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Autore: Paperetta    08/08/2007    7 recensioni
Lucius vede Potter e gli altri lanciare incantesimi sul ragazzo che ama e non può fare a meno di intervenire: non lascerà mai più Severus da solo.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Lucius Malfoy, Severus Piton | Coppie: Lucius/Severus
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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N.A.Questa storia l'ho scritta circa due anni fa e l'ho ritraovata nei meandri della mia cartella solo l'altro giorno, così ho deciso di metterla perchè mi sembra uscita molto bene. Anche se di questo genere su Lucius e Severus se ne trovano molte più o meno come questa: non ho la faccia per farli andare altre qualche bacio! Però sono troppo carini, davvero. (Hey, Lori93! Mi hai detto che tu adori Lucius, ma non so se ti piace anche questo pairing: spero di si!).

Nota del 23 Agosto 2009: rileggendola ora, Lucius e Severus mi risultano un pochino OOC alla fine della storia, ma solo alla fine; il pairing in generale è pensato con cognizione di causa, perchè un loro rapporto che va oltre l'amicizia sarebbe abbastanza plausibile (ovviamente parlo di quando sono giovani).
Bene, finita questa lunga premessa, vi auguro buona lettura!^^

Nota del 10 gennaio 2016: Gesummariaegiuseppe!! Ma cosa ho scritto?! xD No veramente! L'ho riletta oggi per la prima volta dal 2009 e - OH MAMMA! - è la cosa più OOC e sdolcinata che abbia mai partorito!! A parte che c'ho buttato dentro Severus, Lucius e Bellatrix così, ad minchiam, tanto chissene del rigore cronologico. Ma poi uno che piange come un rubinetto, l'altro che sembra stia recitando una canzone d'amore degli anni '90 xD Però giuro che rileggendola ho riso come non facevo da un pezzo, è stato uno spasso! Quindi la lascerò comunque come cimelio storio, ma per correttezza verso il genere umano ci piazzo un bell'OOC e un fluff grandi così tra le note. Perciò prendetela come quella che è e fatevi due grasse risate anche voi x'D



Il tuo sorriso


Ti prego, fa che non sia vero!

Ti prego, non farlo umiliare un’altra volta!

Ha già sofferto abbastanza senza dover affrontare pure questo.


Sto correndo verso il giardino. Non ho più fiato ormai. Investo tutti quelli che mi capitano a tiro, non mi fermo neanche per scusarmi. E mentre corro prego, spero, supplico il cielo che quello che ho sentito non sia vero.


Ero in sala comune, stavo discutendo con Bella e Rodolphus. E mentre parlavamo, un gruppetto del primo anno entra tutto eccitato, urlando: “Ehi! C’è qualcuno che si pesta, in giardino!”

Mi alzo di scatto, faccio cadere Bella dalla sedia e mi avvento su uno di quei bambini: “Chi è? Chi c’è in giardino?” “Conosco solo Potter, gli altri non…”

Non lo lascio neanche finire. Ho già capito.

Severus.


Raggiungo il Salone d’Ingresso, spalanco il portone e mi precipito fuori, oltre il ponte e poi giù per il sentiero. Mi fermo dietro un albero. C’è un sacco di gente radunata intorno a due persone: ci sono quei bastardi di Potter e Black, ma non vedo Severus. Forse mi sono sbagliato. Ora però vedo un tizio, gli hanno fatto un incantesimo e l’ hanno appeso a testa in giù.


Fa che non sia lui! Non può essere lui. NON DEVE ESSERE LUI!

Oh mio Dio, no!

L’ ho visto, è lui! Severus! Maledizione!

Quei maledetti bastardi, lo stanno ridicolizzando di fronte a tutti!

Devo fare qualcosa, devo assolutamente mettere fine a quella tortura. Ma come?


Rimango immobile a riflettere. Potrei andare là e schiantarli tutti e due, ma Severus di certo non vorrebbe: si vergognerebbe ancora di più. E non posso neanche chiamare i professori. Devo riuscire a farli allontanare.


Giù, intanto, è arrivata pure la Evans: si è messa davanti a Severus e sta urlando qualcosa. L’ hanno messo giù, finalmente. Stanno discutendo ancora e poi Evans se ne va. Maledizione! L’ hanno di nuovo appeso a testa in giù e… CAZZO!! Potter gli ha tolto le mutande!


Relascio!” dico a voce bassa, anche se in questo momento vorrei gridare. Ho puntato la bacchetta su una pietra, quella che mi è sembrata più pesante e l’ ho lanciata addosso a Potter: l’ ho colpito in pieno stomaco. Lo vedo cadere per terra, così ne approfitto e schianto Black. Nessuno sembra essersi accorto di me.

Severus è atterrato e si sta rivestendo. Lupin sta cercando di farli rinvenire, poi gli fa un incantesimo e li porta verso il castello. Io mi nascondo e li vedo passare a fianco; ci sono anche tutti quelli che stavano guardando.

Ormai non c’è rimasto praticamente nessuno. Scendo di corsa, rischio anche di cadere. Lo raggiungo, mentre si rimette la borsa in spalla.


Sev! Stai bene?” Lui non mi risponde. Gli metto le mani sulle spalle e lo scuoto con forza; lui si dimena e si allontana.

Severus, mi vuoi ascoltare? Fermati!” ma si è messo a correre verso il castello. Lo rincorro, sta andando verso i sotterranei. Sta per entrare nella sala comune, però riesco a prenderlo per un braccio e lo trascino via. Lui non parla. Cerca di liberarsi dalla mia presa, ma non spiccica parola, neanche un debole suono.

Ho deciso di portarlo nell’unico posto dove ho accesso solo io e dove potremo stare in pace: il bagno dei Prefetti.


Mi sbatto la porta alle spalle e mi giro verso di lui. Non mi guarda. Resta sempre in silenzio e respira affannosamente.

Si può sapere cosa è successo? Perché ti hanno attaccato? E perché cazzo non ti sei difeso?” Non saprei descrivere il suo stato d’animo: è arrabbiato, triste, disperato e spaventato insieme. E continua a non rispondere.


Perché non mi dici niente?

Perché resti così, zitto e immobile?

So come ti senti, ma non puoi fare così. Almeno parlami, dimmi qualcosa.

Altrimenti come faccio ad aiutarti?


Mi avvicino a lui e gli butto la borsa a terra.

Parlami, santo cielo, parlami! Non fare così, ti prego!” Alzi finalmente lo sguardo, i tuoi occhi quasi lampeggiano:

E COSA CAZZO VUOI CHE TI DICA, EH? COSA? CHE MI SENTO UNO SCHIFO, CHE VORREI SCOMPARIRE PER SEMPRE? CHE AVREI REFERITO CHE MI AVESSERO UCCISO?”

Mi devi dire perché diavolo non hai reagito. Non lo fai mai, ti lasci sempre trattare come un animale. Comincio a pensare che ti piaccia!” Mi molli un pugno in faccia.

Ecco! Perché con me reagisci e con loro no?”

Io ci provo, ci provo!” mi urla.

Non è vero che ci provi, perché ti conosco e so che se volessi li avresti già distrutti. Potrei sapere cosa ti passa per la testa quando ti attaccano?”

E io potrei sapere che cazzo te ne frega, eh? Perché ti preoccupi tanto per me, perché non mi lasci perdere? Io voglio solo essere lasciato in pace! In pace, hai capito?”


Vuoi stare da solo? Bene.

Vuoi continuare a fare figure del cazzo? Buon per te.

Allora vattene, sparisci. Vai a piangerti addosso.

Anzi, no: me ne vado io!


Va bene, hai vinto. Stattene pure qui da solo, a fingere che non sia successo niente.” Mi giro di scatto e faccio per andarmene.

NO! Ti… ti prego… non andartene… non…”


Stai singhiozzando, non riesci a finire di parlare.

Quasi mi sento male quando mi giro e ti vedo per terra, col viso tra le mani.

Non ce la faccio. Non ci riesco a vederti in quello stato.

Non voglio che tu soffra così.


Sev…” mi inginocchio davanti a lui e lo costringo ad alzare lo sguardo: ha gli occhi rossi e gonfi e non riesce a smettere di piangere. “Non ti lascio in pace perché non voglio che tu stia così, mi sento malissimo quando quelli ti attaccano e tu non reagisci: vorrei aiutarti, ma tu non me lo permetti…”

Non posso… chiederti… devo riuscirci da solo, sono IO… che devo fargliela pagare… non tu.” Gli prendo il viso tra le mani e lo fisso negli occhi:

E allora perché non l’ hai già fatto? Ti prego dimmelo, perché non riesco a capire: tu sei fortissimo, conosci una marea di incantesimi e sei l’ultima persona che può farsi atterrare dagli altri.” Di nuovo abbassa lo sguardo, ma ora non piange più, solo resta immobile con le braccia lungo i fianchi.

Io ci provo, ma… non lo so” ora mi guarda e sembra disperato “ogni volta che sto per lanciargli una maledizione, una di quelle che conosco io, mi blocco, penso che se sbagliassi mira, se l’incantesimo non funzionasse o se lo respingessero sembrerei un’idiota incapace. Oppure arrivano quando sto pensando ad altro e non mi accorgo di loro… sai che incantesimo ha usato prima quel bastardo di Potter?”

No, ti ha messo a testa in giù e…

Si, Levicorpus. Ha usato un mio incantesimo contro di me, hai capito? HA USATO UN MIO INCANTESIMO CONTRO DI ME!! L’AVEVO INVENTATO IO E L’ HA USATO PER METTERMI IN RIDICOLO DAVANTI A TUTTA LA SCUOLA! E INVECE ERA QUELLO CHE AVREI DOVUTO FARE IO!”

Ora è incazzato nero.

Si può sapere come ha fatto a imparare quell’incantesimo?” “Non ne ho idea… non ne ho la più pallida e minima idea…” si appoggia al muro e fa alcuni respiri profondi: sembra molto stanco.


So che ti senti uno schifo.

So che preferiresti morire piuttosto che sopportare ancora tutto questo.

Ma ora so come aiutarti, so di cosa hai bisogno.

Farò di tutto per farti stare bene.


Ehi, guardami.” Gli dico e lui apre gli occhi “Non devi pensare sempre che potresti sbagliare e fare figure del cazzo: gli incapaci fanno così; quelli intelligenti, quelli che conoscono a meraviglia ogni genere di incantesimo o maledizione, quelli come te, non devono neanche porsi il problema: tu puoi fare tutto, se solo ci provi.” Sev mi guarda attento, ha gli occhi incollati ai miei e posso persino vedervi un barlume di speranza, anche se piccolo “E per quell’incantesimo, so che è pazzesco che abbia usato proprio quello, e soprattutto che ne fosse a conoscenza: però non puoi permettere che questo ti fermi, devi fregartene e andare avanti. Capiremo come ha fatto e poi potrai fargliela pagare. Devi solo lasciare che io ti aiuti.”

Mi… mi aiuterai? Come?” “Non so come, però lo farò; e se sarai triste e frustrato come oggi, se ti sentirai solo, ricordati che io ci sarò sempre e potrai contare su di me.” Ha il respiro nuovamente un po’ affannoso e improvvisamente ricomincia a piangere.

Ehi! Cosa c’è, perché fai così?” “Scusa… è che nessuno mi aveva mai detto niente di simile e… grazie.”


Non ci credo.

Era da tanto che lo aspettavo, anche se ormai non ci speravo più.

Ma ora l’ ho visto.

Il tuo sorriso, un meraviglioso e splendido sorriso.


Sono così felice che ora stia bene che non riesco a fermarmi: gli avvolgo le braccia dietro la schiena e lo stringo forte, quasi gli faccio male; ma non mi importa, l’unica cosa che voglio adesso è stargli vicino e consolarlo.


Ormai ne sono certo, non ho più dubbi.

Mi sono innamorato di te, Severus.

Mi sono innamorato e non riesco a fare a meno di averti vicino.

Ora non c’è più niente di importante per me, solo tu


Lucius…” “Sono anni che sognavo di vederti sorridere; non sai quanto ho sofferto, quando ti vedevo da solo a piangere e io non potevo fare niente. Volevo aiutarti, ogni volta ero sul punto di correre da te e ammazzare quei maledetti; ma sapevo che tu non volevi, che mi avresti odiato per sempre se mi fossi intromesso: e io non voglio che tu mi odi, non potrei sopportarlo.” Adesso ha la testa appoggiata sul mio collo e si è calmato; gli faccio alzare lo sguardo, sempre abbracciandolo stretto e gli carezzo una guancia: lui arrossisce leggermente, ma sembra che non riesca a staccare gli occhi dai miei.

Ti amo Severus” “Cosa? Tu…” “Shhh… ti prego, voglio dirti tutto. Qualsiasi cosa faremo poi, voglio che tu sappia che ti amo e che tu per me sei più importante di chiunque altro; che amo quel tuo bellissimo e raro sorriso, e i tuoi splendidi occhi, e le tue labbra… Ora puoi anche prendermi a pugni e andartene, tanto ho finito.”

Mi sono sentito terribilmente in imbarazzo, ma dovevo assolutamente rivelargli i miei sentimenti, anche se so che adesso proverà solo ribrezzo per me.

Davvero mi ami? Non… non mi stai prendendo in giro?” “Non potrei mai.”


E invece, contro tutto quello che avevo temuto, mi si getta di nuovo al collo e mi bacia, si avventa sulla mia bocca. E io rimango immobile, non posso credere a quello che sta succedendo.

Le tue labbra sono così morbide, la tua lingua così calda.

Vuoi che ti risponda.

Vuoi che ti baci e che ti faccia mio.

E allora sarai mio, e io sarò tuo.


Lo stringo più forte contro il petto e gli prendo la testa tra le mani; gli accarezzo i capelli, mentre la mia lingua si incontra finalmente con la sua e posso sentire il sapore della sua bocca; con le mani scendo sulla schiena, sento la sua pelle liscia sotto la stoffa e la sfioro, la carezzo. Gli riempio il volto con decine di baci. Torno sulle sue labbra di fuoco, tremanti ogni volta che incontra le mie. Poi di nuovo mille baci sul viso, sul collo, e poi giù, sulle spalle, lungo le braccia, fino ad arrivare ai polsi e alle mani. Infine lo stringo ancora e mi appoggio contro il muro, tenendolo stretto fra le mie braccia.


Ti amo, ti amo, ti amo…” mi sussurra sorridendo, poi si appoggia sulla mia spalla e chiude gli occhi “Non avrei mai potuto prenderti a pugni, né avrei potuto andarmene.”


Continuo a coccolarlo e a baciarlo sulla fronte. Restiamo così finché non fa buio e non viene l’ora di cena; dobbiamo scendere per forza, o magari cominceranno a girare strane voci. Ci alziamo e ci avviciniamo alla porta. Prima di uscire lo bacio un’altra volta e gli ripeto: “Ti amo, Sev. Tu sei tutta la mia vita.”


Nessuno saprà di noi due, sarà un segreto fra me e te.

Ti amerò sempre, qualsiasi cosa tu decida di fare.

Anche se mi rimane ormai poco tempo da trascorrere qui, ti amerò e ti aspetterò.

Mio dolce Severus.


Fine


  
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