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Autore: Kiki May    18/01/2013    14 recensioni
Questa fanfiction segue gli eventi del film "The Avengers". Loki ha scontato la sua pena nelle carceri di Asgard e Thor è divenuto re: per i due è giunto il momento di ritrovarsi.
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Thor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi con l’epilogo di questa storia.
Chiedo venia per il ritardo abissale che separa questo capitolo dal resto della storia – vi consiglio di rileggere almeno gli ultimi capitoli, dato che potrebbe risultarvi difficile ricordare tutti gli accadimenti!
È che mi ero messa in mente di pubblicare l’epilogo per un’occasione speciale. Alla conoscenza di qualche informazione succosa sul plot di Thor 2 oppure alla vista della nuova acconciatura di Loki! (Bramo di vedere come gli faranno i capelli e sono una grande fan del “lungo e liscio” per il nostro trickster.)
Purtroppo niente di tutto questo ma, ehi!, abbiamo le foto di Chris Hemsworth sul set e sfoggia delle bellissime treccine! Thor con le trecce è una cosa meravigliosa ed io l’avevo descritto con un’acconciatura simile in questa fic, quindi sono contenta.
Intanto, per elaborare tutti i miei feels su questa coppia, ho scritto un epilogo felice e lo dico già da ora. Sì, perché sono dèi e WTF se sconfiggono ogni legge naturale.
Quest’OTP può.

Ringrazio quanti hanno seguito, piacciato e preferito.
Loyrala, ELE106, miry1410, Trinkara, il mio tomoyo Zoisite e poi TsunadeShirahime, Efy, Raphus Cucullatus, BlackRaven, Beckystark e, davvero, tutti quelli che hanno speso del tempo per commentare. Grazie mille, di cuore!

E poi niente. Voglio il secondo Thor. E voglio questi due, se riuscite a procurarmeli. :3
Alla prossima!











Epilogo .








Gli Dèi Ritornano









“Oh fratello, ti amo come non ho mai amato nulla in questa esistenza e nell’altra, ma ti prego: smettila di drammatizzare!”




Loki serrò i pugni, gli occhi spalancati e freddi, lo stomaco stretto in una morsa. Con coraggio, si trattenne dal voltarsi e comandò a se stesso fermezza e razionalità: tante volte aveva sognato di udire la voce di Thor, di sentire il suo respiro caldo e le sue dita sulla pelle. La follia, che l’aveva accompagnato nei giorni in prigione, era tornata a tormentarlo dopo morte dell’amato fratello. I sensi avevano preso ad ingannare il dio Ingannatore.
Ironia amara.
“Loki,” sussurrò ancora la presenza alle sue spalle. Tenera, agognata – oh così amata … “Voltati e guardami. Sono io, Thor.”
“Certo che sei tu,” pianse il dio dell’Inganno. “Sei sempre tu. Sempre. Nei sogni, nel delirio e nelle visioni …”
Un sospiro pesante.
“Guardami, ti prego. Ho richiuso le porte del Valhalla alle mie spalle … se non mi credi, niente avrà senso. Resterò intrappolato in un limbo sino alla fine del tempo.” 
Il dio dell’Inganno si voltò di scatto, preoccupato.
Strinse la veste di seta nera e mosse qualche passo esitante nell’oscurità.
La pelle nuda del fratello splendeva come il sole del meriggio, i suoi capelli dorati, luminosi sembravano riflettere i colori della luce. Ogni dettaglio del volto era perfetto: le ciglia folte e lunghe, la curva del sorriso, la fronte … Il corpo dell’ombra era forte e robusto, libero dalle cicatrici che lo avevano segnato in secoli di regno, eternamente baciato da una giovinezza miracolosa.
“Come …” esalò Loki, la mano scheletrica che si tendeva verso il torace possente senza osare sfiorarlo.
Thor sorrise e replicò con una parola: “Leggenda.”
Gli occhi di Loki lo percorsero ancora, avidi. Studiarono con concentrazione ogni centimetro. Le gambe, i piedi grandi, il sesso, l’addome …
“Oh.” Singhiozzò il dio, scorgendo il segno della ferita che aveva ucciso il re in battaglia. “Oh …”
“Sì,” mormorò lui, quasi imbarazzato. “Questa è l’unica eccezione.”
Loki si inginocchiò e si rialzò e lo circondò, in un esame senza fine.
“Fratello, potresti smettere di essere tanto diffident –“
“Taci! Devo capire se sei veramente tu.”
Thor chinò il capo paziente e Loki ebbe la prova finale.
“Sei davvero qui,” disse ancora, trattenendo nuove lacrime. “Dannato, come mi hai fatto soffrire!” aggiunse, vendicativo.
Il dio del Tuono sfoderò una malefica espressione indifesa.
“Ho bisogno che mi tocchi,” confessò, col capo inclinato e gli occhi chiari che brillavano di tenerezza e vulnerabilità. “Ho bisogno che tu mi renda di nuovo reale.”
Loki strinse i pugni.
“Come faccio a sapere che non sei un incantesimo dei miei nemici? Una crudele illusione che si rivelerà mortale una volta che avrò eseguito il tuo comando?”
“Sai già chi sono …”
“Sei freddo!” esclamò Loki, rabbioso. “Sei freddo e morto! Non sei per niente come il mio Thor! Lui era … vivo come l’estate e mi proteggeva, mi riscaldava.
“Toccami e potrò farlo ancora.”
Il dio dell’Inganno si morse le labbra.
Fissò l’ombra che gli chiedeva di tendere la mano e rise, sgradevole, all’idea di morire per mezzo di un trucco tanto elementare quanto bene congeniato. Avvicinò il palmo aperto al torace di Thor – e al diavolo la morte, l’inganno e le Norne stesse ... – lo sfiorò con dolcezza, beandosi del tepore della pelle che si fece più intenso, bruciante.
Thor divenne materiale e lo afferrò per i fianchi, reclamò le sue labbra in un bacio violento e rabbioso e caldo e tutte le cose che Thor era.
Loki si arrese, socchiuse gli occhi tra le braccia dell’amato fratello. La morte gli sembrò un dettaglio insignificante.
“Se sei un inganno, un’ombra traditrice … uccidimi adesso. Spirerò felice.” Mormorò senza fiato.
Thor scosse il capo, quasi incredulo, enormemente divertito.
Il principe perduto lo baciò ancora e ripromise a se stesso che, stavolta, non gli avrebbe negato nulla: avrebbe concesso a Thor anche dieci figli, se questi riteneva opportuno divenire capobranco di una cucciolata di semidei. Gli avrebbe dato tutto.
“Perché?” chiese soltanto, assillato dall’interrogativo più importante.
Eri alle porte del Valhalla, nel paradiso a cui sempre hai sognato di ascendere.
Thor sorrise.
“Non potevo lasciarti,” ammise semplicemente. “Godere della beatitudine sapendoti solo e sofferente, incline al male … ciò che le Norne mi hanno concesso è prezioso e unico, non intendo sprecarlo. Devo starti accanto, Loki. Dopotutto, cos’è Loki senza Thor?”
Il principe perduto gli carezzò il volto.
“E cosa Thor senza Loki?” chiese ancora il re dorato.
C’era tempo per ristabilire gli equilibri, per combattere con ardore e stringersi ancora di più.
C’era tempo, finalmente.









Oh baby, can’t you see?
I’m shining just for you
Loneliness is over
Dark days are through
(The Black Keys)


  
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