo intenzione di divertirmi.
-Sembra una di quelle serate perfetta per scordare il tuo ex, no? Aspetta come si chiamava?- disse afferrando il secondo bicchiere un po’ più piccolo a forma conica dal colore giallastro.
-Non mi va di parlarne, poi perché me lo chiedi?- afferrai la cannuccia nera sorseggiando quel liquido trasparente. Il mio sorriso si piegò in una smorfia di disgusto.
Lei ridacchiò vedendo la mia espressione –Perché c’è un ragazzo lì che non fa altro che fissarti da quando ti sei seduta, ma dopo questa espressione credo non ti rivolgerà parola- ridacchiò evidentemente divertita dalla situazione .
-Cosa posso farci, è disgustoso ed ha un sapore forte- dissi giustificandomi, chinai un attimo la testa per guardare “il ragazzo che non faceva altro che fissarmi” ed effettivamente era vero. Mi sorrise e feci lo stesso.
-Dai è carino- commentai.
-Non ho detto il contrario, ora li invito ad unirsi a noi.- Non poteva fare sul serio.
-Oh no no no. Sta ferma.- lei incurante chiese loro di unirsi a noi e i due ragazzi non si fecero pregare.
Rebecca fece spazio e loro si sedettero. Dopo le varie presentazioni continua a sorseggiare la bevanda alcolica e iniziai a pensare che forse avrei dovuto lasciarmi andare. Dovevo solo divertirmi e a chi importava se fosse stato con due ragazzi di cui non ricordavo nemmeno più il nome a distanza di così pochi minuti. Entrambi avevano gli occhi chiari che nel buio di quel locale sembravano sicuramente ancora più belli di quello che erano nella realtà.
-Vero Taylor?- chiese la mia amica mora con un sorriso. Capì che non stavo seguendo e riassunse il discorso.
-Stavo dicendo ai nostri nuovi amici che oggi è il tuo compleanno.- sorrise ancora.
-Certo- risposi come se fosse una cosa scontata -22 anni oggi- sorrisi guardando i due ragazzi.
-Allora visto che entrambe avete finito di bere, il secondo giro lo offriamo noi. Prendilo come un regalo di compleanno- sorrise lasciando intravedere i suoi denti. Ci si può innamorare di un sorriso? Forse io mi innamorai del suo.
-No, un secondo giro no, non penso di poterlo reggere davvero- ridacchiai e allontanai il bicchiere di vetro vuoto. –Non so nemmeno come abbia fatto a finire questo e a non essere per terra collassata.
-Non si discute- continuò, alzandosi in piedi e chiedendo al suo amico ,dai capelli biondi, di accompagnarlo a prendere altro da bere.
Rebecca era visibilmente felice e sorprendentemente lo ero anche io della serata.
-Dopo questo, andiamo, scendiamo al piano di sotto a ballare, ma solo io e te. Non li conosciamo nemmeno Reb- tornai per un attimo seria.
-Non esiste ci offrono da bere e se vogliono possono restare con noi, è così che funziona.- disse poggiando la testa fra le mani lasciano che tutto il peso cadesse sui gomiti poggiati sul tavolino freddo in marmo.
Intanto i due arrivarono e provai a chiacchierare con loro senza estraniarmi come fatto precedentemente.
Il ragazzo bruno mi porse il bicchiere e io ,non avendo ascoltato i nomi precedentemente, riformulai la domanda.
-Ricordatemi i vostri nomi, dopo uno di questi- indicai il bicchiere vuoto –credo che non sono più capace di grandi cose- i due ragazzi sorrisero seguiti dalla mia bruna.
-Lui è Joshua e io sono Matthew.- rispose il ragazzo dagli occhi color ghiaccio e i capelli scuri.
- Quanti anni avete?- chiesi curiosa, mentre Rebecca restava in disparte.
-Entrambi 23- rispose il biondino e poi continuò con una domanda –Voi 22 entrambe?-
-Esatto- intervenne Rebecca che poi si voltò verso di me e disse –Manchi solo tu, bevi tutto in un sorso e scendiamo in pista. Voi vi unite a noi?- sorrise –Volentieri- commentarono.
Seguii gli ordini, in un sorso finii tutto e scendemmo.
Appena in piedi sentii che le mie gambe avrebbero potuto cedere, sentivo la testa girare, ma non dissi nulla. Non volevo essere sempre la solita guastafeste.
Il posto era piano di gente, principalmente ragazzi che pensavano a divertirsi. Rebecca mi prese per mano e seguì Joshua e Matthew che ci portarono verso il centro. Eravamo ancora uno più vicino all’altro, scambiare due chiacchiere era impossibile, l’unica cosa che potevi fare era ballare e a volte ,senza volerlo, avvicinarti più di quello che avresti voluto ad uno sconosciuto. Era parte della serata ed era divertente, anche se non era nel mio genere.
Matthew si avvicinò e poggiò la sua mano destra sul mio fianco –Parlami un po’ di te, da dove vieni?- urlò per farsi sentire – Sono nata a Wyomissing, Pennsylvania. Tu?- dissi scostando una ciocca bionda dietro l’orecchio.
-Arizona, ma vivo qui da un po’.- sorrise –Ci sono altre cose che dovrei sapere su di te?-
-Vediamo- ci pensai un attimo su –Non saprei- ridacchiai innervosita dal momento e a causa dell’alcolico –Il mio secondo nome è Alison, amo la musica country e compongo canzoni, il mio numero fortunato è il 13, adoro i vestiti floreali, ho un fratello minore, ho un gatto e sto parlando troppo. Scusa.- ridacchiai ancora.
-Ti senti bene?- mi chiese preoccupato – A dire il vero, no. Questa luce mi da parecchio fastidio e siamo troppo vicini- sorrisi.
-Scusa- disse allontanandosi da me. Scoppiai a ridere e mi avvicinai a lui –Non io e te tranquillo, in generale. Manca l’aria fra tutta questa gente.-
-Vieni con me, ci andiamo a sedere- feci cenno a Rebecca che mi stavo allontanando. Lui mi prese per mano e mi trascinò lontano dalla folla.
Chiacchierammo ancora un po’ e tra di noi c’era una strana alchimia.
Si avvicinò pericolosamente a me e mi chiese –Posso baciarti?- sorrisi –Perché no-
Era un gesto alquanto affrettato, magari dopo quella sera non lo avrei più rivisto, ma non mi importava.
Avevo 22 anni e mi sentivo libera di farlo. 


Salve gente, torno con l’ennesima Os.
Ennesima perché ho provato a scrivere una ff ma è ferma al settimo capitolo a causa della mia poca fantasia, quanto posso essere fiera di me?
Vi ringrazio per aver letto, davvero taaante tante grazie :33
Sarei ancora più felice se lasciaste una recensione :3
Scusate per gli eventuali errori ma odio rileggere più volte quello che scrivo.
Non credo di aver ancora qualcosa da dire, spero vi piaccia e boh scappo.
Marti
<3
  
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