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Autore: _Heather    20/01/2013    10 recensioni
Mia madre si stava allacciando il cappotto, dandosi un occhiata allo specchio nell’ingresso. -ah! Oggi viene l’idraulico per mettere a posto il lavandino in cucina e fare gli allacciamenti o qualcosa del genere per l’altro bagno-
Suonarono al campanello, doveva essere l'idraulico. Andai ad aprire e lo vidi.
Lui.
Con un gesto deciso gli chiusi la porta in faccia. Rimasi a fissare la porta bianca.
Suonò il campanello, di nuovo. 
-cosa ci fai qua?-
Sorrise arrogante, leccandosi le labbra. -sono l'idraulico, baby-
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Sam, una delle persone più simpatiche che conosco e che ha fatto questo stupendo banner
A Giulia e Camilla, che mi sopportano tutti i giorni
Alla mia professoressa di amtematica, non ha idea di quanta ispirazione mi venga durante le sue lezioni
E soprattutto  a tutte le mie lettrici, spero che questa FF vi piaccia tanto quanto piace a me scriverla


 

1. Idraulico

 
 
Mi trascinai verso il mio armadietto. La mattina ero uno zombie vivente.
Con un colpo secco aprì lo sportello difettoso, prendendo i libri di spagnolo. L’armadietto di fianco al mio si chiuse, facendomi sobbalzare.
-maledizione Natalie! Devi fare tutto questo rumore?-
Lei mi squadrò e poi mi rivolse un sorriso. -non ha suonato la sveglia di nuovo eh?-
Intuitiva la ragazza. Avevamo stretto amicizia all’inizio del liceo, e non potevamo essere più diverse.
Bionda, occhi verdi e la pelle color porcellana. Era la classica ragazza che prende il massimo in tutte le materie, ricca da far schifo non a caso io dormivo sempre a casa sua e mai il contrario.
Mi passò la sua trousse, pescai lo specchio e quasi inorridii quando mi vidi. Occhiaie da far invidia ad uno zombie e al posto dei capelli una massa informe. In 17 anni di vita non avevo ancora capito se fossero lisci, ricci o mossi, loro avevano una forma tutta loro. Misi un filo di matita e mascara, e un po’ di fondotinta per coprire il colorito cadaverico.
Perché la mia sveglia non suonava mai e se lo faceva era in ritardo, mentre Natalie era sempre perfetta?
In più ero vestita alla cazzo. Jeans, camicia a maniche corte e felpa sopra, se mi vedessero Enzo e Carla mi prenderebbero a sberle.
Tra l’altro avevo i calzini di due colori diversi. Bene.
Il mio stomaco brontolò talmente forte che lo sentirono fino in Cina. La bionda accanto a me ridacchiò.
-tieni- disse porgendomi una merendina che infilai in borsa
Quella dannata campanella suonò talmente forte che mi fece picchiare la testa contro l’armadietto. E alcuni studenti ridacchiarono alla scena.
-che avete da ridere? Andate in classe va’…- dissi loro
-vado perché oggi forse la prof interroga- disse Natalie
Mi trascinai fino alla porta della mia classe. Mi sedetti all’ultimo banco, affianco ad una ragazza di cui  non conoscevo il nome.
La classe cominciò a riempirsi e con notai la presenza di Malik.
L’individuo più…più…idiota di questo mondo.
Avete presente il classico capitano della squadra di football che è venerato come una divinità dalle ragazze a scuola e se le fa tutte?
Ecco, è Malik. Solo che lui era talmente pigro che non faceva nessuno sport.
Credo che si sia fatto tutte le ragazze della scuola, tranne me, Natalie e le più brutte.
C’è da dire però che era figo. Ma molto figo. Capelli neri sempre perfetti nel ciuffo, occhi scuri e fascino orientale, mi pare che ha origini iraniane o turche..uno di quei paesi lì insomma. A tutto questo aggiungiamo fisico da urlo e sguardo sexy. Avevo sentito da alcune ochette in calore del primo anno che quando ha quel pizzico di barba è ancora più sexy. Bah….
Per chiarire la situazione: non mi piaceva, per niente
Mi dava fastidio il suo comportamento arrogante, il suo credersi figo e la sua puttanità. Perché lui è un puttano, si fa qualsiasi cosa abbia delle tette e respiri.
Ci aveva provato anche con me, l’anno scorso. Ovviamente l’ho respinto, sia mai che Rosemary Collins (azzardatevi a chiamarmi col mio nome completo e vi faccio pentire di essere nati) va a letto con Malik.
Entrò in classe seguito dal suo gruppetto di amici, teste di cazzo come lui.
Mi concentrai sulla merendina che mi aveva dato la mia amica. La scartai e cominciai a mangiarla, quando entrò la professoressa, incazzata nera come al solito.
Ma una scopata ste’ professoresse mai?
Sbattè il libro sulla cattedra e poi ci squadrò uno ad uno, come suo solito. -Collins, lo sa che siamo in classe e non al bar?-
-certo che lo so prof-
-allora cosa aspetta a buttare la merendina?- ma questa era pazza, dovevo buttare quella preziosa merendina?
-mi lasci il tempo di finirla- risposi strafottente. Non andavo benissimo a scuola, raggiungevo la sufficienza e mi bastava; il mio problema era che rispondevo ai professori.
Dovevo starmi zitta quando questi/e ci trattavano come schiavi solo perché non hanno una vita sessuale? Mai.
La ragazza accanto a me tirò fuori il libro di biologia. Io avevo preso spagnolo.
Iniziava bene la giornata.

 
Scuola di merda, cibo di merda.
Oggi c’era l’arrosto di non so cosa e aveva un aspetto decisamente disgustoso. Sul vassoio misi una bottiglia d’acqua e un panino. Intravidi Natalie seduta ad un tavolo con la testa immersa in un libro, come al solito.
Poggia rumorosamente il vassoio sul tavolo, facendola sobbalzare. Mi lanciò uno sguardo truce.
Provai a strappare un pezzo di pane, ma era duro come la pietra. Avrei potuto lanciarlo contro al muro e si sarebbe fatto male il muro. Lo sbattei un paio di volte contro al tavolo, nel tentativo di ammorbidirlo ma riuscii soltanto ad attirare l’attenzione su di me.
-cosa stai facendo Collins?- quella voce odiosa.
-sto cercando di strappare un pezzo di pane- replicai senza guardarlo
-non lo sai che si usano le mani?- 
Grugnii. -allora…facciamo nei bagni del secondo piano tra dieci minuti?- era fissato, porco. Se credeva che sarò un altro nome da aggiungere alla lista, si sbagliava.
-Malik, non hai ancora capito che non te la do?-  
-ooh, ma un giorno sarai mia. Non adesso, non domani, ma un giorno si-
-hai seguito un corso per essere così idiota o è un talento naturale?-
Rise. -mi piace il tuo caratterino Rosemay-
Ditemi che non l’ha detto.
-come mi hai chiamata?-
-Rosemary- ripetè
-Rose, io sono Rose. Ma per te Collins- 

 
Che bello è tornare a casa da scuola?
Ovviamente mi toccava tornare a casa a piedi, perché mia madre credeva che sia pericoloso un motorino, stronza.
E la mattina non avevo voglia di prendere la bicicletta.
Appena entrata in casa trovai mia madre che faceva avanti e indietro per la casa.
-sono a casa- urlai per farmi sentire
-oh ciao tesoro! Mi hanno appena chiamato, devo andare al lavoro, torno stasera-
Mi sembrava strano che rimanesse a casa
Si stava allacciando il cappotto dandosi un occhiata allo specchio nell’ingresso. -ah! Oggi viene l’idraulico per mettere a posto il lavandino in cucina e fare gli allacciamenti o qualcosa del genere per l’altro bagno-
Che palle. Quindi sarei dovuta rimanere a casa? Avevo già progettato di andare a prendere una cioccolata calda con Natalie.
-a che ora viene?- urlai con la bocca piena
-non parlare con la bocca piena!- roteai gli occhi al cielo -viene per le tre- disse prima di uscire di casa

 
Driin Driin
-arrivo- urlai per farmi sentire
Doveva essere l’idraulico.
Driiiiin Driiiin
-E che cazzo! Ho detto un attimo!-
Aprii la porta.
 
Lui.
 
Con un gesto deciso gli chiusi la porta in faccia. Rimasi come una scema a fissare la porta bianca.
Suonò il campanello, di nuovo. E di nuovo riaprii la porta. E purtroppo, di nuovo rividi lui.
Quel ciuffo, quegli occhi e quell’aria arrogante. Malik era a casa mia
Perché?
Mi squadrò dall’alto in basso poi sorrise.
Cazzo ti ridi?
-bene…mi piace questa cosa- mormorò
Gli misi la mano davanti come fanno i vigili per far fermare le macchine. -Alt. Cosa ci fai a casa mia?- chiesi 
-questa è St. James street n 123?- chiese pescando un foglietto dalle tasche dei jeans
Annuii. -signora Jones?- 
Merda. La Signora Jones era mia madre.
Roteai gli occhi al cielo. -è mia madre-
-allora la casa è giusta-
-casa giusta per cosa?-
-mio padre è l’idraulico e io gli do una mano-
Allora era tutto apposto….no, aspetta cosa?!
Se suo padre era l’idraulico e se c’era lui vuol dire che…..
NO.
-quindi tu…sei tu quello che deve mettere a posto non so cosa in casa mia?-
-a quanto pare baby- disse maliziosamente
Io l'avrei ammazzo, perché mia madre aveva chiamato proprio suo padre? Ci sono milioni di idraulici e lei chiama Malik.
Lo feci entrare in casa e solo dopo notai che aveva una cassetta per gli attrezzi.
-bella casa..- mormorò
-si si. Ora vai a mettere a posto il lavandino- dissi spingendolo verso la cucina
-mi piace che mi tocchi Collins-
Immediatamente levai le mie mani dalla sua schiena. -dov’è la cucina?- chiese con quel sorrisetto arrogante che non riuscivo a sopportare.
Gli indicai la stanza vicino a lui.
Visto che non ci tenevo a vederlo, mi buttai sul divano e accesi la televisione in cerca di qualcosa di interessante da guardare.
Non poteva venire suo padre?
Credo che la sfiga si fosse presa una cotta per me. A Natalie queste cose non succedevano mai, anzi… una volta ero a casa sua e c’era l’elettricista o il giardiniere, non ricordo.. eravamo in camera sua a fare le dementi come al solito, quando suonò il campanello. Andammo ad aprire e un dio greco ci sorrise, a Natalie non fece nessun effetto, adesso mi ricordo, era il giardiniere.
Era senza maglietta e con mio grande piacere notai i muscoli, capelli scuri e occhi azzurri. Feci la figura della deficiente perché mi chiese qualcosa e senza pensare risposi ‘posso toccarti la tartaruga?’
Ogni volta che c’era il giardiniere dalla mia migliore amica, io misteriosamente apparivo.
Alzai il volume della tv, perché ‘l’idraulico’ faceva casino.
Magari mi stava mettendo una bomba nel lavandino e quando aprirò l’acqua farà BOOM! Questo è pure iraniano…. Cazzo, adesso ho paura.
Silenziosamente mi alzai e andai ad osservarlo. Era sdraiato sul pavimento, con la testa sotto al lavandino che lavorava, la maglietta leggermente alzata faceva intravedere gli addominali…
Aveo un debole per gli addominali, si capiva?
La suoneria del mio cellulare mi spaventò e mi fece sobbalzare. Anche Malik si spaventò, alzò la testa di scatto e andò a sbattere contro qualche tubo, ricadendo per terra. Risi di gusto, poi mi ricordai di rispondere.
 
-pronto?-
-ciao Rosemary, sono la mamma-
-lo so che sei tu. Ho il tuo numero salvato in rubrica, non c’è bisogno che ogni volta me lo dici- sbuffai, quella donna non cambierà mai. -e non chiamarmi così, lo sai che lo odio. Cosa vuoi comunque?-
-non c’è bisogno che vai a prendere Katy, va a casa della sua amica e dorme lì-
-ok- dissi riattaccando
 
Katy è mia sorella. Ha 11 anni e va in prima media. Al contrario mio lei è bionda ed alta, l’unica cosa che avevamo in comune erano gli occhi color nocciola. È insopportabile, è la classica bambina rompiovaie.
Tornai a guardare la tv, avrei dovuto studiare…ma non ne avevo voglia.
-mi piace questa canzone- disse Malik, facendomi sobbalzare. Non l’avevo sentito avvicinarsi, era vicino al divano, che guardava la canzone che stava trasmettendo Mtv, Chris Brown, credo.
-hai finito?- chiesi dando un occhiata alla cassetta degli attrezzi chiusa e alla sua giacca allacciata.
Quante ne avrà di quelle giacche? Ne aveva ogni giorno una diversa.
Annuì. -per oggi si-
Avrei dovuto sopportarlo ancora?!
-e quando hai intenzione di tornare?- chiesi per niente interessata, stavano dando una canzone di Kelly Clarkson che tra l’altro adoravo.
-già ti manco?- chiese malizioso. Gli lanciai un’occhiataccia, facendolo ridere
-comunque torno dopodomani- rispose
Annuii, poi mi alzai per accompagnarlo alla porta ergo buttarlo fuori da casa mia.
-si si, ciao- dissi chiudendogli la porta in faccia
-mi piace il tuo caratterino- urlò per farsi sentire.
Idiota.
 

 
-AHAHAHAHAHAHAHAHAH- sto per uccidere la bionda accanto a me.
Da quando le avevo raccontato cos’era accaduto a casa mia ieri pomeriggio non la smetteva di ridere. Era con la testa appoggiata al tavolo della mensa e rideva da circa mezz’ora, attirando gli sguardi di quasi tutti quelli in mensa.
-hai finito di ridere? È una cosa tragica!- sbottai
Si asciugò le lacrime. -è che…sembra quasi un film!- disse ricomponendosi 
-un film horror- borbottai infilzando l’insalata con quelle scadenti forchette di plastica.
-magari così scopri che Malik non è così antipatico..- ecco l’anima buona di Natalie.
Era una delle persone più brave di questo mondo, raramente pensava male di una persona e l’avevo sentita dire parolacce si e no un paio di volte. L’esatto opposto di me. Io non mi fidavo degli altri e in fatto di parolacce ero peggio di uno scaricatore di porto. Andavamo d’accordo perché ci completavamo a vicenda. Come il sole e la luna, il giorno e la notte, come Holly e Benji, come Mila e Shiro… si, avete capito.
La guardai inarcando il sopracciglio. -quante volte ti devo dire che non lo sopporto?-
Sbuffò portandosi una ciocca dei suoi lunghi capelli biondi dietro l’orecchio. -ma non lo conosci! Se ha degli amici vuol dire che non è tanto male..-
Amici…era sempre circondato dai ‘fighetti’ della scuola, ma gli unici con cui lo vedevi parlare veramente erano due: Niall Horan e Louis Tomlinson.
Il primo era irlandese e si era trasferito qua da un paio d’anni. Biondo, occhi azzurri e risata contagiosa. Il secondo era stato bocciato per via del suo comportamento, era un..giullare. faceva sempre battute e si diceva che avesse mostrato il sedere al preside. Occhi azzurri anche lui.
-cambiando argomento…- dissi bevendo un sorso d’acqua. - mi devi raccontare quella cosa che mi hai detto stamattina-
Era arrivata la mattina con un sorriso che andava da un orecchio all’altro. Le avevo chiesto cosa avesse ma mi aveva risposto che me ne avrebbe parlato a pranzo.
Arrossì, come al solito. -ecco…sai che frequento un corso di yoga, no?- disse torturandosi le mani, segno che era nervosa.
Annuii, rimanendo in silenzio.
-stavo uscendo dalla palestra.  Ad un certo punto, per sbaglio, sono andata a sbattere contro un ragazzo…era lui!- disse facendo dei gesti nervosi con le mani
-lui…lui?! Il bel ragazzo per cui hai una cotta da mesi?-
Natalie quasi ogni giorno vedeva questo ragazzo, a quanto diceva lei era bellissimo ed ovviamente non frequentavano la nostra scuola, sarebbe stato troppo bello sennò… comunque a Natalie piaceva, ne parlava in continuazione.
-proprio lui. Mi ha aiutato a rialzarmi e mi ha tenuto la porta aperta quando stavamo uscendo.- era definitivamente andata, aveva gli occhi a cuoricino.
-e finalmente hai scoperto come si chiama?- chiesi curiosa
-si chiama Liam-
-finalmente potrai conquistare il bel Liam!- dissi sbattendo la bottiglietta d’acqua sul tavolo. Avevo l’abitudine di picchiare le cose.
-chi deve conquistare chi?-
Ancora lui.
-non sono fatti tuoi- risposi
-niente di interessante, sono solo chiacchiere fra ragazze- rispose dolcemente Natalie
Come cavolo faceva a rispondere a Malik così dolcemente e tranquillamente me lo deve spiegare.
Be’…stavamo parlando di Natalie. Sarebbe stata gentile anche se qualcuno la stava derubando
Malik la guardò e poi la salutò con un -ciao Natalie- a cui lei rispose sorridendo
Che stronzo…a me non saluta!
Venne richiamato dal suo gruppetto di idioti e se ne andò salutandomi con -ci vediamo domani pomeriggio- e mi fece pure l’occhiolino.
Natalie mi prese la mano, stringendola. -vieni da me domani pomeriggio? Devo andare in palestra, così ti faccio conoscere Liam-
Scusa patetica per non ammettere che si vergognava ad andare da sola.
-certo!-







Writer's Space

Eccomi con la nuova FF!
E' su Zayn, come avrete capito.
Lo dico subito: SCORDATEVI CHE E' LA SOLITA FF DOVE LUI E' UN PUTTANIERE E LEI LO ODIA. LE COSE SARANNO DIVERSE.
Spero solo che vi piaccia!

Le mie altre FF:
Me, my sister and hery boyfriend e English's Lessons 

Twitter: @paynemysuperman

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