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Autore: Cardy    19/01/2013    1 recensioni
[Jeepers creepers (il canto del diavolo)]
"Ogni ventitresima primavere, per 23 giorni, lui mangia" E come ogni ventitresima primavera, il nostro Creepers si risveglia. Ma ogni volta che si sveglia prova solo fame od altro? E se si ritrovasse davanti ad un branco di idioti per la prima volta? Quando una come me si rivede un film horror del genere... non può che uscire una cosa del genereXD
Genere: Demenziale, Horror, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Slash
Note: Lime, Movieverse, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Role's Fic'
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Hush, hush, hush... here comes the boogeyman!

 

 

Prologo.

Ogni ventitresima primavera, per ventitre giorni lui mangia...

 

 

Quando si va in letargo per 23 anni e si è costretti a risvegliarsi ogni volta in primavera è logico che si abbia fame, no? Del resto gli esseri umani vanno a letto e per loro è normalissimo prepararsi una sana e nutriente colazione, quindi non c'è proprio nulla di sbagliato a mangiare qualche persone che passa di lì dopo un digiuno così lungo! Ma ammetteva di essere un po' schizzinoso, non era che mangiava proprio tutti quelli che passavano di lì, affatto, dovevano avere qualcosa che gli stuzzicasse l'appettito, del resto serviva per sostituire organi ormai deteriorati... provate voi a restare per 23 anni con gli stessi occhi, ormai morti, presi nell'ultima primavera in cui avete mangiato! E non è che potete prendere i primi occhi, il primo cuore, il primo qualsiasi cosa che passa di lì, noooo! Dovete per forza annusare per sentire se prima va bene, un po' come i vestiti che gli umani indossano quando vanno da qualche parte per sentirsi bene, non è che vanno all'opera in mutande! E lui non si metteva occhi qualunque, doveva trovare quelli che andavano bene, non si infilava la prima milza che trovava, anche lì doveva trovare quella che andava bene! E naturalmente non era che poteva dire “Salve, sono un essere enorme e cazzuto, con un paio di ali e due palle grosse tanto, perchè sinceramente mi sono rotto di stare sempre ad annusare le persone che urlano, alcune con scarsissima igiene personale... ah, mi dimenticavo! Devo sbranarla per prenderle la milza, ha qualche problema?” no! Non poteva, visto che non sapeva parlare umanese, dubitava che anche sapendolo fare lo avrebbe fatto, e comunque le persone avrebbero avuto bruttissime reazioni! Quindi cacciarle e rompere i coglioni fino ad averli fra le mani, con la voglia di prenderli a schiaffoni e fargli ancora più male del dovuto, per potere prendere i pezzi che gli servivano era la cosa migliore da fare.

Ammetteva però, e non era difficile farlo, che alle volte avrebbe preferito spararsi ai suoi eterni coglioni piuttosto che dovere mangiare certa gente, non solo perchè magari non si lavavano, ma proprio perchè esistevano quei tipi di umani, tra l'altro rapprasentavano la maggior parte della popolazione mondiale, che aveva la bruttissima abitudine di fargli desiderare di parlare solamente per dirgli “Guarda, francamente, io sarò anche un mostro alto quasi due metri, ma, sinceramente, sei un grandissimo spacca coglioni e, davvero, mi servirebbe qualche tuo pezzo ma lascio perdere perchè ho paura che tu inquini la mia essenza malvagia con la tua stupidità!”. Cioè... essere cattivi ed andare in giro a mangiarsi la gente è completamente diverso da fare girare le palle ad un essere come lui! Eppure qualcuno ci era anche riuscito, lo ricordava benissimo... un po' come quella maledettissima primavera in cui....

 

L'autubus viaggiava a velocità degna di una lumaca con qualche grave problema intestinale, sembrava che l'autista si divertisse a permettere ai coglioni, perchè per lui era logico che fossero dei coglioni, delle ultime file di continuare ad inneggiarsi ad eroi mondiali solamente per avere vinto una stupidissima partita di Basket! Che tra l'altro a lui nemmeno piaceva il basket, tirare una palla in un canestro era stupido, cazzo! Ma la sua funzione era totalmente diversa da quello che tutti pensavano... la ragazza pon pon! Con tanto di così pelosi e divisina a gonnellina corta. Odiava la propria vita! Sospirò lanciando uno sguardo al ragazzo al proprio fianco. Antonio sembrava anche più incazzato di lui, non aveva alcun dubbio del perchè. Tra l'altro doveva ammettere che erano diversi come il giorno e la notte. Andrew, perchè quello era il suo nome, era sicuramente leggermente più alto, la pelle chiara e gli occhiali che celavano appena occhi di un azzuro quasi irreale, l'altro era basso, forse un po' più formoso, i capelli tenuti lunghi, a quanto pareva per fare piacere al proprio ragazzo, castani e leggermente ondulati, la pelle scurita come se fosse sempre stato baciato dal sole ed occhioni verdi che non venivano celati da lenti di alcun genere. Ancora diverso era l'altra “ragazza” pon pon. Ace aveva la pelle candida quasi come lui, i capelli rossi ed eternamente scompigliati, diceva di essere brutto, secondo lui era semplicemente cieco, con un visino angelico... come se non si sapesse che avesse la brutta abitudine di stalkerare il poveraccio russo che giocava nella squadra! Sospirò, lanciando un occhiata fuori dal finestrino, non prima di avere lanciato un occhiata alla sua fonte di problemi principale. James Starlight era uno dei pochi giocatori che se ne stava in silenzio, come se le urla non lo toccassero, il viso rilassato e le palpebre chiuse che celavano occhi degni di un husky in perfetto contrasto con la pelle caramellata ed i capelli scuri.

-”Se ne staranno mai zitti?”-

la domanda era stata posta dal quarto membro dei poveracci, gruppo di cui faceva parte anche lui, seduto vicino ad Ace, intento a fissare intensamente, quasi volesse mangiarselo, o peggio, spogliarsi e saltargli addosso, quello che lui definiva divinità nordica scesa in terra. Ma comunque concentrò la propria attenzione su Brody. Ecco... lui poteva starci come cheer leader, era alto, un fisico muscoloso ma non troppo, capelli lunghi e dallo strano colore, alle volte gli sembravano mogano, visetto dolce ed occhi azzurri e penetranti.

-”Non credo, suppongo che il loro povero cervello li faccia esaltare ancora di più della vittoria appena conquistata se gridano come polli sgozzati.”-

La risposta era invece arrivata da Colin, altro povera vittima di una mente malata a loro superiore. Era un ragazzo abbastanza simpatico, quando ne aveva voglia, logico. I capelli erano di quell'indecisissimo colore tra il castano ed il rosso, gli occhi, simili a quelli dei gatti, verdi come foglie appena nate. Ed era impegnato con uno di quei portatori di testosteroni che aveva appena considerato come idioti! Sorrise, scuotendo la testa.

-”Io credo che prima o poi la voce gli scomparirà.”-

considerò, ottenendo un sorriso di risposta dal rossiccio.

-”Lo spero... il tuo ragazzo almeno non partecipa.”-

-”Non è il mio ragazzo.”-

A dire la verità, James se lo scopava e basta. Starlight era quel tipo di persona che non chiedeva, prendeva e basta, ma ammetteva che non lo aveva mai visto con nessun altro da quando aveva deciso di fargli fare la bambolina gonfiabile. No, non capiva affatto quel maledetto stronzo tremendamente arrapante!

-”Ma si che lo è! Altrimenti non sbaveresti sempre quando lo vedi!”-

la vocetta allegra alle sue spalle lo fece sobbalzare. Ecco, l'ultimo di quello strano gruppetto, l'unico forse felice di indossare una stupidissima gonnellina e portare parrucche per evitare di rendere troppo evidente che fossero ragazzi e non donne! James Carvel, gemello eterozigota di Colin, era quello che poteva essere definito un mini tornado con lo stesso potere catastrofico di uno in scala reale. Esagitato, impossibile da tenere buono, quel moccioso dai capelli castani e gli occhi verdi screziati di marrone era, quasi impossibile da credere, il ragazzo del giornalista sportivo della scuola. Scott Reiter, mezzo austriaco dagli occhi color indaco, aveva tendenze abbastanza masochistiche da essere così messo male per avere una storia con il piccoletto.

-”E tu perchè non sei dal tuo ragazzo?”-

-”Ah... mi ha cacciato!”-

anche quello era abbastanza logico e non voleva assolutamente sapere il perchè lo avesse fatto! Sospirò, lanciando un occhiata a quei pagliacci che amavano definirsi giocatori. David Sherwood, il ragazzo di Colin, stava intonando per la millessima volta l'inno della scuola, immediatamente seguito dal suo migliore amico, nonché cagnolino servente dello spagnolo, Sean Wyatt. A vederli erano totalmente diversi. Dave aveva capelli di un rosso quasi irreale, occhi verdissimi e canini appena troppo appuntiti che sporgevano quando sorrideva, Sean era un albino, almeno quasi, dalla pelle chiarissima ed i capelli quasi argentati, gli occhi azzurissimi, però quei due erano praticamente inseparabili. Un posto avanti a loro ecco la seconda coppia di geni. Chris Reidfield, ottimo nei tiri da tre punti, era sicuramente un bel ragazzo ma aveva il cervello che andava a scatti. I capelli castani totalmente senza logica, gli occhi, ora verdi tendenti all'azzurro, con ancora meno logica. Quando era bello erano azzurri, quando era brutto nocciola, stava cercando di fare partecipare al canto il suo vicino di posto. Alan O'Murray era un ragazzone che poteva essere considerato un vampiro tanto era candida la sua pelle e scuri i suoi capelli, gli occhi colore dell'oro scurito ed un viso affilato che nessuno avrebbe mai definito brutto, in quel momento stava cercando di zittire l'amico soffocandolo con delle mentine!

La divinità nordica di Ace, Ivan Braginsky, era seduto vicino a Scott, gli occhi socchiusi e gli auricolari nelle orecchie, probabilmente in procinto di addormentarsi. L'austriaco gli stava accanto e leggeva, incurante del posto in cui erano e di cosa stava succedendo alle proprie spalle e, naturalmente, del suo ragazzo che era tornato a chiedergli attenzioni.

Il canto si interruppe solamente quando scoppiò la gomma. Fu un attimo, un rumore assordante e l'imprecazione dell'austista che si dannò per evitare di sbandare troppo, riuscendo a fermare l'autubus in tempo. Incrociò per un secondo gli occhi glaciali di James, il suo James, risvegliatosi per il casino, confuso quasi come lui.

-”Restate tutti sul pulman!”-

L'ordine arrivò immediatamente mentre il coatch, cugino di Ivan, l'autista ed il vice, scendevano dal veicolo. Ma che era successo?

 

Note: io devo smetterla, seriamenteXD guardo qualcosa, mi fisso e devo scrivereXD Allora, per prima cosa dico, seriamente, che non metterò un briciolo di impegno in questa ficcyu,u sarà una cosa demenziale e che aggiornerò quando non sono dell'umore in cui posso scrivere le altreu.u seconda cosa: Sean, Ace, Brody, Lucas, David, Scott, Andrew ed un altro che comparirà più avanti(non dico chi èu.u) sono propietà di Ast, non miei personaggiu,u sono i suoi magnifici bambini e non mi prendo nessun merito della loro magnifica esistenzau,u i miei personaggi sono quelli deficientiXD

Ed ora vi lascio, lasciatemi un commentino magariç-ç Alla prossima!^o^

  
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