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Autore: Ollieparawhore    18/01/2013    4 recensioni
*rullo di tamburi*
Questa è la mia prima fanfiction, non è un granchè, ma la mia fantasia scorrazza davvero ovunque e ho dovuto metterla su carta. Vi siete mai chiesti come mai hanno dato questo nome all'album? Beh questa è una mia visione su una possibile Tayley, nell'arco di periodo tra 'The final Riot!' e 'Brand New Eyes' . Spero vi piaccia :33 /Ol.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hayley Williams, Taylor York
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Back to Taylor-




Ogni volta che mi risvegliavo mi trovavo in un posto, uno stato, una città diversi. Ti confondeva un po’, come quando da bambino t’addormentavi sul divano, e ti risvegliavi magicamente nel tuo letto. Il principio era quello, più o meno. Quella mattina però eravamo incastrati nel traffico, sulla statale, diretti a Nashville.

Casa mi mancava da matti. Questi ritmi frenetici mi distruggevano e non ero ancora abituato alle folle adoranti. Non ero proprio il tipo.
Non che non mi facesse piacere, anzi mi rendeva orgoglioso, far parte delle loro vite ed appartenere a quel gruppo; ma ero ancora un ragazzo modesto.
Diedi un’occhiata fuori dal finestrino. C’era gente d’ogni tipo, là fuori. Notai persino un vecchio, buffo motociclista, in sella alla sua fiammante Harley Davidson, stritolato rigorosamente in un giacchetto di pelle.
Canticchiai High way to hell, che si abbinava alla perfezione con il fare di quell’omone. Scossi la testa per la mia stupidità, sempre presente. Pensai a quanto sarebbe stato stressante per Hayley passare tutta la mattinata con Josh che gironzolava per il pullman, dopo una freddura come quella. Scommetto che s’aspettava di arrivare alla sua accogliente dimora la mattina stessa, rifugiarsi sotto le coperte per qualche ora, e soffocare un pianto nel suo morbido cuscino, che di pianti ne aveva già visti molti, proprio come faceva un tempo.
Poi arrivavo io.
Una valanga di cibo e qualche film da farti sbudellare dalle risate.
Ero l’unica persona che aveva accanto in quei momenti, ed io, ero molto effemminato e gentile nei mei modi di fare all’epoca, e finii per fare da “migliore amica”.
Poi il mio ruolo venne eliminato dopo ben poco tempo, e crebbi.

Spesso mi mettevo a pensare a com’erano le cose prima. Prima di diventare famoso, intendo. O prima d’aver incontrato i Farro. Chissà come sarebbe andata.
Forse io sarei già  bello e sistemato con una bella ragazza, con cui poi mi sarei sposato. Avrei fatto l’idraulico, o il meccanico, o forse l’avvocato, chissà.
Però non avrei mai conosciuto loro. E naturalmente, Zac. Il mio migliore amico. Era capace di sparare stronzate anche quando era così giù che dovevi raccoglierlo con un cucchiaino. Sdrammatizzava sempre tutto. Era fuori come un balcone.

Decisi di alzare il mio pesante deretano dal divano, anche perché se avessi continuato a pensare mi si sarebbe fritto il cervello dopo qualche secondo.
Jeremy stava ancora profondamente russando. Josh era perso nel suo mondo con il suo iPod. Zac tentava di preparare una colazione decente, ma come ogni volta sarebbe finito a mangiare i soliti cereali.
Mi stiracchiai, e compressi i pugni sugli occhi. Andai in bagno. Il mio riflesso era davvero esilerante. Chi mai avrebbe voluto un buffo, goffo ragazzo con un cespuglio in testa? Al tempo non lo sapevo, ma sarebbe stata la persona che meno m’aspettavo a volermi.
Mi lanciai dell’acqua in faccia per darmi una svegliata e tornar giù dal mondo dei pensieri.

“Ragazzi, tra mezz’ora siamo a casa” ci avvertì il nostro caro autista, Greg.

Finalmente.

Vidi Hayley accennare un sospiro di sollievo. Era taciturna come non mai. Decisi di tentare di farle cambiar umore. M’avvicinai e la presi per mano. La feci alzare e la trascinai fino al letto. Lei si sedette. Presi la mia chitarra dalla custodia. Le sorrisi dolcemente, come se sapessi cosa stesse passando. Tutti gli altri erano all’altro capo del pullman, la porticina scorrevole era chiusa e nessuno poteva sentirci.

“Ti và, di scrivere qualcosa? Non so, magari t’aiuta a sfogarti. . .” proposi.
“Oh, beh, penso non sia troppo male come idea” inarcò le labbra da un lato, accennando un sorriso.

Pensai ai mille accordi che durante le pigre giornate mi frullavano per la mente. Avevo qualche idea per alcune canzoni. Pensai a quale potesse essere più adatta alla situazione. Risuonai vagamente alcuni pezzi.

“Hey, aspetta, suona un po’ quello precedente” mi bloccò lei, incuriosita.
“Allora, dovrebbe essere più o meno così.” Suonai per un minuto buono e Hay s’illuminò.
“All I wanted was you” s’unì alla mia melodia come se fosse una canzone che già conosceva. Stava funzionando.

Il resto venne da sé, come se fosse una canzone già scritta, già impressa in noi. Era tutto così fluido e naturale, e per una volta, dopo tanto tempo, scrivevamo da soli.

“Maybe then we’d remember to slow down at all of our favorite parts. All I wanted was you”

Per quanto fosse riuscita a distrarsi, non potette fare a meno di scoppiare in un pianto soffocato, tra le sue esili braccia. Si raggomitolò su se stessa, come per non interferire, per non dare fastidio. Mi avvicinai e la strinsi a me. Anche se avevamo scritto un buon pezzo, mi sentivo in colpa, forse non era stata una grande idea.

Eppure ancora non mi rendevo conto che, inconsciamente l’avevamo scritto in parte anche per noi.

 

 

 

Think of me when you’re out, when you’re out there

I’ll beg you nice from my knees

And when the world treats you way too fairly it’s a shame I’m a dream

All I wanted was you

I think I’ll pace my apartment a few times and fall asleep on the couch

And wake up early to black and white reruns

That escape from my mouth

All I wanted was you

I could follow you to the beginning just to relieve the start

Maybe then we’d remember to slow down at all of our favorite parts

All I wanted was you.


 

Haloa! Ben tornati c:
Sò che la sto tirando per le lunghe, ma non voglio far sembrare il tutto troppo forzato e veloce.
Quindi spero mi seguirete fino alla fine!
Grazie mille per la considerazione :33
Alla prossima!
//Oliver.
*se ne và con il vecchio in moto canticchiando High way to hell*

  
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