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Autore: TooLateForU    19/01/2013    16 recensioni
"Ci sono cose di cui non si è padroni, ma certamente io sono padrona della mia vagina e solo uno tra i miei venti ex fidanzati la merita. E tu.." lo indicai, e finalmente alzò lo sguardo dalla mozzarella che colava ai bordi della pizza "..mi aiuterai a rintracciarlo."
"Perchè io?"
"Perchè ti sei fatto mezza New York. E l'altra metà sono alberi, quindi zitto e comincia a lavorare!"
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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here we go again.
lo so, è l’ennesima nuova fan fiction. lo so, non ho aggiornato jump then fall. lo so, sono una merda rosa, ma che ci posso fare?
MAAAA, questa nuova long è ispirata ad un film. sex list, per essere precisi, quindi so già come finirla #ohyeah
e niente, io me ne vado prima che mi assaliate.
ditemi se fa cagare che la cancello ahah è un po’ volgare.
un po’ più di un po’, ma sorvoliamo.
 
ps un applauso a rachiamoipanda, tornata da gazzellaland *coriandoli dal culo*
pps se vi andate a cercare la trama su wikipedia io vi faccio svampare casa, capito signò?
okay la pianto (si ma dove?!-cit wilwoosh)
CHE POI IO L’HO INCONTRATO WILWOOSH, JSABCHDV. perché lui è romano, come la sottoscritta, e un paio di anni fa l’ho beccato al centro commerciale.
abitava vicino casa di una mia amica..
okay basta, aloha!
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
Prossima stazione: Queens.”
Aprii gli occhi, sentendo la pacata voce metallica della metro annunciare la mia fermata. 
Mi ero addormentata con la guancia appoggiata sul finestrino freddo. E la vecchietta davanti a me mi guardava perplessa.
“Sa’..quelli del mio piano di sopra hanno comprato una batteria al figlio di undici anni, e la usa giorno e notte.” tentai di spiegare, abbozzando una risata isterica.
Non rise.
Continuò a guardarmi perplessa.
Vaffanculo vecchia.
Sospirai, e lanciai tristemente uno sguardo al sedile accanto al mio, occupato da uno scatolone pieno fino all’orlo. Mi guardava severo e astioso, come per dire ‘ti ricordi che ti hanno appena licenziata cogliona?’
Sì, me lo ricordo. Ripensai a quella faccia di merda di Liam, il mio capo figo che solo un’ora prima mi aveva delicatamente annunciato la mia dipartita.
 
‘Jenna, dolcezza, non ti piacerebbe prenderti una vacanza?’
‘Una..una vacanza? Come una promozione dici?’
‘No. Sei licenziata. TINA, dov’è il mio caffelatte scremato?!’
 
“Fanculo..” borbottai, spostandomi una ciocca di capelli dagli occhi. Come se mi fosse mai interessato lavorare nel marketing.
Lavorare nel marketing non mi interessava, ma poter comprare del cibo un po’ si. Guardai fuori, e realizzai che mancavano ancora circa cinque minuti prima di scendere. Ero ancora in tempo per gettarmi dal finestrino sulle rotaie o…o leggere quel numero di MarieClaire ancora nello scatolone.
Con una smorfia afferrai la rivista, e presi a sfogliarla.
-Bilancia: non avere paura di salirci!-
Ma chi ci sale. Ma chi ha i soldi per comprarla, una bilancia.
-Kate Middleton e il Principe William: sarà maschio-
 Oh, speriamo che prenda da lei e non erediti i geni di lui, che è mezzo uomo mezzo cavallo.
-Sesso: con quanti siete state?-
Inarcai un sopracciglio, e continuai a leggere.
“Oh porco cazzo!”
La vecchietta davanti a me sobbalzò, e le mostrai il giornale “Signora, si rende conto che il novantasei per cento delle donne americane è stata con una media di dieci uomini e mezzo per tutta la vita?!”
“Bhè, si, è tanto.”
“Tanto?” ripetei, stridula “E’ pochissimo! Dieci uomini sono niente, praticamente si è vergini, praticamente non si sa come sia fatto un..”
Abbassai la voce, mentre il sopracciglio destro della signora slittava pericolosamente verso l’alto, e lo sguardo urlava ‘troietta.’
Le porte si aprirono, presi di corsa lo scatolone e scesi frettolosamente.
A casa avrei fatto il conto, prima di andare all’addio al nubilato di Gil. Magari ricordavo male, magari ero stata anche io solo con dieci uomini..
O forse anche meno!
 
Alzai il bicchiere di champagne “A Gilian, la mia sorellona!” esclamai
“A Gilian!” ripeterono le nostre amiche, mentre lei arrossiva. Le circondai un braccio intorno alle spalle “Sai, non ci riesco a credere che ti sposi. Cioè, a soli ventiquattro anni..”
“Ventisei Jenna, ho ventisei anni.”
“Eh, si si, appunto..” continuai, con un gesto seccato “Quello che ti voglio chiedere è..” e mi girai, per fissarla intensamente negli occhi verdi come i miei “..conosci abbastanza Matt da volerlo per sempre?”
“Jenna, stanno insieme dal terzo anno di superiori.” si intromise Padma.
“Qualcuno ha preso troppi martini stasera, eh?” continuò Kim, levandomi il bicchiere di mano.
“Ma non era champagne?” chiesi, confusamente, poi scossi la testa “No okay, quello che volevo dire è..conosci abbastanza il mondo maschile da essere sicura di volere lui per sempre sempre?
Guardai le mie amiche seriamente, ma loro sembravano non capire.
E’ difficile essere la più sveglia del gruppo a volte.
Battei le mani “Okay, propongo un gioco: scriviamo su un foglietto di carta con quanti uomini abbiamo fatto sesso, poi li mettiamo in un bicchiere, peschiamo, e indoviniamo di chi è!”
“Dio, Jenna, il gioco della bottiglia sarebbe più emozionante.” commentò Kim, annoiata.
“Lo dici solo perché muori dalla voglia di limonarmi.” le feci l’occhiolino, e scoppiai a ridere da sola come una iena epilettica.
“Va bene, va bene, accontentiamo l’ubriaca.” disse mia sorella, e tirò fuori dalla borsa un pezzo di carta che dividemmo per quattro.
Ecco, ora sicuramente sarebbe venuto fuori che loro erano state con molti, ma molti più ragazzi di quanti ne avevo contati io a casa. Era quella stupida rivista il problema, non io.
“E dove li mettiamo?” chiese Padma, facendo scorrere i suoi grandi occhi scuri sui bicchieri ancora pieni sul tavolo del night club.
Presi il mio, e lo finii tutto d’un fiato.
“JENNA!”
“Vuoi finire a iniettarti flebo di birra nel vicolo degli alcolisti anonimi?”
“Shhh!” richiamai tutte al silenzio, mescolando i foglietti. “Pesca per prima la sposa!”
Gilian tirò fuori un foglietto, e lesse ad alta voce “Quattro.”
Sbiancai, mentre Padma alzava la mano “Uuh, sono io!”
“Ma non si doveva indovinare?” domandò Kim.
“Solo quattro?!” esclamai “Quattro?”
“Tesoro il mio matrimonio combinato è stato a tredici anni, non sai quanto ho faticato per quei quattro!”
A volte dimenticavo che Padma era indiana.
“Vado io!” annunciò Kim, e prese un foglietto “Sei? Tu Jenna?”
“Ehm..ss..”
“Sono io!” mi interruppe mia sorella, e le ragazze fecero un ‘oooh’ ammirato.
Merda, merda, merda!
“Pesco io!” si propose Padma, prima che potessi rovesciare dell’alcool sui foglietti e porre fine a quello che sarebbe stato un imbarazzante disastro.
“Nove! Wooo, chi è la zozza?”
Kim alzò la mano, e tutte scoppiarono a ridere “Kim! Ma sei una troietta!”
“Colpevole!” esclamò “Ehi, rimane solo Jenna..”
Scattai per prendere il mio foglio e strapparlo, ma Kim mi precedette e lesse.
“DICIANNOVE?”
Calò il silenzio, mentre sentivo le guance andarmi a fuoco.
Ancora silenzio.
Poi scoppiarono.
“Oh-mio-Dio!”  
“La mia sorellina!”
“Ma come hanno fatto ad entrare tutti?”
“Mica tutti insieme, che domande!” sbottai, mentre Kim quasi piangeva dalle risate.
“Sentite, lo so, sono troppi, ma non è mica una tragedia no? Voglio dire, solo perché a ventitrè anni sono stata con diciannove uomini questo non fa di me una troia, no?”
Silenzio. Gilian cominciò a frugare imbarazzata nella sua borsa.
“No. Non una troia.” mi rassicurò Padma.
“Un troione.” aggiunse Kim. “Mi sa che oltre al club degli alcolisti anonimi devi andare a quello dei ninfomani eh?”
“Vaffanculo!” urlai, prendendo il mio bicchiere. Ma era vuoto. Sbuffai, e lo riposai sul tavolino.
“Comunque ho deciso cosa fare.” dissi
“Cosa fare di che?”
“Della mia vagina. Ho avuto una rivelazione in treno.”
“In treno. Allora sei davvero fissata con le forme falliche..”
Gilian lanciò un calcio a Kim, e la ringraziai mentalmente. “Dicevo, ho deciso che il ventesimo uomo con cui andrò a letto sarà l’ultimo. Sarà l’uomo della mia vita, quello che sposerò.”
“E finchè non lo trovi?” chiese Padma.
“Finchè non lo trovo..finchè non lo trovo metterò una zip alla mia amichetta quaggiù.”
Gilian alzò il suo bicchiere “Alla vagina zippata di Jenna!” e poi tutte in coro “ALLA VAGINA ZIPPATA DI JENNA!”
Qualcuno si girò al nostro tavolo, ma non ci feci troppo caso. Brindai, nonostante avessi il bicchiere vuoto.
“Okay, vado a chiedere un altro shot per tutte.” mi alzai, e mi diressi verso il bancone un po’ barcollante.
Uhm, sentivo la testa pulsare, ma non tanto. Non mi sarei ubriacata quella sera, comunque. Giusto un altro shot e poi basta.
La mia vita da madre teresa inizierà qui, e stasera. Posai i gomiti sul bancone, aspettando che il cameriere si girasse verso di me.
“Jenna?”
Gelai sul posto, e lentamente girai la testa verso destra, come la bambola assassina per intenderci.
Liam mi guardava sorpreso, in un super elegante completo blu.
“Oh..ciao faccia di merda.” lo salutai, stirando un sorriso. Lui ridacchiò, passandosi una mano tra i capelli chiari.
“Viva la sincerità, eh?”
“Lo sai che ho sputato nel tuo caffelatte mentre eri girato?”
“Okay, basta con la sincerità.” continuò “Comunque..non ti trovo molto abbattuta.”
“E’ l’addio al nubilato di mia sorella. Ci prendiamo un bicchiere e basta, nulla di che.” spiegai
“Posso offrirti un ginger?” domandò, stirando le labbra carnose in un sorrisetto sexy.
Era davvero, davvero attraente per essere una faccia di merda, cavolo.
“Certo che puoi, dato che io non me lo posso permettere.”
Il cameriere ci posò davanti due bicchieri, neanche ci avesse letto nel pensiero. Li afferrammo, e lui fece tintinnare il suo con il mio.
“Al tuo licenziamento?”
“Al mio licenziamento, WOO!”
E lo scolai tutto d’un sorso.
Ma tanto, quello era l’ultimo.
 
 
Stropicciai gli occhi, sentendo le ciglia stranamente appiccicose. Ci passai una mano sopra, e la ritrovai..nera.
Non mi ero struccata ieri sera? Oh, cazzo, che mal di testa. Sembrava che ci fosse un concerto dei Green Day proprio sul mio lobo frontale. E ho dormito..nuda?
Stavo per alzarmi, quando qualcosa si posò pesantemente sul mio sedere.
Mi bloccai, e smisi di respirare.
Oh.
Oh oh oh!
Voltai molto, molto lentamente la testa, sperando che quella cosa sul mio sedere fosse stato solo uno spostamento molto violento d’aria.
E invece era una mano. Di un uomo. Risalii piano con gli occhi dalla mano al braccio, dal braccio alla clavicola, dalla clavicola al collo, dal collo alla testa..
“Cazzo!” gridai
Il ventesimo uomo con cui ero stata era Liam Payne, il mio ex-capo.
   
 
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