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Autore: Zaccaria    20/01/2013    1 recensioni
Aveva passato così tanti bei momenti con Alex, ricordava il suo primo bacio come se fosse ieri. La sua prima volta, tutte le emozioni provate grazie a lui, l’aveva chiamato amore, avevo detto ‘Ti amo’ solamente a lui. Era stato il suo unico amore, non era la solita cotta da quindicenne. Era molto di più.
Ma dopo quella sera cambiò tutto, niente fu più come prima. E il ragazzo che prima guardava con amore, come se fosse stato tutto ciò di cui avesse bisogno diventò il suo incubo.
Ma ancora niente era perduto
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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How to save a life


A una delle persone a cui tengo di più in assoluto,
non perdere mai la speranza, non smettere mai
di credere al Never Say Never.
Te lo meriti.
Ti voglio bene.

 

-Ciao!- esclamò Helena entrando nella panetteria sotto il suo appartamento, e accennando un sorriso triste al ragazzo che spuntava da dietro il bancone
-Buongiorno signorina, cosa desidera?- rispose il ragazzo dagli occhi verdi mostrando uno dei suoi sorrisi migliori
-Una filetta da mezzo chilo, grazie…- continuò la ragazza nervosa, guardandosi i piedi
Il ragazzo capì che neanche quella mattina Helena era dell’umore giusto, anche se in verità non lo era mai da un bel po’ di tempo. Ma lui aveva ancora in mente i giorni in cui ogni volta che quella ragazza entrava nel negozio, migliorava la giornata a tutti con il suo sorriso. Lui se la ricordava bene, e le mancava quella ragazza, anche se, tecnicamente, non la conosceva affatto.
Preparò velocemente ciò che gli era stato ordinato, e lo porse alla ragazza.
-Oggi offro io…- le disse sorridendo
Helena ricambiò un flebile sorrise, che non ebbe il tempo di spegnersi, perché un ragazzo entrò dicendo:
-Helena sbrigati, ti ho detto mille volte che non devi provarci con nessuno. Sai cosa ti aspetta-
Quel ragazzo, era lui la causa di tutto.
Helena annui, non spostando lo sguardo da terra e lo seguì in silenzio.
 
Ad Helena non rimaneva nemmeno più la forza per piangere, ormai era rassegnata all’idea di passare la sua vita con quel pazzo. Ma non aveva la forza di denunciare, non voleva. Perché in fondo, lei era innamorata, per quanto potesse essere assurdo. Lei era innamorata, ma non di quel ragazzo che la guardava con quello sguardo misto tra disprezzo e possessione, lei era innamorata ancora di quel ragazzo un po’ stupido, quello che non sorrideva spesso, e quelle poche volte che lo faceva, era per cose stupide. Alex non era stato sempre quel mostro.
 
 
*‘Ehi Hel, dobbiamo parlare…’ iniziò Alex facendosi coraggio
Helena lo guardò, e gli regalò uno dei suoi meravigliosi sorrisi. Sentiva il suo cuore battere a mille, era così tanto che aspettava quel momento. L’aveva sognato e risognato, cercando di immaginare come potesse essere, ed ora lo stava vivendo finalmente, dopo tanto tempo
Il ragazzo prese fiato e continuò:
‘Sai, a volte mi sembriamo degli stupidi. Me ne sono accorto che non facciamo altro che farci ingelosire l’uno dell’altro, ma… credo che ci stiamo facendo solo del male. Io mi sto innamorando Helena, lo penso sul serio.’
La ragazza iniziò a picchiarsi da sola, non poteva crederci che dopo 9 mesi tutti i pianti per quel ragazzo si erano rivelati sensati. Il ragazzo che aspettava da 9 mesi era suo. Piangeva di gioia*
 
 
Aveva passato così tanti bei momenti con Alex, ricordava il suo primo bacio come se fosse ieri. La sua prima volta, tutte le emozioni provate grazie a lui, l’aveva chiamato amore, avevo detto ‘Ti amo’ solamente a lui. Era stato il suo unico amore, non era la solita cotta da quindicenne. Era molto di più.
Ma dopo quella sera cambiò tutto, niente fu più come prima. E il ragazzo che prima guardava con amore, come se fosse stato tutto ciò di cui avesse bisogno diventò il suo incubo. Non riusciva più a guardarlo senza provare terrore, ansia, paura. Paura di dire o fare qualcosa di troppo, paura di salutare un ragazzo, paura di sentire ancora quelle mani sul suo corpo, paura di essere picchiata.
 

*‘Amore sono tornata!’ urlò Helena richiudendo dietro di sé il portone di casa
‘Dove sei stata? Avevi detto che saresti tornata alle 7.00, sono le 9.00…’ iniziò subito il ragazzo con voce fredda e tagliente
‘Lo so, è che ho incontrato alcune miei vecchi amici, e sai com’è… una chiacchiera tira l’altra, e non mi sono accorta del tempo che passava’ rispose tranquilla Helena
‘Non è vero, bugiarda. Tu mi hai tradito con uno dei tuoi amici, altrimenti mi avresti avvisato. Sei una puttana. Mi fai schifo’ iniziò a sbraitare Alex
‘Ma che stai dicendo? Io amo te. Non avrei mai potuto, credimi’
‘Io credo ai fatti, e i fatti mi dicono che tu sei una puttana’
‘Alex, sei ubriaco? Sei fatto? Hai fumato qualcosa? Che cazzo stai dicendo?’ urlò la ragazza continuando a non capire
‘Tu non me le dici queste cose ok? Non ti devi permettere. Adesso ti faccio filare dritta io sì, tu sei mia capito? Solo mia’ continuò Alex strattonandola per un braccio e avvicinando la sua bocca a quella della ragazza.
Il suo alito mostrava che era palesemente ubriaco, Helena non l’aveva mai visto così. Ma non aveva paura, lui non le avrebbe fatto mai del male, o almeno credeva.
‘Alex, smettila. Sei ubriaco. Vai a dormire e domani mattina ne riparliamo’
Il ragazzo continuava a toccarla e a tirarla a sé, ma Helena non voleva baciare un ubriaco. Quello non era il suo ragazzo. Gli diede un schiaffo. Non l’aveva mai fatto prima.
Gli occhi del moro diventarono di fuoco, nessuno poteva osare trattarlo così, tantomeno una ragazza
‘Hai messo la firma alla tua fine, tesoro. Tu non mi tratti così’ disse per poi iniziare a picchiarla.
Quello fu l’inizio dell’incubo*
 
 

-Helena, ti ho detto che non devi provarci con nessuno cazzo! Cosa non ti è chiaro di questa frase?- sbraitò Alex una volta in macchina
-Ma io non ci ho provato con lui. E’ stato lui che mi ha offerto il pane…- rispose impaurita la ragazza
Alex fece inversione di marcia con la macchina e tornò a guidare verso la panetteria
-Bene, lo ammazzo- ringhiò poi
Helena trasalì. Non poteva permettere che facesse del male a persone innocenti, quel ragazzo era stato solo gentile, e non si meritava di essere coinvolto in una questione del genere. Le sembrava così innocente, il ricciolino con gli occhi verdi.
-Noo!- urlò improvvisamente – s-sono stata io a provarci con lui-
Non trovò il tempo di finire la frase che si sentì uno schiaffo in pieno viso, trattenne le lacrime e tentò di tamponare la ferita che era tornata nuovamente a sanguinare ma il ragazzo, non aveva intenzione di cambiare strada. L’auto continuava a mirare alla panetteria.
-Alex, che cazzo fai? Ti ho detto che è colpa mia- tentò Helena
-Zitta troia. Ora gli faccio vedere io a chi appartieni-
Helena avrebbe tanto voluto ribellarsi, avrebbe tanto voluto urlare che lei non era un oggetto, non apparteneva a nessuno. Voleva dirgli che era stanca delle sue violenze, fisiche e psicologiche, che voleva essere libera. Ma sapeva come sarebbe andata a finire se si fosse azzardata. E lei era stanca di tutto ciò, si era semplicemente arresa. Le sembrava superfluo anche rispondere alle sue provocazioni ormai.
Non era più quella di una volta: la stronza acida che si faceva rispettare, non aveva più la forza per farsi valere. E quando ci si arrende,  è la fine veramente. Non sperava neanche più in una svolta, in qualcuno che la portasse via da quell’inferno. Era il suo destino quello.
Alex la strattonò per un braccio e la fece scendere, ordinandole di seguirlo.
Entrarono nella panetteria, che per fortuna era vuota.
-Ehi tu, come ti chiami?- urlò Alex puntando il dito verso il riccio
-Harry, Harry Styles. Qualche problema?- rispose il ragazzo alzando un sopracciglio
-Sì che c’è qualche problema, bastardo. Tu non ci devi provare con la mia ragazza, lei è mia.- continuò Alex schifato
-Alex, ti ho detto che sono stata io…- si lamentò Helena
-E io ti ho detto che devi stare zitta!- controbatté il moro per poi avvicinarsi ad Harry pericolosamente
-Tu non ti devi azzardare, hai capito?- urlò prima di sganciargli un cazzotto in pieno naso
Il riccio portò la mano al viso, per evitare di insanguinare il negozio. Guardò Helena con comprensione, la ragazza fu sconvolta da quell’occhiata. Sembrava quasi dirle ‘Stai tranquilla, finirà tutto, ci sono io’
-Vediamo se adesso ti è chiaro. Andiamo via- concluse Alex intimando alla ragazza di seguirlo
Helena mormorò uno ‘Scusa’ al riccio, poi seguì il moro a testa bassa, in silenzio.
 
 

-Io vado al pub. E tu non ti muovi di qui, chiaro? Se scopro che sei anche solo uscita è la volta buona che ti ammazzo, chiaro?- sbottò Alex prima di aprire il portone
-Chiaro- sussurrò la ragazza
-Bene- concluse lui per poi andarsene
Helena si buttò sul divano, sconsolata. Sapeva che se fosse uscita l’avrebbero aspettata calci e schiaffi, ma era decisamente troppo caldo per rimanere in casa, e, se fosse stata fortunata, lui non l’avrebbe scoperta.
Si vestì velocemente, portandosi con sé solo una felpona grigia così, in caso il tempo sarebbe cambiato era apposto. Non ci si poteva mai aspettare niente di buono dal meteo di Londra.
Camminava in pace tra le strade di Londra, era bello non sentirsi gli occhi di quel maniaco addosso, si sentiva quasi una ragazza normale, come tutte. Anche se, ovviamente, c’era una bella differenza tra l’apparenza e la realtà. Per la maggior parte delle persone lei e Alex erano una coppia felice, si amavano, e probabilmente presto si sarebbero sposati, visto la lunga durata della loro relazione. Nessuno sapeva come stavano veramente le cose, o quasi.
-Ciao!- disse una voce alle sue spalle
Era una voce roca, ma allo stesso tempo dolce. Helena l’aveva sentita già da qualche parte. Si voltò, e con molta sorpresa si trovò davanti il ricciolino dagli occhi verdi
-Ciao. Scusa Alex per l’altro giorno, era leggermente fuori di sé- rispose Helena, sentendosi in dovere di giustificare in qualche modo il suo ‘ragazzo’, ormai aveva imparato a fingere che andasse tutto perfettamente
-Beh, io non direi. Sai, io mi ricordo di te. Mi ricordo della vera te. Mi ricordo quando venivi nel negozio felice, io mi ricordo. Ma poi ti sei fidanzata con quello, e dopo un po’ sei cambiata. E’ inutile che fingi che va tutto bene, con me non attacca.- continuò Harry sinceramente dispiaciuto
-E anche se fosse? Tu non potresti fare niente, meglio fingere di essere felici. Poi, se vuoi un consiglio, non farti vedere in giro con me. Se ci vede picchia prima te poi ammazza me. Meglio se te ne vai.- ribatté Helena
Il riccio non parlò, la affiancava, senza permetterle di allontanarsi troppo
-Scappa con me- disse il ragazzo all’improvviso
-Eh?-
-Dico sul serio, ce ne andiamo via lontano. Lui non ci troverà. Poi, potremmo rivolgerci alla polizia.- continuò convinto Harry
-Io non ti conosco. E poi, sarebbe troppo pericoloso per te. Non voglio coinvolgerti in questioni difficili, mi sentirei in colpa.-
-Sono Harry Styles. Ho 21 anni e vengo da Holmes Chapel. Mi piace cantare, ma mi limito a lavorare nella panetteria. Sono un ragazzo buono, credo, e non ti farei mai ciò che ti sta facendo quel mostro. Ora mi conosci. Fidati di me. Ti prego.-
-Io… non lo so Harry, non lo so. Ho paura- rispose Helena poco convinta
Harry si limitò a sorriderle
-Sappi che è la cosa più stupida e avventata che abbia mai fatto nella mia vita e che me ne pentirò. Sappilo.-
-E’ un sì?- domandò il riccio raggiante
-Sì.-
-Non te ne pentirai…- concluse il ragazzo
 
 

-Harry, 4 messaggi e 10 chiamate. Ho paura.- sbottò Helena mentre il ragazzo guidava verso una meta a lei sconosciuta
-Cazzo. Che dicono i messaggi?- chiese il riccio
-Primo: Dove cazzo sei?
Secondo: Rispondi troia
Terzo: Il riccio non c’è al negozio, lo so che sei con lui
Quarto: Tanto prima o poi vi trovo- lesse Helena sempre più agitata
-Ehi ehi ehi. Stai tranquilla. Adesso andiamo alla polizia e lo denunciamo-
-No!- urlò la ragazza
-Perché no?-
-Perché se finisce in prigione, appena esce me la fa pagare di brutto. E già così mi ammazzerà, meglio non rischiare ancora.-
-Helena. Lui non ti farà niente. Perché non ci troverà. Stai tranquilla.- la rassicurò Harry sorridendole.
Quel sorriso cazzo, quel sorriso.
-Harry, grazie. Nessuno ha mai fatto una cosa del genere per me. Grazie- disse la ragazza accennando un sorriso
-Figurati. Sai, quando mi fisso con una cosa non sono contento finché non la faccio. E adesso mi sono messo in mente che devo farti tornare a sorridere come facevi una volta, e ci riuscirò.-
-Non so per quale motivo, ma con te mi sento al sicuro. E’ un buono o un cattivo segno?-
-Buonissimo direi. Lasciati andare, fai quello che ti senti, così ti dimenticherai quel ragazzo- rispose Harry senza smettere di fissare la strada vuota davanti a sé
-Che vuoi dire?- chiese la ragazza perplessa
-Niente niente. Arriverà il momento in cui lo capirai da sola, spero- concluse il riccio ammiccando un sorriso
 


-Harry, un altro messaggio.- sbraitò Helena impaurita
-Togli la batteria e buttala. Sarà più difficile trovarci-
Helena fece ciò che le disse il ragazzo senza fiatare, notando che anche in lui la tensione era accresciuta. Si fidava di quel ragazzo, e sperava che avrebbe avuto ragione
-Harry, andiamo alla polizia- disse poi facendosi coraggio
-Sei sicura?- chiese lui apprensivo
-Sì-
 


-Come si chiama questo ragazzo?- chiese il poliziotto colpito dalla storia dei due ragazzi
-Alex Carter-
-Dove risiede?-
-Londra, Campbell Street 79-
-Ok. Stia tranquilla signorina, non la importunerà più. Abbiamo già mandato delle pattuglie a prenderlo-
-Grazie- disse con voce flebile Helena
-Dovere- concluse il poliziotto
 


-Helena, l’hanno preso! L’hanno preso! Sei libera!- urlò Harry dopo aver parlato al telefono con la polizia esultante
-Oddio. Non ci posso credere. Mi hai salvato la vita Harry, grazie-
-Grazie a te, che mi hai fatto innamorare- disse il riccio guardando a terra
Il volto della ragazza si illuminò, quel ragazzo le aveva fatto riscoprire cos’era il vero amore, cos’era la felicità.
Corse verso di lui e lo abbracciò.
Alzarono le loro teste nello stesso momento e si trovarono faccia a faccia, Helena navigava negli occhi verde smeraldo di Harry. Lo amava.
Il riccio azzerò la distanza e la baciò con delicatezza.
Quello sarebbe stato un nuovo inizio per Helena
 







MA BUONSALVE
Premetto che questa è la mia prima OS e mi scuso se fa pena ma, ci ho provato. Mi scuso anche per gli eventuali errori ortografici, perché non ho avuto il tempo di rileggere.
Spero sia di vostro gradimento e niente, lasciatemi una piccola recensioncina così decido se posso continuare a scrivere cose del genere o se faccio meglio a ritirarmi lol
Alla prossima bellezzuole mie (?) xx
  
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