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Autore: justme_    16/01/2013    5 recensioni
Ho immaginato Draco alle prese con la figlia di sei anni con cui non aveva mai avuto niente a che fare, tranne in qualche ricorrenza.
Non so cosa ne verrà fuori, ma spero vi piaccia!
Genere: Commedia, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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DAY 1.

 
“Non ti chiedo mai niente. Ti ho avvisato un mese fa’ che questa settimana non avrei potuto portarla alla convention e Ron, Harry e Ginny devono vengono con me. I miei genitori sono anziani ormai, non me la sento di occuparli così e Molly e Arthur hanno il loro bel da fare con i figli di Harry e Ron. Quindi non mi rimaneva altra scelta che chiederti questo piccolo favore.
Te la lascio solo per una settimana, Malfoy, cerca di non fare disastri e, al minimo problema, chiamami.”
 
Questo era ciò che gli aveva detto Hermione quando era venuta a portargli Aria, quella sera. Le aveva dato un premuroso bacio sulla fronte e le aveva raccomandato di fare la brava; mentre al ragazzo aveva sussurrato un “mi raccomando.” Poi era uscita, con la fronte corrucciata e uno sguardo apprensivo negli occhi.
 
E ora erano lì. Nell’atrio di casa sua. Draco che guardava sua figlia di sei anni che si toglieva la giacca con fare normale, come se non fosse una situazione totalmente estranea ad entrambi.
E’ vero che Hermione gli aveva chiesto un mese prima quel favore, che a lei sembrava piccolo ma che per Draco richiedeva un enorme sforzo; ma quel mese era passato così velocemente.. e Draco era stato talmente impegnato con il lavoro da dimenticarsi dell’arrivo della bambina. Così ora era del tutto spaesato.
 
Le chiese ciò che gli sembrava più adatto da chiedere, vista l’ora: “Hai già mangiato?”
Lei annuì.
“Bene.”Rispose lui, non sapendo che altro dire. Poi aggiunse: “allora è il momento che tu vada a nanna?”
Lei lo guardò sorpresa, poi strabuzzò gli occhi e gli disse: “Ma è prestissimo!”
Draco non sapeva cosa fare. Così le disse semplicemente di fare come se fosse a casa sua, le diede un foglio e delle matite, la accompagnò nella sua stanza e se ne tornò nel suo studio.
 
Era almeno un’ora che lavorava e si era quasi dimenticato di Aria quando lei bussò alla sua porta ed entrò.
“Ehm.. devo andare in bagno.”Disse, calma.
“Ma.. non hai il pannolino?”chiese lui senza smettere di leggere i fogli degli incarichi che il ministero gli aveva rifilato.
“No. Sono grande ormai!”rispose lei, inorgoglita.
Draco sbuffò impercettibilmente e le fece vedere il bagno. Aspettò che avesse finito e poi le disse che ora doveva proprio andare a dormire perché si era fatto tardi (e lui non ne poteva già più di starle dietro).
La bambina lo guardò male e andò in camera sua, dove era stata fino a un momento prima a disegnare. Lui la accompagnò.
Lei gli spiegò, vedendolo in difficoltà, che doveva mettersi il pigiama e lavarsi i denti e gli assicurò che avrebbe fatto tutto da sé, perché ne era capace. Lui, contento, tornò nel suo studio.
Poco dopo, la creaturina tornò con la rosea maglia del pigiama sporca di dentifricio e i i piedi nudi che ticchettavano sul pavimento, dicendo: “E la buonanotte?”
Draco la guardò stranito ma alla fine si arrese e la riportò in camera; aspettò che si mettesse a letto e poi spense la luce e uscì augurandole un veloce “buonanotte”. Lei gli rispose quando lui era ormai fuori: “Buonanotte, papà. E non chiudere la porta che voglio vedere la luce del tuo studio! Altrimenti non riesco a dormire..”
“Hai paura del buio?”le chiese, per informarsi.
“NO!”rispose velocemente lei, imbarazzatissima.
Draco scosse la testa e pensò: “orgogliosa come sua madre!”.

Quella sera il ragazzo lavorò fino a tardi.
Erano le 2.30 del mattino quando raggiunse finalmente il calduccio del suo letto e alle 3.30 venne svegliato da una manina che lo scuoteva e da vocina rotta dal pianto che diceva: “Quella stanza è troppo buia. Non riesco a dormire..”.
 Draco, stanco com’era, non pensò neanche per un attimo di riportarla in camera sua e di accenderle una luce, anche perché sapeva che la bambina non si sarebbe riaddormentata, da sola in una stanza che non conosceva. Così si spostò un po’ dal centro del letto a due piazze, come a un invito a dormire lì.
Aria sembrò pensarci un attimo ma poi, vinta dal freddo e dalla paura, si fiondò alla sinistra del padre e, poco dopo, si riaddormentarono entrambi.

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Spazio autrice:
E' la prima volta che mi cimento in una longfic. Come si può dedurre saranno al massimo 7-8 capitoli. Mi piacerebbe sapere se vi piace, se pensate sia sulla giusta strada o se invece farei meglio a smettere di scriverla. Davvero, alcuni consigli mi sarebbero davvero utili!
Grazie comunque per aver perso un po' di tempo a leggerla.
Un bacio,

justme_

  
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