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Autore: _echo of lost voices    15/01/2013    2 recensioni
«Wow, che hai combinato? Questa camera è ancora più in disordine del solito! Dovresti darti una calmata, Leah.»
Esclamò una voce maschile, ed io sussultai guardandomi attorno.
Un ragazzo sulla ventina mi guardava divertito oltre il vetro dello specchio, ed io sgranai gli occhi spaventata.
Era di una bellezza immane, aveva gli occhi di un blu intenso, riuscivi quasi a scorgerci frammenti della sua anima,
i capelli castani sembravano non avere una vera e propria direzione, e i lineamenti, dolci e delicati,
davano quel tocco al suo viso che lo rendevano estremamente perfetto.
«E tu chi diavolo sei?!» Esclamai spaventata, e lui ridacchiò.
«Piacere, Louis Tomlinson: il tuo amico immaginario.» Esclamò tutto pimpante, ed io lo guardai scettica.
«Mio dio, sto impazzendo.» Esclamai portandomi le mani fra i capelli, scuotendo leggermente il capo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*immaginatevi un bel bannerino, yo*

An imaginary Love.
Prologo.

 
 
Buttai la borsa sul letto, aumentando il disordine già presente in quella camera. Mi guardai intorno, ed il nervosismo crebbe ulteriormente in me. Mi avvicinai alla scrivania, e buttai a terra tutto ciò che c’era sopra, urlando come una pazza isterica. Il telefono vibrò nella tasca sinistra dei miei jeans, ed io lo presi sbuffando.
 
Ehi piccola, scusa per oggi. Spero che tu non te la sia presa xx
-John
 
Le mani cominciarono a prudermi dopo aver letto il messaggio, e urlai nuovamente per il nervoso.
 
Vaffanculo, ficcatele in culo ‘ste “x” di merda.
 
Digitai frettolosamente, prima di buttare anche il cellulare sul letto. Digrignai i denti, e guardai furiosa un punto della parete color sabbia.
«Wow, che hai combinato? Questa camera è ancora più in disordine del solito! Dovresti darti una calmata, Leah.» Esclamò una voce maschile, ed io sussultai guardandomi attorno. Un ragazzo sulla ventina mi guardava divertito oltre il vetro dello specchio, ed io sgranai gli occhi spaventata. Era di una bellezza immane, aveva gli occhi di un blu intenso, riuscivi quasi a scorgerci frammenti della sua anima, i capelli castani sembravano non avere una vera e propria direzione, e i lineamenti, dolci e delicati, davano quel tocco al suo viso che lo rendevano estremamente perfetto.
«E tu chi diavolo sei?!» Esclamai spaventata, e lui ridacchiò.
«Piacere, Louis Tomlinson: il tuo amico immaginario.» Esclamò tutto pimpante, ed io lo guardai scettica.
«Mio dio, sto impazzendo.» Esclamai portandomi le mani fra i capelli, scuotendo leggermente il capo.
«Guarda che sono quì per aiutarti, cos’è che ti turba talmente tanto da farti lanciare in aria qualsiasi cosa ti capiti fra le mani?» Mi chiese alzando un sopracciglio in una buffa smorfia, ed io lo fulminai con lo sguardo. Mi avvicinai allo specchio, le mani sui fianchi e uno sguardo omicida in volto.
«Sei sicuro che io possa fidarmi di te?» Sibilai, e lui annuì in soggezione.
«Certo, sono quì apposta per questo!» Mi disse sorridendomi, ed io sospirai lasciando cadere le braccia sui miei fianchi.
«Il mio ragazzo mi ha dato buca al nostro appuntamento per aiutare sua cugina a studiare geometria.» Sibilai, e Louis ridacchiò.
«Cosa ridi, coglione?!» Sbottai, e lui cercò di tornare serio, nonostante gli risultasse difficile. Incrociai le braccia al petto con fare scocciato, ed aspettai che smettesse di ridere.
«Hai finito?» Chiesi poi, inarcando un sopracciglio. Lui annuì asciugandosi le lacrime causate dalle troppe risate, e prese un lungo respiro.
«Scusa, è che… il tuo ragazzo deve aiutare sua cugina a studiare geometria?» Chiese incredulo, ed io storsi la bocca infastidita.
«Senti, ma tu non dovevi aiutarmi?!» Esclamai irritata, e lui ridacchiò nuovamente.
«Si ma… andiamo, questa è la balla più grande che io abbia mai sentito!» Esclamò inarcando un sopracciglio, ed io ringhiai isterica.
«Devo dirti una cosa, avvicinati.» Dissi all’improvviso, e lui si avvicinò scettico.
«Va’ a farti fottere, Louis Tomlinson.» Gli sussurrai nell’orecchio, prima di sorridergli soddisfatta. Mi girai di scatto e mi avviai spedita verso la porta, sotto lo sguardo scioccato del moro. L’aprii e mi fiondai in cucina, dove trovai mia madre intenta a sistemare la spesa nel frigorifero.
«Mamma, ho bisogno di te in camera.» Esclamai e lei sussultò.
«Leah, cavolo! Mi hai fatta spaventare! Da dove diavolo esci tu?!» Chiese, ed io roteai gli occhi al cielo. La presi per mano e la trascinai letteralmente in camera. La posizionai davanti lo specchio, sotto lo sguardo divertito di Louis e quello perplesso di mia madre.
«Tu lo vedi, vero?» Le chiesi incenerendo con lo sguardo il ragazzo. Mia madre inarcò un sopracciglio.
«Leah, ma di che stai parlando?» Mi chiese spaventata, ed io sbuffai impaziente.
«Lui mamma, lui! Il ragazzo che sta nello specchio! Dimmi che lo vedi.» La supplicai esausta, e lei mi guardò spaventata.
«Leah, tesoro, non c’è nessun ragazzo nello specchio. Sei sicura di stare bene?» Mi chiese guardandomi preoccupata, ed io digrignai i denti.
«Oddio, io fino alla fine impazzirò sul serio.» Sussurrai tra me e me, passandomi le mani sul volto.
«Si mamma, sto bene. Sono solo un po’ stanca. Ed ora vai via, su! Così dormo un po’.» Cercai di convincerla a lasciare la stanza, e lei annuì in soprappensiero. Se ne andò, ed io mi buttai esausta sul letto, mentre una risatina mi faceva da sottofondo.
«Senti tu, io non ho la più pallida idea di chi tu sia, ma non è possibile che io sia l’unica persona che possa vederti! Deve esserci una spiegazione plausibile a tutto questo!» Sbottai alzandomi di scatto dal letto ed andando davanti allo specchio, le mani poggiate sui fianchi.
«Te l’ho detto: sono il tuo amico immaginario. Sei l’unica che può vedermi, perché sono un frutto della tua mente e di nessun’altro, ed io sono quì solo ed esclusivamente per aiutare te.» Spiegò con un sorriso stampato su quelle maledette labbra, ed io grugnii.
«Bé, buona fortuna allora!» Esclamai, voltandomi per andare a recuperare il cellulare sul letto. Mi voltai per sbirciare l’espressione del ragazzo, ma lo specchio era completamente vuoto. Nemmeno l’ombra di quei due occhi azzurri, nemmeno l’ombra di quell’irritante sorrisetto. Niente di niente. Spalancai la bocca scioccata, prima di scuotere leggermente il capo.
“Ho solo bisogno di una bella dormita, e la mia mente ricomincerà a girare nel verso giusto.” Pensai, prima di sbirciare sul display del cellulare: nessun nuovo messaggio, nessuna chiamata. Scrollai le spalle e lo lanciai sulla scrivania, accanto al pc.
Mi infilai sotto le coperte, che portai fin sopra il naso. Chiusi gli occhi, ma, prima di cadere fra le braccia di Morfeo, una voce stridula mi sussurrò in lontananza un “Sogni d’oro, Leah”. Sgranai gli occhi spaventata, e mi cominciai a ripetermi come una mantra: io non ho un amico immaginario, io non ho un amico immaginario.
Mugugnai esasperata: era ufficiale, stavo impazzendo sul serio.
 

 

SSSSSSSSSSSSSSALVE PLEBEI!

ebbene si, Zia Roby is back c':
*prende i fazzolettini e si soffia il naso*
okay no, se devo essere sincera, non so dove ho trovato
il coraggio di pubblicare questo obbrobrio, ma l'ho fatto
AHAHAAHAHAHA
sul serio, questa fan fiction è davvero...
strana D:
cioè, non aspettatevi cose che rientrano nella "normalità" èé
ma in fondo, quando mai i miei personaggi sono normali?
AHAHAHAHA
come sono simpy.
okay, basta, potete odiarmi quanto volete 
per questa schifezza. °-°
Vaaabbuò, scusatemi per il banner, oggi non sono proprio riuscita
ad acchiapparne (?) uno. °-°
prometto che nel prossimo capitolo ci sarà c:
nel frattempo, vi informo che il prestavolto di Leah sarà

Kristen Stewart c:
amo quella donna asugagfd
aaaanyway, ringrazio in anticipo chi 
leggerà/metterà nelle seguite/ricordate/preferite questa cosa quà c:
ma soprattutto, ringrazio chi recensirà uu
davvero, voi si che siete faighe. sks
va bieen, se volete contattarmi su fb,

questo è il mio account c:
e
questo è quello di Twittah.
(non fate caso al mio nick HAHAHAHA)
Ora vado uu

#peaceloveandnondrogatevi.
noche.


-Zia Roby

 
  
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