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Autore: telesette    16/01/2013    0 recensioni
[Dalla Terra alla Luna]
Ardan era felicissimo.
Anche se li conosceva da poco, sia Barbicane che Nicholl gli ispiravano una grande ed indescrivibile simpatia. Erano così perfettamente contrapposti l'uno all'altro, soprattutto per quanto riguardava le idee, e così meravigliosamente simili nel carattere... anche se loro stessi probabilmente non se ne rendevano conto.
Se non altro il viaggio sarebbe stato assai poco noioso, in compagnia di quelle due vecchie cariatidi...
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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File:Arrivee Projectile DTAL.jpg Dalla Terra alla Luna è un romanzo di fantascienza di Jules Verne del 1865. È la prima parte di un dittico che si chiude con Intorno alla Luna ( Autour de la Lune ).

La particolarità di questo romanzo di Verne, tra le tante amenità e fantasie scaturite dalla mente dello scrittore, è che anticipa in modo curioso alcune fasi dello storico allunaggio avvenuto realmente oltre 100 anni dopo, il 20 luglio 1969.
Nell'anno 1865, con la fine della Guerra di Secessione Americana, i soci del Club delle Armi di Baltimora mettono a frutto l'ingegno tecnico e sperimentale dei più moderni apparati da combattimento per scopi scientifici.
L'ex-generale nordista Impey Barbicane, grande esperto di artiglieria pesante, da sempre tenta di ridicolizzare la tanto vantata solidità delle corazze da guerra progettate dal suo antico rivale sul campo, ovvero l'ex-capitano sudista Nicholl.
Proprio alla vigilia della ormai imminente chiusura del Club, in una sera ove la Luna si staglia vicinissima sopra le teste dei soci riuniti, Barbicane espone pubblicamente il suo progetto: usare le tecniche e le competenze scientifiche in loro possesso, per costruire un gigantesco cannone e con esso "sparare un colpo alla Luna"...
Tale progetto suona tanto affascinante quanto assurdo, suscitando un misto di entusiasmo e derisione nonché il dissenso da parte di alcuni membri ( tra cui ovviamente anche Nicholl ). Tuttavia il presidente dell'associazione, concordando con la folle idea dell'amico e collega Barbicane, dà il suo beneplacito per avviare il cosiddetto Progetto Luna.
Per sostenere finanziariamente l'impresa, la notizia viene sparsa ovunque, comparendo sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo, tanto da giungere anche alle orecchie del noto esploratore francese Michel Ardan.
Costui si reca immediatamente negli Stati Uniti, esponendo davanti a Barbicane e agli altri incaricati la sua decisione di farsi "sparare" all'interno del proiettile, in modo da diventare il primo esploratore del suolo lunare. Viene dunque organizzata una vera e propria squadra, per affiancare Ardan nell'impresa, e il piccolo gruppetto si ritrova composto dallo stesso Ardan, sempre più entusiasta; dal generale Barbicane, deciso a confermare il successo della sua idea; e dell'ostinato Nicholl, desideroso di constatare coi propri occhi il totale fallimento dell'impresa.
Il viaggio è un susseguirsi di colpi di scena e un insieme di trovate che, considerata l'epoca del racconto, ancora oggi fanno sorridere per la commovente ingenuità di Verne. Ad esempio la struttura del gigantesco proiettile di alluminio, vuoto all'interno ( salvo l'equipaggiamento necessario alla missione ) e privo di qualsiasi strumentazione o apparecchiatura di bordo; il fatto che una capsula di alluminio possa resistere al calore sviluppato da una carica esplosiva corrispondente a quattrocentomila libbre di Fulmicotone ( circa l'equivalente di milleseicento libbre di Polvere da Sparo, tanto per avere un'idea ); e poi anche l'arrivo sul suolo lunare, inteso come una tranquilla passeggiata con indosso i vestiti di tutti i giorni...
A parte questo però, quel GENIACCIO di Verne ha effettivamente azzeccato con estrema precisione alcuni fatti realmente accaduti circa cento anni dopo. A cominciare dal paese che, per primo, organizzò il Lancio ( gli Stati Uniti ); il numero esatto degli uomini della spedizione; l'altura geografica ove venne effettuato il Lancio; e perfino il rientro degli astronauti in mare aperto, dove la flotta americana dovette appunto "ripescarli"...
Il fascino di questo piccolo capolavoro di Verne, oltre ad aver ispirato versioni e adattamenti cinematografici, rimane senza dubbio inalterato tra i classici dell'avventura. Lo stile descrittivo poi, così come la simpatica caratterizzazione dei personaggi e la scorrevolezza della trama, rende la lettura coinvolgente ed appassionante allo stesso tempo.
In conclusione, per gli amanti del genere avventuroso, Dalla Terra alla Luna è un titolo che mantiene inalterato tutto il suo valore.

 

Ardan, che furbacchione!

 

Malgrado l'impazienza con cui Ardan desiderava farsi "sparare" sul satellite, i soci del Club delle Armi di Baltimora preferivano andarci invece coi piedi di piombo. Quello che il francese non riusciva a comprendere era come dei rudi e veterani ex-combattenti come loro, avendo avuto a che fare con la morte sui campi di battaglia, si scandalizzassero a tal punto per le probabilità di insuccesso dell'impresa e l'eventuale dipartita dell'astronauta.
Evidentemente Ardan era troppo ardimentoso ( o troppo incosciente ) per rendersi conto appieno che l'Operazione Luna era qualcosa di nuovo, di insolito, di sconvolgente. I rischi e i pericoli che presentava un simile viaggio nello spazio erano terreno inesplorato per tutti. Nessuno aveva conoscenza di cosa ci fosse esattamente sul suolo lunare, gli stessi esperti di astronomia esprimevano molte perplessità riguardo un simile progetto; e se qualcosa fosse andato storto, il mondo intero avrebbe additato Barbicane e gli altri come assassini... Oltretutto Ardan, in quanto cittadino francese, era a tutti gli effetti "ospite" degli americani; se gli fosse accaduto qualcosa, le relazioni diplomatiche tra Francia e U.S.A. si sarebbero potute incrinare drammaticamente verso una nuova guerra ( anticipando di qualche decennio lo "scatto" di alleanze che diede origine di fatto alla Prima Guerra Mondiale nel 1914 ).

- Mon Général - fece Ardan, prendendo da parte Barbicane. - Sincèrement non capisco: sono parfaitement consapevole dei rischi, è una mia libera scelta... Pourquoi tutto questo pessimismo?
- Perché siamo dei vigliacchi, mio caro Ardan - rispose secco il generale, con un sospiro. - La vostra idea è ammirevole quanto il vostro coraggio, ma abbiamo a che fare con una massa di cialtroni che hanno paura persino di entrare col cannone in uno scantinato buio!
- Parbleu! E poi dicono che noi francesi siamo l'efféminé...

Barbicane sghignazzò sommessamente alla battuta sarcastica di Ardan.
Il francese aveva un modo di fare che, tutto sommato, gli piaceva parecchio. Fosse dipeso dal vecchio artigliere, la fase di Lancio sarebbe stata avviata quello stesso giorno. Purtroppo però, i dubbi e le paure della commissione non si potevano contestare in alcun modo.
Con tutto quel confabulare nella stanza, Barbicane ringraziò tuttavia il Cielo di non dover ascoltare anche quell'insopportabile scocciatore del...

- Capitano Nicholl - esclamarono i presenti, vedendolo comparire improvvisamente sulla soglia.
- Ti pareva - mormorò Barbicane seccato. - Ovunque ci sia un problema, lui è onnipresente!
- Mon Général, è un vostro amico?
- L'unico "amico" che preferirei avere al mio fianco, pur di non vedere la faccia di costui, sarebbe Caino con un coltello in mano!

Nicholl si fece avanti silenzioso, aggiustandosi gli occhiali sul volto magro e affilato, e subito lanciò occhiate di fuoco all'indirizzo di Barbicane.

- Generale Barbicane - esclamò Nicholl con voce acuta e, a detta di Barbicane, terribilmente stridula. - Per quanto tempo ancora pensate di portare avanti questa ridicola pagliacciata?
- L'unica cosa "ridicola" in questa stanza, mio povero Nicholl, è l'uniforme che indossi: la stessa che, se non ricordo male, hai comprato di seconda mano sul banchino dell'usato!

Il volto di Nicholl si fece rosso di collera, incapace di inghiottire un simile insulto.

- Bada a come parli, vecchio tricheco ammuffito che non sei altro!
- Lo stesso vale per te, armatore delle mie ciabatte!
- Signori, signori vi prego, calma!

Per fortuna l'intervento del segretario Maston fu più che sufficiente a placare i bollenti spiriti, almeno da evitare che i due si azzuffassero in pubblico. Ardan si grattò la fronte, pensando ingenuamente ad una strana usanza del popolo americano, tuttavia si avvicinò a Nicholl per stringergli educatamente la mano.

- Bonjour monsieur - esclamò raggiante. - Anche voi del "Progetto Luna", suppongo?

Il modo in cui Nicholl sbarrò gli occhi, quasi il francese avesse appena detto una monumentale bestemmia, sembrava dirla lunga sul suo pensiero. Scostando violentemente la mano da quella del francese, il sudista gli puntò l'indice ossuto all'altezza del mento facendolo sussultare.

- Spero proprio che lei stia scherzando, giovanotto - esclamò. - Io sono una persona seria, a differenza di quel folle che sembra aver contagiato tutti qua dentro, e non ho nulla a che spartire con quel pallone gonfiato di Barbicane...
- ... Per mia fortuna - concluse il generale con una smorfia.

Nicholl si strinse nelle spalle.
Il fatto che il suo antico rivale ricevesse così tanta attenzione ed onori, oltretutto per un'idea così assurda e bislacca come quella di sparare alla Luna, gli era estremamente difficile da mandare giù.
Barbicane sembrava avere "stregato" tutti con le sue farneticazioni.
Prima i soci del Club, poi i giornali di tutto il mondo con la raccolta dei fondi, e adesso un altro folle che veniva addirittura dall'Europa...
Possibile che ci fossero così tanti imbecilli in giro da credere che una cosa del genere fosse possibile?

- Il "Progetto Luna" fallirà, signori - ripeté Nicholl convinto. - Ve lo ripeto, e ve lo ripeterò ancora se necessario, fallirà e vi riporterà con i piedi per terra... dove è giusto che l'uomo rimanga!
- La Terra è troppo piccola, perfino per quelli come te, Nicholl - sottolineò Barbicane, adducendo alla scarsa statura del capitano e suscitando così l'ilarità del pubblico presente. - E l'uomo desidera puntare in alto, molto più in alto, e cioé dove nessuno possa sentire il tuo insopportabile gracchiare!

Prima che Nicholl potesse rispondere a tono, Ardan intervenne a fare da paciere.

- Mais non, mes amis... Per favore, non litigate - esclamò. - E' una faccenda semplice da risolvere: dimostrate le vostre convinzioni, e venite anche voi con me, sulla Luna!

Nella sala cadde improvvisamente il silenzio.
Tutti guardarono Ardan a bocca aperta, compresi Nicholl e Barbicane, tuttavia il francese ripeté ancora la sua proposta.

- Cerchiamo di riassumere la situazione, messieurs - disse. - Voi, Mon Général, dite che la mia impresa avrà successo, giusto?
- Assolutamente - rispose Barbicane convinto.
- Très bien, invece voi, Mon Capitaine, siete convinto che fallirà, giusto?
- Precisamente - rispose Nicholl, altrettanto convinto.
- Parfait alors, salite con me nel proiettile e scopriremo chi di voi ha ragione!
- Lei deve aver bevuto un po' troppo madera, signor mio - ribatté Nicholl stizzito. - Davvero credete che abbia intenzione di morire per le vostre farneticazioni ?!?
- E' questione di coraggio, Nicholl - fu la secca replica di Barbicane. - Ardan ha ragione, ecco perché il sottoscritto verrà con lui e testimonierà personalmente il successo dell'impresa!

Alle parole di Barbicane, subito seguì un mormorìo di voci preoccupate.
Il vecchio artigliere non era più un ragazzino, a dispetto del suo eccezionale ardimento, e dunque molti temevano per la sua incolumità. Barbicane però era talmente sicuro del successo dell'operazione che, sottolineando le sue ragioni, disse che per niente al mondo avrebbe rinunciato a dividere la gloria del viaggio insieme ad Ardan.

- E' un viaggio per uomini, non per femminucce debosciate - dichiarò il vecchio, guardando ovviamente Nicholl. - Mi dispiace solo che non sarò qui, a godermi la faccia di Nicholl, quando io e Ardan calpesteremo il suolo lunare coi nostri piedi...
- Che cosa ?!? - Nicholl scattò così violentemente che, incapace di sopportare oltre le spacconate dell'altro, si fece avanti per affrontarlo a muso duro. - Piuttosto sono io che muoio dalla voglia di vedere la tua espressione, quando tu e il tuo francese vi schianterete per terra in mezzo ai cocci del vostro proiettile, vecchio bacucco rincitrullito!
- C'est merveilleux, alors - gioì Ardan, afferrando commosso le mani di Nicholl e scuotendole ripetutamente. - Siete dunque anche voi dei nostri, Mon Capitaine!

Solo in quel momento Nicholl si rese conto di quanto si era appena lasciato sfuggire di bocca.
Oramai non poteva più tirarsi indietro, ne andava del suo onore, così si limitò ad annuire leggermente.
Ardan era felicissimo.
Anche se li conosceva da poco, sia Barbicane che Nicholl gli ispiravano una grande ed indescrivibile simpatia. Erano così perfettamente contrapposti l'uno all'altro, soprattutto per quanto riguardava le idee, e così meravigliosamente simili nel carattere... anche se loro stessi probabilmente non se ne rendevano conto.
Se non altro il viaggio sarebbe stato assai poco noioso, in compagnia di quelle due vecchie cariatidi.

FINE 

   
 
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