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Autore: Gyllenhaal    21/01/2013    1 recensioni
Così, tra le facce stanche del lunedì sera, mi misi a fischiettare quel vecchio motivo. Racchiusi nelle proprie preoccupazioni,nessuno si voltò; tranne lei. Girò velocemente la testa per capire da dove arrivasse quel suono, quel motivetto che sembrava non avere mai ascoltato e che invece per cinque anni era stata la sua colonna sonora della sua ricreazione, puntuale ogni giorno a pochi metri da me.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando ero al college, durante le ricreazioni me ne stavo al muretto con i miei quattro, a quel tempo inseparabili, amici di stanza. Harry o Harold, un ragazzo molto superficiale e alla mano. Gli bastava solo una ragazza e i suoi desideri si sarebbero esauditi. Si dava sempre alla pazza gioia con le ragazzacce che rimorchiava alle feste in paese o nei luridi bagni di scuola, nelle ore di educazione fisica. Dal canto suo, sapeva essere anche un giovanotto molto romantico e protettivo; Louis era un giovane molto speciale. Era uno di quei ragazzi molto scherzosi. Studiava tanto ed era sempre ricambiato molto bene dalla sua ricca famiglia nobile. Aveva 4 sorelle, Charlotte, una ragazzetta di 14 anni, capelli lunghi e biondi come il grano e occhi azzurri come il cielo, Felicité, mora e occhi azzurri e le due Daisy e Phoebe, le piccole gemelline. I genitori di Louis si separarono, ma la vera sorella di sangue si chiamava Georgia. Non distava molto dalla nostra scuola; Niall era irlandese. un ragazzo speciale. Si era trasferito dalla sua piccola città di Mullingar sino ad una delle più prestigiose scuole di Oxford. Era biondo ma si tingeva i capelli, in realtà era castano. Molto amante del cibo. Sapeva essere un buon amico e sapeva dare ottimi consigli su tutto ciò che gli veniva chiesto; e Zayn. Zayn era un ragazzo molto particolare. Origini pakistane da parte di suo padre e inglesi da parte della madre. Zayn era un ragazzo chiuso, riservato, silenzioso e amante della vita a modo suo. Assaporava tutti i suoi minuti di vita, mettendo in bocca una sigaretta. Quel ragazzo era speciale come pochi. Era saggio, molto saggio e religioso. Eravamo ragazzi tutti intorno ai 19 - 20 anni. Pochi metri più in là , era solita giacere una ragazza non particolarmente bella, ma con il volto dolce e assorta in non so quale strano mondo. Il suo nome era Destiny. Aveva i capelli lunghi e castani, con qualche ciuffo che le si posava davanti a quegli occhi verdi smeraldo. Non era magrissima ed aveva le sue curve che io trovavo alquanto..perfette. Eravamo a pochi metri di distanza ma non mi degnava mai di uno sguardo; o mangiava il suo panino delle 10 e 30, o leggeva il suo amato libro di Shakespeare che ormai portava sempre con sè. Sfogliava con grazia ogni singola pagina di quel povero libro, che , ahimè, ne sapeva anche l'origine e la morte da quante volte glielo avevo visto in mano. Mentre i miei amici fumavano l'ennesima sigaretta io avevo l'abitudine di fischiettare una canzone, Imagine dei Beatles.
 
“Ehi Amico, penso che dovresti andare da lei.” Disse Zayn, buttando fuori dolcemente il bianco fumo, che aveva precedentemente aspirato, fuori dalla bocca e dalle narici, creando una foschia davanti ai miei occhi, puntati sulla dolce nuca della donzella.
“No..” Dissi, girandomi e scostandomi lievemente dal ragazzo tatuato. “No non se ne parla.”  Mi misi a sedere su quel muretto fresco e profumato di muschio. Guardai Zayn buttare di nuovo fuori il fumo dalle sue labbra, mentre teneva la testa verso il portico della scuola e meditava sulla vita.
“Non fartela scappare Liam, lo si vede da molto lontano che la desideri più di ogni altra cosa.” Disse Louis, tirando un tiro secco alla sigaretta che gli avevano appena passato.
“Sai, quando avevo Annabeth, passavo ogni singolo momento con lei.” Se ne venne fuori Zayn, aspirando la sua nuova sigaretta. “Era bellissima e cercavo sempre di non farle mai mancare niente, tanto meno il mio amore .” Buttò fuori tutto, dopo aver parlato. “Poi un giorno dovette andarsene a causa della guerra nel suo paese. Ci scrivevamo ogni tanto. Mi diceva che aveva paura e io gli rispondevo sempre che avrei preso il primo treno a vapore e sarei andato a salvarla.” Osservai il volto di Zayn che andava a destra a sinistra. Era preoccupato e la malinconia si mischiava al profumo di tabacco che fuoriusciva dai suoi polmoni ormai pieni.
“Mi dispiace.” Riuscii a dire solo questo. Dopodiché mi girai verso il riccio che iniziò anche lui ad assaporare una delle sue sigarette mattutine.
“Già, Louis ha ragione.” Disse indicandolo con i due diti che reggevano la sigaretta, che bruciava. “Non dovresti lasciarla andare. Con tutte le ragazze che mi sono fottuto, ne trovai una che era follemente innamorata di me. Io la vedevo diversa da tutte le altre.” Buttò fuori a polmoni pieni. “Era una ragazza dolcissima e emanava una tenerezza infinita. Non ce l'avrei fatta a toglierle la purezza in quel modo. Decisi di lasciarla andare senza provare altre soluzioni, e quello fu lo sbaglio più grosso della mia carriera da puttaniere. Però sono ancora qui, non sono cambiato.” Disse tra un boccheggio e l'altro adocchiando una giovane, e le inviò un occhiolino. Poi buttò la sigaretta a terra e con un colpo secco la spense. Niall intanto stava ascoltando il discorso mentre ripassava per il prossimo compito di Filosofia. 
“Se ami qualcuno lascialo libero. Se torna da te, sarà sempre tuo, altrimenti non lo è mai stato. R.Bach.” Se ne uscì Niall in un momento di silenzio, delineando l'ultimo nome. Tutti si girarono dinanzi a Niall. 
“Vedete, il fatto è che noi uomini non dovremmo mai tentare di dettar legge alle donne. Non sappiamo mai come farlo e quando lo facciamo, diciamo cose particolarmente stupide e idiote. Come in questo caso Louis.” Disse indicandolo. Louis arricciò il naso e si voltò verso Harry.
“Non dobbiamo usare il nostro corpo per attirare attenzioni, troveremo solo persone disposte ad usarlo. Mi capisci Harold?” Lui annuì “E' ovvio che ognuno ha qualcosa che desidera donare e così, troppo spesso nessuno è disposto a prendere.” Disse indicando me e Zayn che lo stavamo guardando alquanto stupiti. Poi fece cenno a Louis di passargli un tiro di spinello e si mise a gesticolare. “Poniamo che io abbia una casa e inviti una marea di gente,ok? Verranno e accetteranno la mia casa, il mio cibo e perfino le mie idee, ma non il mio amore. E invece è proprio l'amore ciò che la maggior parte di noi desidera donare sopra ogni altra cosa.” Disse infine soddisfatto dal suo discorso.
Non sono mai riuscito ad esprimere il mio vivo interesse a quella ragazza che sembrava non essere interessata a nulla. Lei mangiava il suo panino ed io fischiettavo la mia canzone. 
“Ecco quello che succede a studiare Platone.” Disse ironico Harry, mentre scrutava ragazze in uniforme passare al triste suono della campanella.
Avrei avuto Fisica quel giorno ed era molto pesante nonostante questa insolita e interessante ricreazione di mezzo.
 
Otto anni dopo finii il college. Tutti ci separammo ma nessuno si ritrovò. Sentivo di rado Niall ma niente di speciale. Mi disse che avrebbe trovato lavoro di lì a poco e che ne era veramente entusiasta. Lessi su un giornale la morte di un ragazzo pakistano, vidi l'immagine. Dubitavo di Zayn, era un ragazzo in gamba e me lo giurò,non lo avrebbe mai fatto ; e se lo avesse fatto sarebbe venuto da me a parlare del più e del meno riguardo la sua vita. Harry non sapevo che fine avesse fatto e Louis trovò lavoro in un grande magazzino di merci estere. Io trovai lavoro e una moglie bellissima, ma questo non stava a significare che l'avevo dimenticata.
 
Pochi giorni fa in preda al caldo estivo e serale di luglio, tornai da lavoro in metro perchè la macchina mi aveva bruscamente abbandonato. Nella calca dell'ora di punta a diversi metri da me, ma con almeno 10 persone che ci separavano, mi sembrò di riconoscerla di spalle. I suoi stessi capelli lunghi di quel colore che avrei riconosciuto tra milioni di persone, ma stavolta legati a mò di coda di cavallo. Le sue forme ben definite da una gonna color porpora a vita alta e una camicia bianca. Solo quelle di Destiny mi avrebbero provocato un non so cosa di particolarmente attraente, e quella donna lo faceva. Portava con se una valigetta nera e parlava al cellulare. 
Restai due secondi a fissarla, tra i miei più vaghi e torbidi pensieri di quegli anni orsono. Sarei sceso alla fermata dopo, volevo capire se era lei, volevo provare, ora che ero cresciuto ed ero più sicuro di me, ad attaccare quel bottone che nei cinque anni di "immaturità" non ero riuscito ad attaccare. Ma non sapevo come fare.
Così, tra le facce stanche del lunedì sera, mi misi a fischiettare quel vecchio motivo. Racchiusi nelle proprie preoccupazioni,nessuno si voltò; tranne lei. Girò velocemente la testa per capire da dove arrivasse quel suono, quel motivetto che sembrava non avere mai ascoltato e che invece per cinque anni era stata la sua colonna sonora della sua ricreazione, puntuale ogni giorno a pochi metri da me. Mi feci largo tra la folla che spingeva e passandole accanto.. Scesi cercando di essere indifferente. La mia fermata era arrivata. Quel treno era passato tanti anni fa ed io non lo avevo preso. Mentre la metro stava quasi per ripartire, lei mi guardò e sorrise. Quel sorriso che non avevo mai visto particolarmente se non chè con le sue compagne. Quel sorriso mi fece ragionare, Niall aveva ragione. Ognuno aveva preso la sua strada ora. Era chiaro che dovevo lasciarla andare, perchè l'amavo e non avevo mai smesso. Non il solito sentimento, quello era un'amore puro . Il treno ripartì e io tentai di scovarla tra tutti i passeggeri che la stavano incalcando dentro a quel vagone. Ad un tratto vedo spuntare quella ciocca di capelli che poi divenne un volto fisso sul mio. La vidi scomparire dietro alla notte buia, dietro a centinaia di persone che mi circondavano, dietro alle luci della città, dietro tutto. Ero rimasto là a fissare il vuoto, tra gli spintoni e gli strattoni che ricevevo. Tutto mi era insolito e sconosciuto, come se ci fosse stata una barriera intorno a me, come se il tempo mi avesse riportato indietro, tra i libri di scuola e l'odore di tabacco.
 
 
Forse era destino, forse no.


 
 
No vabbè, è da tanto che l'ho scritta e volevo pubblicarla, ma non sapevo mai quando, quindi mi sono fatta coraggio lol. 
Let me know. :)
   
 
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