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Autore: pluviophilia    19/01/2013    35 recensioni
[SOSPESA, INCOMPLETA]
“Ehm... hm... scusa, non mi ero accorta che stava partendo, insomma…” mi alzai, imbarazzata.
“Nessun problema, torna quando vuoi.” rispose.
Solo una persona aveva un tono di voce così, così, superficiale.
Una moralità così inesistente. Un carisma così smisurato.
Un ego così immenso. Un assortimento di magliette bianche di cotone così vasto.
Dei capelli così lucenti. Delle labbra così, così… cazzo. No, non potevo.
**
Non era possibile.
Io non avevo messo il mio nome nel calice.
Io non avevo fatto del male a nessuno.
Io non ero importante come Potter.
Io non avevo l’età richiesta.
Non potevo essere IO.

**
Era successo.
Avevo supplicato Merlino e Morgana di prendere me, ma non lei.
I miei peggiori incubi si erano appena avverati,e non sarei potuto rimanere nell’oscurità ancora per molto. Mi girai: era sbiancato, non era passato nemmeno per i suoi pensieri che sarebbe potuto succedere stasera.
Crossover OneDirection/HarryPotter
Genere: Demenziale, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altro personaggio, Famiglia Potter, Famiglia Weasley, Fred Weasley, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, Più contesti
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Alle Potterhead, alle Directioner, a Dalia (che continua a cambiare nickname su twitter) e alla mia futura signora Tomlinson.






-Joanne







Un casino. Ecco com'era Kings'cross il primo settembre. Un enorme immenso gigantesco casino. Babbani da tutte le parti, che si agitavano per ogni gufo che vedevano, manco fossero tigri siberiane. Bambinetti che si nascondevano quando passavi davanti a loro col carrello. Un bel respiro, il pensiero felice di non spiaccicarti sul muro come una frittella, e attraversi la barriera.
Eccolo, in tutto il suo putiferio, il binario 9 e 3/4.
Lasciai il grosso baule, dove erano incise le iniziali J.B. - inutile dire che fossi stata scambiata più volte per Justin Bieber - e raggiunsi il sesto vagone, cercando tra la folla, le dita strette sulla felpa troppo larga, che mi sarei tolta visto il caldo asfissiante di settembre, ma che si era rivelata necessaria per la pioggia di Wolverhampton quella mattina, quando svegliai Oliver con poca grazia per farmi accompagnare qui. Non gli erano bastate le cuscinate, ero dovuta ricorrere al bicchiere d’acqua ghiacciato in fronte per farlo uscire dalle coperte. E cosa avevo notato una volta riuscita in questa impresa impossibile? Che pioveva. Ma che bella idea far piovere il primo di Settembre, dopo settimane di afa. Proprio un bel diluvio, esattamente quello che ci voleva, visto che avevo chiuso a forza il baule con maglioni e sciarpe, e non avevo la minima voglia di riaprirlo. Spalancai le ante dell’armadio di mio fratello, cercai, scavai in profondità sotto alle magliette colorate e ai pantaloncini sintetici, ma tutto quello che trovai furono un maglione scucito e una felpa blu troppo grande per lui, figuriamoci per me. Ma aveva un cappuccio, ed io amo i cappucci, soprattutto quando piove. Così la indossai, cercando di non sembrare un sacco di patate tinto di blu scuro, e finii i preparativi. Colazione, "spegni la luce", prendi le chiavi, "ricorda la bacchetta", "mica sono così stupida", "Cazzo, il gufo!", risali le scale, apri la camera, prendi Queen, torna giù, richiudi la porta, corri in macchina, butta dentro il gufo, tuffati sul sedile posteriore, parti in quarta.
“Odissea Due, il ritorno.” Avrei potuto scriverci un libro.
E, come la musa ispiratrice colpisce ed ammalia i poeti, Steph mi colpii, con tutto il suo peso, sbattendo qua e là la tracolla di cuoio. Eccola, ora avevo anche l’ispirazione. Mi serviva solo una macchina da scrivere e sarebbe stato il nuovo libro del millennio.
"Jo!" Mi strinse in un abbraccio, uno di quelli veri, distogliendomi dai miei progetti.
"Steph, mannaggiammerlino, sono così contenta di vederti" appoggiai i palmi delle mani sulla sua schiena e la testa sulla sua spalla destra, chiudendo gli occhi.
Che bello, era lì, era tutto vero.
"Io no, nemmeno un po'- sorrise -Potevi almeno rispondere alle lettere
Mamma mi ha messo in punizione di nuovo. Un tormento quella donna. Oliver è riuscito a passarmi qualche lettera, ma rispondere era rischioso, sai com’è fatta”.
Oh si che sapeva com’era fatta. Mia madre, la distinta Fancy Retford, non era una strega, ma sospettavo che avesse qualche potere soprannaturale, derivato da lontani parenti, magari a loro volta nell’albero genealogico di Medusa, Ade o Crudelia Demon. Incredibile quanto fosse diversa da mio padre, sia di carattere sia d’aspetto. Lui era più un tipo alla buona, scherzoso, divertente, ma anche incredibilmente serio e comprensivo. Se mamma diceva no, era perché le andava; se papà diceva no, era no e basta.
"Almeno te e Maggie ci avete provato...” mi staccai dal suo abbraccio protettivo e la guardai, era sempre la stessa. I capelli marroni le ricadevano morbidi sulle spalle, gli occhi erano caldi, vivi, e il collo e i polsi erano sommersi di catenine, perline, e bracciali dell’amicizia, brutta abitudine babbana che le avevo contagiato qualche anno prima.
Figurati se quei due trovano tempo per scrivere. A volte penso che Fred-
"Chiamato?" vidi spuntare il gemello, seguito dall'altro gemello.
"Brutto deficiente!-sorpassai Stephanie per raggiungere Fred, scansandola- una lettera! Un briciolo di lettera, per tutta l'estate! Una..notizia! Pergamena! Busta! Telegramma! Raccomandata! ..M..N..L..insomma!-Mi fiondai tra le sue braccia- Sono stata in pensiero!” in realtà ora stavo molto meglio.
"Perchè avrei dovuto scriverti?" Sorrise.
"Perchè i migliori amici si scrivono, ecco perchè, brutto scemo" calmai il tono della voce.
Conoscevo Fred abbastanza bene da sapere che non mi avrebbe scritto nemmeno in punto di morte, nonostante facessimo tutto insieme, come se fossimo legati dalla nascita. La nostra era un'amicizia bellissima, profonda, ma anche equilibrata: sapevamo scherzare, divertirci, nulla era troppo grave quando eravamo uniti. Nonostante fosse bello, e questo lo ribadiva spesso, non avevo mai pensato a lui in quel senso, come un possibile fidanzato, e tantomeno lui a me, nonostante ripetesse che avrei potuto scegliere chiunque di tutta Hogwarts che "ci sarebbe stato". Una volta, l'anno prima, l'avevo perfino baciato per salvarlo da una Corvonero troppo insistente. Un bacio a stampo, veloce, per parargli il culo, in parole povere; e il giorno dopo tutto era tornato normale, come se non fosse mai successo nulla. Se c'era qualcuno su cui potevo contare, ancora più di Stephanie, era Fred. Nonostante fosse estremamente imbecille, assai testardo, ribelle e menefreghista di ogni regola, comandamento, precetto o consiglio, sapeva anche diventare serio, qualora servisse un atteggiamento più maturo, e dare i giusti consigli. Era un secondo fratello per me. Un primo ce l'avevo già, Oliver appunto, e anche con lui avevo un buon rapporto. Avevamo due anni di differenza, ed era sempre molto protettivo nei miei confronti. Oltre a Stephanie, con cui dividevo la stanza dal mio primo anno, ero particolarmente affezionata a Margaret, meglio nota come Maggie, una tassorosso conosciuta ad erbologia con cui avevo parecchie abitudini in comune, soprattutto perché entrambe eravamo nate babbane.
Di solito era un tipo puntuale; mi stupii molto quando la vidi arrivare con quello scansafatiche di Louis, sempre perennemente costantemente ripetitivamente in ritardo, perfino al suo settimo anno, l’ultimo, per fortuna. Non era così stupido da farsi bocciare e sprecare un altro anno della sua vita chiuso tra quelle mura, ma di sicuro non avrebbe ottenuto dei buoni M.a.g.o.
"Maggie!" Abbracciai stretta anche lei, sentendo di nuovo il cuore riempirsi di gioia " ... mancavi solo tu, ora mi sento a casa. ‘Bentornata Joanne’" mimai con le labbra l’ultima parte, sentendo gli occhi leggermente lucidi. Merlino solo sapeva quanto volevo rivedere tutti loro, sentire che erano ancora lì, che ci tenevano a me. Wolverhampton, da piccola cittadina, non aveva un gran numero di abitanti, e non c’erano molte ragazze, o ragazzi, della mia età, se si escludono la fidanzata di mio fratello, qualche suo amico, due ragazzine della seconda strada e tre ragazzi della zona a Est, più qualcun altro della mia via che non avevo mai calcolato troppo.
"Frasi ad effetto di prima mattina, Bolfrack?" mi risvegliò dai miei pensieri.
"Sì, per colazione ho mangiato pane e saggezza, a posto della nutella."
E anche tanti biscotti con gocce di simpatia, ricorda.” risi, quando mi torno in mente la nostra abbuffata storica di qualche mese prima.
Allentò la presa e incrociò il mio sguardo: "L'hai portata vero?" sussurrò.
"Come potrei essermene dimenticata?" Scorsi una scintilla nei suoi occhi verdi "Dai, saliamo, Steph è andata a prendere lo scompartimento- mi voltai, scorgendo ancora il mio baule- Raggiungila pure, controllo che sistemino bene la mia roba e prendo qualche galeone per le cioccorane.” Le feci l’occhiolino e mi allontanai, guardando Louis salire subito dopo di lei.
Raggiunsi il mio carrello, lo portai in coda al treno* e cercai nella borsa qualche galeone per il viaggio. Nulla, ma dove li avevo messi?
Stai cercando questi? Ti sono caduti dalla tasca, e ho pensato che.. beh..” era vero! La tasca! Come avevo potuto non pensarci?
Grazie” sbuffai, rimettendo i fazzoletti, le calze, le caramelle e qualche ampolla nel baule. Mi voltai per riprendere ciò che mi spettava, e lo sconosciuto mi sorrise, poi si allontanò, salendo qualche scalino.
Rimasi allibita: quello era il mio vicino di casa. Babbano. E cosa ci faceva il mio vicino di casa, o meglio, di via, per giunta babbano, al binario? A prendere un treno per una scuola dove insegnavano magia?! Magia. Non geografia o geometria, magia. Scossi leggermente la testa, dovevo aver visto male.
Quello non poteva essere Liam James Payne, il figlio dell’amica della sorella di mia mamma. Insomma, quello era un ragazzo normalissimo, carino, sì, anche gentile, simpatico e divertente per quanto avessi potuto osservare dalle poche volte che l’avevo incontrato, ma no, non poteva essere lì. Unica spiegazione possibile? Avevo visto male. E allora perché mi facevo tanti problemi? Su, Joanne, sali e fa poche storie.
I miei ragionamenti, come sempre, s’erano dilungati troppo, incurante di ciò che mi circondava, e l’espresso stava per partire. Sentii un fischio, le porte si stavano per chiudere.
No, cazzo!” urlai, e mi buttai dentro la più vicina, di collegamento tra l’ultimo vagone e quello di Serpeverde, oltre il quale mi aspettavano i miei amici.
Salii un gradino e poi mi slanciai, sperando di non rompermi l’osso del collo o scivolare all’indietro. Invece no, atterrai su qualcosa, o qualcuno, di morbido. Qualcuno che tirai giù, completamente, rovesciandomici addosso. Tutto ciò che vedevo era una maglietta di cotone, bianca. Che fosse mio fratello? Prima Liam e poi ora scoprivo che anche Oliver era un mago e non me l’aveva mai detto? No, questa no.
Ehm... hm... scusa- mormorai piuttosto imbarazzata – non mi ero accorta che stava partendo, insomma…” mi alzai risistemandomi la felpa e aprì la porta dello scompartimento, per raggiungere Maggie e gli altri, quando quello rispose “Nessun problema, torna quando vuoi.
Solo una persona aveva un tono di voce così, così, superficiale. Una moralità così inesistente. Un carisma così smisurato. Un ego così immenso. Un assortimento di magliette bianche di cotone così vasto. Dei capelli così lucenti. Delle labbra così, così… Cazzo. No, non potevo.
Aprii la porta del vagone, senza voltarmi, lo percorsi e raggiunsi il successivo, prendendo un respiro profondo e aprendo la porta del quinto scompartimento.
Allora, ragassuoli!” esclamai fiondandomi tra Louis e il finestrino, il mio posto da cinque anni ormai.
Fred, George, Maggie, Steph, Louis ed Io.

Merlino se ero a casa.
 
 
 












*premettiamo che non sappia dove caricano i bauli :’) Quindi ho immaginato che siano nell’ultimo vagone.
















































Mannaggiammerlino :'3
L'idea del crossover è mia-originale e ne sono fierissima.
Vi avverto che se qualcuno prova a scopiazzare si ritrova ad Azkaban.


So che vi verranno numerose domande, alcune verranno spiegate nei prossimi capitoli,
sentitevi libere di chiedere.

Ho creato questa storia per tutte le Potterheads Directioner, ce ne sono, e volevo fare qualcosa per loro <3

Alla prossima,
*sì, il titolo del capitolo è ispirato da una canzone di Grease 2, back to school, mentre quello della storia da una canzone della Lavigne


Joanne c:


Much Love xx



   
 
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