“Ciao”... Era ormai la quinta volta che lo salutava e che una lacrima scendeva lungo la sua guancia per poi cadere sull'I-pod che ormai l'accompagnava in tutti i suoi spostamenti... Jesse sapeva che quello non era un addio come tutti gli altri... Questa volta non lo stava baciando con il loro solito bacio di arrivederci... Questa volta era lontano da lui... Era addirittura nascosta da lui.
Lo guardava da lontano, dietro una colonna della stazione ferroviaria da cui lui stava partendo per inseguire i suoi sogni, per vincere la sua sfida più grande: convincere al padre che aveva le capacità per sfondare nel mondo della musica, che lui poteva farcela ad entrare nell'Olimpo delle star del rock, che aveva sognato sin da piccolo, quando il padre gli faceva ascoltare i dischi di Eric Clapton per farlo addormentare...
Stava partendo per sempre, lei se lo sentiva, avrebbe preso un aereo che l'avrebbe portato direttamente a New York... O per lo meno non l'avrebbe visto per molto tempo...
Ed in quel tempo sarebbero entrambi cresciuti, maturati forse, e lei temeva che l'avrebbe dimenticata per sempre, che le loro vite sarebbero diventate due rette parallele, senza più punti in comune o ricordi condivisi...
Rialzò gli occhi per vederlo un'ultima volta e salutarlo ancora, ma non c'era lei davanti ai suoi occhi per quest'addio... A sprofondare in quel color petrolio c'era Denise. Lei aveva preso il suo posto ormai più di sette mesi fa, poco dopo che Jesse e Dave si erano lasciati, poco dopo che il loro amore aveva preso una direzione sconosciuta che li aveva divisi, non solo come coppia, ma anche come individui... Erano lacerati... E ancora, dopo tutto quel tempo, Jesse non riusciva a comprenderne le ragioni.
Vide Denise baciarlo e lui rispondere, per l'ennesima volta, a quel bacio. Eppure Jesse lo sapeva, negli occhi di lui non c'era quelle solita piccola lacrima, che tentava di nascondere ogni volta che si salutavano per un suo viaggio di lavoro... Lei non la vedeva e sapeva bene perché non ci fosse: Denise non era la persona giusta per lui, era quello che il mondo pensava fosse giusto per lui. In fin dei conti aveva lunghi capelli biondi fluenti, nessun bisogno di make-up, vestiti sempre perfettamente aderenti alla sua figura slanciata... Insomma era veramente ed oggettivamente attraente. Eppure non era quello di cui lui avesse bisogno. Non perché magari fosse stupida o superficiale, semplicemente non era quello che lo spirito egocentrico, ma al tempo stesso insicuro, di Dave necessitava.
Stava salendo sul treno e se fosse rimasta ferma in quella posizione l'avrebbe vista. Doveva assolutamente spostarsi da lì. Ma le sue gambe non rispondevano, erano come incollate al pavimento della stazione.
Era così bello. Non tanto per quel fisico asciutto, con un accenno di muscoli che si intravedevano dalla maglietta attillata dei Guns'n'Roses, e nemmeno per quei capelli castani un po' lunghi che gli ricadevano così perfettamente attorno al viso da sembrare una cornice. Non era tanto quello, quanto l'energia che si sprigionava da quel ragazzo sul treno con una chitarra caricata in spalla. Era vivo. Era pieno di vita. Era la sua vita. Ed ora quella vita, quella fonte di speranza, se ne stava andando per sempre dall'esistenza di Jesse. E lei non poteva semplicemente muoversi.
Il capostazione fischiò...
Il treno chiuse le porte e partì...
Stava ancora salutando con la mano Denise, quando i loro sguardi si incrociarono...
Fu un attimo, ma bastò a Jesse e Dave per capire che nemmeno un continente li avrebbe divisi...

Questa è la prima storia che pubblico. Fa parte di una serie di racconti tutti legati da un elemento : il treno.
Perché proprio un treno? Beh, perché è una fonte inesauribile di storie da raccontare, di persone che si incontrano e si scontrano e che condividono qualcosa...
Fatemi sapere che cosa ne pensate!! Spero di pubblicare presto altri miei racconti... Hope you like it! Rebecca_Daniels