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Autore: Sophos_    16/01/2013    1 recensioni
Avevo promesso di mettere per iscritto qualcosa di più consistente, che necessitava un impegno maggiore.
Beh, l'ho fatto.
Tutto è scritto in prima persona, i protagonisti sono due, ognuno con una visione diversa delle cose,specialmente dell'amore. I capitoli si alternano in base ai punti di vista. Lo stesso giorno o la stessa situazione verrà raccontata dalla visione di lui e di lei.
Due morali troppo diverse, lui cinico e spietato, lei sognatrice sfrenata. Lui non si accorge del mondo circostante, lei riesce a cogliere ogni dettaglio.
Spero che in uno dei due vi rispecchierete.
Spero che apprezzerete i miei sforzi sul cambiare quasi radicalmente modo di scrivere.
Tutto è un esperimento!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Giorno 1 Alpha
-Allora, che ne pensi?-
-Niente di che- rispondo.
Tutte le sere che esco succede sempre la stessa cosa. Sempre a cazzeggiare, io e Piscione. Un altro modo per passare la serata, senza pensare troppo ai problemi giornalieri, senza cadere nella depressione.
-Bah, ma da dietro sembra carina- ribatte.
-Vai a vedere, davanti è un cesso- lo punzecchio.
E’ un rituale, guardare e giudicare. Altro che giudizio universale, qui la cosa è seria!
-Cazzo, avevi ragione, che palle.- mi riferisce irritato
-Non ci pensare, to’ una sigaretta e passa tutto- dico sbeffeggiandolo.
Gli do la sigaretta senza guardarlo, e lui lo fa senza guardarmi a sua volta. Questo perché davanti a noi si trovano due ragazze, un 7 e mezzo penso.
Piscione dà fiato al mio giudizio, siamo sulla stessa lunghezza d’onda, quando si parla di certe stronzate.
-Allora, io sono Marco e tu Luca- mi spiega per l’ennesima volta.
-Cazzo, che originalità! Da quando usiamo questi nomi fittizi? Sei diventato un vero genio del male!- dico con una punta d’ironia.
Sì, ironia, perché alla fine ‘sta stronzata l’ho ideata io. Per levarmi dalle palle un sacco di rogne ,peccato che con questi fottuti social network non puoi neanche più avere una doppia vita. Ah! Si stava meglio quando si stava peggio, direbbe quel matusalemme di mio padre.
-Non cagarmi le palle ,tu ti prendi la mora, io la bionda- ordina.
-E’ buona e rotonda, finché la barca va finché la barca affonda!-canticchiando gli Articolo 31.
Ci avviciniamo alle due. Lui avanti, io leggermente dietro, come sempre.
-Scusa, hai da accen..- si interrompe.
Nel momento in cui stava per sparare sta stronzata, alle due si avvicinano due ragazzi, ognuno bacia l’altra.
“Che gran pesce in culo” penso.

Passeggiamo lungo la spiaggia, il freddo invernale è talmente intenso che non riusciamo più a capire dove finisce il fumo e incomincia il fiato.
-Ho conosciuto una tipa- mi dice.
-Gas- sillabo.
-E’ molto simpatica, credo di essermene innamorato-
-E per nascondere questo usi le donne dello specchio, tu a Dante fai un baffo-
-Non fare il coglione. Questa mi piace, è una ragazza seria. Ascolta la stessa musica che ascolto io!-
-Avete tanto in comune! Piscione, hai trovato anzitempo la ragazza della tua vita!- proclamo
-E anche se fosse?- dice perplesso
-E anche se fosse la tua vita finirebbe prima, con tutto il catrame che hai addosso-
-Ogni sigaretta ti leva una giornata di vita, ma in quella giornata pioverà-
Sempre la stessa citazione, era un luogo comune delle conversazioni con lui: aveva sempre le citazioni pronte, secondo lui era un ottimo modo per zittire qualcuno. Certo, fa il suo effetto dire “Hey, guarda, questa è una citazione di Oscar Wilde, vuoi forse tu contraddire un uomo di cultura qual era?!”
Il problema è che spesso non sapeva neanche chi cazzo l’aveva detta, e capitava spesso che azzeccava figure di merda, che per l’80% delle volte faceva con me.
-Vabbè, se a te piace, non vedo perché fermarti- dico io. Non mi andava di fare il moralista di turno.
-Beh, anche se tu avessi voluto… Sabato ci esco- mi dice
-Wa, bravo!- esclamo.
-E ha detto se poteva portare un’amica. Magari vieni con me e..-
-No, lo sai come la penso.- lo interrompo bruscamente
-Ma perché? Che ti costa? Magari ti piace!- ribatte
-Ho i miei dubbi.-
-Sei un coglione. Quanto tempo ancora vuoi fare la parte del cucciolo ferito che non ci prova con nessuno perché sta ancora aspettando la “persona giusta”- afferma.
Il modo in cui evidenzia le ultime due parole con quella cadenza da checca mi irrita fortemente.
-Chiudi quella cazzo di bocca!- tuono.
-Stai calmo, è la verità e lo sai-
-La verità è che ora come ora non voglio nessuna che mi stia intorno. E sai che siamo diversi. Un rapporto occasionale non è il mio genere-
-E neanche il mio. Ma in tempo di guerra..-
-Occhio a non morire tra il piscio dei tuoi amici-
                                              ***
Torno a casa, avevo dimenticato la finestra aperta ed ora fa un freddo boia.
“Sono un idiota” penso.
Mi siedo sulla poltrona, finisco quel libro “La solitudine dei numeri primi”.
“Bel libro, finale di merda, ma bel libro”
Ma quel finale mi piaceva, una storia d’amore che non si realizza, era quel genere di racconto che poteva soddisfare un masochista quale sono.
Mi alzo e mi accendo una Davidoff. Prendo il cellulare, quello vero, sperando che ci sia qualche messaggio non letto, o qualche chiamata persa.
Niente.
Rimango affacciato ancora per un po’. A differenza di prima non accuso il freddo. Ora ci vorrebbe una bella frase poetica, di quelle che danno alla situazione di merda un che di sublime. Ma non riesco a pensarne ad una decente. Penso di chiamare Piscione, ma a quest’ora mi manderebbe davvero a cagare.


Mentre torno dentro penso a LEI.
 Alla persona che ritenevo essere quella giusta.
Alla nostra storia insieme.
Puntualmente, l’unica cosa che riesco a ricordare sono i nostri momenti felici. E questo, mi deprime ancora di più.
“Ma alla fine è normale pensare a queste cose”; “Significa che ci tenevi davvero”; “Un giorno ci riderai su”;
“Un giorno di sana pianta, ne incontri un’altra e tutto si ribalta!”.
Queste sono le classiche frasi che mi sento dire.
Cioè, l’ultima proprio no. Me l’ha detta sempre quel deficiente del mio amico, pure lui fissato con Ax. Ma per quanto sia idiota, sa il fatto suo.
Mica ce li ho solo io i problemi?
L’unica differenza tra me e lui è che a me piace vittimizzare su ste cose.
Vittimizzare mi piace, a Piscione invece piace un’altra cosa, magari sinonimo di spazzare. Sapete com’è, non voglio essere volgare.

Mi sorprendo nel dare ragione a Piscione, ma quando ci vuole ci vuole.
Sbadiglio, guardo la sveglia. Sono le 4 del mattino.
“Massì, ste due ore di sonno me le faccio” medito.

  
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