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Autore: _itsSimo    18/01/2013    0 recensioni
Quando nelle peggiori delle giornate,un semplice incontro non ti cambia solamente la giornata,ti cambia in generale.
Ti salva quell'incontro,e non fai altro che desiderare e sperarne un altro. Nell'attesa ti rimane un senso di amarezza che non avevi mai provato in vita tua. Speri con tutta te stessa di non sentirti più così,speri in un domani più fortunato.
Speri che ogni giorno qualcuno ti appaia e ti 'salvi' come un angelo.
'Parlare con lui è bello e rilassante sembriamo due vecchi amici.
Tra una parola e l'altra il pullman arriva alla mia fermata,e ora quasi non voglio scendere.
Mi agito e mi alzo velocemente,lui tiene gli occhi serrati quasi delusi.
Mentre scendo gli scalini mi giro e lo saluto con un lieve sorriso,lui ricambia.
Quando sono a terra mi rendo conto che non so nemmeno il suo nome,cavolo ho voglia di urlare.
Abbiamo parlato per un ora e non so il suo fottuttissimo nome.
Chissà se anche lui si starà mangiando le mani in questo momento o magari non ci stara nemmeno pensando.
So solo che mi sento un po' persa,quella semplice chiacchierata mi ha cambiato decisamente la giornata.'
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una giornata strana,ero incazzata,delusa e stanca. Mi sembrava una delle tante follie da fare a quest'età. Ora invece mi ritrovavo in un vecchio pullman puzzolente,sgradevole e sola. Non vedevo l'ora di tornare a casa. Le ragazze intorno a me sembrano simpatiche,attirano la mia attenzione per i loro discorsi. A quanto ascolto stanno discutendo sulle varie lezioni universitarie e esami. Caspita quanti problemi,c'è delusione per l'efficienza della loro università ma anche tanta speranza che le cose cambino prima o poi. Ad un certo punto sento una goccia,poi due e tre. Alzo il capo e vedo che nella condotta dell'aria condizionata esce un po' d'acqua. Le ragazze vicino a me lo notano e mi prestano dei fazzoletti,allora cambiano discorso. Ci sono 20 persone in piedi,tutte indignate e arrabbiate,tutti parlano di una petizione,e io mi trovo coinvolta in una faccenda che per mia fortuna non mi riguarderà visto che sarà la prima e ultima volta a prendere quel pullman. Però partecipò anche io alla discussione magari mi terrà distratta da queste fastidiosissime gocce. All'improvviso le gocce si fanno più violente bagnandomi metà spalla e braccio,mi alzo di scatto. Bene mi toccherà viaggiare in piedi,merda ci mancava solo questa. A metà tragitto il pullman si ferma a una fermata facendo scendere varie persone,senza pensarci occupo il primo posto che si libera. Per qualche minuto penso solo a rilassarmi,non bado a niente e a nessuno. Poi non so perché con la coda dell'occhio noto la persona accanto a me. È un ragazzo biondino,con la faccia pensierosa e due occhi grandi. Fisso di più la sua strana cover dell'iPhone,mi viene l'impulso di parlargli senza nemmeno averlo visto bene. -ti trovi bene con quella cover,Non sarà scomoda? Dico tutto di un fiato. Lui gira il capo e mi guarda circospetto,in quel momento mi pento di aver aperto bocca e sembra che non voglia parlare,poi si decide. -sai all'inizio non ero convinto,ma penso che sia l'unica adeguata in caso di caduta. Mi sorride leggermente. Tiro un sospiro di sollievo tra me e me. -a me l'altro giorno è caduto,fortuna che non è successo niente. -già sono indispensabili queste cover. Dice voltando la testo verso il finestrino. Bene,adesso guarderà fuori e farà finta di niente. Mando un messaggio per rassicurare le mie amiche della mia sopravvivenza. -studi all'università vero? Sai ho sentito te e le tue amiche parlarne. Mio dio,quasi non ci credo che me l'abbia chiesto,lo guardo sorpresa,e a mia sorpresa ha dei bellissimi occhi verdi. Come diavolo avrà fatto ad ascoltarci? -oh no non vado all'università,anzi proprio ieri ho fatto l'orientamento. -orientamento? Quindi fai il quinto? -si -e ti è servito a qualcosa? -beh in realtà più che orientarmi mi ha disorientato. -hai ragione,accadde anche a me l'anno scorso! L'anno scorso? Cavolo sembrava più grande. -che scuola fai? Dice interrompendo i miei pensieri. -liceo classico. -e hai già in mente qualcosa? -ho in mente qualche facoltà,ma una cosa è certa.. -cosa? Chiede curioso. -che me ne voglio andare da Taranto. -ti posso chiedere il perché? Dice quasi con disdegno. -perché si. Dico a primo impatto. -se non sono invadente è per qualche motivo,forse un ragazzo? Invadente? Cavolo se lo sei,ma sotto sotto mi fa piacere non lo nego. -nessun ragazzo. Dico convinta. -e allora perché? -credo che in altre università le cose funzionino meglio rispetto qui,ho sentito proprio oggi di tutti i problemi che ci sono qui a Bari e li vorrei evitare,poi Taranto mi sta stretta. -non lo nego,al nord le università sono migliori rispetto le nostre..ma credi che scappare sia la cosa più giusta da fare? Mi stupisce la sua pacata arroganza. -ma io non voglio scappare,io a Taranto ci ritornerò non potrei mai abbandonarla per sempre. -io credo che tutti dobbiamo lottare per la nostra città,e lo possiamo fare solo restandoci. Mentre parla mi perdo nei suoi occhi profondi,più parla e più ne rimango affascinata,è deciso nelle sue parole e forse anche fiero. -del resto capisco la tua voglia di andar via se è questo che vuoi. La chiacchierata continua a lungo,scopro che è al primo anno di medicina e che fa il pendolare. Parlare con lui è bello e rilassante sembriamo due vecchi amici. Tra una parola e l'altra il pullman arriva alla mia fermata,e ora quasi non voglio scendere. Mi agito e mi alzo velocemente,lui tiene gli occhi serrati quasi delusi. Mentre scendo gli scalini mi giro e lo saluto con un lieve sorriso,lui ricambia. Quando sono a terra mi rendo conto che non so nemmeno il suo nome,cavolo ho voglia di urlare. Abbiamo parlato per un ora e non so il suo fottuttissimo nome. Chissà se anche lui si starà mangiando le mani in questo momento o magari non ci stara nemmeno pensando. So solo che mi sento un po' persa,quella semplice chiacchierata mi ha cambiato decisamente la giornata. Il destino mi ha fatto prendere per puro caso quel pullman,ma il destino me lo ha anche fatto perdere nel giro di pochi istanti. Capii un pó di più la dura amarezza della vita,e non vidi quel ragazzo mai più.
  
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