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Autore: NiallsUnicorn    18/01/2013    17 recensioni
Os ispirata alla canzone "Breakeven" dei the script.
Katie Jackson e Harry Edward Styles
Annunciano il loro matrimonio
Cattedrale di st. Paul - Londra
Venerdì 18 gennaio - ore 11.00
[...]
Andrò a quel matrimonio.
Ma se crede che le farò i miei auguri si sbaglia di grosso
Genere: Drammatico, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Katie Jackson      Harry Edward Styles
Annunciano il loro matrimonio
Cattedrale di st. Paul - Londra
Venerdì 18 gennaio - ore 11.00

 
Le lettere piccole ed eleganti si stagliano sul foglio rigido color panna, e pesano sul cuore come macigni.
Dalla piccola busta che conteneva il biglietto ne scivola un'altro, molto più sottile e stropicciato. Faccio per prenderlo, quando mi accorgo che le mie mani stanno stringendo quella partecipazione come fosse l'ultimo appiglio che mi tiene ancorato alla vita, e tremano in modo anomalo.
Lascio cadere il foglietto sul pavimento e estraggo l'altro dalla busta appoggiata sul
tavolo, tentando di fermare il tremito delle mani.
 

So che non avrei dovuto dirtelo in questo modo, mi dispiace. Ho semplicemente pensato che, nonostante tutto, sei stata una delle persone più importanti della mia vita, e ti ho amato davvero.
Ma ora, ora che è tutto finito, mi sono resa conto di aver fatto un errore ad andarmene in quel modo.
Ti chiedo scusa, Niall.
Ti prego, vieni. O almeno pensaci.
Con affetto,
                                                                                      - Kat.
 


Mi lascio cadere sul divano, cercando di ignorare le lacrime che mi pizzicano gli occhi. Mi passo una mano sulla fronte e mi prendo il volto tra le mani, respirando forte.
Non pensavo che saremmo mai arrivati a questo. Non pensavo che se ne sarebbe andata in quel modo, o almeno credevo sarebbe tornata.
Quella sera rimasi sveglio tutta la notte a fissare la porta di casa, aspettando di vederla spalancare dalla mia Kat. Lei sarebbe tornata indietro, mi avrebbe abbracciato, avremmo pianto insieme, e fatto l'amore come l'ultima volta.
E invece quella porta era rimasta chiusa.
Non solo quella sera, ma anche la successiva, e quella dopo ancora.
Pensavo che sarei morto senza di lei e invece sono ancora vivo, nonostante respiri a malapena.
Mi mordo il labbro inferiore e guardo il calendario appeso in cucina sotto l'orologio da parete, e controllo la data. Oggi è l'11 gennaio, quindi manca esattamente una settimana al matrimonio. Kat deve averci pensato su molto prima di decidere di inviarmi questa partecipazione, che è stata per me come un pugno in pieno petto.
Eppure avrei dovuto capirlo prima, avrei dovuto voltare pagina molto tempo fa.
Ho passato un anno intero ad aspettare, in attesa di chissà quale miracolo.
Mi dicevano che avevo bisogno di tempo, e me lo sono preso. Io ho avuto solo questo, mentre lei ha trovato la libertà con un altro uomo.
Lei è riuscita a rifarsi una vita e andare avanti, mentre io sono ancora in lutto.
Harry Edward Styles.
Fisso quel nome con astio, e digrigno i denti. Ecco colui che mi porterà via per sempre l'amore della mia vita, colui che l'ha abbracciata in quelle notti in cui i ricordi la travolgevano come un fiume in piena, mentre io ero sveglio ed esposto a quella tempesta di dolore.
Non andrò a quel matrimonio, non posso.
Il suo giorno più bello sarà per me il peggiore, non andrò li solo per farmi spezzare il cuore.
 
 
La guardo gettare la testa all'indietro, mentre dalla sua bocca sgorga una risata che mi fa tremare il cuore. Sorrido dolcemente e osservo i suoi capelli ramati brillare al sole, prima di fissare il mio sguardo nei suoi occhi cristallini come diamanti.
-Certo che sei proprio stupido-dice avvicinandosi, poco prima di far combaciare le nostre labbra. Un brivido mi percorre la colonna vertebrale, e ricambio il bacio con trasporto. Appoggio la mia fronte sulla sua e le accarezzo la guancia destra, mentre con l'altra mano disegno dei cerchi sul suo braccio.
-Ti amo-le dico, scrutando la commozione che piano piano invade i suoi occhi.
-Anche io Niall.-Mi bacia un'altra volta, con più delicatezza, e in quel momento capisco che la mia vita è perfetta.
 

 
Ho come la sensazione di cadere dal paradiso, e avverto il mio corpo madido di sudore schiacciarsi contro il materasso.
Mi guardo intorno in cerca di Kat, e mi ritrovo a tastare come sempre delle lenzuola vuote e fredde. Sferro un pugno contro la testiera del letto e urlo con rabbia, dopodiché mi volto verso la sveglia che si trova sul comodino.
Sono le 5.49.
Mi alzo di scatto ignorando il mal di testa, afferro una felpa appoggiata sulla poltrona ed esco.
 
Sono seduto su una panchina di un parco, lo stesso in cui, quattro anni prima, ci eravamo confessati il nostro amore. Sono uscito di casa per sfuggire al passato, eppure mi ritrovo sempre al punto di partenza.
E, mentre il rosa dell'alba inonda quel luogo deserto, mi ritrovo a pensare che il giorno del matrimonio di Kat è sempre più vicino.
 
 
Eravamo al mare, al tramonto, durante quella vacanza in Italia che aveva segnato il periodo più bello della mia vita.
L'anello era già pronto, chiuso nella piccola scatolina foderata di velluto rosso. Soltanto due parole, soltanto un si da parte sua, e lei sarebbe stata mia. Per sempre.
-Vuoi sposarmi?-la voce trema, le gambe sono molli, e il terrore che dica di no mi attanaglia lo stomaco. Guardo i suoi occhi diventare umidi, un sorriso aprirsi sul suo volto da ragazzina, i suoi capelli che ondeggiano con grazia mentre mi si butta addosso, urlando "si".
Le dico che la amo. Mi risponde che per lei è lo stesso, e che così sarà sempre.

 
 
Ma per sempre non esiste, per sempre è solo una pallida illusione.
Andrò a quel matrimonio.
Ma se crede che le farò i miei auguri si sbaglia di grosso.
 
Mi guardo allo specchio e osservo il mio riflesso con aria critica, passandomi una mano tra i capelli tenuti poco più lunghi del solito. Una barba corta e pungente ha sostituito la mia pelle liscia da ragazzo, di cui sono rimaste solo le guance rosse e morbide.
Gli occhi sono spenti, ma sotto quel velo di solitudine e tristezza c'è ancora quell'uomo innamorato di Kat. I capelli biondi e gli occhi chiari creano un contrasto notevole con il nero dello smoking preso a noleggio per l'occasione.
Prendo la busta e il cartoncino color panna, lasciando sul tavolo il bigliettino scritto a mano da Kat.
Non le permetterò di sposarsi con un altro uomo, non le permetterò di farmi cadere a pezzi di nuovo.
 
 
Ultimamente litigavamo spesso. Mi dicevo che era normale, visto che stavamo entrambi facendo gli ultimi esami all'università ed eravamo molto nervosi.
Il giorno successivo Kat avrebbe dovuto presentare una relazione a cui lavorava da mesi e quindi toccava a me andare a fare la spesa, nonostante anche io avessi da studiare.
-Dove cazzo hai messo le chiavi dell'auto?- urlo, da una stanza all'altra.
-Cerca un posto a quelle chiavi del cazzo, non le trovi mai! Non lo vedi che sto studiando? Non sono una fottuta cameriera!-
Una risposta scortese, altre parolacce, bestemmie, porte che sbattono e urla che sembrano sfondare le pareti.
Le dico che la odio, lei mi risponde che sono uno stronzo.
Esco sbattendo la porta e urlo un ultimo -vaffanculo!- prima di perdermi nel freddo della notte. La sento piangere dalla finestra del nostro appartamento al primo piano che affaccia sulla strada al primo piano, ma ignoro i singhiozzi e proseguo per la mia strada. Quando torno a casa, due ore dopo, ho appena finito di piangere.
La trovo seduta su una poltrona all'ingresso, con una valigia gonfia di vestiti al suo fianco. -Dove hai intenzione di andare?-
-Via-risponde con voce tremante.
Le dico che non andrà da nessuna parte, lei si alza e inizia a minacciarmi, puntando il dito. Mi spinge con tutta la forza che ha, facendomi barcollare all'indietro. Le tiro uno schiaffo, e lei scoppia a piangere di nuovo.
-Scusa Kat, non volevo...-mi scuso, mettendole una mano sulla spalla. Lei la scrolla via e i singhiozzi aumentano, e il suo trucco scorre sulle guance in lacrime nere. Afferra la valigia sempre a testa bassa, visibilmente scossa, e apre la porta di casa.
-Kat, per favore...-la supplico, con la gola in fiamme. -Non toccarmi!- strilla con voce acuta, facendomi trasalire.
Sparisce dietro una porta sbattuta, ed esce con un tonfo dalla mia vita.
 
 
Mi fermo davanti alla cattedrale e parcheggio l'auto nelle vicinanze, dopodiché supero le persone in attesa della sposa ed entro nell'edificio, sedendomi su un banco dell'ultima fila. L'orologio segna le 10.20, ciò vuol dire che sono in netto anticipo.
Guardo il grosso crocifisso appeso sopra l'altare e sospiro, ricordando le numerose volte che mi sono rivolto a Dio in questi mesi di disperazione.
Il dolore ci porta a credere anche in ciò che prima disprezzavamo, a mentire a noi stessi, dicendoci che questa volta non sarà come le altre, questa volta funzionerà.
Una mano mi tocca la spalla e sobbalzo per la sorpresa.-Ciao Niall!- è Liam.
Sorride, i capelli sono ricresciuti e si posano sulla fronte con dei piccoli riccioli castani, a incorniciare un volto dolce e pacifico. Borbotto un breve saluto, e a quello che era il mio migliore amico non serve altro che la mia risposta per capire che qualcosa non va.
-Ti va di uscire?-domanda con un sorriso lievemente preoccupato. Scrollo le spalle e mi lascio condurre all'esterno a testa bassa.
-Che fine hai fatto? Non ti fai sentire da più di sei mesi, non rispondi al telefono, che ti è successo?-
Scuoto la testa e guardo il sole, facendomi irritare gli occhi. -Va tutto... Bene- mento, come sempre da quando Kat se n'è andata.
-Non è vero Niall, te lo leggo negli occhi. Non fare cazzate, per favore-dice, posandomi una mano su una spalla. -Non è rovinandole la vita che ritroverai la felicità.-
-Non le rovinerò la vita, le ricorderò che non è lui l'uomo giusto per lei-rispondo acido, dandogli le spalle e prendendo a camminare verso la chiesa.
Mi blocca per un braccio e mi strattona, costringendomi a guardarlo. -Niall, lei ha voltato pagina, lo capisci? Non c'è più spazio per te nella sua vita, dicendo "io mi oppongo" incasinerai solo le cose!-
Lei ha voltato pagina.
Una lacrima mi solca il viso e le mani iniziano a tremare, mentre le gambe diventano molli. -È quello che dicono tutti, "vai avanti con la tua vita, ormai nella sua non c'è più spazio per te". Ma la verità è che nessuno riesce a capire cosa lei significasse per me, nessuno ha mai provato l'amore che sento io anche adesso che lei mi ha voltato le spalle. Non posso dimenticare la parte migliore di me, non posso mentire a me stesso fingendo di non averla mai amata!- urlo, con il fiato corto.
Mi porto le mani alle tempie e stringo con rabbia, in preda ad una crisi di panico.
Liam ha gli occhi lucidi, e sembrano quasi tremare. Fa per rispondermi, ma io non ho ancora finito di sfogarmi.
-No Liam, stai zitto! Non esistono delle parole del cazzo che mi faranno smettere sanguinare, non è grazie ad uno dei tuoi discorsi saggi che smetterò di addormentarmi piangendo-concludo e, mentre parlo, la mia voce continua ad abbassarsi fino a diventare un sussurro. -Non posso dimenticarla, e nemmeno lo voglio.-
Il mio migliore amico, nonché fratellastro della donna che amo, si passa una mano sul volto e sospira tristemente. -Ma io non voglio che questo succeda, non voglio che tu la dimentichi. Non si dimenticano le persone amate, non si dimentica la donna che sarebbe dovuta diventare tua moglie- dice, e mi guarda piangere come un bambino.
-Non volevo Liam, te lo giuro. Non avrei voluto litigare con lei, dirle tutte quelle cose orribili e spingerla ad andarsene. Ti rendi conto che per un litigio del cazzo io ho perso la mia felicità? Ti rendi conto che non riesco a dare un senso a ciò che rimane della mia vita, e che non proverò mai più niente di simile?-mi lascio scivolare a terra, con le spalle che strusciano sulla parete esterna della chiesa. Liam si siede sui talloni e raggiunge la mia altezza, e noto con rammarico che anche lui ha gli occhi lucidi.
-Non essere egoista-dice con un tono di voce duro, che stona così tanto con con il suo viso angelico e la sua espressione preoccupata. Sbarro gli occhi, asciugandomi le lacrime.
-Stai scherzando? Cazzo Liam, dimmi che non fai sul serio. È un anno che sono solo come un cane, che soffro, un anno che il mio cuore si sgretola ogni giorno di più. Non riesco più a tenere uniti i pezzi della mia vita da quando tua sorella mi ha lasciato, e tu mi vieni a dire che sono un egoista?-urlo, facendo nuovamente salire il tono di voce.
Mi brucia la gola a causa dello sforzo che sto compiendo, e ho un mal di testa atroce.     -Parli solo di te. Non pensi a quanto lei possa essersi sentita uno schifo, a quante volte sia arrivata a casa mia piangendo e vaneggiando, parlando di voler mollare l'università e tornare a vivere in quel paesino di merda in cui è nata. Non pensi a quanto si sia disperata quando ha capito di essersi innamorata di Harry, con i sensi di colpa che le impedivano di vivere quella gioia improvvisa. Non sai quanto abbia aspettato prima di accettare di sposarlo, con il terrore di rivedere te dietro ai suoi occhi- racconta, con l'espressione di chi si sta togliendo un peso dal cuore.
È difficile vedere le cose sotto un altro punto di vista, è difficile immaginare che la causa del tuo dolore abbia a sua volta sofferto per colpa tua.
Cosa dovrei fare? Esiste davvero un modo per perdonare ed essere perdonati?
Ho lo sguardo fisso nel vuoto, e il tocco della mano di Liam mi spaventa nuovamente.   -Entriamo, dai.-
Mi asciugo le lacrime e accetto la mano che il mio migliore amico mi porge, entrando nell'edificio gremito di invitati. Troviamo dei posti in piedi in un angolo, a lato dell'altare, da cui posso vedere perfettamente la cerimonia.
Lo sposo è già arrivato, ed è in piedi davanti all'altare. Si guarda attorno con nervosismo, e tiene le mani l'una nell'altra. Ha gli occhi verdi e dolci, nonostante siano velati dall'ansia.
Dei riccioli castano scuro, dall'aspetto più ribelle di quelli di Liam, gli cadono sulla fronte ed è spesso costretto a scrollare il capo per spostarli. Quando vedo il suo viso illuminarsi e un sorriso aprirsi sul suo volto, capisco che Kat è arrivata.
A metà della navata incrocia per caso il mio sguardo, e osservo le emozioni contrastanti che lo dominano.
Sorpresa.
Paura.
Felicità.
Nostalgia.
Mi rivolge un sorriso dolce e poi torna a fissare quel giovane uomo che presto sarà suo marito, che io lo voglia o no.
 
-E se c'è qualcuno contrario a questo matrimonio, parli ora o taccia per sempre.-
Un silenzio tombale avvolge l'edificio, e la mia lingua rimane incollata al palato. Non mentirò a me stesso dicendo cazzate come "se lei è felice lo sono anche io", non è da me. Semplicemente ho capito che un cuore spezzato non sarà incapace di amare per sempre, e che prima o poi anche io amerò di nuovo.
Forse non oggi, non domani, non tra un anno. Ma i cuori non si spezzano, non davvero.
-Vi dichiaro marito e moglie-conclude il prete e, mentre Harry solleva il velo di sua moglie e la bacia dolcemente, piango in silenzio, in attesa del momento in cui quell'amore malsano smetterà di tormentarmi.







Buonasera!

Allora, era un po' che non postavo qualcosa. Scuuuusate. *passa una balla di fieno*
Questa os è su Niall, ma se siete arrivati a questo punto lo avrete certamente capito, lol. Avevo voglia di scrivere su questa meravigliosa canzone, perchè sono in fissa e voglio condividere la mia ossessione (?) con voi.
Lo so, non fa piangere come al solito. HAHAHAHAHAHAHAHA
Però spero di essere riuscita a trasmettervi ugualmente qualcosa, perchè per me è la cosa più importante :')
Vabbeh, fatei sapere cosa ne pensate!
E magari recensite, perchè io amo leggere le recensioni *sorrisone*
me ne vado, lol.
A presto!

Bascii, medusa c':


P.S. Grazie a @TheWomanNutella per il banner! La amo.
Se vi va passate dalla sua os ispirata a Truly, madley, deeply vi lascio il link perchè io può. (?)


 

   
 
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