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Autore: carli90    20/01/2013    6 recensioni
[HappySeblaine!Sunday]
I gruppi aperti erano sempre piaciuti a Sebastian.
Forse perché gli ricordavano il momento in cui aveva deciso di cambiare totalmente la sua vita, l'istante in cui aveva deciso che era giunto il tempo di voltare pagina e di capire cosa trattenere e cosa lasciare andare per sempre.
Le motivazioni erano molteplici e tutte affollavano la sua mente mentre percorreva il corridoio del palazzo dove si riunivano settimanalmente gli Alcolisti Anonimi.
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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A tutte quelle persone che, imparando a credere in loro stesse, ce la stanno facendo.


 

Proud of You.


 


 


 

I gruppi aperti erano sempre piaciuti a Sebastian.

Forse perché gli ricordavano il momento in cui aveva deciso di cambiare totalmente la sua vita, l'istante in cui aveva deciso che era giunto il tempo di voltare pagina e di capire cosa trattenere e cosa lasciare andare per sempre.

Le motivazioni erano molteplici e tutte affollavano la sua mente mentre percorreva il corridoio del palazzo dove si riunivano settimanalmente gli Alcolisti Anonimi.

Stringeva la mano di Blaine come se avesse paura di perderlo in mezzo a tutta quella folla di persone che si accalcavano per entrare nel salone principale.

Sebastian tirava il suo compagno di vita districandosi fra la gente per raggiungere la sala.

-Sei agitato?-, disse Blaine con tutta la naturalezza del mondo sorridendo.

-Io? Agitato io? Ma per favore!-

Sebastian era molto agitato.
Non voleva darlo a vedere, ma Blaine percepiva la tensione del suo uomo quasi come se fosse la sua.

-Andrà benissimo e lo sai. Se ti sentirai perso o altro guardami. I miei occhi saranno sempre puntati su di te.-

-Grazie per essere venuto, Blaine.-

-Grazie per avermelo permesso. Lo sai che non mi sarei mai perso questo momento per nulla al mondo.-

Sebastian gli sorrise e gli baciò l'angolo della bocca allontanandosi da lui e prendendo posto fra le sedie disposte a cerchio.

Inspirò profondamente facendo mente locale.
Chiuse gli occhi un istante ripensando al passato e a tutti i momenti che lo avevano portato a quel punto.

Erano passati tanti anni e non voleva credere di aver preso con vera costanza un'altra cosa nella sua vita. Eppure quella volta lo aveva fatto per se stesso e non per Blaine o qualcun altro.
No.
Quella volta era stata una spinta interiore a muoverlo: il desiderio di voler essere una persona migliore del Sebastian che era diventato. Una persona che sapeva di potercela fare perché era sempre stata la determinazione a muovere la sua esistenza.

Aprì gli occhi puntando lo sguardo di fronte a sé. Gli occhi di Blaine erano fissi su lui e sorrideva orgoglioso.

Quanto doveva a quel ragazzo?
Tanto, troppo e sicuramente ogni istante della sua esistenza fino alla morte non sarebbero mai stati abbastanza.

Gli sorrise e poi fu affiancato da Brad che si sedette accanto a lui regalandogli un sorriso.

-Allora Sebastian, siamo nervosi?-

Sebastian sorrideva a quella persona, quella stessa persona che era stata la mano che lo aveva tirato fuori dalla melma in cui stava affogando.

-Leggermente. Forse perché scavare nel mio passato mi terrorizza ancora.-

-Hai paura che possa farti del male o che possa tornare a bussarti alla porta?-

-Nulla del genere. Ho paura che possa ferire Blaine; il ricordare ad alta voce tutto quello che abbiamo, o meglio, che gli ho fatto passare.-

Brad gli appoggiò una mano sulla spalla.

-Blaine è forte e ha fatto un suo cammino proprio come lo hai fatto tu. E insieme riuscirete sempre a superare altre mille difficoltà che, in confronto a quelle che avete dovuto affrontare negli anni, saranno niente.-

Sebastian annuì grato al suo mentore e lo vide alzarsi in piedi per radunare la calca di persone che c'era nella stanza.

-Signori, se posso avere la vostra attenzione... Vi prego di accomodarvi. Chi riesce a trovare posto nel cerchio è il benvenuto, chi non si sente nelle condizioni di farne parte prego di disporvi nelle sedie che trovate nella stanza.-

Sebastian continuava a fissare Blaine e a pensare senza sosta a quello che avrebbe dovuto dire davanti a tutte quelle persone.

Blaine aveva preso posto nel cerchio pronto ad affrontare quella riunione insieme a quelli che erano diventati i loro compagni di cammino.

-Bene, vi ringrazio- continuò Brad rivolto alla folla -mi presento brevemente. Mi chiamo Brad Ryder e sono un alcolista in trattamento. Non bevo più da parecchi anni e chi frequenta il gruppo di Alcolisti Anonimi insieme a me conosce la mia storia, ma non sono qui per annoiarvi con le mie parole.-

La platea rispose ridacchiando.

-Siamo qui riuniti perché, come ben sapete, una volta al mese il gruppo è aperto a tutti voi: ai nuovi membri che vogliono compiere un cammino di riabilitazione, ai familiari che vogliono sapere cosa facciamo e alle persone che fanno già parte del gruppo.

Voglio ringraziarvi per essere qui e per dedicarci il vostro tempo. Ma oggi non sarò io a parlare di me. Oggi lascio la parola a un grande amico e membro del gruppo da quasi dieci anni: Sebastian Smythe.-

Le persone applaudivano mentre Sebastian si umettava le labbra pronto a parlare.
Respirò a fondo liberando totalmente la mente e fermò il suo sguardo sul suo compagno che lo guardava incoraggiandolo.

-Buonasera a tutti, sono Sebastian Smyhte.-

-Ciao Sebastian.-

Sorrideva. Lo faceva sempre sorridere questo modo di salutarsi.

-Sono Sebastian e sono un alcolista in trattamento. Stasera mi sono proposto di raccontare a grandi linee la mia esperienza e come frequentare i gruppi di Alcolisti Anonimi mi ha davvero aperto gli occhi su ciò che ero.-

Deglutì a fatica il grande groppo che si era formato in gola e passò lo sguardo su tutte le persone che lo circondavano.

Era diverso dall'essere in una riunione del gruppo: il gruppo era protezione e anonimato, potevi presentarti lì una volta, anche sotto falso nome, e non sentirti giudicato da nessuno.

Ma in quel momento Sebastian si sentiva come se fosse stato sotto esame, eppure doveva semplicemente dimostrare a tutta quelle gente che se ce l'aveva fatta lui a risollevarsi, poteva farcela chiunque.

-Vedete... Vi potrei dire che è stato facile, ma non è assolutamente così. Se fosse davvero stato facile non mi sarei mai nemmeno posto il motivo di uscire dall'oblio dell'alcolismo. Un conto è limitarsi a bere un solo bicchiere di vino a pasto, un altro è continuare per tutto il giorno a ingurgitare alcolici seppur scadenti.

Ora, dopo quasi dieci anni che io non tocco più una bottiglia, non dico di essere riuscito a guarire, perché dall'alcolismo non si guarisce mai come non si guarisce mai dal diabete.

Ogni giorno quando apro gli occhi mi congratulo con me stesso per le ventiquattro ore che ho passato in assenza di alcol e mi do forza per affrontarne altre ventiquattro.

Mi piace considerarli dei piccoli passi e delle piccole vittorie.

Oggi è facile dire una cosa del genere, ma quando ho partecipato alla mia prima riunione aperta ho guardato Brad come se fosse un alieno o come se si riferisse a una setta.-

La bocca si seccò. Sebastian cercò di deglutire a fatica e buttava sguardi intorno a sé per capire come stava andando con il suo sproloquio. Tutti continuavano a fissarlo e cercò l'unico sguardo che poteva rincuorarlo in tutta quella confusione.

Blaine.

Blaine lo stava guardando con gli occhi vitrei e un piccolo sorriso sulle labbra. Gli fece un cenno con la testa per incitarlo a continuare il suo discorso.

Sebastian si sentiva parecchio stupido.
Non aveva mai avuto problemi di dialettica, specialmente davanti agli sconosciuti. Ma parlare di sé era sempre stato molto difficile anche per uno come lui.

Teneva gli occhi fissi su quelli di Blaine. Era l'unica cosa che in quella stanza gli infondeva un minimo di forza.

-Gli Alcolisti Anonimi, come qualcuno di voi sicuramente sa, si fondano sulle Dodici Tradizioni. Ora detta così è molto minimizzata, ma vi assicuro che ogni passo è un piccolo gradino che ti fa avvicinare verso lo star bene con te stesso.

Ogni persona che decide di affrontare questo percorso deve ammettere a se stesso di essere impotente nei confronti dell'alcol, questo è il presupposto per riuscire a focalizzare qual è il vero obiettivo da raggiungere.

E già davanti a questo passo ho incontrato delle serie difficoltà.

Dovete sapere che io sono una persona molto difficile e quando intendo difficile intendo un significato molto più ampio del termine!

Nella mia vita ho sempre vissuto di eccessi: sempre troppi uomini, sempre troppo alcol, sempre troppe feste.
Non riuscivo davvero a darmi un contegno e dei limiti, quindi riconoscere di essere impotente di fronte a qualcosa che io ero convinto di comandare... Beh è stato davvero molto duro...-


 

-Tu non ti rendi conto di ciò che fai Sebastian!-

-Perché? Cosa starei facendo?-

-Stai buttando via te stesso e con te anche noi e la nostra relazione.-


 

Sebastian strizzò gli occhi cercando di rifocalizzare la sua attenzione davanti a sé: Blaine.

Eccolo sempre lì pronto ad accarezzarlo con un semplice sguardo.

-Vedete, le persone possono dirvi quanto vogliono che state sbagliando, ma dovete essere voi rendervene conto una volta per tutte.

Io mi sono reso conto di aver toccato realmente il fondo quando guardando negli occhi dell'unica persona che aveva creduto in me, ci ho visto solo tanta, troppa, sofferenza. A quel punto ho davvero realizzato che ero diventato una persona che non conoscevo affatto.

Ho iniziato ad aver paura anche io di me stesso.

Paura perché non riuscivo più a controllarmi e ad avere il controllo della mia vita. Tutto stava scivolando via come se non mi appartenesse più.
Avevo allontanato tutti da me con il mio comportamento: i miei genitori, i miei amici, i miei compagni di Lacrosse. Erano tutti terrorizzati perché ero diventato brusco e, talvolta, violento senza nemmeno rendermene conto.

Facevo del male agli altri. Ferivo sia loro che me.

Quando poi è arrivato il giorno della svolta.

Il vero schiaffo che mi ha fatto aprire gli occhi realmente sulla mia vita è stata la sospensione della patente per un anno perché ero stato fermato con un tasso alcolemico che toccava le stelle.-


 

-Lascia guidare me Sebastian, ti prego.-

-Credi che sia un coglione? Che non possa farcela? Ora sali in macchina o ti lascio qui!-


 

Sebastian ricordava benissimo quella notte.
Ricordava gli occhi di Blaine feriti per l'ennesima volta dal suo comportamento.

E così, mentre i ricordi gli passavano davanti agli occhi, sentì una fitta dritta nel suo petto; alzò lo sguardo su gli occhi lucidi di Blaine.

Riportare alla luce tutte quelle cose faceva male a entrambi senza distinzione.

Ma il male maggiore era quello che Sebastian aveva riservato a Blaine in quei dodici anni di relazione malata che avevano vissuto.
Malata perché nessuno si sarebbe messo con una persona che aveva il vizio dell'alcol dalla sua parte. Nessuno.

Blaine, però, non era nessuno: Blaine era quel ragazzo che era sempre stato innamorato di Sebastian, forse un po' troppo, che stravedeva per lui e che per lui si era rovinato i suoi vent'anni.

Sebastian rimpiangeva ogni giorno di aver rovinato la vita di Blaine.

Sebastian ringraziava ogni giorno di avere nella sua vita Blaine.

-Quella notte dovetti seguire la polizia in centrale per firmare una serie di fogli dove ammettevo di aver bevuto e prendevo atto della sospensione effettiva della patente.

La morale del tutto è stata che per un anno mi sono dovuto recare, a cadenza mensile, a fare gli esami delle urine, colloqui con medici e assistenti sociali che dovevano documentare tutti gli interventi e progressi che facevo.

Vi assicuro che i centri dove curano la tossicodipendenza sono gli ultimi posti al mondo in cui vorreste entrare.

E il mio compagno non mi aveva abbandonato nemmeno in quel momento, no.
Era venuto con me con un coraggio che nessun altro avrebbe avuto e mi aveva sostenuto in quel nuovo cammino che stavo andando a compiere.

Proprio in quel periodo ho conosciuto gli Alcolisti Anonimi.

Nelle settimane successive mi avevano consegnato un invito ad un gruppo aperto, proprio come questo, per conoscere questa realtà a me del tutto sconosciuta.

Convincermi ad andare fu molto difficile.
Tutte le persona che stavano assistendo all'inizio del mio cammino cercavano di darmi forza e sicurezza dicendo che era un'esperienza che avrebbe potuto cambiarmi per davvero.

Dissi di sì semplicemente perché ero stanco di sentirmi ripetere ogni giorno le stesse cose.

Quando arrivò la fatidica data dissi a Blaine di voler affrontare questa cosa da solo; gli chiesi l'ultimo briciolo di fiducia che aveva in me per lasciarmi andare da solo.

Lui accettò, forse con un po' di incoscienza, ma andai davvero al gruppo e lì conobbi Brad.-

Sebastian si voltò verso quest'ultimo sorridendo. Brad annuì stendendo le labbra e incoraggiò Sebastian ad andare più a fondo perché sapeva di potercela fare.


 

-Buonasera a tutti. Mi chiamo Brad e sono un alcolista in trattamento.-


 

-Ho ascoltato ogni persona parlare. Non avevo mai prestato attenzione a nessuno nella mia vita, ma sentire le esperienze di tutti quei membri che erano così vicine alle mie mi aveva lasciato un senso di grande angoscia nel petto.

Era stato Brad a raccontare di sé in quell'occasione e saranno state le sue parole e la sua determinazione a spingermi a chiedergli delle informazioni sui gruppi e come poterli frequentare.

Quando tornai a casa quella sera non feci assolutamente parola di tutte quelle emozioni che si stavano scatenando dentro di me, lasciandomi inerme. Blaine vedendo il mio sguardo non fece domande, forse perché si era reso conto che non avevo bevuto e non puzzavo di alcol.

Mi misi a letto e prima di addormentarmi fissai il soffitto continuando a ripensare a tutti quei discorsi che avevo sentito: non riuscivo a capacitarmi di come degli estranei potessero assomigliarmi così tanto, di come tante cazzate che avevano fatto loro erano le stesse cazzate che avevo commesso io.

Non smisi di bere subito, ma diminuii drasticamente la quantità di alcolici.

Iniziai a essere più lucido e a rendermi conto di come stavo distruggendo il mio corpo giorno per giorno. Avevo ventidue anni e ne dimostravo trenta per quanto ero trasandato.

Decisi di ricominciare a prendermi cura di me e del mio corpo perché dovevo, non per vanità come facevo un tempo.

Da quella riunione aperta iniziai a frequentare il gruppo di Brad sempre. Quest'uomo aveva sortito un effetto devastante nella mia mente: mi aveva aperto gli occhi davvero facendomi capire che non potevo continuare a provare tentativi, ma che dovevo crederci davvero.

Ma non parlai subito.
Ci misi due mesi prima di riuscire ad ammettere a me stesso che avevo un problema. Quando riuscii a focalizzarmi su ciò mi sbloccai, come se un fiume in piena sfondasse una diga.

Quella sera avevo monopolizzato la riunione su me e non smisi di parlare fino a quando l'ultimo granello della mia vita non uscì fuori.-


 

-Ho parlato Blaine, ce l'ho fatta.-

-E come ti senti?-

-Non mi sono mai sentito più vuoto e più vivo in vita mia.-


 

Sebastian abbozzò un sorriso verso Blaine che si stava asciugando gli occhi con un fazzolettino consumato. Non si erano mai sentiti più vicini di allora sicuramente.

Quando Brad gli aveva parlato della riunione aperta di quel mese Sebastian non ci aveva pensato due volte a proporsi di mediarla, specialmente dopo aver preso la decisione di diventare il conduttore di gruppo per una sera a settimana.

Brad aveva subito accettato la proposta di Sebastian di buon grado. Conosceva quel ragazzo meglio di chiunque altro e si era affezionato a lui moltissimo nel corso degli anni.

Sebastian, al suo ritorno a casa, aveva raccontato tutta la vicenda a Blaine e gli domandò se sarebbe stato presente al gruppo aperto perché sapeva che senza di lui al suo fianco non ce l'avrebbe mai fatta.


 

-Ci sarai vero?-

-Aspettavo il momento in cui me lo avresti chiesto.-


 

-Entrando più nello specifico sulla mia esperienza voglio raccontarvi qualcosa sui Dodici Passi visto che, alla fine, tutto parte da lì.

Ogni passo ha un suo significato particolare e ognuno di noi ha i suoi tempi e modi di interpretarlo e di compierlo.
Come vi avevo già detto in precedenza, io avevo trovato delle serie difficoltà già sul primo, sopratutto dettate dal mio carattere che mi impedivano di mettere da parte l'orgoglio per affrontare la vera realtà di tutti i giorni.

Per ogni passo ho sempre fatto delle riflessioni molto profonde e in alcuni ho creduto realmente di voler gettare la spugna perché li vedevo lontani anni luce da quello che ero io.

Ma grazie al gruppo ho capito qual era la strada che avrei dovuto compiere e che non potevo permettermi di mandare tutto quanto all'aria perché mi trovavo di fronte a un ostacolo.

Le Tradizioni che mi hanno messo a dura prova sono state sicuramente l'ottava, la nona e la decima.

A titolo informativo si tratta di riconoscere i propri errori, fare ammenda alle persone che abbiamo ferito nella nostra vita e ammettere di avere torto quando lo abbiamo.

Alla luce del mio racconto potete benissimo immaginare quanto sia stato difficile per me fare ammenda alle persone che ho fatto soffrire. Ho speso un solo mese per ripercorrere la mia vita e capire a chi dovevo chiedere scusa e altri tre per riuscire a parlare con tutte queste persone.

Ma alla fine di tutto ho ricevuto un'altra possibilità da tutte queste persone: mi hanno abbracciato, hanno pianto, mi hanno insultato, hanno accettato le mie scuse...-


 

-Blaine possiamo parlare un attimo?-

-Certo Sebastian dimmi pure...-

-Devo chiederti scusa.

Sei la prima persona a cui ho pensato a cui dovessi delle scuse, ma sei l'ultima che mi manca perché sei quella più importante fra tutte.

Sono stato un pessimo fidanzato in tutti questi anni e tu non mi hai mai voltato le spalle, nemmeno quando avresti dovuto.

Scusami per averti ferito con le parole, con i gesti, con i comportamenti.

Scusami per non averti mai ascoltato, per averti costretto a fare cose che non volevi.

Scusami per essere stato uno stronzo.

Scusami per averti deluso.

Scusami perché sono sempre stato un maledetto egoista, ti ho sempre amato e questo ti ha sempre tenuto legato a me senza darti la possibilità di lasciarti andare.

Scusami per averti rovinato la vita.

Scusami.-


 

Sebastian guardò Blaine che piangeva in silenzio senza vergogna.
Avrebbe voluto correre da lui e stringerlo a sé per rassicurarlo. Sapeva che entrando così nel dettaglio Blaine avrebbe ricordato quella notte in cui Sebastian si mostrava per la persona che realmente era.

Quella notte Blaine aveva lasciato parlare Sebastian senza interromperlo. Lo aveva ascoltato, aveva assimilato tutte quelle parole e poi era scoppiato a piangere buttandosi fra le sue braccia.

Blaine non aveva mai smesso di sperare, in cuor suo, che quel giorno sarebbe arrivato.

-Per quanto riguarda ammettere sempre i propri sbagli... Beh ci sto ancora lavorando. Magari mi incaponisco su qualcosa, sbraito, mi arrabbio, ma poi ci rifletto su e torno sui miei passi cercando di rimettere tutte quante le cose al proprio posto. Gli Alcolisti Anonimi mi hanno insegnato a chiedere scusa prima a me stesso e poi, sopratutto, agli altri.

Spero di non avervi annoiato troppo con la mia vicenda, ma dovevo farlo. Ora che ho capito di aver superato il passato posso annunciare con gioia che prenderò il ruolo di conduttore del gruppo che si tiene il Giovedì sera. Questa è una decisione che ho maturato da tre mesi a questa parte perché voglio continuare ad aiutare gli altri proprio come è stato fatto con me.

Il fatto che io voglia gestire un mio gruppo mi aiuta come promemoria su tutto quello che devo e non devo continuare a fare della mia vita, in modo da non perdere mai la rotta per poi finire contro uno scoglio e farmi, e fare, del gran male.

E con questo concludo sul serio e vi ringrazio per avermi ascoltato.-

Sebastian assorbì gli applausi e i complimenti che la folla gli stava riservando e sorrise.
Sorrise perché ce l'aveva fatta ad affrontare quell'ultima paura che risiedeva nel suo cuore.

-Sei stato spettacolare Sebastian, sono fiero di te.-

-Brad, se non fosse stato per te io non sarei nemmeno qui ora. Grazie davvero.-

I due uomini si abbracciarono consci di essere osservati dalla maggior parte delle persone che c'erano nella stanza.

Brad alzò lo sguardo su Blaine che sorrideva guardandoli e si separò da Sebastian.

-Credo che qualcuno reclami la tua attenzione adesso. Vai.-

Sebastian rise e si avvicinò a Blaine stringendolo a sé, proprio come avrebbe voluto fare qualche attimo prima vedendolo piangere.

-Come ti senti? Ho esagerato?-

-No. Hai fatto tutto quello che doveva essere fatto. Sebastian non so neanche esprimere quanto tutto questo mi renda orgoglioso di te.-

-Ho avuto paura di ferirti.-

-Non più ormai. Perché tu sei il Sebastian di cui mi sono innamorato anni fa e che aveva paura di mostrarsi. Questa è la persona che continuerò ad amare per tanto tempo.-

Sebastian sorrise e strinse la mano di Blaine per poi uscire da quel palazzo per tornare a vivere la loro vita che finalmente stava guarendo piano piano.


 


 


 


 


 


 


 


 

Buonasera a tutti/e e Happy Seblaine!Sunday!

Ogni tanto spunto con qualcosa di nuovo. Ma diciamo che sono tornata al mio amato genere angst dopo tanto tempo e ne sono molto soddisfatta.

Questa storia è molto particolare, come avrete potuto constatare, ma rappresenta la realtà che affronto ogni giorno a tirocinio. Una realtà che continua ad appassionarmi e di cui non mi stancherò mai.

So di non essere scesa nel dettaglio con questa one shot, ma ho voluto lasciare spazio alla storia di Sebastian e Blaine e alle loro emozioni. Spero che vi sia piaciuta.

Grazie a Quis che mi ha betato la storia in modo severo ed impeccabile.

Grazie a Irishmarti e all'entusiasmo che mi ha dimostrato già a pagina due.

Grazie a B che mi aveva appoggiato mesi e mesi fa quando le avevo raccontato la mia idea.

Per sapere quali sono dettaglio le Dodici Tradizioni ecco il link!

Nel caso in cui aveste domande da farmi o altro, nella mia pagina EFP c'è il link alla mia pagina Twitter!

Baci e grazie a tutti!

carly.


 

   
 
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