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Autore: Queen Scarlet    19/01/2013    4 recensioni
Ciao a tutti! :) mi sembra giusto, prima di dirvi un po' la sua trama, parlarvi un po' della storia di questa fanfiction... questa storia è nata per scommessa, la mia Best mi ha sfidato a scrivere una long su Harry Potter, la nostra più grande passione comune. io già da un po' ero dell'idea di volerne scrivere una, e questa scommessa è stata la causa scatenante... più avanti forse, vi dirò di cos parlava la scommessa, ma devo assolutamente ringraziare Elisha Gold, se ho iniziato a scrivere è anche merito tuo! :) bene, ora passiamo alla storia: come già chi mi conosce saprà, adoro le Dramione, e questa storia sarà, appunto, una Dramione :) tutto nasce da un sogno e uno scherzo e Draco e Hermione si avvicinano... il resto è storia... la Dramione non sarà l'unico pairing della storia, ma ci sarà anche Blainny (Blaise/Ginny) Dranny (Draco/Ginny) e Harnny (Harry/Ginny), non so ancora che pero avranno all'interno della storia, solo il tempo potrà dirlo :) che dirvi ancora? bè... leggete e scoprirete! Grazie per aver letto l'introduzione fino qua, lo so che parlo troppo... :P spero che abbiate anche voglia di lasciare un breve commentino a fine capitolo...
Queen
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Il trio protagonista, Theodore Nott, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Capitolo uno
 
-          Quanto sei infantile Ronald! – esclamò Hermione ancora una volta irritata con il rosso, che continuava beatamente a ridere con il suo grande amico, Il Bambino Che È Sopravvissuto.
 
 Per l’ennesima volta stavano scherzando al posto di fare i compiti. Erano sotto al “loro” albero, dove stavano sempre, di fronte al Lago Nero.
 
Era una bella giornata di sole e anche le torbide acque dello specchio d’acqua rilucevano flebilmente sotto la forte luce del giorno.
 
Hermione, come sempre era immersa in uno dei suoi grandi tomi, seduta a gambe incrociate, con la schiena appoggiata al tronco, ricurva sul libro.
 
Ormai da tempo aveva capito che per Harry e Ron non c’era più speranza. Le chiedevano ripetizioni e una mano con i compiti e poi?
 
Ridevano e scherzavano come due spensierati bambini del primo anno. Forse non si erano ancora resi conto di essere al sesto anno ormai.
 
Effettivamente, anche per lei quegli anni a Hogwarts erano volati, ripensando al primo momento in cui aveva incontrato Ron e Harry, Hermione sentì una stretta al cuore.
 
INIZIO FLASHBACK
 
Hermione, tutta timida, era in cerca di un posto a sedere in uno scompartimento dell’Espresso per Hogwarts.
 
Dopo qualche vagone, trovò uno scomparto tutto vuoto, vi entrò e si sedette nel posto vicino al finestrino, con lo sguardo rivolto verso la destinazione, avrebbe voluto vedere la Scuola di Magia e Stregoneria ancora prima di scendere dal treno.
 
Lei aveva già indossato la divisa e stava rileggendo, forse per la decima volta, Storia di Hogwarts, quando arrivò alla porta del suo scompartimento uno strano, silenzioso ragazzino dai capelli rossi come il treno, che dopo aver fatto il primo passo oltre lo stipite, le disse, con lo sguardo basso e imbarazzato:
 
-          Ciao, io sono Ronald Weasley, ma chiamami Ron. Sono libero questi posti? –
 
-          Hermione Granger e, sì, sono liberi, siediti pure –
 
Hermione notò la maglia di scarsa qualità, come il baule, sicuramente usato, e i pantaloni di Ron completamente fradici.
 
-          Ma che ti è successo ai pantaloni? –
 
-          Oh, niente – cercò di rispondere Ron imbarazzatissimo, cercando di asciugarsi con la manica del maglione – sono stati i miei fratelli, Fred e George – balbettava talmente si vergognava, rosso come un peperone – sono a Hogwarts già da un paio d’anni e sono i Re degli Scherzi. Ero nello scomparto con loro fino a poco fa, quando hanno deciso di usarmi, come al solito, come cavia per i loro esperimenti.
 
Dicono che vogliono aprire un negozio di scherzi, dopo la scuola e con la scusa che devono fare pratica e testare le loro invenzioni, mi rifilano di tutto, dalle Pasticche Vomitose al Torrone Sanguinolento, non ne posso più, di loro e dei loro cavolo di scherzi! – concluse il ragazzino infervorato – scusa se parlo troppo, ma quando inizio non mi fermo più, specialmente quando sono in imbarazzo per qualcosa –
 
-          Poverino! – fin da subito, Hermione, aveva sentito un certo moto di affetto verso quel povero ragazzino, con i capelli di fuoco, vittima dei suoi fratelli.
 
Poco dopo la porta si aprì ma dall’altra parte non c’era nessuno. La porta si richiuse da sola, esattamente così come si era aperta.
 
Appena chiusa la porta, sul sedile spuntò un ragazzino, magrolino e anche un po’ smunto, i capelli scompigliati, nero corvino, un paio di tondi occhiali sul naso e una evidente cicatrice a forma di saetta sulla fronte.
 
-          Aaaaaaaaaaaahh!!!!! – urlarono insieme Ron e Hermione.
 
-          Shh! Non urlate! Scusate ragazzi se sono scomparso così ma mi inseguivano! Ho dovuto nascondermi in bagno e mettermi addosso questo mantello che rende invisibili – spiegò il ragazzino ancora con il fiato corto – mi è stato detto che è da parte di un certo Silente, apparteneva a mio padre e me lo ha dato, quando è venuto a prendermi a casa dei miei zii, un certo Hadir? Hadrig? –
 
-          Hagrid! – urlò Ron
 
-          Sì, lui. Visto che lo conosci, magari sai dirmi chi è… e per caso conosci anche uno che si chiama Silente? –
 
-          Certo che so chi sono, Hagrid, a detta dei miei fratelli è un Mezzogigante, espulso dalla scuola, che ora fa il guardiacaccia vicino alla Foresta Proibita, e Silente è il più grande mago che il Mondo Magico abbia mai conosciuto, nonché Preside della Scuola Di Magia e Stregoneria Di Hogwarts –
 
Hermione e Harry lo guardarono interdetti per un po’ poi la ragazza disse:
 
-          Ron… Ehm… io non ho capito niente di quello che hai detto –
 
Il rosso scoppiò a ridere
 
-          Ah, io non mi sono presentato. Sono… -
 
-          Harry Potter – concluse Ron al posto suo – tu non hai bisogno di presentazioni, la tua cicatrice parla per te –
 
-          Sì, purtroppo sì. Ho notato – convenne Harry
 
-          Io non ti conoscevo – disse Hermione timidamente
 
-          Tranquilla, nemmeno io sapevo di essere famoso – la consolò
 
-          Ma dove vivevate? Tra i Babbani? –
 
-          Tra i che cosa? – esclamarono in coro
 
-          Siete cresciuti tra i Babbani! Avete scoperto solo poco tempo fa di essere dei maghi, e quindi non sapete nulla di Silente, di Hogwarts, dei Babbani e del Mondo Magico. Quindi non sapete che… -
 
Ron iniziò a spiegare tutto quello che sapeva sul suo Mondo, che tutti conoscevano Hogwarts e
 
Harry Potter. Era l’inizio di una bellissima amicizia.
 
FINE FLASHBACK
 
-          Herm! Oh, Herm! Ci sei? – la risvegliarono dal suo ricordo sventolandole una mano davanti alla faccia
 
-          Che c’è? – chiese lei un po’ frastornata
 
-          Noi andiamo ad allenarci un po’. Tu che fai, vieni a vederci? –
 
-          No, grazie. Resto ancora un po’ qua a studiare –
 
-          Ma dai Hermione! Un po’ di vita! –
 
Hermione non lo degnò di risposta e si immerse nuovamente nella sua lettura. A volte i libri erano la sola cosa che la comprendevano, ascoltavano in silenzio (beh! Mi pare anche ovvio! -_- NdA) i suoi pensieri, non la criticavano e erano con lei ogni volta che ne aveva bisogno, ogni volta che le serviva uno svago o un momento per riflettere.
 
A volte Harry e Ron sapevano essere davvero odiosi, ma non avrebbe mai potuto immaginarsi la vita a Hogwarts senza di loro, senza le loro solite frecciatine e senza le loro risate, senza la loro presenza accanto a lei, senza i loro odiosi modo di fare, insomma, senza i suoi due migliori amici.
 
Il pomeriggio passò lento e tranquillo e Hermione rimase tutto il tempo a leggere, con il suo librone appoggiato alle gambe.
 
Era ora di cena e lei aveva raccolto tutte le sue cose, le aveva riposte ordinatamente dentro la borsa e si stava alzando, quando qualcuno la urtò facendole cadere un libro di mano.
 
-          Malfoy! Viscida serpe! –
 
-          Attenta a quello che dici Sporca Mezzosangue, non osare pronunciare il mio nome. E lascia passare le persone più importanti di te – rispose un Draco Malfoy irritato con un tono duro di superiorità
 
-          Tu non sei meglio di me – ribatté a tono e se ne andò verso la Sala Grande per cena.
 
Harry e Ron non c’erano, così si sedette vicino alla sua migliore amica: Ginny Weasley.
 
Anche se aveva sempre avuto gusti molto diversi da quelli della rossa, fin dal primo momento erano state in sintonia; fin da quando Ginny era al primo anno, erano vicine di letto, da quando Hermione era Prefetto e aveva ottenuto la stanza separata, come spettava a questi, Ginny si era trasferita nella sua camera in pianta stabile, ma non le dava fastidio, anzi, si divertivano un sacco, la notte chiacchieravano per ore per poi addormentarsi sfinite.
Vivevano per lo shopping a Hogsmeade ma soprattutto nutrivano un profondo odio per Draco Malfoy e i suoi seguaci.
 
La cosa più bella del loro rapporto era che parlavano di tutto, amore, scuola,magia, sport cercavano di ascoltarsi sempre senza giudicarsi mai male a vicenda, consigliandosi su tutto e non si facevano problemi nemmeno parlando di Harry e Ron o di argomenti un po’ più piccanti.
 
-          Ginny, come ti è andata la giornata? –
 
-           bene! Magnificamente! Ho preso un’ Oltre Ogni Previsione di Incantesimi e un Eccellente in Difesa Contro le Arti Oscure. Poi oggi avevo Trasfigurazione con i Corvonero, dovevi vedere la faccia della McGranitt quando Luna ha trasfigurato un topo in quello che secondo lei era un Gorgosprizzo – raccontò la rossa ridendo.
 
Anche Hermione rise per tornare poi alla sua cena. Dopo poco che ebbero iniziato a mangiare  Ginny lanciò uno sguardo alla porta e con un cenno della testa invitò Hermione a guardare dicendo un’ – arrivano – disgustata.
 
Malfoy, Zabini e Nott stavano facendo la loro solita entrata trionfale.
 
Ormai era la solita storia, tutti i giorni.
 
La porta cigolava lentamente, una volta aperta del tutto i tre apparivano sulla soglia, si fermavano, aspettavano gli sguardi di tutti, poi andavano con un passo angelico verso il tavolo di Serpeverde, con un ghigno sghembo che faceva impazzire tutte le ragazze.
 
Queste a loro volta, quando li vedevano, sospiravano e li guardavano sognanti, le più fortunate ricevevano uno sguardo, e se qualcuno dei tre sorrideva in direzione di una ragazza, questa si illudeva che fosse interessato e alla sera dopo cena, immancabilmente si faceva trovare davanti al loro dormitorio in attesa del loro arrivo, e spesso era scacciata in malo modo.
 
Hermione e Ginny erano abbastanza disgustate da questo tipo di comportamento, sia da parte delle Serpi, ma soprattutto da quello delle ragazze che gli stavano dietro.
 
-          Non riesco a credere che siano innamorate di quell’essere – disse Hermione, ma alla risposta di
 
Ginny il boccone che stava masticando quasi la strozzò
 
-          In realtà Herm, le capisco, cioè in fondo lui è un gran bel pezzo di ragazzo, ha solo un comportamento troppo… troppo da Malfoy ecco –
 
-          Ginevra Weasley! Per caso il succo di zucca ti da alla testa? Ho sentito bene? Hai appena detto che Draco Malfoy è bello? – replicò sconvolta la riccia
 
-          Herm, non puoi dirmi che non è uno spettacolo per gli occhi. Oggi ho avuto uno scontro ravvicinato con lui, diciamo più che altro che lui mi è abbastanza venuto addosso apposta ma sorvoliamo, e non l’avevo mai visto così da vicino e ho dovuto ammettere che era davvero stupendo. Poi con quegli occhi… -
 
-          Già, ne ha due, proprio come tutti i comuni mortali – scherzò.
 
Ripensò alla giornata, anche lei aveva avuto uno scontro con Draco-MeLeFaccioTutteIo-Malfoy e doveva ammettere che la sua amica non aveva tutti i torti, ma era decisa a non darle vinta a quella parte del suo cervello che ammetteva la verità.
 
-          No! No! E poi no! E ancora no! – esclamò, poco convinta di tutti quei no
 
Ginny lasciò cadere il discorso.
 
Dopo cena andarono in stanza, Ginny doveva ancora finire un tema per Piton di settanta centimetri.
 
Hermione la aiutò ma ci misero lo stesso un’eternità.
 
Ginny odiava Pozioni.
 
Finiti i compiti, si diressero in camera e si infilarono il pigiama.
 
Erano stanche morte e non vedevano l’ora di andare a letto.
 
Ginny aveva un pigiama lilla e verde scuro, le stava benissimo, la fasciava perfettamente, la parte sopra era formata da un top e un copri spalle,il top , lilla, aveva uno strano ricamo verde sul davanti, nel bordo superiore della scollatura a cuore e sotto il seno aveva un ricamo di pizzo bianco, il copri spalle aveva le maniche a righe alternate lilla e verdi e il resto a tinta unita, lilla. I pantaloni erano aderenti come dei leggins a righe che richiamavano le maniche del copri spalle. (ispirato a questo, con le dovute aggiunte verdi che ho descritto:
 
http://www.pourfemme.it/foto/catalogo-intimissimi-2011-autunno-inverno_7845_4.html)
 
Era provocante, come sempre.
 
D’altronde, come lei diceva spesso: “Non si sa mai nella vita, e se viene qualcuno?”
 
Hermione invece, aveva un semplice pigiama rosso-oro di Grifondoro,lucido ma largo e a maniche lunghe.
 
Intanto Grattastinchi era arrivato e dopo aver girato un po’ tra le gambe delle ragazze era andato ad arrotolarsi sul cuscino di Ginny.
 
-          Oh no caro! Sloggia! Lì io devo dormire ora! – si lamentò Ginny
 
-          Dai Grattastinchi togliti, vieni qua dalla tua Hermione –
 
Il gatto sbuffando si alzò, andando ad accoccolarsi ai piedi di Hermione che si era già coricata sotto il caldo delle coperte.
 
Ginny e Hermione di solito chiacchieravano prima di addormentarsi, ma quella sera:
 
-          Herm di che vuoi parlare oggi? –
 
Ma la riccia era già sprofondata nel mondo dei sogni. Ginny, sconsolata, si girò e presto cadde anche lei tra le accoglienti braccia di Morfeo
 
Quella notte Hermione fece uno strano sogno.
 
Nel cuore della notte si svegliò, urlando. Ma non era un urlo di paura…
 
Anche Ginny di svegliata dalle urla dell’amica e quando le si avvicinò la ritrovò in lacrime, tutta tremante. Di paura?
 
Non sapeva come consolarla. Non sapeva per cosa consolarla.
 
Ma Hermione non riusciva a calmarsi, tanto era scossa dai singhiozzi.
 
 
Angolo dell’autrice
Buongiorno Potters!
Non vedevo l’ora di pubblicare questa storia! E ora finalmente eccomi qua! Questa è la mia prima Dramione Long… non posso anticiparvi molto sulla trama per il semplice fatto che non la so ancora nemmeno io xD spero che Sua Signoria l’Ispirazione si faccia vedere al più presto perché non voglio diventare una di quelle writers che aggiornano ogni morte di papa… spererei di non diventarlo… intanto grazie a tutti per avermi seguito fino qua, mi piacerebbe davvero tanto sapere cosa ne pensate, anche solo: “bella, continua” oppure “fa schifo, non vale la pena continuare”… la cosa che vi posso dire e che credo avrete notato, è che adoro la suspense, quindi la maggior parte dei miei fine capitolo saranno aperti a mille domande… un' ultima cosa, questa storia stravolge molto radicalmente la storia descritta nei libri della Rowling (*a cui ricordo appartengono tutti i diritti e i personaggi di questa storia*) e si vede già da questo capitolo: sono consapevole che Harry, Ron e Hermione non si sono conosciuti così e che Harry non aveva il mantello, che Hermione sapeva ormai già quasi tutto sul mondo magico e tutte queste cose, questo per risparmiarmi recensioni critiche dove si dice che non rispetto l'andamento reale delle cose... spero che vi piaccia lo stesso :) bene, spero di avervi detto tutto e COMMENTATE IN TANTI!
A presto se vorrete continuare a seguirmi! :)
∞Kiss Queen∞
   
 
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