‡ 朋友 ‡
 

«Buongiorno, ragazzi!»
«Stai attento, razza d’idiota! Vuoi caderci di nuovo dentro? »
«Ma smettila, Musone! Io non sono come te! Io ci sto molto attent- ... !»
Si sporse leggermente oltre il bordo e guardò il suo compagno che annaspava nell’acqua.
«Aiutami! Non startene lì impalato! Scemo di uno Yuu!»
Lo afferrò per un braccio e lo buttò per terra ridendo e sbeffeggiandolo. Di risposta ricevette un pugno nello stomaco. Voleva la guerra? L’avrebbe avuta!
«Prendi questo, Schifalma!»
«Mangia i tuoi denti, Musone!»
 
Crollò a terra dopo pochi minuti.
«Ti fa tanto male il braccio?»
 «No! Smettila d’impicciarti!» gli rispose Yuu mentre si voltava dall’altra parte.
Sentì che l’altro aveva appoggiato la schiena contro la sua. Lo lasciò fare, era troppo stanco per scacciarlo, e cominciò a tormentarsi le bende sulle braccia. Dal loro usuale colore bianco, erano diventate rapidamente rosse. Si sentiva a pezzi, distrutto.
Odiava quando, dopo i tentativi di sincronizzazione, il suo corpo rimaneva fragile e dolorante.
Voltò leggermente la testa in direzione di Alma. Notò che il suo compagno stava tracciando delle linee immaginarie sul pavimento. Lui si accorse che aveva voltato la testa per guardarlo e gli sorrise.
«Péngyǒu.»
«Che?» chiese disorientato.
Il sorriso dell’altro si allargò ulteriormente.
«È cinese. Me lo ha detto il Direttore.»
Sbuffò. Il cinese non servirà mai a niente, pensò.
Tornò a guardare Alma con la sua solita espressione corrucciata. Aveva ripreso a disegnare quei tratti sul pavimento, però questa volta riuscì a vederli, dato che per tracciare le linee stava usando un dito ferito.
Fissava le righe rosse con un sopracciglio alzato. Cosa diavolo stavano a significare?
Quando espose il suo dilemma ad alta voce, Alma alzò gli occhi fino ad incontrare quelli di Yuu.
«Amico. Péngyǒu significa amico.»
Abbassò lo sguardo verso i caratteri.
«Queste sono due lune.» disse indicando il primo.
« Non c’è una luna che è davanti all’altra, né sopra. Sono spalla a spalla, come se si tenessero per mano. Nessuno comanda nessuno, si considerano pari, si rispettano a vicenda.» alzò di nuovo lo sguardo. «Come gli amici.»
Dopo qualche istante di silenzio imbarazzato, Yuu si voltò di nuovo.
«Basta con queste cose da mammolette!»
Ci fu ancora qualche secondo di silenzio.
Amico... Perché si sentiva attanagliare il petto da una strana sensazione?
Scemenze! Lui non ne aveva bisogno! Però ...
«Schifalma? Cosa è una luna?» chiese a bassa voce.
«La luna, per quanto mi hanno raccontato, è una sfera luminosa che brilla nel cielo quando è buio e nero.» rispose con lo stesso tono Alma, che aveva di nuovo le spalle poggiate contro le sue.
«E quando non c’è la luna, il cielo com’è? »
Alma parve riflettere un po’.
«Dicono che sia ... azzurro ... e infinito ... »
Spostò la mano dietro, verso Yuu.
«Musone? »
«Schifalma? »
«Quando saremo fuori, e potremo vedere il cielo, la luna e tutto il resto ... mi prometti che sarai vicino a me?»
Yuu strinse la mano di Alma, intrecciando le dita con le sue.

«Te lo prometto.»

 
 

Aaah, lo sapevo ...
Azzurro ... e infinito...
Dovrebbe essere la prima volta che lo vedo, eppure ...
lo conosco.