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Autore: Melmon    19/01/2013    2 recensioni
La nuvola violacea aveva lasciato Storybrooke, la maledizione è spezzata, i forestieri giungevano a godersi questo posto magico: una bambina porta novità per Tremotino.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Signor Gold/Tremotino, Sorpresa
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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La nuvola violacea aveva lasciato Storybrooke, ora che la maledizione era spezzata e ogni abitante ricordava e i forestieri giungevano a godersi questo posto magico.
Una bambina, approssimativamente dell’età di Henry, in un delicato vestito blu si lasciava ondeggiare su di un’altalena, i capelli volavano leggiadri dietro di lei, sorrideva muovendo i piedini su e giù.
Sarah, questo il nome della bambina, era giunta in città all’inizio della settimana, nel mese di giugno, insieme a suo padre su di una jeep con l’occorrente per campeggiare. Con occhi grandi, secondi solo al suo sorriso, era entrata nella locanda della nonna trascinando il padre titubante e l’aveva costretto a prendere una stanza, giusto due secondi e la bambina era nuovamente fuori a osservare tutto.
Sola scopriva Storybrooke.

Sarah aveva da subito stretto amicizia con Henry, nel parco correva, saltava, giocava con un amico che pareva essere di vecchia data. A quell’età si è subito amici.
Scese dall’altalena aggiustandosi il vestitino, il Signor Gold la osservava mentre lentamente si avvicinava alla panchina, quella bambina era un mistero da quando era giunta pochi giorni prima.
- Ciao!
- Il tuo papà non ti ha detto che non si parla con gli sconosciuti?
- Si, mi ha anche insegnato a chiedere aiuto alla polizia, la signora la giù è lo sceriffo, secondo me arriva prima che tu possa farmi del male.
Sincera, non ha paura e crede in quel che dice.
- Come mai da questi parti?
- Questo è il mio premio.
Ha un viso allegro Sarah e un’aurea luminosa che la avvolge.
- Il mio papà è un consulente, aiuta le persone a dis … disin … disintossicarsi. Io sono stato brava ed ho vinto la mia vacanza da favola a Storybrooke!
Tace un attimo la piccola osservando gli alberi dell’orizzonte cambiare prospettive.
- Il mio papà ha scelto di fare il consulente per il suo di papà, lui aveva una dipendenza, quando ci ha litigato non lo sapeva. Ora aiuta gli altri per capire meglio lui, anche se …
- Anche se …
Sarah parlava in maniera cosi tranquilla e senza paura da sembrare più grande della sua età.
- Qui non esiste la cosa che gli crea dipendenza.
La bambina guarda a destra e sinistra, prima di puntare i suoi enormi occhi in quelli del Signor Gold poco distante da Emma e Henry.
- La magia.
Scappa via veloce, aveva parlato di magia cosi tranquillamente da spiazzare il Signor Gold che non riuscì a far altro che vederla diventare un puntino blu.

Più tardi è seduta alla locanda della nonna, Henry al suo fianco, una coppa di gelato e il volto serio.
- Non ho più tempo, dovrò sbrigarmi a usare quel poco che ho raccolto …
- Tempo per cosa?
Come sempre Ruby parla con lei e Henry mentre serve loro un bicchiere di gelato al cioccolato.
- Per raccogliere altra magia!
Tutti la osservano mentre sul suo visino nasce un sorriso furbetto, Ruby le porge un cucchiaino e un tovagliolo.
- Grazie.
- Prego piccolina.
August, appena entrato nella locanda, si avvicina hai due bambini. Henry la sta studiando in silenzio mentre lei con tranquillità inizia a mangiare, tutti la osservano.
- Magia Sarah?
- Per i bambini è facile credere nella magia, nelle fate e nelle favole!
Inizia a fondare il cucchiaino nel bicchiere, assaggia avidamente il cioccolato e sporcandosi il viso, nascondendo un sorriso malandrino con il cioccolato.
- A che ti servirebbe la magia, Sarah?
- Per il mio papà, zio.
- Vi conoscete?
- August è un amico del mio papà, cinque anni fa era il mio babysitter preferito!
Rispose Sarah a Emma continuando a sorridere.
- Tu credi nella magia, signora mamma di Henry?
- Piccola, la mamma di Henry si chiama Emma.
- Zio, non si dà del tu a un adulto se sei una bambina!
- Scusa, scusa!
August alza le mani divertito dalla reazione di Sarah.
- Si, la mamma di Henry, crede nella magia.
- Il mio papà scelse questo posto perché ne era priva, in realtà anche qui c’è, è diversa da quelle delle fate ma un cuore buono, l’atmosfera giusta e la poi trovare anche qui.
- Perché John non voleva la magia?
- Perché nel suo vero mondo, il vostro vero mondo, la magia ha rovinato qualcosa di speciale.
- Quale sarebbe il nostro vero mondo?
- Il mondo delle favole!
Con un tovagliolo si pulì le labbra dalla cioccolata prima di continuare a parlare. Si gira nello sgabello per osservare August dritto negli occhi.
- Tranquillo non è colpa tua, anche nella tua favola perdi la retta via, ci sei riuscito allora e ci sei riuscito anche adesso. Personalmente ti preferirei di legno ad asino.
- Tu sai …
- Vedere è facile se ci credi Pinocchio.
Con un salto scende giù dallo sgabello, sistema il vestitino e torna a sorridere a Pinocchio, alias August, che lo osserva ancora sotto shock.
- Forse non lo meriti, forse non merito io di donarlo, non è magico, non è di vero amore ma te lo dono con tutto il cuore.
Sarah scocca un bacio sulla guancia di Pinocchio è si allontana fermandosi a qualche tavolo più giù di fronte al signor Gold.
- Salve!
- Salve, posso esserti utile signorina?
- Vorrei sfruttare la magia, per inciso non la tua, per un regalo per il mio papà. Puoi venire alla locanda a mezzogiorno?
- Tu non hai paura di me?
- No, non hai mai fatto male al mio papà, non ne farei a me, lui era la fievole luce nelle tenebre della tua vita.
- Tu sai chi sono?
- Lei ha tanti nomi: Signor Gold, il signore oscuro, Tremotino … spero di poterti chiamare nonno un giorno.
Lo scampanellio della porta che si chiude è tutto ciò che ne segue, quella bambina aveva la capacità di sparire nel momento giusto alla velocità della luce.

La voglia di vederlo è tanta, da cosi tanto tempo che non lo vedi, cosi tanti sforzi per giungere a questo momento …
Sarah esce dalla locanda con un uomo, lo osserva da lontano mentre carica la macchina, continua a osservarlo mentre la bambina ricambiava lo sguardo con un enorme sorriso.
Indica al padre il nonno.
- Bealfire.
Sussurra Gold mentre lentamente s’incammina verso il figlio, Bealfire fa lo stesso. Al centro strada s’incontrano e si abbracciano, Sarah resta incastrata in esso, sorrise al nonno che lo accarezza i capelli.
- Hai visto ho fatto una magia senza bisogno né di magia né di patti.
Seduti a un tavolo, l’imbarazzo scivola via.
- Se tu sei Belle, la principessa Belle, allora l’uomo che ami è la bestia. Mio nonno è la bestia di “La bella e la bestia”!
Salta dalla gioia sullo sgabello per la scoperta che i personaggi della sua storia preferita sono la sua famiglia, Belle ride mentre racconta ancora la storia del “bacio del vero amore” che lo salva.
- Essendo io per metà discendente da un personaggio delle favole, come Henry, potrei vivere nel vostro mondo?
- Direi di sì.
- Bene perché non vi lascerei mai, mai, mai …
La coda si muova con decisione seguendo i movimenti del suo visino, tutti ridono.
Quando esce sotto la frescura della sera Sarah alza gli occhi al cielo a osservare la luna, non è piena Ruby non si trasformerà, è la prima luna d’estate è Sarah deve ammettere che è davvero magica. Ha riunito la sua famiglia, mondi paralleli li avevano divisi, ora la magia che li avevi separati non ha più valore, sono uniti, esseri magici in un mondo privo di magia. Per lei la cosa più importante è la magia che si sta creando tra i membri della sua famiglia, i sorrisi sui loro volti. Un attimo prima di andar via Sarah si avvicina a Tremotino, con un ditino gli indica di avvicinarsi.
- Non è di “vero amore” ma “semplice”, spero che vada bene lo stesso.
Gli scocca un bacio sulla guancia poi corre da suo padre che ha appena stabilito di rimanere un altro può nel mondo delle favole.
  
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