Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: LaMicheCoria    17/01/2013    5 recensioni
La conoscenza zoologica di Eleazar applicata al nome del Signore era tanto vasta che Ezekiel, al suo solo aprire bocca, andava in combustione spontanea. Abituato com’era a sentirlo affibbiare termini tassonomici al’Onnipresente ad ogni piè sospinto –E mutilato da una gamba del tavolo di passaggio-, gli bastava vedere il guizzo dei muscoli attorno alla bocca, il tremore alla mascella, lo spalancarsi degli occhi e l’affinarsi della pupilla per abbrustolirsi fino alla punta delle angeliche orecchie, in un esemplificativo fenomeno di riflesso pavloviano.
[Raccolta legata ai Dieci Comandamenti]
Genere: Commedia, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Ebbene sì, i personaggi di Eleazar ed Ezekiel
Mi appartengono ©
HO SEMPRE SOGNATO DI DIRLO.

 

 

 

 

 

.: Ricordati di Cosa Dice la :.
.: Bibbia :.

{ I Dieci Comandamenti
Di un Angelo Custode e di un Demone Consigliere }

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I.

 

 

 

“ Non avrai altro Dio fuori che me.
Non ti fare nessuna scultura, né immagine
delle cose che splendono
Su nel cielo,
o sono sulla terra,
o nelle acque sotto la terra.
Non adorare tali cose, né servir loro, perché io,
il Signore Iddio, sono tuo,
sono un Dio geloso, che puniscono l’iniquità
dei padri nei figli fino alla terza o quarta generazione
di coloro che mi odiano;
ma uso clemenza fino alla millesima generazione
Verso coloro che mi amano
E osservano i miei comandamenti.”
Esodo, 20 3-6

 

 

 

 

Il Signore è il mio pastore-
-Allora avevo ragione! I tuoi non sono riccioli, è lanugine di pecora!-
Ezekiel socchiude una palpebra e l’occhiata che lancia ad Eleazar è tanta carica d’astio che il Demone si affretta a chiudere la bocca; non manca però di sottolineare il proprio divertimento inclinando diabolico l’angolo sinistro delle labbra.
-Non manco di nulla; su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce-
Un attimo di sospensione, una ruga speranzosa si disegna tra le sopracciglia bionde dell’Angelo: vuoi vedere che questa volta riesco a finire il Salmo senza dover ricorrere ai piatti da portata?
-Quindi a Dio piace bucolicheggiare? Non sapevo fosse un hippie!-
Un sibilo irato, segno che Ezekiel è sul punto di usare la propria aureola come lo scudo di Capitan America; Eleazar sogghigna, dondolandosi sulla sedia. Cambia canale una due, tre volte e lo fa il più rumorosamente possibile: mastica e ciancica una patatina tra i denti, latra e ride, batte un pugno contro il tavolo e abbaia qualche commento poco ripetibile alla modella in intimo di turno.
-Mi faresti pregare in pace santa pace, per l’Amore del Signore?- l’Angelo poggia la guancia sul pugno chiuso e assottiglia gli occhi. Con un dito disegna sul tavolo tante piccole forche, immaginando che per ognuna di esse ci sia la penzolante testa del Demone.
-No ~ Eleazar gli rivolge un sorrisetto di deliziata cattiveria -Sono così noiose, Ezekiel! Ormai le ho imparate a memoria anche io-
-Non ti farebbero male-
-A parte piagarmi la lingua, attorcigliarmi le corde vocali, farmi diventare idrofobo con schiuma alla bocca compresa nel prezzo-
Ezekiel fa spallucce e questa volta è il suo turno di sogghignare.
-A me non dispiacerebbe la cosa- commenta, innocente -Così te ne stai zitto per un po’ e risparmio sui piatti da portata-
-Comprali di plastica-
-Scherzi? Non ti farebbero abbastanza male-
-Ah ah ah- il Demone rotea gli occhi al soffitto, salvo poi reclinare la testa e guardare Ezekiel con espressione particolarmente mefistofelica.
E all’Angelo quell’espressione non piace. Perché quando mette su quello sguardo, Eleazar è solito dare sfoggio della propria scempiaggine in mille ed uno modi possibili, dal proporre un utilizzo –a suo dire- molto più interessante della panna montata, al passare la serata in soli boxer, gnaulando e guaendo qualche povera canzone metal. Adesso gli è presa la mania di Iron Man, ma perché a conti fatti è diventato una groupie di Tony Stark.
-Che cazzo hai da guardare, Eleazar?- Ezekiel si morde la lingua.
L’aver imprecato è un punto di vantaggio che il Demone ha su di lui, già lo vede dallo scintillio inquietante degli occhi cremisi.
-Andiamo, Ezekiel ~ cinguetta, tutto carino e coccoloso, sporgendo il labbro inferiore come un piccolo infante maltrattato e bisognoso di affetto -Dio ti fa felice quando sei scontento, io ti faccio vedere i cartoni quando ti schiaccio sul lavoro portando il Protetto sulla mia retta via. Dio è la tua Luce quando fuori è buio, io ti ho regalato la torcia di Thor. Dio ti nutre quando hai fame, io ti preparo le mie deliziose e invidiate melanzane caramellate-
L’Angelo avrebbe qualcosa da ridire sulle deliziose e invidiate melanzane caramellate, ma Eleazar gli fa cenno di tacere -E nemmeno riuscirebbe a dire qualcosa, preso com’è dal sangue che defluisce con un guizzo dalle guance.
-E poi, io ti ascolto quando preghi, Dio rimane in silenzio. Io ti lancio il maglione quando hai freddo, Dio non ti paga neanche il riscaldamento. Io ti compro un barattolo in più di Nutella quando sei triste, Dio al massimo ti fa sbocciare una gerbera-
Il ghigno diventa affilato, Ezekiel sa di doversi prepara alla stoccata finale. Per cui socchiude gli occhi in risposta, storce la bocca e alza il mento con fare orgoglioso.
-Allora dimmi, Ezekiel, mia piccola abat-jour con le ali, chi si preoccupa di più di te? Chi è più degno del tuo amore? Non merito forse di essere io, Eleazar, il Signore Dio tuo?
-Ti ho anche regalato l’action figure di Mosè!-
Il rumore del telecomando che si frantuma sulla testa di Eleazar –e la conseguente bestemmia del Demone- è una risposta più che eloquente a quell’accozzaglia di domande retoriche.
Ezekiel si rizza in piedi e se ne torna in camera, sbattendo la porta, le guance chiazzate di rosso.
Idiota, mentecatto, imbecille di un Demone.
E poi, a lui piacciono le gerbere, oh!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Felicità e grazia mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
e abiterò nella casa del Signore
per lunghissimi anni.”
Salmo 23

 

 

 

 

 

 

   
 
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