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Autore: Lizzy san    20/01/2013    2 recensioni
(Dalla storia)
Era un giorno di qualche anno fa: ero andata a casa di mio nonno a Charlotte per le vacanze. Probabilmente, il posto che preferivo in quella grande casa era la soffitta perché curiosando si trovavano molti oggetti interessanti.
Proprio in quel luogo scoprii una verità sulla mia famiglia che non avrei mai immaginato.
Genere: Drammatico, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Oltre le distanze

 
Piacere di conoscervi, mi chiamo Giulia Ferri. Vorrei condividere con voi un momento della mia vita in cui ho capito alcune cose sugli esseri umani come, per esempio, la loro cattiveria e il loro desiderio di potere.
Era un giorno di qualche anno fa: ero andata a casa di mio nonno a Charlotte per le vacanze. Probabilmente, il posto che preferivo in quella grande casa era la soffitta perché curiosando si trovavano molti oggetti interessanti.
Proprio in quel luogo scoprii una verità sulla mia famiglia che non avrei mai immaginato.
Ritrovai un cofanetto. Lo aprii e vi trovai una lettera. La carta era vecchia e ingiallita ma quando l’aprii mi accorsi che il contenuto non era affatto cancellato. Dalle prime righe capii che si trattava di una lettera d’amore. Curiosa più che mai corsi in camera mia  per leggere in tranquillità.
Ecco cosa lessi:
“Dolce amore mio,
come va?
Sono molto preoccupato per te, sei così lontana…
I giorni senza te sembrano interminabili.
Rimpiango amaramente di non averti protetta, quel lontano giorno in cui, sotto la pioggia che picchiettava incessantemente sulle finestre, arrivarono quei maledetti soldati che ti portarono per sempre lontano dalle mie braccia.
Non è stata colpa mia, nell’immediato ho pensato solo a me stesso e alla mia famiglia. Ho pensato subito a dover nascondere le mie sorelle, ma in quel momento ero combattuto tra quel primo bisogno e il desiderio di salire con te su quel malaugurato camion che ti avrebbe portato a morte certa.
Rimpiango di non essere con te ora e, mentre io sono qui a scriverti, tu potresti già non esserci più.
Se adesso qualcuno mi chiedesse come sto, risponderei certamente -Male-. Si, male, perché sapere di non averti protetta, di essere stato impotente mi logora.
Chi sa cosa stai facendo. Come ti trattano? Stai bene? Cerco di immaginare la tua vita lì mentre io, qui nel piccolo sottoscala della mia casa, mi nascondo come un topolino si nasconde dal gatto. Ogni tanto uno sparo lacera il silenzio, fermo e immobile che accompagna le nostre giornate. Ogni giorno viviamo nel terrore, al chiuso, al buio non sapendo cosa accadrà domani.
Quant’è ingiusta la vita, cosa abbiamo fatto noi ebrei? Qual è la nostra colpa? Sinceramente non l’ho ancora capito. Quante famiglie sono state separate da questa inutile guerra.
Sono consapevole che non riceverai mai questa lettera, ma il rimorso per quello che ho fatto è troppo grande, per questo non ho potuto resistere. Questa è una lettera di scuse ma soprattutto una lettera d’addio.
Domani dovrò partire per la lontana America. Ormai è l’unica possibilità di salvezza. Ti sto abbandonando e calde e salate lacrime bagnano il mio volto al solo pensiero di lasciarti.
Addio, dolce amore mio, la nostra storia sta volgendo al termine ma sappi che una parte del mio cuore sarà sempre tua.
                                                              
                                                                         Tuo Mark”
 
Dopo aver letto la lettera il mio viso si rigò di lacrime. I miei genitori non mi avevano mai raccontato questa storia. Che mio nonno fosse vissuto in Italia per un periodo della sua vita lo sapevo ma che fosse fuggito in America per salvarsi durante la Seconda Guerra Mondiale era un fatto a me del tutto ignoto.
Quanto aveva sofferto. Inoltre la donna che amava era stata catturata. In quell’istante capii che in qualunque modo la si guardasse la guerra portava solo morte e distruzione.
Quella lettera però era la testimonianza che l’amore supera anche la morte e le distanze.
  
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