A Paolo
perché fa di ogni giorno…
una risata
Lei cammina incurante lungo il corridoio della scuola.
Sente dei passi familiari, avvampa, sa chi è ma ha paura di voltarsi. Anche di voltarsi.
Ha paura di ammettere di provare qualcosa nei confronti di lui, di cadere un’altra volta, l’ennesima volta. Non vuole scontrarsi ancora con quegli occhi scuri come onici.
Gira rapidamente ed imbocca l’altro corridoio, le gambe sembrano essere dotate di un proprio cervello, velocizza il passo, il cuore le batte a mille.
Sente quei passi sempre più vicini, una scossa le percorre tutta la schiena.
Cammina ancora, le suole delle scarpe sembrano prender fuoco, si ritrova davanti alla porta che dà all’esterno. È gennaio, ma non importa.
Poi si ricorda del raffreddore appena passato e rimane lì, ferma davanti alla porta.
Con il cuore in gola, decide di girarsi.
Deglutisce rumorosamente, non sente più quei passi.
Finalmente si gira.
Il suo sguardo impaurito incontra con quello dolce di lui, occhi negli occhi, cuore contro cuore. Lui la avvolge in un abbraccio rassicurante e delicato, poi si avvicina lentamente e la bacia.
I loro sguardi si incrociano nuovamente, gli occhi di lui si perdono in quelli di lei, occhi che si perdono nell’immensità del loro amore.